LA CUCINA ITALIANA 1932

Pag. 6 DISPENSA E CANTINA LA CUCINA ITALIANA N. 12 - 15 Dicembre 1932-XI La cantina La àorveglianza e l'approvvigio- namento della cantina dipendono generalmente dal capo di casa; ma anche Questo compito finisce per essere affidato alla massaia, quando per le occupazioni l'uomo non può attendervi. Perciò saranno utili alle signo- re, alle brave massaie, alcune rac- comandazioni sull'argomento; L'AMBIENTE La stanza destinata al la conser- vazione del vino, posta al pianter- reno, deve essere asciutta, pulita, con pareti e pavimento da potersi lavare, lontana dalle oscillazioni stradali e ventilata quanto è ne- cessario, perchè non si formino delle muffe. Inoltre la luce sia mo- derata e la temperatura fra i 12. e 15. Compito principale e la scelta del vino, la conservazione dei re- cipienti, 1 travasi, l'imbottiglia- mento. LE QUALITA' DI UN BUON VINO Un buon vino da pasto non deve contenere più del 12 Per cento di alcool, ma non meno del 9 per cento perchè si produrrebbero del- le alterazioni: l'alcool contribuisce alla sua conservazione. Oltre il 15 per cento sono vini liquorosi. L'assaggio del vino è un'arte diffìcile; si faccia degustare da chi pratica. Prima si giudica il colore, poi, sbattendolo nel bicchiere, si sente l'odore sul palmo della ma- no calda, quindi si assaggia; ma non a digiuno, nè dopo aver man- giato frutta, cibi saporosi o salati. Se prima avviene la degustazione, l'olfatto non ha più una perfetta sensibilità, riflettendosi il profu- mo, dalla bocca nel naso. Un buon •vino deve essere limpido brillante, con una giusta proporzione di acidità, non allappante con legge- ro frizzantino, alquanto abbocca- to, senza sapori di legno, di terra, di muffa. LE ALTERAZIONI DEL VINO Il vino va soggetto ad altera- zioni Intrinseche volgarmente de- nominate « malattìe > del vino stesso e può assumere caratteri organolettici speciali, con sapori, odori, colori anormali, che chia- meremo difetti anziché malattie. Spunto, acescenza, si previene con la colmatura delle botti, con l a solforazione, con la pulizia. E' già predisposto a inacidirsi i l vi- no povero d'alcool. Se la malattia è incipiente, si può migliorare il vino aggiungendo grammi 1/2 a 1 per litro di carbonato calcare pu- ro; per impedire l'alterazione pro- gressiva si tratta con solfito di calcio che paralizza l'azione del fermento acetico, 8 a 12 grammi per ettolitro sciogliendolo per cin- que minuti con un pò di vino e versandolo nella botte. Se la malattia è avanzata con- viene trasformarlo in aceto. La botte dell'aceto non si tenga nella cantina, ove si conserva il vino buono. Il male del girato o mercuriella si conosce dallo svolgimento di bollicine gassose, dall'intorbida- mento e rimescolamento de$i fon- data- il vino diventa nero come l'inchiostro, con sapore di muffa amarognolo. Conviene, all'inizio, correggere 1 grado alcoolico se è inferiore a 8. solforare e travasare in botti puli- te solforate. I vini bianchi, spesso e anche i rossi, diventano neri, e- sposti all 'aria. Questa malattia, detta annerimento o casse dai Francesi, si crede dovuta ad un fermento ossidante, contenuto nelle muffe. Si previene con il so- lito trattamento del solfato di cal- cio, e coll'aggiunta di po' d'acido tartarico, oppure con grammi 1 a 1 1/2 di acido citrico. Il grassume cioè la vischiosità è meno comune; si manifesta nei vini fatti nelle stagioni piovose. Il metodo migliore è di farlo rifer- mentare su altre vinacce, di fil- trarlo e solforarlo. L'amaro nei vi- ni vecchi, si tratta ugualmente. L'odore di muffa si leva facendo assorbire le sostanze prodotte dal- la muffa da carbone poroso; s'in- troduce un sacchetto lungo 50 cm. e stretto, dal cocchiume e si la- scia per tre giorni: oppure si sbat- te il vino con 200 grammi d'olio di vaselina, enologico, che poi viene a galla con il riposo. L'odore di zolfo svanisce con l'invecchiamen- to; uno o due travasi bastano per eliminarlo. L'odore di legno, di olio rancido, si levano come quello di muffa. I recipienti BOTTI. Le botti nuove si fanno depura- re da chi possiede speciali vapo- rizzatori; quelle vecchie saranno pulite del tartaro, raschiandole, spazzolandole, o facendo ruzzola- re internamente la particolare ca- tena. Lavate, asciugate, si solfo- rano energicamente bruciandovi internamente una miccia, attac- cata ad un filo di ferro. Opera- zione che si ripete di quando in quando. Prima di adoperare la botte si torna a lavare, e si avvi- na, facendovi passare del buon vi- no (1 litro per ettolitro). Per conservare 11 vino si tengo- no le botti colme, con apposito col- matore m vetro, chiuso con tap- po; i vini nuovi subiscono un for- te calo. Per levare il vino, sono preferibili i rubinetti di ottone, ¡fatti in modo da applicare i tubi per il travaso. DAMIGIANE Nelle piccole famiglie, ove il ¡consumo del vino è limitato, non conviene conservarlo nelle botti, ove lentamente va a scemare, tra- formandosi nell'ultimo tempo in aceto. Sono da preferirsi le dami- giane che si lavano facilmente, non comunicano odori estranei ed hanno capacità variabili da 20 a 60 libri. Da queste si travasa il Vino nel fiaschi, senza sforzo, nè scuotimenti, nè perdite di liquido, usando speciali pompette da tra- vaso, nelle quali non occorre ap- plicare la bocca per l'aspirazione. i n n l a r \ a rh TV—i i HOTTJ'i r\ay nn l t dare troppa pressione. Vi sono poi delle gomme a rubinetti automa- tici, che si chiudono quando il re- ì cipiente è pieno, altre rigide nella parte da introdursi nel liquido, con rubinetto semplice da regolar- si per l'apertura e chiusura del vino. La stagione propizia ai tra- vasi è il plenilunio di marzo, in giornate calme e serene; per l ' im- bottigliamento dei vini che hanno viaggiato sono necessari quindici giorni di riposo. BOTTIGLIE Il vetro delle bottiglie contribui- sce sulla conservazione e matura- zione dei vini, per la forma, la qualità ed il colore: non deve pre- sentare bolle d'aria. Le bottiglie usate si lavano con spazzole di crine con acqua calda e potassa; si risciacquano con ac- qua fresca, mettendole a sgoccio- lare capovolte. Prima di adoperarle, si passa un pò di vino e si riempiono sino a tre o quattro centimetri dal- l'orlo. I turaccioli, di ottima qualità, elastici, integri, si sterilizzano fa- cendoli bollire con poca acqua in pentola chiusa oppure a vapore, e si applicano con la macchina speciale oppure a mano. Tagliati rasente il vetro, s'immergono nel- la ceralacca o nella paraffina, op- pure si coprono, con capsule di metallo. Tutte le bottiglie si conservano orizzontali nelle loro scaffalature di ferro, aperte o con griglia da chiudersi, oppure sopra palchetti di legno. Temperatura costante da 13. a 15. Prima di servirlo, per un pranzo, si dispongono verticali al- meno per otto giorni, e si avrà la massima cura di non scuoterle. A Parigi negli alberghi di primo or- dine, si presentano i vecchi tipi di vino Bordeaux in bottiglie ancora rivestite di polvere e ragnatele, entro speciali cestine, che le man- tengono costantemente inclinate. La massaia ordinata tiene un in- ventario della cantina, con il nu- mero delle bottiglie divise per qua lità; provvede al la scrittura dei cartellini secondo la provenienza e l'anno dell'imbottigliamento, ag- giungendo qualche osservazione particolare, per non trovarsi a del- le sorprese al momento di servire il vino a tavola. FORMA DELLE BOTTIGLIE Per la presentazione dei vini ha una grande importanza la scelta delle bottiglie e l'eleganza delle etichette. I tipi più usato sono: Per i Vini comuni e Vermouth, bottiglie di vetro chiaro, della ca- pacità di un litro. Per Malvasia, Passiti, Vini del Reno, forme allungate renane. Per Vini rossi asciutti, bottiglie di vetro scuro di forma bordolese. Per Vini bianchi asciutti, botti- glie bordolesi, ma dì colore chiaro. Per Vini rossi dolci spumanti, bottiglie tipo Champagne, pan- ciute. Per acquaviti bottiglie tipo Co- gnac. Per liquori, forme tipo inglese di vetro chiaro, ma meglio anco- ra presentarli in eleganti caraffe, uguali all'apposito servizio da ro- solio. C. Valvassori Rosiol natai liz ROSOLIO DI FIORI D'ARANCIO Si fa uno sciroppo con quattro litri d'acqua e due chilogrammi e 500 di zucchero. Quando lo scirop- po è pronto ci si uniscono tutti gli altri ingredienti e cioè: Acqua di fiori d'arancio un litro, alcool a 90 gradi litri tre. Si lascia qual- che ora in fusione e poi si filtra. ROSOLIO DI MENTA Acqua di menta litri due. Alcool a 90 gradi litri cinque. Acqua comune litri nove. Zucchero kg. 5. Si procede come pel Rosolio di Arancio; solo che per dargli il ver- de si deve in questo aggiungere tintura di spinaci. L'abbonata: FELICIA FALCONIO. LIQUORE t< BIANCOSPINO » occorrono: Alcool fino mezzoli- tro; latte bollito, mezzo litro; zuc- chero gr. 500; un limone di giar- dino; una stecca di vaniglia. La buccia del limone va grattata, la polpa tagl iata a pezzetti (avendo cura di togliere tutti i semi, per- chè danno sapore amaro). Lo zuc- chero si fa sciogliere bene nel latte. U tutto si mette In un fia- sco e si tiene in fusione per dieci giorni, avendo cura di scuoterlo almeno una volta al giorno. Poi si passa da un filtro per ottenere un colore ben chiaro e s'imbot- tiglia. L'abbonata: BIANCA STANCHELLINI Faentino (Ravenna). Conserve e marmellate CONSERVE DI ANANAS Prendere un bell'ananas ben maturo; togliervi con cura la scor- za e le piccole asperità, tagliarlo in dischetti spessi in due centime- tri, dividere questi in due parti e ancora ognuna di esse, in pezzetti- ni triangolari. Pesare tanto zuc- chero quanto è il peso dell'ananas e metterlo con pochissima acqua a cuocere, aggiungendovi i pezzi di ananas. Lasciare il tutto al fuoco per una mezz'ora. Quando si vede l'a- nanas divenire molle, ritirarlo, ma seguitare a far cuocere lo scirop- po fino a che, divenuto molto spesso, sia il momento dì versarlo sui pezzi d'ananas già predisposti nel barattolo, quando si levono dal fuoco. MARMELLATA DI ARANCIE Si scelgono arancie gialle, ma- ture; si tagliano a metà e si cuo. ciono cosi a lungo nell'acqua, che un ego non le possa più reggere. Si cavano poi con la schiumarola, si fanno raffreddare con acqua fresca e si lasciano sgocciolare su di un setaccio- Allora, si stwwmono su di un setaccio grosso. L'acqua nella quale furono cotte le aran- cie si fanno concentrare, indi uni- ta la polpa ricavata assieme a quantità eguali dì zucchero, si fa cuocere fino a che coli spessa dal cucchiaio. Si versa quindi la mar- mellata m vasi riscaldati e si chiu- dono. CASTAGNE IN CONSERVA Ingredienti: Castagne, Zucche- ro, Vaniglia, Rhum. Preparazione: Quando avrete sbucciato un certo auantitativo di castagne grosse, pelatele facendo- le bollire in acqua lievemente sa- lata e passatele al setaccio. La purea ottenuta pesatela e prendete la stessa auantità di zuc- chero che fate bollire in acqua, mettendo 100 gr. di questa per ogni 500 gr. di zucchero. Fate bollire la miscela per circa dodici minuti e quando avrete ot- tenuto lo sciroppo aggiungete le castagne passate. Lasciate cuocere mescolando sempre e senza mai far perdere il bollo, per 25 o 30 minuti. Trascorso questo tempo togliete la casseruola dal fuoco metteteci un bicchierino di Rhum e mesco- late accuratamente. Versate la conserva così ottenuta in vasetti di vetro, poneteci sopra un disco di carta pergamena intrisa di al- cool e chiudete ermeticamente. CONSERVA DI CEDRO La conserva si ottiene con una parte di polpa di cedro già cotta nell'acqua, passata per staccio, e una di zucchero. Mescolare e far condensare lentamente sul fuoco. Riporla in vasi, e raffreddata che sia, coprirla con carta paraffinata imbevuta di alcool. MARMELLATA DI KAKI Tutti conoscono quel frutti, dal- la scorza rutilante, che non an- cora maturi, somigliano esterior- mente alle arancie; poi divengo- no più accesi. La polpa che, quan. do non è maturata, allappa, acqui- sta poi un sapore delicatissimo e piacevole; specie quando la tem- peratura è molto fredda. Se ne può fare una eccellente marmellata. Levare la scorza e i semi e pas- sare la polpa per staccio; pesare questa passatura e prendere zuc- chero, per la metà del peso di essa: mettere lo zucchero con un pò d'acqua in una casseruola e cuocerlo con cura; ritirare dal fuoco mescolarvi la polpa e far le- vare un solo bollore; quando sia a metà raffreddata, mescolarvi un poco di buon rhum. MARMELLATA DI MELE Si prendono mele ranette, si sbucciano, si tagliano in pezzetti e si pongono in una casseruola. Si versa sopra tanta acqua da copri- re le mele e si cuociono mescolan- do, fino ad aver una poltiglia che si passa da setaccio. Per ogni kg. di polpa si ¡prende un kg. dì zuc- chero, il quale si prepara prima a sciroppo, mescolandovi scorza di limone tritata, si versa sulla polpa e si lascia cuocere ancora mez- z'ora. Si passa in vasetti, si copre con carta e si pone in luogo fresco. COMPOSTA DI PERE Di preferenza si usano le pic- cole pere Martin sec o Cannelline. Le pere si sbucciano, lasciando pe- rò attaccato il picciuolo, in una casseruola ben stagnata si pongo- no le pere così preparate con tan- ta acqua che le ricopre tutte. Si polverizza sopra tanto zucchero da non renderle troppo dolci, e si mette anche un poco d'acido ci- trico in polvere, perchè abbiano a rimanere bianche. Quando le pere hanno bollito mezz'ora, sono pron- te per essere passate nei vasi di vetro. Si riempiono questi fino po. co sotto al collo e si colmano col succo nel quale le pere furono cot- te; se questo non basta si suppli- sce con sciroppo di zucchero o zuc- chero pestato. Si chiudono i vasi e si passano a sterilizzare per die- ci minuti, in bagnomaria. Le soleànnit gastroi nom dei nostri bambini Dall' interessante volume « La , venti minuti mescolate la fecola Tavola del bambino » del chiaris- simo dottor Guido Mantovani — recentemente edito dalla Soc. An. Notari (Biblioteca di Gastrono. mia) — togliamo con intima sod- disfazione alcune ottime ricette di dolci che ogni mamma può far gu- stare ai suoi amati pupi per fe- steggiare le prossime feste di Na- tale, Capo d'Anno, Epifania, con sicurezza non soltanto di non re- care nocumento alla loro preziosis- sima salute, ma, anzi, con la con. vinzione di avere ad essa giovato. MELE CON SALSETTA Mondate sei mele, tagliatele a quarti, levate il torsolo. Cuocete- le in saltiera con pezzettino di burro, un bicchiere d'acqua, gram- mi 100 di aucchero e buccia di li- mone. Scolate, accomodate sul piatto, velate con salsetta dei bambini, cospargete di biscottino e rosolate nel forno. MELE IN FORNO Levate il torsolo a se-i mele, in- cidetene orizzontalmente la buc- cia a metà altezza, riempite il vuo- to con lo zucchero in polvere aro- matizzato col limone. Mettete le mele in un teglioncino con poco burro sciolto e mezzo bicchiere di acqua. Cuocete tutto in forno di medio calore, bagnando dette me- le col sugo medesimo. Non per- mettete mai che i bambini in- ghiottino la buccia della mela. COMPOSTA DI RABARBARO Mondate del gambi di rabarba- ro, tagliateli a pezzettini e fateli cuocere con sciroppo denso, leva- teli man mano che si ammorbidi, scono, con la schiumarola; con- densate lo sciroppo e versateglie- lo sopra. Servite tiepido. B I GNO LE CON CREMA Imburrate leggermente ed infa- rinate una teglia e formatevi so- pra tante pallottole di pasta reale della grossezza di una noce, di- stanti cinque centimetri l'uria dal- l 'altra, cuocetele in forno dolce e lasciatele raffreddare. Praticate lateralmente una apertura e riem- pitele con panna montata legger- mente inzuccherata e aromatizza- ta con zucchero profumato d'a- rancio. BISCOTTO ALLA FRANCESE Prendete gr. 200 di zucchero, cinque uova e due tuorli, gr. 100 di farina, gr. 100 di fecola, ra- schiatura di limone. Mettete in calderotto lo zucche- ro con uova, i tuorli e la raschia- tura di limone; montate il com- posto, sbattendolo con la frusta e la farina; cuocete lentamente nel forno in piccole forme ed in grosse, imburrate ed infarinate. BUDINO SPUMOSO Gr. 100 di zucchero, gr. 100 di burro, gr. 100 di farina, 4 uova, presa dj sale, odore di limone, 4 decilitri di latte. Mescolate in casseruola la fari- na, metà del burro e dello zucche- ro, il sale, l'odore ed il latte, fate bollire continuamente, non ces- sando di mischiare il liquido; la- sciate cuocere per 10 minuti. Ri- tirate dal fuoco ed aggiun®ete il rimanente di burro e zucchero, più 4 tuorli d'uova. Montate le chiare ed incorporatele al compo- sto; versatelo dentro stampo im- burrato e cuocetelo nel bagnoma. ria, che non bolla, per 40 minuti, indi versatelo nel piatto. Salsa di ribes a parte. BUDINO DOLCE DI SEMOLINO Cuocete per un'ora gr. 150 di semolino in mezzo litro di latte, aggiungete una presa di sale e o- dore di limone o d'arancio; fate raffreddare al coperto. lavorate in una catinella gr. 50 di zucchero con 5 tuorli d'uovo, mescolateci il semolino sbattendolo ben bene, aggiungeteci due chi ari d1uo,vo montate in neve e gr. 40 dì burro depurato, caldo. Versate li composto dentro una forma di timballo imburrata, che non superi i due terzi dell'altez- za; fate rappigliare nel bagnoma- ria senza bollire, per mezz 'ora. Servire con salsa, crema all'in- glese. BUDINO COL RISO Bollite gr. 200 di riso, finitelo di cuocere nel latte come un ri. sottino, con una presa di sale e odore di limone. Mettete in di- sparte. Montate in una catinella sei tuorli d'uova con gr. 100 di zuc- chero, mescolate il riso e tre chia- re montate in neve. Cuocete per tre quarti d'ora in forma da timballo imburrata e panata con solo pane grattugiato. Salsa di ribes. BUDINO DI MARRONI Preparate gr. 300 di poltiglia di marroni confettati, . mescolateci due uova intere e tre tuorli, u n bicchiere di latte. Fate rapprende- dere nel bagnomaria per mezz'o- ra in una forma cilindrica imbur- rata. Salsa, crema all'inglese. GIAMBELLINE DI PASTA . FROLLA Stringate della pasta frolla a forma dì nastro dentato, tagliate- lo alla lunghezza di cm. 8; con- giungete le due estremità. Indo. a piccolo calore di brace, dopo rate le ciambelline con tuorli di uova, mettetele su teglia; cuoce- tele in forno di medio calore. CREMA RAPPRESA Gr. 100 di zucchero, mezzo litro di latte, 5 uova e 2 tuorli. Mettete tutto in casseruola, sbattete, passate per colino. Im- burrate una forma da timballi; versateci la crema, cuocetela nel bagnomaria, ma che non bolla. Rovesciatela sul piatto, servitela con biscottini a parte. Questa crema si cuoce anche in vasetti di porcellana o in tegami- ni e le si dà il profumo di ciocco- lata o di caffè; per far ciò basta sottrarre una parte del latte e sciogliervi dentro gr. 150 di cacao solubile, oppure sostituire un di di infusione di caffè ad un di. di latte e quindi mescolano col re. i sto; infine, cuocere la crema co- me è di regola. f CREMA ALL'INGLESE Gr. 50 dì zucchero, gr. 3 di fe- cola, 5 tuorli d'uova, 3 di. di lat- te. Mescolate tutto in casseruola e portate ad un grado sotto l'ebolli- zione, sempre mischiando con un mestolo. Tolta dal fuoco, sbattere per cinque minuti con la frusta, I passatela pel colino, metteteci un ' pezzettino di scorza di limone o ' d'arancia, che ritirerete prima di servire la crema. Si fa l'istessa salsa sostituendo un di. di latte, ' ed altrettanta infusione di caffè 1 0 di thè o gr. 100 di cacao solubi. I le disciolti con una parte del ! latte. | CREMA RAPPRESA CON LE MELE ! Preparate 4 cucchiai di polti- i glia fina di mele (due grosse me-1 le cotte in forno e passate per se- ! taccio), mescolateci gr. 50 di zuc ; chero, due uova, due tuorli, un di. di latte. Finite come le creme precedenti. Si fa la crema con le pere la- 1 vorantìola nello stesso modo. CREMA ALLA BAVARESE Preparate una crema aU'ingie. • se con tre tuorli d'uova, ancora calda mescolatevi 3 fogli d'ittio- colla ammollita nell'acqua fresca e spremuta; passate la crema pel colino. Quando è presso a coagu- larsi pel freddo, incorporateci u. na chiara d'uovo ben sbattuto a neve e 4 o cinque cucchiai di pan- na montata. Versate il composto in una forma adatta e tenete in serbo sul ghiaccio. Al momento debito, immergete la forma nel- 1 acqua tiepida e versatela sul piatto coperto di salvietta, servite con qualche biscottino a parte. FRITTATA SPUMOSA Lavorate in una catinella cin- que tuorli d'uova, gr. 80 di zucche- ro e odore di limone, mescolateci gr. 20 di polvere di biscottino- in. corporatevi 5 chiare ben montate. Versate il composto a forma di cupola su di un piatto ovale di pi- rofila, cuocete in forno dì modera- to calore per 10 minuti. Spolvera- telo con poco zucchero. GALLETTINE LEGGERE Gr. 200 di farina, gr. 30 di zuc- chero al velo, un di. di panna fresca, due tuorli d'uova e 2 gr. dì bicarbonato di soda. Impastate sulla tavola, lasciate riposare per un'ora, stendete la pasta, bucherellatatela con una forchetta, ritagliatene dei dischi dello spessore e del diametro di uno scudo d'argento. Cuocete in forilo di medio calore e su teglia infarinata; colore delle gallette, biondo pallido. PASTA FROLLA Gr. 400 di farina, gr. 275 di trar- rò, 4 tuorli, gr. 150 di zucchero al velo, scorza di limone grattugiato. Mettete tutto sulla tavola ed impastate con pochi colpi del pal- mo della mano strisciato sugli in- gredienti. PASTA REALE Gr. 200 d'acqua, gr. 100 di burro, gr. 100 di farina, un apresa di sa- le e gr. 10 di zucchero. Mettete sul fuoco una casseruo- l a con l'acqua, col burro, il sale e lo zucchero, quando bolle ritirate- la dal fuoco é gettateci in un col- po la farina, mescolata con un mestolo, quindi fate cuocere per 5 minuti. Passato il primo calore, incorporatevi 4 uova. PASTA DI BOCCA DI DAMA Gr. 330 di zucchero, gr. 330 al farina., gr. 150 di mandorle sbuc- ciate, 5 uova, 3 chiare, odore di scorsa d'arancia. Pestate le mandorle con 3 chia- re, passatele per staccio. Sbattete con la frusta i tuorli in una ter- rina con lo zucchero e la scorza d'arancia, dopo un o.uarto dora incorporate le mandorle. Monta, te in neve le chiare ed aggiunge- tele al composto, Incorporateci la farina. Cuocetele dentro forme basse e lisce, imburratele ed infa- rinate, oppure in un teglioncino di latta. Forno dì modestissimo ca- lore, per mezz'ora. ZABAGLIONE CRUDO Mettete in una tazza due tuorli d'uova freschissimi e gr. 30 di zucchero in polvere, agitate viva- mente con un mestolino finché i tuorli son divenuti spumosi e den- si; mescolatevi a poco a poco mezzo decilitro di marsala e ser- vire. IL GIORNALE D'ITALIA grande quotidiano nazionale, che pubblica ogni giorno 27 diverse edizioni regionali (abbonamento annuo L. 52), apre da oggi un abbonamento speciale, cumulativo al gior- nale LA CUCINA ITALIANA, al prezzo di L. 56. Per 56 lire, cioè, si può avere l'abbonamento al G I ORNA LE D ' I TAL IA c alla CUC I NA I T A L I ANA per tutto il 1933, mentre l'Amministrazione provvede a in- viare ai nuovi abbonati i due giornali in dono da OGGI al 31 DICEMBRE di quest'anno. Finalmente! Cè' un alboerg di luoss a Roam deov is fa cuacin itali,ana casa:linga Q u e s t è I s o noi a m ¡raend Aolberg aPlaz S. Caorl al Cors (gài "Splendici" Berioliei) ' tìamo il dover di raccomandarl o al pIM.ko C. Amadas! (abbonato N. 12320 alte CUCINA ITALIANA) e un grappo di turisti. AI VOSTRI BAMBINI M DOLCE S i i Con poco latte ed ta contenuto di una bustina P.A.N.E. avrete un PUDDING delizioso e nutriente. Ecco la busta che dovete esigere, I prodotti PJLNJE. sono in ven- dita presso 1 migliori droghieri. Se il vostro ne è sprovvisto chie- deteli direttamente agli StaibM- mmtt P . A J i a . casella postale 42 Trapani, N. 10 BUSTE L . 8 REGALIAMO a chi ritira un Pac- co Cucina Italiana contenente 30 bustine per Pudc&ng, 12 scatoline estratto limone e 5 bustine di lievi- to al prezzo totale di L. 3»: l'abbo- namento al giornale La Cucina ita» lima per tutto 0. corrente an- no 1933. UN'ALATR GARAANZI IL FORMAGGIO "BEL PAESE» FABBRICATO ESCLUSIVAMENTE DALLA SOC. AN. 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