LA CUCINA ITALIANA 1933
P a g . l i A T A V O Ü LA CUCINA ITALIANA N. 4 - 15 Aprile 1933-XÏ MINESTRE DI EBBE VARIE E' forse la più buona e la più eco- nomica minestra nella stagione pri- maverile, ed è tanto igienica e gu- stosa. Fate un battuto con gr. 50 di lardo, una mezza cipolla, un piccolo spicchio d'aglio e mettete a rosolare legger- mente. Prima che si colorisca troppo, mettete nel tegame tutte le erbe che bene, unisci 11 pane, due tuorli d'uo- vo, sale e gli albumi montati a neve e uva Bassa. Quando l'impasto sarà ben amalga- mato legalo m un tovagliolo e cuoci- 10 per due ore nell'acqua. Poi togli il tovagliolo, taglia a fette a condisci a strati con burro e parmi- giano. Puoi servir cosi o far passare 11 piatto dieci minuti al forno. Metti a soffriggere in un tegame due spicchi d'aglio, del prezzemolo e un'acciuga triturata, e appena l'aglio si è colorito gettatelo via e mettete vi sarà possibile avere, ben lavate e | § r ' 1 0 0 ^ tonno sott'olio triturato fi- scolate; sono però indispensabili delle ^ e j n e n t e - Condire con pepe, e quando costole di sedano, una o due carote t o n n ° principia a bruciacchiarsi, ba. gialle, un porro, un cespo di lattuga, uno d'indivia, qualche dadino di pa- tata, la quarta parte di un piccolo ca- volo. tutto tritato finemente, condite con sale e pepe, e fate cuocere senza coprire perche gli erbaggi si asciughi- no presto. Appena l'acqua è riassor- bita. sciogliete un cucchiaio di salsa di pomodoro in una tazzina di acqua tiepida e mettetelo nella zuppa. Po- trete, se volete, darle il gusto di brodo di carne, aggiungervi due o tre dadi Liebig. ma non è necessario. Aggiun- gete tanta acqua quanta ne occorre per quattro minestre, abbrustolite del- le fette di pane raffermo, e versate nella zuppiera, cospargendo con un po' di parmigiano. « MINESTRA VERDE Gr. 300 spinaci, gr. 300 piselli sec- chi un litro di latte, sale, pepe, aglio, cipolla, pane gT. 200. Cuocere a vapore gli spinaci colla cipollina e un po' d'aglio; passare al setaccio. Tenere a bagno per dodici ore i piselli, cuocerli e passarli pure al setaccio; unirli agli spinaci; ag- giungere il latte; salare pepare e ver- sare sulle fette di pane. Giuseppina Albertini Verga MINESTRA DI ZUCCA Prendete un chilogramma di zucca e tagliatela a pezzi, copritela d'acqua, salatela e lasciatela bollire fino a che si schiacci facilmente, passatela at- traverso ad un setaccio, rimettetela Ri fuoco con un litro di latte e uno di acqua. A parte sciogliete in un po' di acqua fredda due cucchiai di fari- na, aggiungete il composto e lasciate cuocere per altri dieci minuti. Prima di servire unite 10 grammi di burro. gnarlo con una tazza di sugo di po- modoro. Dopo dieci minuti si possono condire con questo sugo gr. 400 di mac- cheroni, portando subito in tavola. CARNI MINESTRA CON PASSATO DI LEGUMI Mettete a cuocere in acqua e sale gr. 300 di patate sbucciate, due ca- rote gialle, un pugno di lenticchie, qualche costola di sedano. Appena cotto, passate nel colatoio premendo iorte con un mestolo, rimettete poi sul fuoco il passato che non deve riu- scire troppo denso, conditelo con sale e pepe, aggiungendo gr. 50 di burro, e dopo che avrà bollito leggermente due o tre minuti versate su crostini di pane fritti in poco olio. ZUPPA DI CARCIOFI Dopo aver pulito 1 carciofi tagliateli a fette sottili e bolliteli per pochi mi- nuti. Fate un soffritto di burro e ci- polla e mettetevi i carciofi sgrondati lasciandoli soffriggere alquanto. Mettete poi l'acqua necessaria con un po' d'estratto di carne oppure da- di liebig. Quando i carcicffi saranno cotti versate il tutto su fette di pane abbrustolito, oppure fritto, servendo con formaggio grattugiato. M. R. 'Antonellì MINESTRA DI PALOTTOLE DI CARNE Nel brodo che prepari per la mine- stra fa bollire per dieci minuti una patata non molto grossa sbucciata e grattata sulla grattugia e quindi aggiungi le pallottole di carne prepa- rate nel modo seuente; Prendi un etto di vitello, tritalo ben fino o meglio passalo alla mac- china; aggiungi un uovo, un pochino di mollica di pane bagnata nel latte, mezzo cucchiaino di farina bianca, un cucchiaio di parmigiano, sale, pe- pe e la scorza di un limone grattu- giata. impasta bene e fa tante pal- lottoline grosse come una nocciola. Quando il brodo bolle versarle den- tro e lasciarle cuocere un quarto d'ora. Servire poi con parmigiano grattugia- to. MINESTRA DI PALOTTOLINE DI RISO Prendi farina di riso; falla cuocere con brodo oacqua e burro fino a che sì sia ristretta come una polentina Levala allora dal fuoco, unisci una o due uova a seconda della quantità ¿hi di 'gin^roT l ' iogl ta dTìàum e tornala a mettere sul fuoco finche sia indurita. Fa con questo Impasto tante pallot- toline e friggile in olio o burro e met- tile a scolare su carta. Al momento di servirla gettala nel brodo bollente e tiencele cinque mi- nuti. CUBETTI GIALLI IN BRODO In una fondina si mescolano con cura mezzo etto di burro appena li- quefatto, quattro cucchiai di farina bianca, quattro cucchiai di parmigia- no, due tuorli d'uovo, poco sale, poco pepe, noce moscata e vi si aggiungo- no poi a poco a poco 1 due albumi montati a neve. Si mette In una pez- zuola la miscela così preparata e si ¡lega lasciando spazio vuoto prima della legatura. Si mette nell'acqua bollente salata leggermente e si lascia cuocere fino a che sia diventata dura. Si leva allora dall'acqua a dalla pezzuola e si lascia raffreddare. Si taglia poi In tanti cubetti che al momento opportuno si gettano nel brodo buono bollente per pochi mi' nuti e si serve la minestra. PASTA COSST LA RICOTTA POLLO IN BIANCO Bisogna procurarsi un pollo che su- peri, in peso, il chilogrammo e farlo bollire naturalmente dopo averlo vuo- tato, pulito e lavato. Il brodo si può utilizzarlo per la preparazione d'una minestra di riso e fegatino del pollo oppure per un risotto alla milanese. In quanto al pollo sia lessato e ben caldo si taglia a pezzi che si dispongono in bell'ordi- ne nel piatto di portata, si guernisce di sott'aceti e vi si versa sopra la se- guente salsa; Pestare finemente un etto di pinoli e i filetti di tre acciughe salate ben lavati. Sciogliere questo impasto con mezzo bicchiere d'olio finissimo, mez- zo bicchiere di brodo bollente e mezzo brachiere d'aceto forte. Si mescola tutto insieme e si fa passare alle staccio. L'abbonata: Maria Rosa Anto- nellì. LINGUA DI VITELLO a) alle olive - Si fa lessare una lin- gua di vitello e dopo averne tolto la pelle si fa rosolare in casseruola con burro, olive e capperi. Quando è qua- si cotta si sbatte con del sugo di li- mone del prezzemolo tritato e si ag- giunge al sugo che si è formato cuo- cendo; si rimescola e si serve. b) In salsa piccante - La lingua già lessata e mondata dalla pelle si fa rosolare con burro e grasso di vi- tello tritato, poi , vi si mette ima mezza cipolla anch'essa tritata e si fa colorire; vi si aggiunge poi un cucchiaino di farina bianca e non appena colorita si bagna con qualche mestolata del brodo in cui è stata cotta la lingua, prosciugato il brodo s'aggiunge un tritato di prezzemolo, aglio e capperi terminando la cottura coli'aggiunta d'un pò di vino bianco. M. R. Antonellì. LINGUA Di BUE IN STUFATO Sbollentate la lingua per liberarla dalla pelle, picchiettatela di lardo e disponetela in tegame tipo stufatolo con fondo di legumi .lardo, prosciut- to, chiodi di garofano e burro. Fate rosolare il tutto leggermente, bagna- te con un bicchiere di vino bianco secco e uno di rosso e quando è ri- dotto ad un terzo unitevi un litro fra brodo e sugo di carne. Coprite erme- ticamente lasciando subbollire per circa tre ore; indi tagliate la lingua a fette, collocatela sopra un piatto, guernite con verdura a piacere, pas- sate allo staccio la sua cozione, di- grassatela facendola ridurre a sci- roppo per servirla sopra alla lingua od in salsiera.- PETTO DI VITELLO RIPIENO Procuratevi un petto di vitello (sac- coccia), diguazzatelo in acqua fredda per gualche ora, indi, mediante col- tello, fate un'incisione, riducendo la carne in una specie di borsa che riempirete col seguente ripieno: 150 grammi di salsiccia 100 di lardo a pezzetti, 100 di piselli, 200 di carne ai vitello cotta tritata, 50 di pane grat- tugiato, sale, pepe, spezie, 2 uova frullate e un tritato di aglio e prez- zemolo. Cucite, legate in quattro con spago, fate cuocere e servitelo con contorno di pwrée di legumi a pia- cere, iJ. Gibellt. MAIALE AL LATTE IN CASSERUOLA Prosciutto di maiale gr. 850; latte 1 litro; 6 foglioline di salvia, 3 bac- pra olio: ricollocateli al fuoco, e, ap- pena cotti, serviteli molto caldi. COSTOLETITNE D'AGNELLO CON PASSATO DI CASTAGNE Impanatele all'usanza dietetica ravvolte nel grissino trito, poi pas- sate all'uovo e fritte col burro. Dopo tolta la prima buccia sbollentate le castagne, sopprimete anche l a secon- da e finite cuocendole in buon- bro- do; passatele per staccio, ripónete in casseruola lavorando il composto sul fornello, amalgamatevi poco burro e una cucchiaiata di crema e guarnite le costolette, POLPETTONE DI COSCIA Dose per tre persone. Prendete tre etti di coscia sminuzzata finissima, aggiungete un uovo intero, due cuc- chiaiate di farina bianca, sale fino, pepe e le spezie che più gradite. For- matene un impasto consistente e rav- volgetelo in un pannolino bianco, cu- cendolo a mo' di salame. Tuffatelo r acqua bollente e poco salata, lascian- do bollire per 20 minuti. Una volta tolto dall'acqua, liberatelo dal lino Servitelo freddo ed affettato con con- torno di maionese o salsa bianca o sottaceti, come preferite, POLPETTONE ALLA CASALINGA Si prenda una bella fetta di magro ai manzo che sia almeno 4 etti e s allarghi bene per poterla arrotolare Fate una frittata sottile con un uovr intero, un bianco ed un pò di fscrina Collocate sopra la fetta di carne la frittata e avvoltolatela bene. Quindi s infarina il polpettone cosi prepara- te e si mette a rosolare nel burro. Aggiungendo a quando a quando brodo od acqua, contenente dell'e- stratto di carne. Si serve tagliato - fette con la sua cozione versata so pra. M. R. Antonellì. POLPETTINE DI VITELLO Prendete 3 etti di polpa di vitello fatela rosolare nel burro e tritatela finemente. Mettete al fuoco una cas- seruola con burro e, appena liquefat- to, mettete tutta la farina bianca che può assorbire stemperandola, sempre al fuoco, con latte caldo e rimestan- do lentamente fino a cottura, ossia quando il composto si stacca dalla casseruola. Allora sì ritira dal fuoco e_ ci si mettono tre tuorli d'uovo; i-i rimette al fuoco per pochi minuti poi ci si mette la vitella tritata, un pò di formaggio grattugiato e un pizzico di nove moscata e se ne forma un impasto. Prendendolo a cucchiai re ne formano delle pallottole che si av- volgono in bianco d'uovo dibattuto « della con olio bollente e si servono Insieme al «Fritti alla milanese» che si preparano così: Passate delle pa- tate lesse allo staccio. Preparate una salsa balsamella, mescolate le patate colla salsa ed unite un po' di parmi- giano grattato. Mettete poi un etto di prosciutto crudo tagliato a dadi, e quando 11 composto è freddo unite due tuorli d'uovo. Preparate nel solito modo le pol- pette che passerete nel bianco d'uovo' dibattuto e nel pane grattugiato frig- gendole in olio ben caldo. Tanto le polpettine di vitello come 1 fritti alla milanese si servono su tovagliolo con spicchi di limone. L'abbonata Maria Rosa Anto- nellì, Genova. ritirando il tegame dal fuoco e la- un altro disco di sfoglia che avrete sciandolo all'angolo del fornello. Fa- già preparato facendolo aderire ai di- te amalgamare mescolando, cospar- schì servendovi di crema burro pro- fumata al mandarino. Nel mezzo del disco superiore dispo- nete un uovo di cioccolati» di forma- to medio al quale avrete fatto aderi- re delle violette candite da nasconde- re tutto il cioccolati©, sì da sembrare un uovo composto esclusivamente di violette appiccicate fra di loro. Intorno all'uovo disponete un cer- chio di piccoli bignoli ripieni di cre- ma, pistacchi e glassati in verde; un secondo cerchio ripieni di crema va- niglia glassati in bianco, un terzo cer- chio di crema caffè ghiacciati in rosso. Fare in modo che i tre cerchi coprano regolarmente tutta la super- fice. Completate facendovi aderire nel contorno dei piccoli biscotti glassati al cioccolati» della altezza della torta. Eventualmente sulla sommità del- l'uovo si può disporre una o più colombine die troverete già pronte presso i fabbricanti specializzaati di tali lavori in zucchero. A. P. - Milano. gete di formaggio pecorino o altro formaggio piccante, e portate in ta- vola. INSALATA COMPOSTA Prendete quattro grosse patate les- se e una bella barbabietola rossa cot- ta In forno, mondate e tagliate a fet- te; fate lo stesso con un cetriolo cru- do. indi trinciate due cespi d'indivia o di lattuga dopo averla nettata a dovere; mescolate ogni cosa in una insalatiera, cospargendo sopra un pu- gno di capperi; disponetevi con sim- metria quattro uova sode tagliate spicchi e quattro acciughe già pulite ed aperte. Vedrete che tutti trove- ranno questa insalata assai gustosa. CARCIOFI ALLA GRATELLA Dividete per metà i carciofi dopo averli puliti e lavati. Date loro una mezza cottura in acqua e sale. Goc- ciolateli e toglietene il pelo metten- do al suo posto un impasto formato di prezzemolo e cipolline tritate, fun- ghi secchi rinvenuti in acqua tiepida, pane grattugiato, olio, sale e pepe. Metteteli sulla ¿rateila per termi- narne la cottura e serviteli caldi. L'abbonata; Maria Rosa Anto- nellì, Genova; FAGIOLINI Al LARDO Metteteli in casseruola con una ci- polla, una carota, un mazzetto aro- matico ,un pezzo di lardone magro, salato e Imbianchito; coprite tutto con acqua fredda, ponete sul fuoco e al primo bollore ritirateli sull'angolo del fornello. Giunti a tre quarti del- la loro cottura, scolate parte del li- quido, sostituitelo con vino rosso bol- lente, continuando l'ebollizione fino a cottura completa. Fate ritirare tutto il liquido, unite- vi sugo di carne, prezzemolo fino e serviteli col lardo affettato. FAGIOLINI IN FRICASSEA Dopo averli nettati e bolliti, fate un soffritto dì cipolla, un po' d'aglio e burro »d appena arrosolatl, butta- tevi 1 fagiolini faceridoveli cuocere per qualche minuto. In questo mentre sbattete quattro tuorli d'uova per ogni kg. di fagiolini, mescolatevi il sugo di un limone, sa- le, pepe e prezzemolo tritato. Versate nel fagiolini ed appena coagulato ser- vite subito con contorno di crostini fritti. VERDURE Pasta gr. 750; ricotta romana gr. 275; parmigiano gr. 30; sala grosso ex. so. La pasta, preferibilmente gnocchet- ti grossi, maltagliati o maccheroni di Rita spezzati corti, si cuocerà in ac- qua salata, come per la solita pasta asciutta. H condimento si preparerà mentre la pasta cuoce, diluendo la ricotta con 4-6 cucchiai di acqua sa- lata della pasta in modo da avere un sugo denso con cui si condirà la pa< sta, che verrà poi cosparsa di parmi- giano grattugiato. A. Fuortes Giordano Zanza POLENTINA DI PANE Prendi due pani carré, leva la cro- sta. tagliali in dadi e ammollali nel latte. Prendi mezzo etto di burro battili Si pone la carne su di un tagliere, la si batte col batticarne per render- la più tenera, la si soffrega con una giusta dose di sale in cui sieno state pestate le bacche di ginepro e, men- tre si fa questa operazione, la si inu- midisce con poche gocce di aceto, le quali aiuteranno il sale a penetrar meglio nelle fibre della carne. Poi la si lega strettamente con uno spago, fermando qua e là nella legatura le foglie di salvia ed il lauro. Ciò fatto si pone la carne in una casseruola o in un tegame a bordo alto, si ag- giunga il latte e tanta acqua quanto presumibilmente la carne potrà as- sorbirne insieme al latte fino a com- pleta cottura. Si fa cuocere a fuoco dolce e a re- cipiente coperto fino a che la carni sia quasi a cottura giusta, poi la si scopre perchè il sugo si restringa e la si fa rosolare nel sugo stesso, sen- za aggiungere altro. Si avrà una car- ne tenera e saporita e siccome la do- se è stata calcolata con abbondanza, si baderà che dopo il pranzo ne avan- zi un po' per fare il ripieno al pal- loncini appetitosi per la cena. Siccome il maiale non sarebbe fa- cilmente digerito da un bambino di tre anni, si darà al bambino un uovo o un pezzetto di formaggio fresco. 'A. UCCELLO: ARROSTO Infilate allo spiedo gli uccelli sen- za sventrarli, collocando fra l'uno e l'altro una bella foglia di salvia: alcu- ni usano aggiungere tra gli uccelli della ventresca fresca di maiale, ma questa dà troppo grasso, e poi non raggiunge la cottura quando l'uccello è cotto. Collocate gli uccelli al fuoco mantenendolo molto allegro; bagna- teli spesso con abbondante olio fino e spolverateli -di sale. A metà cottu- ra levateli dal fuoco, e, appoggian- doli in un piatto lungo, versatevi so- BIETOLE Foglie in padella, —• Bisogna pro- curarsi tre mazzi di bietole di aneli« che hanno la costa molto larga e che dagli orticoltori vengono chiamate «a costa d'argento»; separate le foglie dalla costa che metterete a parte per prepararle come dirò in appresso. Lavate dunque le foglie e fatele bol- lire per cinque minuti; Scolatele e spremetele leggermente per farne uscire l'acqua. In una padella mette- le a rosolare con olio a buona mi- sura uno spìcchio d'aglio tagliato sot- tilmente; appena biondeggia mettete le foglie di bietola rimestate in mo- do che assordano il condimento e quando saranno alquanto asciutte spruzzate di vino bianco secco. Si servono calde per contorno a qual- siasi specie di carne. Coste al burro. — Si puliscono le coste togliendone bene I filamenti, si lavano e si mettono a bollire in ac- qua e sale, Cotte, si sgocciolano e si spremono delicatamente indi is avvolgono di farina. In una casseruola si fa fon- dere un bel pezzo di burro, si metto- no le coste con l'aggiunta di sale e pepe. Asciugato II burro si versa nel- la casseruola un bicchiere di latte e si termina la cottura a fuoco dolce. - Si servono cosparse di parmigiano grattugiato. M. R. Antonellì. FINOCCHI IN UMIDO Lessate dei finochi non troppo grossi, tagliati a metà. Metteteli in un tegame con gr. 25 di burr 0 e qualche cucchiaiata d'olio, sale e pe- pe, e quando hanno preso sapore, bagnateli con un po' di sugo di car- ne. Aggiungete un pezzetto di burro e cospargeteli di parmigiano prima di portare in tavola. ZUCCHINI ALLA MARINARA Anche per chi non ama soverchia- mente gli zucchini e li trova insipidi, questa maniera di prepararli riesce gradevole e specialmente nelle gior- nate calde gli «zucchini alla marina- ra» formano un contorno indicatis- simo a qualche piatto grasso. Ecco la ricetta. Tagliate gli zucchini a dischi dello spessore di una moneta da due lire, friggeteli in olio bollente, finché ab- biano preso un bel colore dorato; to- glieteli dal fuoco coll'apposlto palet- to, sgocciolateli e disponeteli a strati nella insalatiera, cospargendo ogni strato di sale fine, origano (se ne avete), foglioline di menta e pochis- simo aglio. Condite poi con aceto a vostro piacimento e lasciate raffred- dare. ZUCCHINE ALL'UOVO Tagliate a dadini delle zucchine e mettetele in un tegame con grasso di prosciutto © cipollina triturata, sale e pepe. Appena le zucchine son cotte, frullate un uovo e yersatevelo sopra', TORTA PASQUALINA Specie di torta comunisslma al Ge- novesi, e chiamata così perchè gene- ralmente si usa a mangiare nella Pa- squa maggiore. Gli elementi principa- li per una buona torta sono le uova fresche, l'olio fino e le sfoglie sottilis- sime. Ecco la vera maniera di com- porta: Prendete prima un chilogramma di flor di farina, impastatela con acqua, safe ed una cucchiaiata, di olio fino e dimenatela fortemente sicché diven- ga molto morbida e sòlla; dividetela in 27 pezzetti uguali che serberete da una parte della madia con un po' di farina sotto affinchè non si attacchi- no ad essa, e coprirete quindi con una salvietta umida e un'altra asciutta di sopra. Prendete poscia tre mazzi di bieto- le, togliete loro tutte le costole )n guisa che non vi restino che le pure foglie, le quali rivolgerete stretta- mente sovra se stesse formandone un rotolo, e taglierete a guisa di sottilis- simi tagliolini; lavatele, bislessatele con un po' di sale, e spremetele quin- di dentro una salvietta affinchè diano tutta l'acqua; spremute che siano, al- largatele nuovamente e conditelo con sale, buon cacio parmigiano e pochis- sima maggiorana tritata minutissima- mente. Prendete poscia un chilogramma di buona quagliata, che avrete già pre- parata asciuttissima di siero, legandola strettamente con ispago dentro una salvietta e lasciata per più ore sotto peso; pestatela poco alla volta assie- me a tre cucchiaiate di farina e sale proporzionato, e sciolta quindi In tre quarti di litro di buona e fresca cre- ma, copritela. Ungete d'olio con una piuma 11 fon- do d'una tegghia, prenete poscia imo dei 27 pezzetti di pasta serbati sulla madia, e collo spianatoio tiratene una sfoglia molto sottile, la quale poi ren- derete della massima sottigliezza a guisa di un velo, rovesciandola sulle mani strette a pugno e dolcemente ti- randola; copritene tutta la teglia fino all'orlo, usando la massima precauzio- ne di non ¡squarciarla, e poscia un- getene la superficie colla piuma intin- ta nell'olio; seguitate a tirar« nella stessa manier a le altre sfoglie sino al numero di 19, le quali metterete una sopra all'altra, avvertendo di ungerle sempre tutte - come la prima, ad ec- cezione dell'ultima, sulla quale disten- derete le bietole preparate, che leg- germente aspargerete d'olio colla sta- gnara. . Distendete finalmente sulle bietole la quagliata spianandola bene con un cucchiaio, e, preso un etto- grammo di burro, dividetelo in dodici parti uguali e distribuitelo ad uguali distanze sulla quagliata su cui avrete fatte col cucchiaio 12 fossettine. Den- tro ogni fossettlna scocciate un uovo fresco, e sovr'esso mettete un po' d'o- lio, del formaggio grattato, un po' ài pepe e poco sale; quindi tirate le a ltre sfoglie nella stessa maniera delle pri- me, e ad una ad una distendetele sul- la torta, avvertendo di ungerle tutte sino all'ultima-, e la prima più delle altre. Tagliate poscia col coltello la pasta pendente dall'orlo della tegghia, ma in modo che ne papravanzino due dita, colle quali formerete l'orliccio all a torta, attortigliandone la pasta tutt'intorno a modo di cordone, ed in- tagliandola per traverso colla costola del coltello. Date un'ultima untura sulla torta e sull'orlo, e puntala due o tre volte con uno stesso affinchè non fscòppi cuocendo, mettetela a cuocere per un'ora nel forno, ovvero nella campana con fuoco sopra e sotto. DOLCE PASQUALE ALL'ITALIANA Questo dolce è creato per differen- ziare un po' le consuete torte in ge- nere di formati pressoché identici. Preoarate due diselli di pasta frol- la alla quale avrete frammischiato delle mandorle prelinate previamente polverizzate, e cuocete com'è d'uso. Raffreddati mettete fra 1 due dischi Sa desiaerafé «magiara 1 bene usate allo vostra mensa t'Oiio Carli purissimo d'oliva dall'aroma dolce e squisita Questo prelibaiisstmo orodotto è consumato eoo sed» dTsfazieyie àatle migliori famiglie Italiane e lo potete aver» o orezzo di fabbrica in pìccole damigiane consegnate CLITOW stro domicilia Favori tari subito tsn piccolo ordine dì pravo^ PRIMAVERA Buone, o massaie, le vostre stovi- glie in cucinai Nuove o vecchie esse sono da Voi conservate religiosamen- te e adoperate con grande circospe- zione. Buone ,o massaie, le vostre stovi- glie! Pure loro sentono la primavera testé cominciata, e, nell'ammirarla, rianno fremiti giovanili al sole ed ai fiori, non escluse quelle che malau- guratamente hanno screpolature od il fondo nero perchè abbruciacchiato dall'uso. Con la primavera tutta la natura si avviva e, ad imitazione di Faust allo scampanio di Pasqua, sembra che. an- che le più vecchie, prima tranquille ed inanimate, risorgano a nuova vita. Stoviglie in opera o in riposo mo-' mentaneo traversano e fendono con insoliti bagliori le aure chete della cucina .Poi si fermano al centro del- la tavola gonfie di orgoglio e, alle volte, lacrimose per non aver sapu- to dianzi contenere l'alimento che in esse bolliva. Poi... l'obliata gioia del- la quete solenne nella notte stellata di primavera, In questa luminosa primavera un insolito orgasmo fa intensamente fre. mere tutte queste preziose oollaboi-a- trici della buona massaia, poiché a- spettano ansiosamente un loro nuo- vo compagno, da tanto tempo desiato e che finalmente da un momento afe l'altro il suo arrivo può essere un fatto concreto e compiuto. Eccolo, eccolo finalmente l'utensile da cucina «SffiOULUM» d'acciaio inossidalbile al cromo nichel. Eccolo che giunge coronato di fa- ma, di gloria e di brillante bellezza. Eccolo; entra fulmineo e l'aere vie- ne attraversato da una luce abba- gliante, da un lampo accecante. Dolcemente a lui si avvicinano e tanto lo guardano. Subito ne riescono conquise. Lo interrogano affannosa- mente per sapere. Subito vogliono co- noscere da lui, quale Importante po- sto intenda occupare nel mondo del- le massaie e in qual modo. E lui parla, luì dice che essendo costruito di acciaio inossidabile r— è proprio inossidabile — saprà mante- nersi sempre bello e lucente, sicuro di rendersi il vero padrone della cu- cina. Al contrarlo dì altri tipi di stovi- glie l'utensile da cucina Saecuium sa- rà assolutamente insensibile a qua- lunque processo chimico. Per questo suo importantissimo pre- gio, cuocendo e manipolando m esso, cibi e bevande, si. avrà la sicurezza che questi alimenti non acquisteran- no alcun sapore di metallo e conser- veranno sempre le loro doti naturali non cambiando assolutamente di co- lore. Tronfio Saecuium. dice alle sue com- pagne che, essendo costruito In ac- ciaio, è stabile e robusto come l'ac- ciaio. La sua durata farà conseguire a chi Io -vorrà possedere un rispar- mio assai rilevante, e compenserà lar- gamente la maggiore spesa iniziale d'acquisto. La lamentela generale delle mas- saie riflette sempre sul grave incon- veniente che gli alimenti, durante il periodo della cottura, sì attaccano, mentre lui afferma e garantisce nel- la maniera più certa l'inattaccabili- tà di qualunque commestibile alle sue pareti. Le stoviglie sono più che stupefat- te ed intontite; ascoltano ancora il loro nuovo compagno Saecuium, il quale ha qualche cos'altro ancora da dire; — Mentre nella maggior parte, in Voi. la pulizia è relativamente pos- sibile per la vostra grande porosità, io sarò il preferito perchè la mia e- pidermide è perfettamente levigata e quindi di facilissima pulitura. — E poi — così finisce — alle specifiche grandi proprietà antisettiche che pri- ma ho descritto, aggiungo che ado- perandomi E i eviteranno fermentazio- ni, che in voi sono favorite, se non provocate, dalle stesse reazioni di at- tacco sul metallo col quale siete co- sti-ulte. Liete di avere ira di loro un com- pagno di cosi tanto valore, con armo- niose, garrule e perchè no, anche rau- che voci, così cantarono il loro ben- venute: Di veneta. Smalteria ultimo nato grandiose simpatie godrai nel mondo e da ogni cucinier sempre apprezzato Saecuium! sempre sarai amato a, [fondo. CESSEÌ L I S T E L O ¥ E M D 8 T £ - A P R I L E 1 9 3 3 S Ê M S G Ï A i J E I «Mis Sa e t t i ) - t . 5,60 alJts, I îbiii 20 astio - L, m si Èfl. L 5.40 13 kg. cMO D3 setto - L5.3D a i t » (¡Mit 40 netti» - L 5,20 alkfl. Chili 50 actio ' L 5JD al la. OomlilortB nuove graffe-« jTraspor® ferroviari dta noi, pagato - Viaggiò a nostro rischia-e perìcolo - Pcgamcnàt, ferstj cssagrto ferroviario all'arrivo detta merce» caiRctfcnao 1 pagtmeito anticipai» ,1!xidT cent, >n irefm»-»4to3&9 CwG-PobUU«! 4.49 V- N»U* Città or» «olsU.il «nnrtr.Io. demUliranda-ia « «snassoA-a dfimfcJUo, lancia contodell'uc-uilta d] Ur&^.cfir dominano, > PRO PUTTO RI OLIO D'OLIVA Û N E Ô U A LA rcOgfRA CASA ÑOR RA VTAGBTKTOm Wfe HKPPHESENTAWTI ' Le rughe scrivono sul viso Fetà, La Crema "GiocondaL la cancella. Rifiutate energicamente le imitazioni che commercian- ti poco scrupolosi vi offrono a minor prezzo in sostitu. zione della rinomata Crema " GIOCONDAL „ che voi richiedete. 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