LA CUCINA ITALIANA 1933
15 Aprile 1933-XI LA CUCINA ITALIANA Pa^. 3 alla cacciatora in teglia a scaloppe ai capperi e olive in reticella arrosto semplice alio spiedo » incartato » » » panato » •» ALLA CACCIATORA: Fatto a pezzi, lavato con acqua e limone e asciugato, si mette a rosola- re in oùo e burro, con Qualche spic- chio d'agno. Sempre, per ogni piatto, al burro o all'oiio si uniscono nella teglia due o tre spiccili a'agùo intieri, scnìacèia- ti, che servono a «dlsgrassare », aven- do cui a di levarli quando si toglie il cucinato dal fuoco. Quando il capretto (o l'abbacchio ro- mano) è ben colorito (dopo circa mez- z'era) vi si versa lentamente un pe- sto che si sarà preparato nel mortaio, composto cioè di due acciughe, pochis- simo aglio, ramoscelli di rosmarino e un cuccatalo di buon aceto. Si fa continuare a cuocere a fuoco allegro e coperto perchè non perda l'odore. Va servito caldissimo con un pochi- no della sua bagna. IN TEGLIA: Meglio se capretto, ma s'addice be- ne anche l'agnello. Si prende il co- sciotto, si lava in molt'acqua, si ripas- sa in acqua acidulata con sugo di li- mone e si asc.uga bene. Salato e ad- dizionato di odori che più aggradano, con olio e burro oppure strutto, si po- ne in una teglia al forno. A imetà cottura si teglie e s'involta nella re- te, o di maiale o di vitella e si termi, na la cottura. Si può servire con insalatina di sta- gione. Sani Angelo, cuoco - Casola Val- senio. A SCALOPPE: Disossate le spalle, togliete la pel- le, e tagliate in scaloppe. Fatele cuo- cere in una teglia con burro, sale, pepe, aglio, lauro. Poco prima di ser- virle passatele a fuoco ardente rivol- tatele, aggiungete altro burro e guar- nite il il piatto di uva acerba. Al CAPPERI E OLIVE: Lardellate due petti di -un capretto, fateli arrosolare in casseruola con lar- do fuso e prezzemolo. Quando avran- no preso colore unite un mazzetto di odori, una foglia di lauro sale pepe e limone fresco. Quando tutto sarà arrivato a guista cottura, versate nella casseruola un Cucchiaio di farina, un pochino di aceto, un pugnetto di capperi e qual- che oliva disossata. Servite in piat- to contornato di crostoni. A. Dumas. IN RETICELLA; Unite a carne di capretto arrostita e disossata, tartufi, funghi, testina di vitello ; pestate tutto, insaporite in un a buona salsa e lasciate freddare. A- malgamate allora con burro e divi- dete in tante piccole porzioni che av- volgerete nei-a reticella di maiale. Ponete in piatto di pirofila imbur- rato; fate prendere colore e servite in- naffiando con una salsa di acciughe. . M. Seignofos. ARROSTO SEMPLICE ALLO SPIEDO: Si condisce con sale, pepe poche gocce d'aceto un coscio o un o.uarto di capretto che in questo condimento si lascia per tre ore. Durante la in- fusione non si dimentichi di pungere 11 capretto ripetutamente. Trascorso 11 tempo d'infusione s'infila il coscio nello spiedo e mentre cuoce con un ramoscello di rosmarino si unge col liquido dell'infusione fino a cottura completa. Fare attenzione ohe non bruci. INCARTATO ALLO SPIEDO: ' Parrebbe una ripetizione dell'arro- sto ma non lo è. Disossate il collo di un capretto in- tero fino alle spalle. Imbrigliatene ie carni in guisa da nascondere le due cosce; bardatelo allora con fette di iarda e dopo di averlo avviluppato con carta burlata, assicuratelo allo spiccio. Quando vi sembra quasi cotto, to- gliete via la carta, onde la carne pren- da il colore. PANATO ALLO SPIEDO: Lardellate la parte esterna di un quarto d'agnello ed ungete con olio e con burro la parte interna ia dua- le deve essere impanata bene. Avvol- gete il quarto in carta burrata, infi- latelo nello spiedo e un po' prima che sia cotto, togliete la carta impanatelo nuovamente e cospargetelo di sale e di prezzemolo triturato. Appressatelo di nuovo al fuoco per colorirlo, irrorandolo con poco aceto e sugo di limone, si serve specialmente sopra un letto di acetosella o con po- modoro. Ferraris-Tamburini. AGNELLO in manicaretto a intingolo alla gallinella arrosto alla graticola arrosto alla salvia lesso in salsa coi piselli Coratella d'agnello Fritto d'agnello Conchiglie di cervella IN MANICARETTO; Prendete agnello tenerissimo metà spalla e metà petto. Lavatelo bene e mettetelo in una casseruola con un litro di acqua, una carota, una costa di sedano e una cipolla piccante con due chiodi di garofano; mettete al fuoco e schiumate bene, lasciando bol- lire per venti minuti circa, come se si. dovesse fare il bollito. Levate la car- ne, disossatela e tagliatela a pezzetti regolari. Accomodatela poi in una pi- rofila, di forma bassa, unitamente a 300 grammi di patatine novelle e, la stessa carota lessata insieme all'agnel- lo, tagliata a scacchi. Fate allora una salsa • bianca « < (Béchamel » leggera), ma anziché con tutte latte mettete , metà latte e metà brodo dell'agnello Con odore di n^ce moscata. Versate j questa salsa sopiti l'agnello già acpo- 1 «iodata in casseruola, coprite e met-1 tete al forno. Quando saranno cotte le patate, to- gliete dal forno cospargete la super- ficie di pisellini insaporiti prima a par- te e servite molto caldo. C. Tirabasso A INTINGOLO; Prendete la metà d'un agnello, ta- gliandolo alla seconda costola del fian- co. Dividete in tre parti le spalle e preparate in una salsa in bianco; cuo- cete il petto in una casseruola o nel- la pentola, disossatelo e schiacciatelo fra due coperchi, lasciate raffreddare e tagliatelo in pezzetti come costolet- te. immergetelo in una salsa id . buon gusto o nell'uovo sbattuto; panatelo e fatelo friggere dopo averlo condito di sale e pepe. Panate ugualmente le co stolette e fatele saltare con burro. Mettetele in giro a un piatto con pez- zi di petto e versate la salsa bianca nel mezzo. Per questo piatto triplo tutto deve essere preparato contemporaneamente e servito caldo. J. M. Parmentier. ALLA GALLINELLA: Fate fondere in una casseruola un pezzo di burro con un po' di farina, mescolate l'uno con due bicchieri d'ac- qua calda, muovendolo frequentamen- te per mescolarlo bene col burro. Quando la salsa è abbastanza chiara, mettete l'agnello nella casseruola do- po avergli dato una prima cottura; conditelo di sale, pepe e mazzetto as- sortito, fate cuocere; un po' prima di servirlo aggiungeteci funghi e sgras- sate. ALLA GRATICOLA: Prendete un cosciotto di agnello da latte; tagliatelo in piccole braciole che spianerete ben bene con un grosso coltello, collocatele in un piatto e con- ditele con olio sale pepe e sugo di li- mone. Lasciatele così per qua.che ora. Cucinatele in graticola, sopra un bra- ciere non tanto vivo fino a giusta cot- tura, che più o meno varia dai 15 ai 2o minuti, spolverizzandole, a metà cottura ,con pane grattugiato. Servitele ben calde con una insala- tina verde a pairte. Tirabasso. ARROSTO AULA SALVIA; Prendete un buon cosciotto d'agnel- lo del peso di un chilo e mezzo. Asciu- gatelo, pulitelo con un panno di buca- to senza bagnarlo. Ogni pochi centi- metri del coscio fare un buco. Intro- durvi dei burro fresco sale e una fo- glia di salvia. Nella parte della costata e rognone mettere burro buono, salvia e sale, poi Chiudere con le costerelle stesse. Un- gere il tutto con burro, cospargerlo di sale fino e salvia polverizzata. Met- terlo in un testo di rame ben stagna- to. Aggiungasi patate di piccola gran- dezza, ben salate e con qualche foglio- lina di salvia. Il tutto al forno ben caldo, ma non eccessivo, dopo un'ora avrete un'arrosto squisito e delicato. Rossana. LESSO IN SALSA; Mettete un piccolo coscio d'agnello del peso di circa grammi 50o in una casseruola .coperto d'acqua, e di sola acqua. Appena bolle schiumate, condi- te con saie e pepe, e mettete insieme un pugno di prezzemolo e una cipolla in cui siano conficcati tre chiodi di garofano. Fate cuocere per tre quar- ti d'ora a fuoco moderato. Mettete in un tegamino grammi 100 di burro, co- spargete con un pizzico di farina, e bagnate con una tazzina di brodo. Fa- te cuocere per dieci minuti, poi riti- rate e condite con sale e pepe, e fuori dal fuoco unite il suso di mezzo limo- ne e un tuorlo d'uovo frullato. Leva- te l'agnello dal brodo, e versatevi so- pra la salsa prima di servire. Il brodo non lo gettate, che è buonissimo unendovi un po' d'estratto di carne. COI PISELLI: Prendete un quarto d'agnello dalla parte di dietro, steccatelo con due spicchi d'aglio tagliato a stnsciolme e con qualche ciocca di ramarino; di- co ciocche e non foglie, perchè le pri- me si possono levare, volendo, quando l'agnella è cotto. Prendete un pezzo di lardone o una fetta di carne secco e tritateli fini col coltello. Mettete l'a- gnello ai fuoco in un tegame con que- sto battuto e un poco d'olio! conditelo con sale e pepe e fatelo rosolare. Al- lorché avrà preso colore, aggiungete un pezzetto di burro, sugo di pomodo- ro oppure conserva sciolta nel brodo o nell'acqua e tiratelo a cottura per- fetta. Ritirate per un momento l'a- gnello, versate nell'intinto 1 piselli e quando avranno bollito un poco, ri- mettetelo sui medesimi, fateli cuocere e serviteli per contorno, Arimi. CORATELLA D'AGNELLO; Tagliate il fegato a fettine e il resto a pezzetti e così naturali buttateli in padella con del lardo. Quando la co- ratella sarà quasi cotta scolatela da tutto l'unto e gettatevi dentro un pez- zetto di burro; continuate a friggere e poco dopo versate in padella sugo di pomodoro o conserva sciolta nell'ac- qua o nel brodo, conditela con sale e pepe, mandatela in tavola con aue- sta sua salsa- FRITTO D'AGNELLO: Il meglio posto dell'agnello per frig- gere è la lombata: ma può servire be- nissimo anche la spalla, compreso il collo. Spezzettatelo e friggetelo come la coratella del numero precedente. CONCHIGLIE DI CERVELLA; Pulite, spellate, fate spurgare bene in acqua tiepida e successivamente in altra frella, 1« cervella d'agnelo che vi occorreranno e che lesserete in ac- qua salata. Mettete quindi a freddare sotto un peso, ma leggero. Dopo qualche tempo tagliatele in piccole scaloppe. Preparate intanto un po' di salsa nel seguente modo: mettete in casse- ruola un mezzo litro di «Béchamel» piuttosto liquida, ua decilitro di fun- ghi freschi insaporiti e passati e due decilitri di brodo d pollo ridotto in ge- ' latina non completamente ristretta. Pone'te al fuoco e fate consumare mescolando sempre. Quando tutto sa- rà diminuito uniteci cinque o sei cuc- chiai di panna doppia freschissima. Passate allo staccio e continuate a far cuocere, sempre rimestando, fino a che ne risulti una crema omogenea e vellutata. Tirate via dal fuoco e incorpora- teci 25 grammi di parmigiano e al- trettanti di groviera grattugiati e 60 grammi di burro, il sale necesasrio e l'odore di noce moscata. Con questa salsa spalmate il fondo delle conchi- glie, su di essa disponete le scaloppe di cervello e copritele ben bene con il rimanente della salsa e su questa met- tete ancora groviera grattugiata. Co- spargete le conchiglie di abbondante burro fuso e dopo averle fatte crosta- re al forno con fuoco moderato acco- modatele su piatto con salvietta e ser- vite. Dal « Cordon - Bleu ». D E L L E P I A N T A G I O N I D E L L O S T A T O A Gì AVA Una ^ ondata meèòriante di -profumo i nv ade il v o s t r o s a l o t to quan- do s e r v i te il-Tè ATL Sono i t ene ri g e rmo- gli, le de l i ca te foglio- line dal le punte do- r a t e dei pur i s s imi Tè del le pi ant ag i oni i ta- l iane di Ti jbi toe c he si di schiudono; - libe- r a no la l oro f r e s ca e de l i c a ta f r a g r a n za e il l o r o s qu i s i to s a p o r e . CMimioavi a, v^yt* ERNESTO PI LETTI & CO, - & L o t t i n o . 8 • Omo VA «W»! un* 1. —————— "v— • r-— PIZZA RICRESCIUTA DI PASQUA - Si mette sulla spianatoia un chilo- gramma di farina, si dispone a fonta- na e nel mezzo si mettono otto uova intere, una cucchiaiata di cannella, trecento grammi di ricotta, un pizzica di sale, la raschiatura di due limoni" e ottocento grammi di pasta lievitata (pasta da pane). S'impasta bene tutto ciò sbattendo con le mani e quando la pasta è diventata elastica, velluta- ta e si stacca i n un sol pezzo dalla tavola, si distribuisce in teglie unte di strutto, in modo che la pasta arrivi a meno delia meta dell'altezza delle teglie, si lascia lievitare per una die- cina di ore e poi s'infornano le pezze in forno di giusto calore. ALTRA RICETTA; Farina grammi 500, lievito di pane (pagnottine del fornaio) gr. 500, burro gr. 150, zucchero i n polvere gr. 150, cannella gr. 50, sale gr. 10, uova in- tiere n- 6. Si lavora il tutto sulla tavola, piut- tosto lungamente per ottenere una pasta elastica, alla quale si aggiungo- no in ultimo i5o gr. di scorretta can- dita ritagliata i n dadini. Si unge di strutto una teslia grande e ci si pone la pasta lasciandola tutta la notte in luogo tiepido, affinchè pos- sa ben lievitare. L'indomani si cuoce In forno da for- naio per circa un'ora. Da «La cecina Romana» della Illustre Ada Boni. PIZZA SOLLECITA Si prendono 125 gr. di farina, 125 gr. di zucchero, 125 gr. di burro, due uova, la metà di una buccia di limo- ne grattata, un poco di acquavite e sale. Si mescolano con un cucchiaio di legno le uova, lo zucchero, l'acqua- vite e il sale. Quando la pasta comin- cia a gonfiare, si aggiunge la farina, avepdo cura ohe non si formino igei- mi; ed appresso, il burro leggermente sciolto, e S i sbatte tutto, assai forte, per sei ad otto minuti. La pasta ben lavorata si versa in una tortier'a e si fa cuocere per un'ora e tire quarti a calore moderato. Ci si assicura della cottura immer- gendo nella torta ia lama di un coltel- lo; finché questa ne esce umida la cottura non è completa. Ferraris-Tamburini. PIZZA ALL'ARANCIO Gr. 160 di farina, i8o di zucchero in polvere, un cucchiaio d'acqua di fiori d'arancio, un bicchierino di rhum e tre uova. Battere tutti questi ingredienti vi- vamente con 160 grammi di burro li- quefatto. La pasta così ottenuta di- sporla in una fortiera stagnata, dopo averla portata allo spessore di un cen- timetro, e mettere a forno. Quando la superficie apparisce ben dorata, ri- voltare e mettere ancora al forno, fino a cottura completa. PIZZA ALLA RISCOSSA Uova, due tuorli e tre chiare; fari- na gr. 500; zucchero gr. 230; burro gr. 140; mandorle gr. ì> 0 (sbucciate e grattugiate); buccia di una arancia, d'un mandarino e di mezzo limoncei- lo (non Unione) ; profumo di vani- glia; gr. 5 bicaroonato e gr. io cre- more ai tartaro; marmellata gr. 200 circa; nocciole torrefatte e a pezzetti gr. 100; un po' di cioccolatta a pez- zetti. Preparate suLa tavola d'impasto la 'farina a mucoliietto (meno una pic- cola parte cine vi servirà per poter stendere la sfoglia) fate un buco nel mezzo e metteteci il burro, le man- dorle grattugiate, ia fiavenne dell'a- rancia, del mandarino, del hmoncedo, e la vaniglia. Battete l e uova, chiare e tuorli, unitamente allo zucchero e quando sono ben montate versatele anch'esse nella farina, dove per ulti- mo metterete il bicarbonato e il cre- mare. impastate il tutto, fate una sfo- glia che dovrà l'uscire piuttosto du- retta- e dello spessore di mezzo cm., spalmatela con la marmellata, spar- gete sopra i pezzetti di nocciole e cioc- colatta. Arrotolate la sfoglia, così ot- terrete un bastone che attorcigliato su se stesso, porrete in una teglia roton- da spalmata di burro e polverizzata dj. farina, cu® 0 ® 46 a l forno. Elda Caputi - Samtoiase. BOCCA Di DAMA 330 gr. di zucchero, 330 gr. di fari- na, 150 gr. mandorle pestate con tre chiare e passate per staccio, 15 tuorli, 15 chiare montate, 200 gr. scorsa d'a- rancia condita tagliata a dadini. Sbattete lo zucchero coi tuorli den- tro una, terrina, unitevi le mandorle, quindi le chiare, poi la farina e il candito. Cuocete in teglia o stampi lisci e bassi imburrati e inzuccherati: forno mitissimo. Cav. A- Pettini. TORTA DI FECOLA Sette tuorli d'uova si sbattono con 200 ET. di «¡rocheiro; i chiari al mon- tano alla neve; si uniscono i rossi coi chiari e vi si mettono 70 gr. di fecola; si passa allo staccio e si dimena bene. Vi si aggiunge il sugo di mezzo li- mone, 25 gr. di zucchero vainigliato; si mette in u^a tortiera unta di bur- ro, avendo cura di coprirla con un foglio di carta spolverizzata di farina. Si cuoce nei forno temperato, TORTA USO «PASTA MARGHERITA » Mezzo chilogramma di farina- bian- ca, due ettogrammi e mezzo di zucche- ro, 100 gr. di burro, 15 grammi di cre- more tartaro, 5 gr. di bicarbonato di soda, due uova intere, un decilitro di latte. Si stette tutto per venti minuti al- meno, onde ridurlo in pasta omogenea. Vi si unisce poi poca buccia di limone grattugiata. In tal guisa si ottiene una buonissima pasta Margherita. Ma per riuscire nell'intento, occorre ungere bene di burro la tortiera; indi versarvi dentro la pasta, avendo cura che questa non sia in altezza mag- giore- di tre centimetri. Si cuoce al forno, oppure con fuoco moderato soura e sotto per un'ora e mezzo. TORTA D'UOVA E MANDORLE Occorrono: uova .zucchero, mandor- le pelate e peste. Si prendono dodici tuorli d'uova ben sbattuti collo zucchero e vi si imme- desimano due ettogrammi e mezzo di mandorle ben pelate e peste e sem- pre sbattendo, vi gi aggiungono quat- tro chiari d'uova, già ridotti in fioc- ca. Si mette in un tegaasy unto con burro e si fa cuocere con fuoco sotto e sopra. SODINO PASQUALE ALLE VIOLETTE Pestate 450 grammi di mandorle dol- ci, 150 di zucchero e 4o gr. di violet- te' condite, raccogliete in una terrina e lavorate il tutto con cinque gialli cPuova ed uno intero; aggiungete 20 gr. di fecola di vainiglia, sbattete i cinque bianchi d'uovo a neve ben sodi e mescolate ancora insieme. Prendete una stami» ovale e versateci 11 composto facendolo cuocere a fuoco dolce. Raffreddato, versatelo nel piatto e servite; guarnitelo di due bordi di panna montata profumata alla violet- ta e mettete al centro del bodino un mazzolino di viole freschissime e pro- fumate. Mesellier - Parigi. TORTA ALLA CAPPUCCINA Si fa alia stessa maniera di quella Pasqualina, con' la *3ifferenza che le bietole, la quagliata e le uova, invece di essere divise si mescolano insieme e si distendono sulle sfoglie, invece delle bietole si può mettere carciofi: 12 prima fatti a fettine e cotti con burro e cipolle, oppure spinaci; otto maz4 bislessati e insaporiti. Al posto della quagliata riso cotto nel latte. E pure si può diminuire il numero delle sfoglie. orsoietta. BAVARESE ALL' ALKERMEfi Fate -bollire mezzo litro di latte con 200 gr. di zucchero e una stecca di vainiglia od altro aroma di vostro gu- i sto e lasciatelo freddare, in una in- [ salatiera sbattete 4 tuorli d'uova con ' 100 gr- di zucchero e quando sono ben ' sodi diluiteli col latte aromatizzato e | freddo, mettete in molte con due dita | d'acqua in un bicchiere 20 gr. di colia : cu pesce, poi al fuoco fate bollire pia- ; no piano finché si sarà sciolta e con- ! densata e così bollente si versa nel j latte rimestando onde bene si unisca, j Infine si mescolano al latte così pre- > parato due etti di panna montata, che ! si deve essa pure incorporar© al latte. 1 Si unge uno stampo a disegno con . condensata e così bollente si versa ! nel latte rimestando onde bene si uni- j sca. Infine, si mescolano al -latte così 1 preparato due etti di panna montata, j che si deve essa pure incorporare ai [ latte. SI unge uno stampo a disegno con ! olio di oliva e vi si versa il tutto co- prendola ermeticamente con un co- ; perchio. Va messo in ghiaccio per un'ora. | Per servirla bisogna tuffare lo stam- po in acqua calda e rovesciare la ba- varese su piatto. Vi si versano sopra e all'intorno tre cucchiai d'Alkermes e si serve con biscotti a parte. L'abbonata M. R. AntoneUi. CIAMBELLE Di MELE Mondate le mele, togliete con un cannoncino di latta il torsolo, taglia- tele a fette tra sversali della grossez- za di mezzo centimetro, cospargetele di zucchero vanigliato e mettetele in una scodella immerse nel cognac o altro liquore, lasciandovele per alcune ! ore. Preparate intanto una pastella ' composta di farina bianca stemperata j In metà vino bianco secco e meta ac- | qua. In questa pastella immergete 1 man mano le fettine di mele e frigge- tele in padella con olio finissimo ben caldo. Servitele spolverizzate di zucchero. L'abb. M. R. Antonellì - Genova- STRUFOLI Prendete grammi 500 di fiore di fa- rina, che impasterete sulla tavola con 5 tuorli, 5 cucchiai di olio di oliva fi- nissimo, 5 cucchiaini di zucchero in polvere, odore di cannella, la buccia grattugiata di un limone, 5 bianchi di uova montati » neve. Manipolate tut- to e quindi con questa pasta formate dei bastoncini, che. poi taglierete nel- la grossezza delle nocciole e friggerete con olio abbondante. Allorquando sa- ranno cotti, metteteli In un piatto, versandovi sopra del miele disciolto TORTIGLIONE Prendete grammi 500 di mandorle amare, togliete loro la buccia, dopo averle tenute per qualche minuto nel- l'acqua calda, pstatele, unitevi gram- mi 500 di zucchero In polvere, 3 bic- chierini di alchermes e 2 di rhum, un pizzico di cannella, la buccia grattu- giata di un .limone, il bianco montato di 3 uova; mescolate il tutto se, quan- do rimpasto sarà ben raffinato, spar- gete un po' di fiore di farina sulla ta- vola, versatevi l'impasto, dandogli la forma di un serpente. Gli formerete gli ocelli con due confetti di colore rosso. Fa te cuocere il tortiglione nel forno in muratura, su di una lamiera che avrete prima unta con olia. TORTA DI FRUTTA 1/4 di litro latte; 500 gr. farina bianca, 250 gr. burro, 100 gr. zucchero, frutta catta. ; Impastare insieme farina, zucchero, sale e latte, unendo i diversi ingre- dienti poco alla volta e usando del- l'apposito asse, in una sol volta invece unirete il burro lavorando per venti minuti, prima colle mani, poi col matterello. Quando la pasta è ben splanata, ripiegatela in quattro e la- sciatela riposare per 24 ore, avvolta in un panno infarinato, in un luogo i tiepido. Al momento di usarla la spìa- I nerete col matterello, poi ne foderate il fondo e i bordi, di una tortiera bur- rata e farete cuocere al forno mode- rato per 15-20 minuti. Ricopritele al- lora di frutta, cotta a parte, e passa- tela nuovamente al forno eer 5 mi- nuti, Giusemina Albertini Verga. TARTUFI DOLCI Si fabbricano in casa, con poca spe- sa e facilità. Sono dì gusto bene ac- cetto, nutrienti e un po' nuovi nel campo dei dolci casalinghi. Dò la ri- cetta in proporzioni ridotte per chi teme di non riuscire a confezionarli. Eccola: si acquistano dei bei marroni, con la corteccia chiara, che sono • più squisiti. Castagne: 1/2 chfiogr.; Zucchero: 1 ettogr.; Cioccolato in polvere; 25 gr.; Liquore forte, profumato: 1 biechi» rino. Burro: 25 grammi; Si fanno cuocere le castagne, dopo aver tolta la corteccia; scolate, ed an- cor calde, si pelano della loro pellico- la. Sulla spianatoia e col rullo di le- gno, si schiacciano, unendo subito perchè la pasta non raffreddi comple- tamente. lo zucchero, il burro, il li- quore, seguitando ad unire bene il tut- to, onde risulti un a pasta uniforme. Allora si stacca e si formano con un po' d'ingegnosità dei tuberi, palline , gibbose, ecc., più o meno rassomi- glianti al tartufo. A mano a mano che si formano, si gettano in un piatto, dove trovasi la cioccolata in polvere. Si gira fino a che il tartufo è tutto ricoperto; in ul- timo si setacciano delicatamente. Ac- comodati entro un piccolo cestino, con bel centro ricamato, fanno una figu- rona, auasi degna dei veri tartufi di Alba. R. GibeSli. RISO COL LATTE DI MANDORLE Con 300 granimi di mandorle dolci sbucciate e pestate insieme a piccole dosi d'acqua fresca, formare una pa- sta finissima per diluirla con altr'ac- qua in modo da trarne un litro di lat- te che passerete attraverso ad un lino o ad uno staccino. Fatevi cuocere den- tro 300 gr. di buon riso previamente lessato pe r 5 minuti. Nessun aroma e passare a parte lo zucchero in polve- re polche dentro non vi sarà che una presa di sale. PIZZA CON SCRICCIOLI (Ciccialir Prendete grammi 500 di pasta e fa- tela lievitare fra due piatti, quando e raddoppiata nella quantità, conditela con gr. 150 di sfriccioli (ciccioli), 150 di zucchero, 50 di candito, 2 uova, la buccia grattata di mezzo limone, un po' di cannella, pignoli a piacere; ma- nipolate il tutto, mettete m un soletto (teglia) che avrete prima unto con strutto e cuocete nel forno in mura- tura. L'abbonata Maria Ciberi. DOLCE «SOMALIA ITALIANA» Preparate una buona torta Marghe- rita di formato quadrato, servendovi di comune tortiera per Mfridalena.- Cotta e raffreddata tagliatela a metà, imbibite di liquore Strega misto a Cognac Sarti, e farcite con una ere- m a al burro alla quale avrete unito delle banane sciroppate e passate allo staccio rendendole in poltiglia. Glassate la superficie di fondente colorato in verde chiaro. Facendo te- soro dell a pratica e di un po' di im- maginazione, disponete sopra con gar- bo una imitazione in piccolo di una tenda da esploratore sormontato sul- la sommità di una piccola bandiera italiana, A fianco delle piccole palme che potrete costruire con dello zuc- chero caramellato previamente colo- rito. La preparazione della- tenda potete farla con adragante misto a zucchero, la quale preparazione è nota anche a cuochi e pasticcieri di albergo. Sulla tenda scrivete in cioccolati© « Somalia Italiana - Villaggio Duca degli Abruzzi». CACCIIATOR ! SCIIATOR ! SPOI STIV TIUTT ! Provat e la f» " B S H Filili specialità del Pastificio « PU RITAS » di Pescara! Potete gustarla al Padiglione « PUBITAS » della X I V F I E R A di M I L A N O Voi avete desiderato... ....una piccola cucina a gas con forno che, senza, obbligarvi ad una spesa rilevante, Vi cOnsen tisse di sostituire il modesto fornello a gas o l'irrazionale fornello a tavolino, con i quali non Vi era mai possibile la preparazione dei gustosi arrosti e dei profumati squi- siti dolci che la buona nonna Vi preparava nel forno della sua fu- mosa cucina economica a carb one ormai bandita dalla casa moderna Perciò la T RI P L EX ha creai© per VOI ETAT iikiS M. M A. KM Y 7; l a c u c i na a g a s pst* t a t t i • * . - . : Ha tutte le caratteristiche e prerogative delie più moderne cucine a gas e costa solo Iw "Costa meno di un vestito e dura tutta la vita,, La troverete esposta alla FIERA CAMPIO NARIA di MILANO, nello speciale Padiglione TRIPLEX Viale Industria, Esterno 5 Gallerie Prospetti gratis a richiesta: Soc. Via G. 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