LA CUCINA ITALIANA 1933
Pag. 6 LA CUCINA ITALIANA N. 5 - 15 Maggio 1933-31 n Poiché delie continue lodi che per- vengono ai nostro giornale è nota co- stante quella che apprezza il criterio dell' attualita — mentre alcune Rivi- ste e giornali che trattano materia ga- stronomica sono capaci di indicare in questo mese il moao migliare di cuci- nare fagiani e tartufi, budini di ca- stagne, lenticchie % cardi, lepri, pomido- ri (tutto ciò insomma che è fuori sta- i/ione o a questa stagione inadatto) siamo sicuri di far cosa gradita alle nostre abbonate occupandoci in que- sto numero di una primizia d'attuali- tà che si presta ad essere confeziona- ta nelle più svariate maniere: LE FRAGOLE. E facciamo precedere le varie ri- cette da interessanti notizie di un va- lente medico e botanico sul frutto che, dal maggio al giugno, special- mente in Piemonte, in Toscana e nel Lazio, rappresenta una simpatica tra- dizione della mensa italiana ed è sa- lutata con specia.e festosità da adulti e da bambini in ogni tavola fami- liare. Cediamo la parola al dott. Masoni: DELLE FRAVOLE O FRAGOLE La Fravola è una pianta erbacea triennale, spontanea d tiutti i monti ombrosi e freschi d'Europa; ma se ne fanno estese coltivazioni anche ne' campi e negli orti. Quel che comune- mente si mangia col nome di Fravola, non è i lfrutto, ma i lricettacolo ros- so e carnoso, sparso d pi iccoli semi. La, cultura delle fravole è una delle • più rimuneratrici, n èdovrebbe tra- scurarsi in nessun orto ed in nessun giardino. Lcrigine del suo nome è latina, derivando da fragrans dal buon odor che tramanda, nè mai vocabolo fu cosi bene appropriato. Le fravole, con sapore leggermente acido, dolce, piacevole e con odor gra- tissimo, sono per gli adulti ed anehe per i bambini un frutto salutare. E nel mentre in Germania, i nFrancia, in Inghilterra e negli stati Uniti s i fa d eisse un importante ramo d i commercio, non bastano in Italia alle richieste locali Le piccole fragole dei boschi, che vincon per fragranza le altre loro so- relle, sono largamente disseminate dal buon Dio, perchè i lpovero possa a p profittarne. Ed è concesso infatti alla fragola di significre nel linguaggio delle pian- te, la bontà pura e perfetta. Foco esse valgono come alimento, perchè, col 6 per cento d izucchero, non possono trovarsi sufficientemente in grado d irisparmiare l esostanze azotate. Ma al par delle ciliege coadiu- vano in parte la cura della gotta, for- se per l'acido chinico e salicilico, che contengono, la cui presenza fu rileva- ta casualmente. Narrasi infatti, e i n proposito dell'acido salicilico, che a Parigi, un proprietario d uin grande magazzino, f uposto i ncontravven- zione perchè l aconserva d firagole da lui preparata, s irivelò, all'analisi chimica, carica d iacido salicilico e sospetta Quindi d'adulterazione. Pro- testò egli contro l'accusa e, sicuro del fatto suo, s imostrò pronto a prepar rare di nuovo ia conserva sotto il con- trollo del chimico perito. Ma l acon- serva, nuovamente preparata e riesa- minata, dette l astessa quantità d i acido salicilico, che senza dubbio pro- veniva in modo diretto da] frutto me desimo. E' noto agli studiosi che Linneo, nel 1750, si curava la gotta con scor- pacciate d firagole e l'allontano cosi per vent'anni; i lFontanelle cercava di assicurarsi con esse la longevità e il nostro Mantegazza m'asseriva, i n un suo biglietto, d iricavare grande vantaggio nel mangiare molte frago- le per combattere la sua uricemia. Ed antiuriche l eproclamano i lGesner ed i lSanquet. sono esse evacuanti dell'intestino e leggermente stimolan- ti del rene. Certo, abusandone, pos- sono provocare disturbi digestivi e qualche volta sulla pelle delle eruzio- ni papulose d'orticaria. E pure le fan- ciulle anemiche, clorotiche e" linfat'che, ne traggono un utile, perchè, secon- do Leyden, contendono del ferro e tìelHodio. E i lferro e l'iodio che s i trovano naturalmente nei cibi, seb- bene in poca quantità, sono facilmen- te assorbiti ed agiscono beneficamen- te. Per esempio, in ogrni 100 grammi di cenere d ifravole. s ihanno milli- grammi 5,89 d oissido di ferro e mil- ligrammi 0,17 d'iodio. Cura di fragole, r - Certamente que- sta cura fu praticata sino dagli anti- chi tempi e quantunque non se ne ab- bia traccia i ndocumenti, pur tutta- via non si può ammettere che la raf- finatezza dei' Romani alle fragole, che ben conoscevano, non pensasse. Già ho citato Linneo, i lMantegazza, i lFon- tanelle, i lGesner, come individui noti nella scienza, che empiricamento im piegavano le fragole per migliorare di mali, da cui essi stessi erano affetu.. Ed appena ora s iè scoperto, che i l loro principio attivo è l'acido salici- lico e forse i nparte l'acido chinico con un po' d fierro e d'iodio. Ma i l beneficio eventuale della cura non può derivare, che dall'insieme degli eli- menti, che costituiscono la fragola, i n queUa precisa quantità, in quel preciso accoppiamento chimico molecolare e i con quella dat-a proporzione di sostan- ' ze alcaline, di nessuna delle quali può farsene a meno, perchè tutte debbono giudicarsi utili, essendo i rimedi pre- parati daU a natura più efficaci di una aguale quantità d pirodotti .manipo- lati nel gabinetto. Lincssier h acal- colato .secondo le cifre del Moleschott, che u nkg, d ifragole h aquasi l o stesso potare alcalinizzante d i9 gr . di carbonato di soda. Da questo pote- re di alcalinizzazione potrebbe deriva- re il benefìcio, c he si ha contro la got- ta, contro certi reumatismi, contro certe affezioni epatiche e vescicali (Gubber). Sorge però difficoltà nella somministrazione d girandi dosi (d a 300 a 500 gr. di fragole), che gli sto- machi deboli sopportano con fatica e gli individui suscettibili d'orticaria, non possono tollerare. Donde la ri- strettezza nel campo d'utilizzazione delle fravole, come medicamento. Adoprasi contro l adissenterìa u n decotto d riadici d firagola (30 o 40 gr. i nun litro d aicqua) o danche il decotto di foglie verdi d firagola selvatica. Dalle radici delle fragole s i estrae un tannino fisiologico, vivente, attivo, non irritante, perchè provie- ne da una parte della pianta non e - sposta all'aria. Ma in un modo o nel- l'altro, la cura non è bene da noi di- sciplinata e gli uricemici s ene val- gono affidandosi Empiricamente al cri- terio del loro gusto e della tolleranza dei loro stomaco II che è da augurar- si si modifihi presto ed in meglio. Le fragole si mangiano in mille modi, con lo zucchero e col vino o col suc- co di limone, col latte, con la panna ed entrano, come composto, nella fab- bricazione di liquori, d siciroppi e d i conserve, scegliendo tra di esse quelle di maggior profumo. Ricordiamo che le fragole, a lpari d tiutte l efrutta nosce constatandone la densità; vi av- verto però che non deve arrivare a l punto d ifare i lfilo, poiché sarebbe troppo. j Quando lo sciroppo sarà -arrivato a ! „„„ ,„ + • „ . > . , . - - — , t a l punto, ritirate l acasseruola dal ¡metamorfosi. Vanno prima canditi, S e S ¿coito • S i < r 0 r U M C l 0 / l a SC Ì a te r a f I r e d d a r e alquan-; qualità per qualità a seconda della wr lp^rLol^ ^ d - tadi versatelo nel vaso contenente ; loro consistenza e acquosità, ta, per i e tragoi e specie, la pratica di!]f> fragole (fino a ricoprirle). mosatard id f ir Tutti i frutti s iprestano a questa ! concimare fortemente i lterreno con concime animale e la possibilità, che ne deriva, dalla polvere, che sovra es- se s ideposita. Una lavatura d viino ed i lmantenerle per circa venti mi- nuti entro i lvino, elimina ogni peri- colo, perchè tutti i bacilli del tifo e del paratifo, vengono in tal guisa di- strutti e notoriamente distrutti anche i bacilli non meno pericolosi. A Roma, durante l'Impero, s icele- brava l afesta d'Adone per solenniz- zare l amaturazione delle fravole e nel Medio Evo e dora, i lgiorno 1 3 giugno, ricorrendo la festa di sant'An- tonio se ne offrivano i ncestini inar- gentati per glorificare i benefici della campagna, conseguiti per intercessio- ne del Santo. Anche a Livorno i nquesto stesso giorno festa di S. Giulia non v'è ca- sa o palazzo che non abbia sulla sua mensa i ltradizionale piatto d iFra- vole. Dott. MASONI. FRAGOLE CONSERVATE La sola specie che veramente s ia - datta alla conservazione è quella delle quattro stagioni, s riaccolgono non troppo mature s iscelgono, s imonda- no e s ipuliscono con molta cura. S i mettono in bottiglie o vasi di cristal- lo, che s iriempiono di sciroppo fred- do a 18,o s ifanno bollire per alcuni minuti a bagno-maria. COME SI MANGIONO LE FRAGOLE FRESCHE Le fragole s imangione al naturale, oppure; condite con crema e zucche- ro alla vaniglia; con cognac o rhum e zucchero; con marsala e zucchero; con latte e zucchero; con Capri bian- co e zucchero; spumante e zucchero; sugo di limone e zuccchero (questa è la maniera preferita dai deboli di sto- maco) con maraschino di zara e zuc- chero. COME MANTENERE LE FRAGOLE FRESCHE Nei giorni cattivi quando i tempo- rali sono frequenti, tutte l efrutta e specialmente l efragole, ribollono e inacidendosi vanno a male i npoche ore. Per conservarle fresche due o tre giorni almeno, si dispongono a piccoli mucchi sopra u ngraticcio, o sopra uno staccio, o sul fondo dì un pantere di vimini, S iricoprono con foglie d i vite e s imettono in cantina sopra un recipiente pieno d'acqua fresca. Cesare Tirabasso. t „ „ t o ( o 1 . Quando sono pronti si tolgono dallo j T b ^ g n o 6 C ° m e r V a t e 0 I zucchero o sciroppo. Osservazione: L efragole prepara-! , f ? q U e s t ° è f ° P P 0 d e n S 0 s la l l u n g a ' te i ntal modo s iconservano intiere ' a l f c nm e n & s i f arestringere, ottenuta e con l astessa fraganza per molto ! l a necessaria densità gli s idà i lcar- tempo. ! ratteristico piccante « con essenza d i senape ». Siccome però l'essenza d i senape è difficile poterla avere, senza speciale autorizzazione s piuò sosti- j tuirla con « polvere di senaae », L o sciroppo così preparato SÌ filtra e s i unisce ai frutti canditi. La mostarda, per corservarla, deve essere messa i nappositi mastelletti preventivamente incamiciati d piara- fina. Consigli. Tener sempre pronto uno sciroppo a circa 16 gradi. Lo sciroppo sarà distribuito i napposite terrine non troppo alte e a fondo piatto. Ap- pena c'è l afrutta da candire, s if a scaldare l osciroppo sino quasi all'e- bollizione, vi *si immerge la frutta, si ¡ ritira dal fuoco e s ilascia così per circa 22 ore. Si scola ancora la frutta, si f ascaldare ancora l osciroppo, v i s'immerge nuovamente la frutta si la- scia ancora 22 ore e si rinnova l'ope- razione così fino a quando l afrutta sarà diventata trasparente. Questa prima maniera può andare bene per le pere, per il melone, per le pesche, arancie, per le ciliege (queste andranno pero prima solforate per to- glier loro quella parte d ciolore che darebbero poi a tutta l'altra frutta. Per l eprugne bisogna prima buca- rellarle con una spilla grossa, metterle a bagno i nacqua e sale per 22 ore per ammorbidire la polpa e poi qual- che altra ora per far perdere loro i l sale e finalmente porle i nquella ba- cinella per dar loro i ripetuti bagni di sciroppo caldo progressivamente denso per dar corpo al frutto. Mario Marinoni, Milano. *l 'l'i Ti •> ft 'tu h « ^ , Tutte Le famiglie che possiedono : Buoni Tesoro - Venezie 3,50 % ! - Crediti Fondiari - Ob- bligazioni San Marino - Napoli - La Masa - Croce Rossa - Dante Alighieri, ecc., lasciano SCHIUMA ALLE FRAGOLE Formula da 10 a 20 persone: 250 a 300 grammi d firagole sane e matu- re, 225 grammi di zucchero semodato, un arancio e un limone succoso, sei decilitri d icrema doppia, fresca, 1 0 granimi d igelatina, tre cucchiai d i vino bianco, 4 chilogrammi d gihiac- cio, 600 grammi di sale grosso. Operazioni: Lavate e asciugate l efragole s u un pannolino bianco, quadruplo, pas- a una temperatura vicina allo zero i GELATINA DI FRAGOLE IN GHIACCIO Frivole molto rosse e ben mature gr. 300; zucchero gr. 200; colla di pe- sce gr. 20, acqua, deci], 3 r;hum tre, cucchiaiate; l'agro d uin limone. Strizzate le fragole in un pannolino per estrarne tutto i lsugo. Fate bolli- re lo zucchero per dieci minuti in due decilitri della detta acqua e questo sciroppo unitelo a slugo delle frago- le; aggiungete i llimone e tornate a passare i ltutto da un pannolino fit- to. Alla colla di pesoe, dopo averla te- nuta in molle per un'ora o due, cam- biando l'acqua una volta, fate spicca- re i lbollore nel rimanente decilitro d'acqua e versatela così bollente nel predetto miscuglio; aggiungete per ul- ' timo i lrhum, mescolate e versate i l composto nello stampo per metterlo in gelo. Questa gelatina sarà molto gradi- ta dalle signore. P. Artusi TORTA DI FRAGOLE ALLA SICILIANA Mettete sul tavolo 500 gr. di farina finissima, 200 di strutto oppure burro, 200 d izucchero fino, sei tuorli d'uo- va, e un po' di raschiatura d'arancio. Impastate i ltutto lentamente. Di- videtela i ndue partì, facendone due dischi dello spessore d mi ezzo centi- metro. Deponetevi sopra l efragole, condite abbondantemente d ziucchero fino ricoprendole con i lsecondo disco attaccandolo con un uovo battuto. Fa- tegli sopra una qualunque decorazio- ne con la medesima pasta levata dai ritagli del bordo; indorate l asuperfi- cie d'uovo battuto e avanzate a flor- no piuttosto vivace. Come la torta si presenta dì un bel biondo, ritirate dal forno, spolveriz- zate di zucchero profumato all'arancio e servitela fredda. Luigi Maddi BOMBA DI FRAGOLE Con 250 gr. d ziucchero un quarto di litro d'acqua e una mezza bacchet- ta d vianiglia, preparare uno scirop- po e lasciar raffreddare; aggiungervi 250 gr. di fragole fresche, passare allo staccio, e in seguito mescolarvi i lsuc- co d imezzo limone e un pizzico d i carminio commestibile, che potrà ac- quistarsi nelle drogherie. Portare i ]composto ad una densi- Proprietari Tecnici trovano ne l Sei-vite noi medesimo tempo, pastic- j t à ^ 1 8 0 (misurare col densimetro) cena a piacere. Ernesto Romagnoli PANE DI FRAGOLE Passate al setaccio mezzo chilogram- ma d firagole ben mature e fresche, poste i nun recipiente, uniteci 4 et - togrammi di zucchero fuso in sciroppo denso, 30 grammi d ciolla d piesce cherata. aggiungendovi opportunamente, pe r raggiungerla, zucchero i npolvere o acqua fredda. Fare rapprendere questo composto in una sorbettiera, fino a ottenere un gelato alle fragole, col quale s irive- ste una forma a bomba per l ospes- sore d ailcuni millimetri, riempiendo poi i ]vuoto, d piatina montata zuc- sciolta in poca acqua e quasi fredda, sate allo staccio d cirine, fragole a- j s u ® ° 2 aranci e di 2 limoni, poco rancio e limone. Mettete l agelatina j marsala. per u nmomento nell'acqua fredda, scolatela e mettetela a bagno-maria nel vino bianco. Riunite i nuna in - saltiera fresca, suso, zucchero, gela- tìna, mescolate . coprite e tenete a l fresco. Prima di pranzare, al più tardi pos- sibile, rompete tre chilogrammi d i ghiaccio, mettetelo nella terrina, sapo- randolo con 300 grammi di sale, po- sate al di sopra la catinella per sbat- tere l euova, sbattete fino a davere la consistenza d'una pasta a biscotto, la composizione d ifragole. Sbattete ugualmente l acrema dolce, mescola- tele alle fragole. Guarnite due casset- te d ciarta bianca chiamate casse a biscotti gelati, mettete i nghiacciaia o in una cassa su una piastra posata sul restante di ghiaccio sotto e salato. Voi potete guarnire egualmente delle casse in carta lavorata, rotonda o ova- Sbattete bene tutto insieme e ver- sate in uno stampo liscio e mettetelo in ghiaccio per un'ora, quando è ben sodo tuffate in acqua tiepida e servi- telo sopra un piatto coperto d isal- viettìno, e guarnito ali'ingiro d icro- stoni sfogliati. D. Graveglia . Navara— 1 FRAGOLE ALLO SCIROPPO Chiudere ermeticamente l aforma, e immergerla nel ghiaccio tritato e salato dove s ilascia per un paio d'o- re. Quando s iserve, dopo sformata, adornare l abomba d friagole co n qualche violetta cristallizzata o altro fiorellino, che rallegri i lgelato esteti- camente. « Mascotte ». GELATO DI FRAGOLE . Passate allo staccio di rame 500 gr. dì fragole s ìda ottenere una purea! Prenderà delle fragole preferendo P o i . c o n 2 00 § r - di zucchero e quattro quelle piccole (un chilo circa), che noni d e c m t r i d'acqua, preparate uno sci- siano troppo mature. Scottatele per ] r0 PP9; quando ha bollito un pochino, un istante con acqua bollente, scola- ! "tiratelo dal fuoco e lasciatelo taf- tele bene e mettetele i nun vaso di ! f f ed dare allora uniteci l apurea, in - vetro j sieme a slugo d mì ezzo limone e un Preparate allora uno sciroppo di ' p 0 ' carminio per' dare i lcolore. Ot- zucchero abbastanza denso, che ver- ! tenuta l adensità dello sciroppo a 19 serete poi ne] v aso, sopra alle fragole. ! S ra<3i mettete la miscela nella sorbet- L Q sciroppo s iottiene mettendo a t i e r a contornata d ighiaccio tritato bollire dello zucchero con un DO ' d i e salato- Giornale d'Italia Agricolo — i lconsigliere disinteressato, — i lsettimanale di lettor» 1 , ) struttiva ed attraente, — U giornale che tutela i loro interessi. Ogni numero contiene: articoli tecnici rassegne dei mercati notizie commerciali risposte gratuite a quesiti Un numero: cent. 30 Abbonamento annuo: lj .| 5 Indirizzare richieste d imimeil di saggi e -l'importo all'Ammini- strazione de l Giornale d'Italia Agricolo. Roma, Palazzo Sciarra. L'ett i utiliezzar gil avianz acqua (mezzo chilo di zucchero e 200 le ancora dei piatti da frutta al mo- ; gr. d iacqua), che farete bollire fin- ka, l'essenziale è di tenere la schiuma chè non arrivi al punto, e ciò s ico- Dal « Cordon-Bleu » TORTA DI FRAGOLE Fate una pasta frolla così- Farina gr. 300, zucchero gr. 100 bur- ro gr. 125, rossi d'uovo tre. Lo zucchero deve essere impalpabi- le e dovrà, mescolarsi prima con l a J farina. I lburro lo farete rammorbidi- re a bagno-marta e indi impastate i l tutto senza aggiungere acqua. Detta pasta non bisogna lavorarla e conser- vandola da un giorno all'altro riusci- rà ancora più tenera. Al momento di servirne, stendetela sottile sopra una fortiera piatta che imburrerete percnè la pasta non s iattacchi. Tagliate i lembi che oltrepassano l afortiera, smerlate i bordi e dorateli con tuor- lo d'uovo. Cerchiate l afortiera con una striscia d girossa carta unta d i burro e cucita all'estremità. Bucate con una punta aualslasi il fondo della torta per evitare che s ìsollevino del- le bolle e mettete a forno vivace. Cot- ta che sia preparate l efragole ben mondate lavatele nel vino e scolatele. Colmate con-esse la torta pronta, in- zuccherate abbondantemente e torna- te a mettere I nforno per poco an- cora. Duca Enrico di Salaparuta. C O N T I E N E A P R E Z Z I 1 2 0 M O D E L L I M I R A C O L O S I PER VE S T IR B ENE C O N S U L T A R E V E S TA A B B O N A M E N TO A N , NUO ( 6NUMERI» t . 1 2C O N DIRITTO A L25°/o D SIC O N TO SU TUTTI t M Q D E U I PRATICAMENTE. PER CHI ACQU I STA L 50 DI MODELLI I - A B B O N A M E N T O È G R A T U I T O V E S T A - C A S E U A POSTALE 1 2Òs - M I L A N O Prendete vari tartufi e preparateli nel modo che conviene. In queste ricette s idice d icon- tìnuo: — Prendete!... prendete!... Tutti prendono, ma pochi compren- dono... E a questa parola « prendete », che eccita i peggiori istinti dell'uomo, s i dovrebbe sostituire l aparola « com- prate ». Ritorno ai tartufi: Quando l iavrete ben puliti taglia- teli a strisele, o in dadetti, metteteli a crogiolare i nuna casseruola co n un pezzo d biufro a fuoco lento. Do- po che sìeno un po' caldi, bagnateli con un bicchiere di vino bianco schiet- to e oltre a questo vino uria salsa al Madera già ristretta. Continuate a far cuocere a fuoco lento, sgrassate la salsa, completatela con un pezzet- I " r i p i e n i , , ...di pesce. —Passate per staccio il pesce lessato e unitevi una parte uguale di mollica di pane bagnata nel vino o nel brodo di pesce, oppure di «Béchamel», due o tre tuorli d'uova sode, un po' di tartufi triti, spezie a piacere, odore d sicorza d liimone e riscaldate cojt poco burro; ...di pollo. —. Tritate, poi pestate la carne priva di pelle e fatene una pol- tiglia come per fa crocchette, ag - giungendo un tuorlo d'uovo sodo per ogni ettogrammo d ciarne, più uno fresco e un paio d ciucchiai di pan- na. Aromatizzate a vostro gusto; ...di funghi. _ Tritate finemente i funghi i numido rimasti, con lardo, un po' di tartufi ed erbe fine, bagnan- do con sugo buono e marsala, con- densate con uova intere e sugo di li- mone a debole fuoco; ... per ravioli, pasticci, ecc. — Si no- ti che se gli avanzi sono di carni di- verse nulla d mi eglio. S diisossano, si puliscono dai tendini e dalle pelle- tiche e dal grassume eccessivo, si tri- tano colla lunetta, omeglio si passano parecchie volte dalla macchinetta tri- tacarne, s i;mpastano, secondo l avi- vanda richiede, con uova, balsamella, eoe., poi si rosolano nel burro, aggiun- gendo uis paio d biicchierini di mar- sala, un cucchiaino di capperi triti e si asciuga i ltutto un pochino al fuo- co. La, carne di maiale arrostita (ari- sta ecc.) s itrita con la metà del suo peso d liardone, sale, pepe, un pizzi- co di pepe e alcuni tartufi. Serve a riempire pasticci o piccole terrine. Gli avanzi d piasce d piolpa bianca s i passano allo staccio e si aggiunge loro Una uguale quantità di mollica di pa- ne bagnato nel vino o di balsamella con tre rossi d'uova sode, odore di tar- tufi; e di spezie e di buccia di limone. Amalgamate nel burro e servitevene. Non è veramente un ripieno che in parte, ma potete servirvi anche d i questo. Pulite e diliscate 100 gr. di ac- ciughe e fatele dissalare oer alcune ore nell'acqua, e per altrettante nel latte. Pestatele con uno spicchio d'a- glio e due cipollette trite, Passate per staccio e unite 50 grammi d biurro, un cucchiaio d ierbe fine ben trite ed odore di noce moscata, e mettete al fuoco rimescolando come per farne una crema, aggiungendo poi 50 gr. d ì mollica di pane e 50 gr. d ciarne d i maiale arrostita e avanzata, con un paio d'uova. Servitevene come ripieno. ... per galantina — Tagliate a dado- lini 60 gr. d liingua cotta, più ani- melle cotte nel burro e marsala, ri - maste, 300 grammi d viitello arrosto pulito dalle pelli, 150 grammi di lar- done, due o tre tartufi pure a dado- lini, un uovo, sale, pepe, spezie ed er- be aromatiche. Passate parecchie vol- te il vitello e il lardone dal tritacarne e unite mischiando tutti gli altri In- gredienti. ... Salpicene. — Tagliate a piccoli dadi una grossa fetta di prosciutto, due animelle in umido rimaste, dado- lini di tartufi e un petto di cappone a lesso i nfettine. Mettete a lfuoco 300 grammi di paniia con un pezzo di i burro e con due Cucchiai d fiarina, to di burro-, e operate che si incorpo- 1 - A . , • , . fate una pappa che metterete In pun- ri bene con i tartufi: a tale scopo 11 j to col salo « fai. «epe e mescolerete »1 dovrete agitare. sesta, MILION DI MtyE flOfl RISCOSSI V Agenzia « L'Utile » provvede subito alla verifica dei titoli. Mandare i numeri, con L. 2,50 per verifica e spese; oppure abbonarsi a lGiornale quindicinale L'UTILE, « Rivista delle Estrazioni » che f al averifica passata e futura. ABBONAMENTO ANNUO ITALIA Lire 10,— - ESTERO Lire 20,— Scrivere: Agenzia L'UTILE - 14 via Felice Casati - MILANO (118). P r o f u m a t e l ab i a n c h e r i a, l ' a c q u a del b a g n o e de l le a b l u z i o n i c o n q u e s t a d e l i z i o s a e s s e n z a di f i oH a l p i n i . S I vend Iantutt el e buon parofumeri e (earmaci* . C nansaggl s olricev feintand | !o „ D D , l n francobolli oll ec» i » i a . NIQOI &« . .IMPERIA © M e G M f l ' Cassa di Risparmio D EEL L PROV I NC I E L OMEB A R D Fondata nel 1823 Sede centrale in MILANO • Via Monte di Pietà, 8 .196 Filiali c Succursali « o » 4 miliardi e 700 milioni di lire di depositi al 31 marzo 1932 - X 305 milioni di lire erogate in beneficenza a tutto il 1931 — — « o » — RICEVE DEPOSITI A RISPARMIO EIN CONTO CORREN- TE .: : ACCORDA ANTICIPAZIONI SU TITOLI PUBBLICI : : RIPORTI : : SCONTI DI CAMBIALI E DI CEDOLE : : SOVVENZIONI CAMBIARIE E SU DEPOSITO DI SETE E BOZZOLI t >: INCASSA EFFETTI 1: C: AMBIA VALUTE ESTERE : :CUSTODISCE VALORI : :RILASCIA GRATUI- TAMENTE ASSEGNI : : CONCEDE PRESTITI AGRARI E MUTUI IPOTECARI IN CARTELLE DEL CREDITO FON ' ' DIARIO : :EFFETTUA SERVÌZI DI CASSA PER PUBBLI- CHE AMMINISTRAZIONI : ?RILASCIA GRATUITAMEN- TE CASSETTINE SALVADANAIO PEL 1 RISPARMIO A DOMICILIO tenutosi al Cairo nel febbraio d iquest'anno, gl i olii di Bitonto e di Molfetta hanno metritato la me- daglia di oro ed il diploma di fuori concorso. Volete provarli? Volete convincervi che essi au- mentano il sapore dei cibi ed il loro potere nutritivo? Scrivete oggi stesso al Via Roberto da Bari 120 O A I Un grandioso servizio di vendita al consumatore, è stato infatti dallo stesso istituito allo scopo di far conoscere al pubblico italiano in tutta la loro genui- nità i classici olii di Bitonto e Molfetta Vi saranno fatte le condizioni migliori e voi avrete con modica spesa, un olio di oliva di gran classe, di pressione, ricavato cioè dalla semplice spremitura delle olive. Campi ion dioetr rimaess di lier uan oi freneoboil l LEGGEET IL .« G I OEC A L DEALL DOMAENIC » ' V -
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=