LA CUCINA ITALIANA 1933
Il conte Arnoldo di X e di Z a- veva sofferto sempre allo stomaco ed era cresciuto così magro da parer fatto col contagoccie, e co- sì sparuto da parer nutrito di mi- crobi. Aveva potuto studiare poco ed era stato scartato alla leva, però aveva un entusiastico succes- so fra le ragazze da marito. Quando si fidanzò colla bella e 'spiantata Rosanna dei marchesi B, credette ad un vivo amore da parte di lei; non seppe che la marchesa madre aveva persuasa la figliola alle nozze con questo sottile ragionamento: — Non vedi che il conte Ar- noldo rogge l'anima coi denti? che mangia come un tordo? che pesa il pane con cui si nutre? Non capisci che fra un anno o due al massimo, ti lascierà vedo- va e milionaria? — Crepi l'astrologo; — avrebbe logicamente risposto il conte Ar- noldo, avesse udito la futura suo- cera esprimersi con tanta crudez- za... e non le avrebbe dato un po- sto nella tomba di famiglia quan- do, pochi mesi dopo, nel fiore del- l'età e con uno stomaco da struz- zo, la marchesa era entrata — presumìbilmente — nella gloria di Dio... Egli, intanto, seguitava a vive- te di brodi vegetali, di « puree » di patate e di legumi, di petto di fa- giano passato pel setaccio, a mi- surare colla bilancia (uno stru- mento di precisione che gli era costato mille .lire) la quantità del pane, e col densometro (venuto da Berlino — vedi sopra) la den- sità del latte che, allungato con acqua di calce, costituiva la sua tunica bevanda. Aveva due belle figliole, una brava moglie fedele, un castello sulle amene rive del Tagitamento e sarebbe stato felice, se non aves- jse avuto la continua , assillante preoccupazione del suo male e dei rimediì per il suo male. Aveva girato l'Europa e speso "tesori in medici, specialisti, medi- cine, specialità, ma non aveva a- vuto il benché minimo giovamen- to dalle cure intraprese, cosicché fgiunto alla quarantina> aveva per- duto ogni fiducia nei rimedii, nel- le acque, nelle iniezioni, nei rag- gi azzurri e violetti e, specialmen- te, nel luminari della scienza e si era rassegnato a •vivacchiare alla meglio, sempre più magro e sem- pre più giallo, in tutto simile ad 'un tordo tenuto a stecchetto... A- veva, però, fatto mettere un filo telefonico col suo medico, onde poterlo consultare quando voleva e gli aveva fissato un buon corri- spettivo annuo. Cosi poteva inco- minciare a tormentarlo dall'alba e finire a notte, non più ver pre- scrizioni, ma per la sua nutri- zione. — Dottore, ho dormito bene "Potrei azzardarmi a mangiare un "crostino di pane imburrato? — Dottore, ho Qui il cuoco. Vuol dirmi che debbo ordinargli, tenen- do a mente che domani è il gior- no della magnesia? — Dottore, sento ufi peso sullo stomaco... Credo che sia la triglia in bianco che ho mangiato tre ore fa. Debbo prendere qualcosa? e che cosa? — Dottore, ho gente a festeg- giare il fidanzamento della mia prima figliola. Crede che due goc- ce di spumante mi farebbero male? — Dottore, sono le due dopo mezzanotte e non posso chiudere occhio... Pensa che un petto di pernice non abbastanza frollo sìa la causa della mia insonnia? Deb- bo fare degli impacchi caldi? — Dottore, posso aumentare la razione di pane da sessanta a ses- santacinque grammi? — e cc. 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Il par- roco del paese lo confessò, e tutte le sere andava in sagrestia a pren- dere l'olio santo e lo portava, col- la stola, nella sua stanza, pronto ad accorrere per l'Estrema Unzio- ne... il sindaco aveva preparato un magnifico elogio funebre, tutto il paese apprestava solenni onoran- ze estreme... » • • Il 28 dell'ottobre 1917 i fami- gliari del conte Arnoldo (che da due giorni trascuravano l'amma- lato e giravano il castello come a- nime in pena) dovettero dirgli che gli austro-tedeschi erano giunti a Udine e che l'Italia — al pari dì tutti gli altri stati belligeranti — avrebbe avvito un territorio invaso dal nemico. Che fare? Il conte non era certo in condizione d'in- traprendere una fuga e... Il conte non udì il resto del di- scorso, perchè era già in piedi. Mentre la moglie e le figlie cerca- vano di stipare quanti più abiti possedevano nelle valigie, egli si vestì, da sé, tolse da un armadio un grosso mantello con cui anda- va a vedere — da lontano — la caccia, e fu pronto prima degli altri, imbottito di titoli di rendita, di carte da mille, dì « azioni », di libretti di banca. Rimandò con mala grazia il parroco, che logica- mente lo aveva supposto agli e- stremi e che era accorso con l'Olio Santo, salì su di un carrozzino, giacché gli avevano rubata l'au- tomobile e sì fece portare, con ì suoi, alla stazione più vicina. C'era appunto un treno in par- tenza, w,a carico e stracarico, fino nei carri bestiame; nella tremen- da confusione, egli fu diviso dal- la famiglia, lasciato sul marcia- piede e soltanto dopo dieci ore sì trovò buttato in un vagone di ter- za classe, fra profughi e soldati. A Conegliano il treno si ferma- va cinque ore, ma il conte Arnol- do non si mosse, per timore d'es- sere poi lasciato a terra. Senten- dosi morire di fame, diede cinque lire ad un monello -per avere un bicchiere d'acqua e venti lire ad una donna, per avere un pezzo di pane raffermò... «e fece la zup- petta •» con un feroce, sconosciu- to appetito. Sei ore dopo, a Treviso, sfinito dalla stanchezza, ma lieto d'essere al dì là del Piave, ebbe, per la bontà di un soldato, una mezza pagnotta militare e vide un gar- zone dì caffettiere che girava con Damigiane nuove gratis • Trasporlo ferroviario da noi pagato » Viaggio a nostro rischio e pericolo - Pagamento verso assegno ferroviario all'arrivo della merce. Rimettendo 11 paoamonto anticipato ribasso di cent. IO • dillo - Nostm C. C. Postate 4 . 49' Netto Città ove esisto tt serviste, desiderando' te consegna a domicilio, (onere conto dell'addebito di Lire 9 per damigiana | P RODUT TORI O U O O' OL I VA V R MM O N E G U A GU olii d'oliva non hanno mal raggiunto un limite cosi basso; sappiate approfittar» quindi di questo momento molto propizio per gli acquisti. 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Crispi, 4 — M 1 LAN O T ELEFONI: da 81-540 a 81-549 Filiali: BUSTO ARS1ZIO, GALLARATE, MONZA, SEKEGNO Agenzie di Provincia: CASSANO MAGNAGO, CAVARIA, CI- NISELLO-BALSAMO, MAGENTA, RHO, SARONNO. 1 5 A G E N Z I E I N C I T T À T U T T E L E O P E R A Z I Ó NI DI B A N C A E DI BOR SA S E R V I Z I O D I C A S S E T TE D I S I C U R E Z ZA EM I S S I ONE G R A T U I T A D I P R O P R I A S S E G N I C I R C O L A R I « o » B A N C A A U T O R I Z Z A T A" A R I C E V E RE D E P O S I TI D I C U R A T E L E F A L L I M E N T A RI D i M I N O R E N N I E D I I N T E R D E T T I L'alimento di cui Carlo Bagalini decanta i prodigi, in un bel volumet- to edito da lui stesso (Via Capil- lari 2, Milano - L. 5) - è il pesce. Come sottotitolo all'opera, si legge: Notizie ittiologiche-pescherecce; il pe- sce ' in dietoterapia -, istruzioni per cuocere i pesci. L'A. si propone di divulgare il con- cetto dei pregi alirrientari e terapeu- tici, oltre che quelli per l'economia nazionale — dell'alimentazione ittio- loga. Il pesce può soddisfare a tutti i bisogni dell'organismo umano sia fornendo quell'albumina animale, di cui possono aver bisogno le nostre cellule (funzione plastica), sia copren- do le esigenze energetiche in guisa da garantire una perfetta salute <d un normale lavoro giornaliero, tanto fisico che intellettuale. E quisto asserto VA. dimostra con ragionamenti scientifici, con esempi, ccm dissertazioni facili, convincenti alla portata di tutti, fino ad afferma- re che nei tempi primitivi si man- I giava molto pesce, perchè l'istinto fi- siologico serviva di guida alla scelta {delle qualità e quantità degli' ali- menti; ragione per la quale i nostri antichi antenati avevano una mag- giore longevità. All% parte dimostrativa e narrati-, va dei pregi di ciascuna qualità di pesce e la influenza di esse sull'or- ganismo e come prevenzione delle ma- latti? che sono dovute all'alimenta- zione prevalentemente carnivora bo- vina, il Bagalini fa seguire una parte pratica — che contiene preziose istru- zioni basilicrì sul modo di cucinare il pesée, di riconoscere se esso è fresco, ecc... — e un ricettario utilissimo per Ti miglior modo di preparare e cuoce- re lesso, arrosto, in umido, il pesce a seeodia si tratti di crostacei, pesci di mare, di lago, di fiume, triglie, sto- ! rione, anguille, seppie, ecc. 1 Wm e s s a vi- m e i s u g g e r i s ce ^ S f d i b e r e ^ t j s o l t a n to a cqua p r e p a r a ta c on la Ogni famiglia affidando ai dischi BARRAL 500 uova a prezzo basso e consumandole d'inverno, realizza un guada- gno di L. 300 all'anno. OJSCHI BARRAL L'uovo conservato anche un anno coi nostri DISCHI BAR. RAL non si distingue dall'uo- vo di giornata C o n f e z i o ne speciale per Case di Salate, Istituti, Alberghi (sc,at metalelich pre 20 l it)ri si spediscono franche ovtmqtie contro invio di L. 54 . 60 Chiedere listino gratuito con norme e Istruzioni per l'uso alla Casa C O N T . L A T I N I & C o . - I E S I (Anconav P a g - * " - . - . ' ' CUCINA:-;; ITALIANA U. J L / J ~ . . . . ' N. 6 - 15 Giugno 1938-XI
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