LA CUCINA ITALIANA 1933
L~Á "CUCpl£ ITALIANA' N. 10 - 1 5 ottobre Î933-XÏ ercato alimen Economía domestica Che l ' economia domestica sia uno dei pilastri più solidi su cui s'erge, ai sviluppa e si forti f ica l ' economia nazionale, è pacifico. Nel cerchio delle pareti domest i- che si perfezionano quei fatti fi, nanziari svariati che poi applicati in più ampie proporzoni, nel pae- se, costituiscono quella che si de- finisce appunto economia nazio- nale. La importanza quindi deli 'e- conomia domestica quale fattore integrante quella nazionale, è chiara e non ha al latto bisogno di essere lumeggiata maggiormente. Un' economia domestica sana è il basilare f ondamento di un ' econo- mia nazionale sana, poiché in una famigl ia ¿i compi ono quot idiana, mente tante e diverse operazioni che se non fossero presiedute da un vigile senso di economia, i b i - lanci annuali si chiuderebbero con passività più o meno forti che po- trebbero intaccare anche il patri- monio familiare. E' la cellula de l - l ' economia nazionale quella dome- stica e come tale va sorvegliata attentamente. Una delle operazioni finanzia, rie che si ripete tutt'i giorni in diverse edizioni, è la compraven- di ta che ha per base « saper c om- perare ». E' una frase questa che si sente pronunciare c on mol ta frequenza, ma del cui pro f ondo li- gni f i cato crediamo che pochi si rendano esatto conto. «Saper c om- pe rar e »? E chi non sa comperare, 0 megl io chi ammet te non sa- per comperare? Figlia, sposa, ma - dre, la Donna ital iana per tradi- zione h a avuto sempre in sè un al- t o senso della responsabilità che su lei gravava e ha assolto il suo difficile, del icato compi to mirabi l- mente. Saper comperare è frase che per avere il suo pieno ed ef f i- cace sviluppo, esige tatto, discer- nimento, osservazione e pazienza: doti queste armoni camente fuse nelle nostre Massaie e guai se non 10 fossero. Esse infatti acquistano ogni cosa al suo giusto tempo e nella sua giusta miusura, cioè nel- la quantità necessaria a colmare i bisogni quotidiani. Invece preferi- scono per certe derrate facilmen- te conservabili o conservabili an- che con l'aiuto dei frigoriferi do- mestici, procedere ad acquisti al- lo ingrosso, realizzando buoni ri- sparmi che dovelvono a fronteg- giare altri impegni. E tutto ciò nel quadro delle proprie reali possi- bilità, le quali non vanno forzate. Acquistano sempre quello che è ef- fettivamente buono, tralasciando 11 tjprafSno al quale ricorrono in qualche rara occasione.... Abbiamo portata acqua al mar? con questa nota? Anche il mare ha bisogno d'essere alimentato, al- trimenti... disseccherebbe! , Grano, pane, pasta e riso 'Al momento In cui scriviamo Questa nota non sono conosciuti 1 risultati della campagna grana- ria u. s„ i auali si è riservato di comunicare il Capo del Governo alla prossima riunione del Comi- tato del grano; e del resto prima non era possibile a meno che si volessero dare delle cifre che non avessero alcun riscontro concreto nella realtà idei fatti, la quale realtà pertanto non si dovrebbe scostare dì molto dalle previsioni secondo cui la produzione dovreb- be, nell'annata in. esame, saturare i bisogni nazionali nel loro com. plesso. Quanto ai corsi evidente- mente essi non dispongono di una notevole forza di resistenza e di- iatti oscillano con tendenza a lie- vemente contrarsi per ì mesi in torso, ma spiegano netta volontà a salire pel gennaio-marzo pros- simo venturo; e noi siamo di av. viso che si riequilibreranno tanto più che il mercato non è lasciato alla mercè della speculazione ma .è attentamente sorvegliato dagli organi competenti e responsabili. Data la tendènza di cui avanti nelle quotazioni del grano, si va registrando una ripercussione, quanto mai lrjica del resto, nei prezzi del pane che sono decisa- mente orientati al ribasso; orien- tamento di cui si hanno certe ma- nifestazioni nei piccoli e nei gran- di centri. Anche la pasta, considerata nel suo insieme, non poteva sottrarsi a questo movimento avvolgente, quindi non è animata da resisten- za di modo che qua e là si regi, strano lievi contrazioni che non intaccano però il nerbo del prezzo. Col 26 ottobre corrente entra in pieno vigore la legge che discipli- na non soltanto la vendita ma an- che la fabbricazione delle paste alimentari secondo la quale le pa- ste alimentari secche saranno po- ste in vendita contrassegnate da appositi cartellini che ne precise- ranno il tipo, cioè : pasta di pura semola se fabbricata con semola di grano duro o pasta comune se fabbricata con farina di grano tenero. Sono categoricamente e. sclusi i colori anche quelli non dannosi; tuttavia è consentita la fabbricazione di paste speciali con glutine, malto, uova, verdura, po- midoro, e carni, ma in tal caso oltre ad essere preparate con se mola devono essere tenuto in se- parate scansie distinte da appo- siti cartellini sul quali a lettere chiare (deve essere stampato la qualità della r '.sta in vendita. Per pasta all'uovo inoltre si deve in- tendere quella che ad ogni chilo, gramma di semola, sempre di gra- no duro, sono state unite e impa- state non meno di cinque uova. I- noltre le paste al glutine non de- vono contenere meno del 25 pei cento di sostai a proteiche. Le pa- ste alimentari vanno soggette ad alterazioni varie dovute quasi sem- pre alla irrazionale conservazio- ne. Se una pasta si presentasse non più con la sua bella tinta qua- si quasi giallina senza variazioni, uniforme, ma chiazzata, con odo- re acre e sapore amarognolo evi- dentemente ci troviamo di fronte ad una pasta acida, inadatta a l - l'alimnetazione. Alle volte si pre- sentanj ^cop -erte anche totalmente di muffo o forate da qualche pa- rassita... in questi casi le paste non vanno passate alla cucina. Buone notizie si hanno pei riso; pare cha quest'anno il consumo di questo eccellente cereale sia stato superiore a quello dell'anno scorso di un milione dì quintali! Effet- to della propaganda che l'Ente Nazionale Risi va facendo in tut- to il Paese coadiuvata efficace- mente dalla bontà del prodotto. Nei prezzi del quale si è avuto di questi giorni qualche ripiegamen- ton, qualche contrazione, ma dato il fatto che, tra consumo e mer- cati esteri già accaparrati, la pro- duzione nazionale è quasi total, mente collocata, non si temono ribassi pericolosi. Carne fresca Stagna tra le.solite linee il mer- cato di bestiame da macello e ta- lora ne esce ma per segnare ri- bar i quali certamente rendono l'industria dell'allevamento alea- toria se non addirittura passiva; e si pensi che il patrimonio zoo- tecnico rappresenta un'altra delle più formidabili ricchezze del Pae- se non soltanto considerato in sè stesso, ma perchè valorizza altre ricchezze in potenza e crea l'in- dustria del caseificio che da noi ha assùnto uno sviluppo veramen- te enorme, peraltro alquanto osta- colato dalle misure vessatorie, i - nasprimenti di dogane e sopratut- to contingentamenti, in vigore presso gli Stati europei e anche americani, sino a ieri clienti af- fezionati e corretti. Dato lo stato in cui si svolge questo mercato, si reclamano ri- baci nei prezzi al dettaglio e i q - - " ! sono concessi in misura ade- guata alla possibilità delle botte- ghe che devono fronteggiare con le loro non copiose entrate oneri di natura diversa e spesso intran- sigenti. E pure c'è oggi gente che preferisce acquistare carne dai «contrabbandieri» — come è ac- caduto recentemente a Roma —- e non dalle botteghe le quali garan- tiscono la qualità della merce la garantiscono non soltanto sotto l'aspetto igienico-sanitario, ma al- tresì sotto quello della natura. Ep- poi che ci assicura che la salubri- tà di quelle carni acquistate alia macchia non sia vulnerata da qualche alterazione? Si sa, è no- torio che le carni provenienti ad esempio da bestiame malato pos. sono causare avvelenamenti se- guiti anche da morte; e nella mi- gliore della ipotesi da turbe inte- stinali che talora mettono il pa- ziente a... terra. Pollame e uova Debole si svolge il mercato dei polli e forse questa è una delle ragioni più efficienti cite spinge il consumatore verso questo genere di carni saporito e in certo senso anche nutritivo. Oggi i polli vivi nostrani segna.no una media di L. 7 al chilogramma all'ingrosso e di prima qualità, una volta costa- vano venti lire al chilo! C'è per. tanto sempre merce estera sui no- stri mercati che si offre a prezzi di concorrerla; tuttavia la modicità del prezzo non compensa la poca sapidità delle carni. Cominciano a scarseggiare le uova, fatto '«questo consone alla stagione e ripetibile tutti gli anni ed è per quest che noi tempesti- vamente suggerimmo alle Massaie di procedere alla conservazione delle uova allora che non erano care in attesa di consumarle quan- do divenivano scarse e care. Oggi, in principio di stagione sfavore- vole alla fetazione, una dozzina di uova nostrane supera L. 5.50 alla dozzina all'ingrosso, e questo prezzo è destinato a conquistare ulteriore terreno — cosi come ne- gli anni passati. L'uovo è stato sempre, da che mondo è mondo, uno degli alimenti più nutritivi e più ricercati; indicato pel vecchio, pel giovane, pel bambno, pel ma- lato... insomma la sua grande uti- lità non è stata mai posta in dub- bio. Di polli e di uova ne dobbia- mo consumare parecchio se l'an- no scorso ne abbiamo importati per oltre duecento milioni di lire con scarsa contropartita nell'e - sportazione, poiché questa tutt'as- sieme non raggiunse che novanta milioni! Latte è prodotti del caseificio Il burro, dopo aver segnato buo- ni aumenti, è indeciso sulla via da seguire. Pensiamo, basandoci sulla tradizione, che difficilmente possa retrocedere; oggi si ha una me- dia sulle principali piazze di li- re 8.25 al chilogramma, ben inteso per merce sopraffina all'Ingrosso. Vi è scarsezza nei frigoriferi, e vi è scarsezza nella produzione, quin- di i prezzi non dovrebbero molla- re. Ma poi c'è la merce estera che entra in Paese e con la quale bi- sogna fare i conti. La legge di cui a suo tempo ci occupammo anche noi in queste colonne nei confron. ti di una più rigorosa protezione della genuinità di questo prodot- to, è ormai in piena funzione dal- la quale derivalo soddisfacenti in- sultati. In buona vista i grana e anche i pecorini i quali segnano intorno a L. 9-10 al chilogramma secondo le piazze e la ubicazione delle bot- teghe. Attivamente richiesto, tra i tipi da tavola, il «Cacio Reale». Una recente statistica attribuiva il maggiore consumo di latte ali- mentare alla Venezia Tridentina con una medi?, per abitante di li- tri 134; e il minore alla Puglia con litri 4,4! La Liguria consuma più latte della Lombardia e del Pie- monte: la prima infatti consuma litri 67, la seconda litri 59 e il ter- zo litri 57. Si calcola, tutto som- mato, che il consumo medio per abitante di latte alimentare rag- giunga oggi da noi litri 30, Pesce SI registra sempre un discreto consumo in questo articolo i cui prezzi peraltro hanno tendenza per lo meno a difendere le posi- zioni raggiunte. Non hanno insom- ma alcuna aggressività. Pensiamo che la prossima stagione possa mi. gliorare le sue posizioni, n Go- verno, che tutto vede e a tutto provede, ha bandito due concorsi a premio per incoraggiare l'im- pianto e la messa in esercizio dei migliori banchi per la frittura -e la vendita diretta al pubblico del pesce. Roma ha assorbito nei pri- mi sei mesi dell'annata in corso, q.li 29.903 35 di pesce fresco mi- sto con un ricavo netto lordo pari a L. 11,599,740.60, quindi la merce è passata al consumatore a prez- zi effettivamente modici perchè non hanno superato nella grande media L. 3.87 al chilogramma. I Romani consumano più pesce dei Milanesi? Sembrerebbe di si, se dobbiamo credere alle affermazio- ni recenti di un autorevole con- fratello il quale attribuiva un con- sumo irrisorio alla Meropoli Lom- barda i cui cittadini per la verità non hanno nessun debole per la alimentazione ittica, forse perchè nei pesci ci sono le... spine. Echi della festa dell'uva Il 24 setembre si ebbe in tutta Italia, come è noto, la IV Festa dell'uva che superò per importan za tutte le altr e che l'avevano pre- ceduta e difatti ei parla di mi- lioni di chilogrammi di uva con- sumata! Ecco un efficace contributo alla soluzione integrale della crisi viti- vinicola italiana; ed un contribu- to schiettamente nostrano e il quale nessuna autorità medica trova contraria, anzi tutte sono perfettamente, còme noi, d'accor- do. H vino ci'divide, l'uva ci uni- sce —- eslamò una volta un dotto quanto autorevolissimo discepolo di Esculapio. E allora — noi os- serviamo — maggiamo uva; fac- ciami oin modo che il prodot del- ibi gloriosa ampelidea non vada perduto, no- vada avvilito! Ecco perchè tempestivamente ancora è intervenuto s . E. il Capo del Go- verno col proporre e attuare la festa dell'uva la quale sta anche a ricordarci la importanza che la viti-vinicoltura ha assunto nel quadro economico nazionale. Ormai siamo in piena vendem- mia, a isud specialmente, e si pen- sa che i resultati confermeranno pienamente le previsioni le quali, come si sa, ritenevano che la quantità sarebbe stata inferiore a quella dell' annata precednete, mentre ne avrebbe guadagnato la qualità. Sempre così; qualità e quantità normalmente non sono mai fatte per andare d'accordo. Del resto, a stimolare il consumo è la qualità elemento formidabile d' seduzione; e la legge, entrata in pieno vigore il 16 settembre u. s. nei confronti del titolo alcoo- lico che devono avere i vini desti- nati alla minuta vendita, mira ap- punto ad allettare il consumo at- traverso una migliore qualità di vino. Olio di oliva E' sotto la Pressione del disinte- ressamento il mercato degli olii di oliva; pare, difatti, che doman- da e offerta siano alla finestra in attesa che ciascuna parte fac- cia all'altra delle concessioni. Quali concessioni? siamo obbietti- vi: dal 1926 ad oggi il prezzo al quintale dell'olio è passato da li- re 115 a L. 392. Ulteriori riduzio- ni potrebbero provocare affievoli- emnto nella coltivazione dell'al- bero sacro alla pensosa e sacra Minerva e il quale — ciò fa sem- pre bene ricordare — è ospitato in tutt'ltalia tranne che nei Piemon- te che ha clima non ad esso con- facente. L'andamento quindi del mercato stagna tra le posizioni raggiunte. Si auspica un certo movimento che possa imprimere alla compravendita quel vigore che oggi non ha e sul quale si fa assegnamento, per una ripre- sa. Ma tutta questa «morta go- ra » va atribuita, sia pure par- zialmente, alla saturazione del consumo? Non crediamo, poiché a prescindere dalla considerazione che i popoli che non conoscono l'olio superano di gran lunga quel- li che lo conoscono,, tra questi ul- timi stessi la differenza di consu- mo è veramente impressionante; si passa da Paesi che toccano il ertice del consumo con quattordi- ci, quindici chilogrammi " a testa e Paesi ch e s ¡trovano tuttora alla base della scala con tre, quattro chili! E l'Italia non ne 'consuma che appena quattri chili a per- sona?! Vito Casieri CANTAIN E DISPAENS CONSERVAZIONE DELIA SELVAGGINA 1) Spolverarla abbondantemente con una miscela composta di sedici parti di sale comune, mezza di sal- nitro, una di zucchero; avviluppar- la accuratamente in carta e deporla in luogo fresco ma non umido. 2)) Tagliarla in convenienti pezzi che vanno posti in vaso di porcellana; le si versi sopra acqua bollente in modo che il liquido la copra; poi sull'acqua si versi olio da tavola per almeno un paio di centimetri. L'AMARENA Bisogna regolarsi a seconda della quantità che si desidera. Di 100 litri ai mosco se ne mette da parte nel recipiente in cui dovrà rimanere, la metà; il rimanente si fa bollire in una caldaia con una buona quantità di foglie di amarena, qualche man- ciata di foglie d'arancio e mandari- no (se ci sono), un paio di noci mo- scate, una bacchetta di cannella, qualche foglia di noce, se c'è (se no si può farne a meno), finché si ri- duce a metà, cioè a 25 litri (1). Quando il tutto si raffredda, que- sti aromi si premono per farne usci- re il succo e si gettano. Il mosto cotto si versa in quello crudo crudo ch'era stato messo da parte e dopo qualche mese si potrà assaggiare. Questo mi o acquista, dopo un anno, un sapore gradevolissimo, se si ha la pazienza di attendere tantol Non tutti fanno l'amarena come noi, ma dietro l'esperienza e l'ottima riuscita posso consigliarla senza te- ma di far cattiva figura. L'Abbonata Bianca Caminiti, - S. Teresa Riva. (1) E' necessario efie si metta nella cal- daia un pezzo di coccio per non far lor- mare li verderame. SUCCHI DI FRUTTA Il succo spremuto dal ribes, dal lampone, dalie fragole, dal melagra- no, dalle ciliegie, dall'uva, e da altra frutta, si può conservare pastorizzan- dolo, cioè facendo bollire per circa venti minuti a bagnomaria il succo prescelto, dopo averlo posto in botti- glie e chiuso ermeticamente. Questi succhi, aggiungendovi dello zucchero al momento di usarne, so- stituiscono benissimo gli sciroppi. Generalmente sono i succhi acidi che più si usano per bibite d'estate dissetanti e rinfrescanti, o per som ministrare agli infermi. Essi contengono ordinariamente a- cido tartarico e il bita-rtrato di po- tassa (uva e tamarindo) o l'acido ci- trico o l'acido malico o entrambi questi acidi, come appunto si riscon- tra negli agrumi, nelle fragole, nei lamponi, nel ribes, nelle more, nelle ciliege, nelle marene, ecc. Come gli sciroppi, anche i succhi delle frutta diluiti con acqua comu- ne o minerale sono eccellenti bibite gradite. Par quasi un obbligo che tali debbono essere e che esse soltanto rechino sollievo. Quando si pensi in- vece che in tante malattie, unico ri- medio è l'acqua e, valido sostegno di un cuore stanco, lo zucchero, come non preferire che la sete venga smor- zata con bibite gustose, le quali sod- disfino anche il palato. Dott. Masoni. L'ACETO Si prenda un bariletto di legno di quercia o di castagno, di dimensioni piccole: può servire il tipo usato per il marsala: Lo si collochi sopra una cassa o un no altri quattro fori, della stessa di- mensione, e si copriranno con pezzi di garza ben tesa, fermati al legno con chiodi a testa larga, come quelli da tapezziere, in modo da lasciar passa- re l'aria, ma non i moscerini, che sa- ranno attirati a nugoli dall'odore del- l'aceto. li rubinetto va impiantato in uno dei fondi, verso il centro, o al massimo, a 12 centimetri circa 'dal- l'orlo inferiore del fusto, se non si vuol spillare liquido torbido. Patto questo si riempie il bariletto fino a tre quarti della sua capacità d> vino bianco o rosso, a piacere. Può essere benissimo usato il vino che a- vendo preso una punta di acido, non è più buono da bere, ma si dovrà cura- re che non superi mai gli 11 gradi di forza. In caso contrario si allunghi con acqua fino a ottenere tale grada- zione. E' consigliabile portare il vino a 75-80 gradi di calore prima di met- terlo nel fusto, ma dovendo fare delle aggiunte si attenda che il liquido si sia raffreddato almeno fino a 4 gra- i di- Si deve sempre aggiungere vino in quantità uguale a quella del liquido che si preleva. Volendo affrettare l'a- cidificazione si gettino nel barile tre o quattro manciate di trucioli di le- gno d faggio, che galleggeranno alla superficie del liquido. Non dimeticate mai che, per av^re buoni risultati, si deve tenere 51 fu- sto in luoghi asciutti, caldi e soleg- giati (ad esempio in solaio) e mai in cantina, e si deve tener chiuso il coc- chiume o tappo per evitare l'inquina- mento. Usando poi il vino bianco otterrete un aceto limpidissimo, di sapore mol- to gradevole, ottimo per qualsiasi la- vrazione di profumeria, o per aspira- re in caso di perdita di Sensi. L'aceto va soggetto a due malattie: la cosiddetta rotura o intorbidamento incipiente; le anquillule. Ed ecco 1 rimedi: riscaldare il fu- sto e aggiungere vino caldo. Infine due parole sugli aceti da toe- letta, i quali, occorre dirlo? hanno tutt'altro carattere di quelli da ta- vola. Si ottiene un buon aceto da toe- letta, raccogliendo fiori di sambuco, facendoli seccare fino a che abbiano raggiunto un colore bruno e si stac- chino dallo stelo. Prendetene allora due once (65 grammi circa) e met- teteli a macerare in mezzo litro di aceto bianco con un pezzetto di buc- cia di limone e un cucchiaio di fiori di lavanda. Lasciate macerar* per otto giorni possibilmente al sole e filtrate con carta. Usatelo puro (au- plicandolo con un batuffolo di cotone idrofilo) o allungato con acqua a se- conda la delicatezza della Vostra pelle. E' indispensabile per le perso- ne di pelle grassa o che soffrono d; eccessivi sudori sottoascellari reggifusto. Vicino al cocchiume — o j riuscita> tappo del bariletto stesso — si faran-1 C'inchiniamo al suggerimento qui pubblicato ma ci sembra pc& ttap- plicazione pratica da parte delle setv Vlici donne di casa, alquanto compli- cato. cioè un po' troppo scientifico. Un sistema semplicissimo, smodo, economico, e applicabile da chiunque, è il semente.' Qualche fiasco, non pieno, 111. buon 1 vino, possibilmente che abbia pre- so, come si suol dire, la punta (ma ciò non 6 necessariof tn questi fiaschi versare un po' di birra e un pizzico di lievito di pane, poi tenerli esposti al sole cocente e la notte in luogo bel caldo; si avrà dell'aceto squisito. Chi lo consiglia in questa nota se lo prepa/ra sempre aa sè in tal modo e può garantirne la N, d. R. Una manifestazione di grande rilie- vo professionale ha, per così dire, fiancheggiato l'esposizione di pollicul- tura ed il congresso internazionale di ovicoltura sulla quale è doveroso sof- fermarsi: intendiamo dire la Mostra gastronomica inauguratasi il 15 set- tembre scorso ai Mercati di Traiano. Com'è noto, promotrice della medesi- ma fu la nostra Accademia gastrono- mica, affermatasi rapidamente sotto la guida del suo presidente cav. Mi- chetti, ed ormai ufficialmente ricono- sciuta come centro direttivo di tutte le Associazioni gastronomiche d'Ita- lia. Con giusto criterio, armonizzati perfettamente con il carattere della grandiosa manifestazione romana, il Comitato organizzatore volle che la Mostra in parola si basasse esclusiva- nente su lavori eseguiti con polleria ed affini, allontanandosi così dalle congeneri, affinchè fosse, come ebbe a dire la stampa, un a pagina documen- taria della nostra arte nazionale. I- nutile ormai diffondersi sui pregi pe- culiari della medesima: coloro i quali, cogniti o no della professione, l'han- no visitata, si sono resi conto della sua importanza, avendo modo di isti- tuire un utile confronto fra la cuci- na ottocentesca,. con le sue prepara- zioni, starei per dire accademiche e monumentali, e quelle della cucina moderna, elaborata con semplicità meno ornamentale, ma non per que- sto meno elegante e meno ricca. E' stata dunque un'affermazione che onora la classe gastronomica, della quale la stessa può essere giustamen- te orgogliosa e grata a coloro che ra- pidamente riuscirono ad organizzarsi attraverso difficoltà non indifferenti. Vi è però, in simili manifestazioni, un significato particolaristico che, se- condo noi, merita di essere rilevato, come quello che oltrepassando il sem- plice concetto puramente esteriore ed estetico, investe, la tecnica professio- nale. Intendo dire il lato utilitario di- datticamente, quello che dà modo ai giovani professionisti di trovarsi in presenza ad una ver a e propria esibi- zione tipica capace di metterli in gra- do di studiare praticamente manipo- lazioni culinarie — diciamo pure mo- delli — che non sempre possono ave- re sottocchio, per completare la loro cultura gastronomica. Lato di indiscu- tibile importanza, intorno ai quale è superfluo diffondersi, che toglie alle mostre congeneri 11 carattere di sem- plici esibizioni dell'abilità individua- j le che avevano un tempo, quando la Arte Culinaria non era ancora, com3 va divenendo per l'opera rinnovatrice del Regime in ogni ramo di attività nazionale, una vera e propria pro- fessione. nobilitata, da intenti igin- nic 4 e sodali. Bisjsna- quindi che intorno a que- ste msirifestazioni si faccia sempre piti vivo n più caldo l'afflato dei com- ponenti la grande famiglia cucinlera, e poiché nello svolgersi della attività professionale, altre se ne stanno pre- parando con criteri congeneri, non è fuori di luogo richiamare fin da or i su di essa l'attenzione dei colleglli i talianj e della stampa fascista, bene- merita dell'incremento di ogni inizia- tiva che mira a dar lustro alla nazio- ne ed a valorizzare il movimento a- scensionale di tutte le classi lavoratri- ci d'Italia. A Firenze, auspice la Federazione fascista, quella del commercio, del Dopolavoro provinciale e promossa dal Dopolavoro cucinieri sarà nello scorcio di quest'anno, inaugurata una Mostra di gastronomia pasticceria e affini, che tutto lascia prevedere di un'importanza considerevole. Organiz- zata con serietà di vedute, all 'mfuo- n di ogni concetto reclamistico, pura- mente devoluta ai fini che abbiamo] accennato più sopra, ed affidata a personalità di assoluta competenza nel ramo, questa mostra verrà a cor- roborare l'opera fattiva svolta e da svolgersi nel prossimo anno d'inse- gnamento dalla scuola di Cucin a ita- • liana che da tempo esplica la sua a- zione in Firenze in mezzo a notevoli consensi ed a larga partecipazione ai allievi di ambo 1 sessi. Ma non man- cheremo In seguito di dare ampio re- soconto dello svolgersi di questa Mo- stra che, ne siamo certi, incontrerà, oltre l'approvazione fattiva dei colle- ghi, la simpatia del pubblico, ormai conscio dell'alta Importanza della cu- cina razionale italiana e del suo non comune contributo alla economi a na- zionale, A queste mostre dovranno concor- rere non solo, come avveniva nell'an- teguerra, i maestri, gli artisti che an- davano per la maggiore gareggiando fra loro quasi esclusivamente nella parte ornamentale, in lavori sculto- rei e architettonici. Dovranno prendervi parte maestri d'arte nelle varie Scuole di cucina, i singoli allievi delle medesime, diret- tori di cucina di alberghi, ristoratori e case private. Per questi concorrenti potrà essere palestra la sezione della Cucina Pro- fessionale, con preferenza alla valo- rizzazione (dico valorizzazione e non creazione) delia Cucina classica Ita- liana. L'altra Sezione dovrà comprendere la cucina Familiare, la saporosa, va- riata, tipica cucina Folcloristica Ita- liana, e sarà questa la sezione ove an- che la brava massaia, le cuoche, le appassionate all'arte del far da man- giare potranno sbizzarrirsi e dimostra- re la loro abilità nella manipolazione di tanti e tanti manicaretti. Dovranno essere, queste esposizioni, in prevalenza, documentazioni pubbli- che di ciò che in sostanza si insegna nelle scuole gastronomiche e com- prendere la attuazione pratica del ge- niale motto de « La Cucina Italiana » mangiar bene spender poco. è ¡1 d a do che contiene Puro Estratto d i C a r n e L i e b i g; d a do per minestra "Liebig U n o sofo di questi dadi basta per p r e p a r a re u na mi ne s t ra s q u i s i t a, s a n a , e c o n o m i c a . D AOD aESSàfeaSS* 1 *• y® m i PER MINEASTR DELAL C - I T t ì t l f iìMf S, £.J H l t ROH -AV'v- ' Tutte le famiglie che possiedono : Buoni Tesoro - Venezie 3,50 %' - Crediti Fondiari - Ob- bligazioni San Marino - Napoli - La Musa - Croce Rossa - Dante 'Alighieri, ecc., lasciano MILIONI DI MEf i m H i SGI OS S L'Agenzia « L'Utile » provvede subito alla verifica dei titoli. Mandare i numeri, con L. 2,50 per verifica e spese; oppure abbonarsi al Giornale quindicinale L'UTILE, « Rivista delle estrazioni » che fa la verifica gratuita. ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA Lire 10,— - ESTERO Lire 20,- Agenzia L'UTILE - li Via F. Casati - MILANO RENDAIT TURAC pagaebil la cedaol 1 4 Maorz 1 982 LOTIT TURICH si hu la converseion ni franich franci es Schiarimenti scrivere: Agenzia L'UTILE - MILANO (118) ìXccàÒK-fit,Amt ^ D'ACCIAIO I NOJ j T I DAB l LE A L C R O M O N I C H EL INALTERABILI - IGIENICI - ELEGANTI VÀ/TI/VI MO .A / /ORT1ME NTO PER. IL C O M P LOE T A R R E D A N EAN T ^ D C U CAI N wvwMl BASSANO DEL <3R¿PPA ali Giovanni Giannohi Firenze. Cassa di lusparmio DELEL PROVIENCI LOMBAERD Fondata nel 1823 Sede centrale in MILANO - .Via Monte di Pietà, 8 196 Filiali e Succursali « o » 4 miliardi e 700 milioni di lire di depositi al 31 marzo 1932 - X 305 milioni di lire erogate in beneficenza a tutto il 1931 « o » RICEVE DEPOSITI A RISPARMIO E IN CONTO CORREN- TE ,: : ACCORDA ANTICIPAZIONI SU TITOLI PUBBLICI : : RIPORTI : : SCONTI DI CAMBIALI E Di CEDOLE ¡ : : SOVVENZIONI CAMBIARIE E SU DEPOSITO DI SETE E BOZZOLI 1:: INCASSA EFFETTI t :: CAMBIA VALUTE ESTERE : : CUSTODISCE VALORI :< : RILASCIA GRATUI- TAMENTE ASSEGNI : CONCEDE PRESTITI AGRARI E MUTUI IPOTECARI IN CARTELLE DEL CREDITO FON- DIARIO : : EFFETTUA SERVIZI DI CASSA PER PUBBLI- CHE AMMINISTRAZIONI RILASCIA GRATUITAMEN- TE CASSETTINE SALVADANAIO PEL RISPARMIO A DOMICILIO Abbonatevi al Giornale della Domenica
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