LA CUCINA ITALIANA 1933

r. l ì - 15 novembre 1933-XII LÀ CUCINA ITALIANA 1 VOLiA DI TUTTI CARCIOFI Dopo ben puliti e spuntati in modo da restare tutte le parti tenere e man- giabili, tagliateli a iettine di mezzo cm. Mettete un po' d'olio nel fondo di un tegame ed impostatevi uno strato di tali fette, spolveratevi sopra del pa- ne grattuggiato mescolato in metà con parmigiano, condendo con cipolla, sale, pepe e prezzemolo. Fate così quattro o cinque strati, a- vendo cura di spargere un po' d'olio su ogni strato. Fate cuocere per tre quarti d'ora con fuoco sotto e sopra oppure al forno senza toccarli mal du- rante la cottura, e servite lasciandoli stare nel tegame. CARCIOFI ALLA MAIONESE Scieglieteli ben teneri, toglietevi tut- te le parti dure e trinciateli sottilmen- te passandoli in acqua e limone per rimaner bianchi. Fateli gocciolare, di- sponeteli in piatto e versatevi una buona maionese cospargendo con prez- zemolo od altra erbetta. Se volete proteizzare seminatevi sopra del cu- mino od altro seme oleoso pesto. CARCIOFI PEPATI Cuocete del teneri carciofi in una marmitta, con la seguente salsa. Schiacciate in un piatto un tuorlo dì uovo duro sciogliendo con un cuc- chiaio di limone, sale, pepe, cayenna, tnenta, capperini pestati ed un po' dì cipolla triturata finemente. Aggiunge- due cucchiai di olio e passate ali? staccio. CARCIOFI ALLA GIUDEA Prendete dei bei carciofi romani piatti e larghi, puliteli bene e tagliate- vi le punte allargandoli il più che po- tete con le dita. Spolverateli di sale e pepe e poneteli con la parte delle fo- foglie al disotto in un tegame ove ave- te messo del buon olio di oliva. Fate cuocere con fuoco sotto e sopra e quando di sotto saranno ben tostati Sortiteli dal tegame mettendoli in Piatto rivoltati e senza olio. BURLA DI TONNO E VERDURE In Sicilia si fa un piatto popolaris- simo detto tonno a skapici, e che con- siste in fette dì tonno fritte e con u- na cipollata di sopra. Si imita benissi- mo come segue: prendete di quella zucca grossa e gialla. Tagliatela a fet- te di 10 cm. circa, e dello spessore di Un cm. Spolveratele di sale e dopo Una mezzoretta friggete in olio; quan- do ben dorate disponetele nel piatto da servire. Nell'olio che rimane nella padella, fate arrosolare una buona quantità di grosse cipolle tagliate a spicchi lunghi e sottili. Se l'olio è trop- po, togliete' j lasciandone quanto ba- sta per tenere ingrossate le cipolle. Ri- ponetele sul fuoco, buttatevi un bic- chierino di aceto (l'acido acetico si vo- latilizza con la cottura) p fate sfuma- re per 5 o 10 minuti, buttando indi questa ciDollata sopra la zucca. Spar- getevi della menta triturata, e servi- te quando perfettamente freddo. ARLECCHINATA DI LEGUMI Scaldate e pelate del peperoni ros- si e gialli di Napoli, tagliateli a picco- le losanghe, aggiungete una scatola di mezzo chilo di piselli al naturale, una scatola o mezzo chilo di funghi al na- turale, tagliate a piccoli pezzettini un quarto di chilogrammo di fagioloni grandi bolliti tagliati pure a lasanghe. Il tutto ben sgocciolato mettetelo in casseruola con un bel pezzo di burro. Sale e pepe. Dopo 10 minuti di cottura, si serve con contorno di crostini di pan frit- to o lunette di sfoglia. BOLLATINE Dì VERZE Prendete le foglie bianche, scottate- le bene, riempitele di riso cotto con burro, e filettini di formaggio fresco, o mozzarella, avvolgetele come delle bracìoline, accomodatele in un piatto ¡refrattario o teglia, spolveratele di parmigiano, spruzzatele di brodo, met- tevi dei pezzettini di burro, ed infor- nate una mezzoretta.. FUNGHI ARROSTITI Prendete i soli cappelli di grossi funghi, untate di olio, spolverate di sale e ponete sulla griglia. Servite in piatto caldo spolverando di erbette triturate. Al momento di mangiare si può spremere qualche goccia di li- mone, CIPOLLETTE FARCITE Bollitele a mezza cottura o cuocete in marmitta sempre a mezza cottura, dopo averle ben pelate e vuotate col cavafrutto. Riempitele con una farcia composta di parmigiano grattuggiato impastato con tuorlo d'uovo e pane inzuppato in latte. Potete riempirle anche di pane grattugiato, capperini e olive tritate, oppure di una farcia di funghi. Disponete in una casseruola e fate cuocere al forno. Ricoprite con u- na salsa di vellutina od aftra che più vi piaccia e servite con contorno di crostini fritti. FAGIUOLI ALL'UCCELLETTO Dopo averli bolliti In acqua, sale ed un pizzico dì bicarbonato, scolateli e buttateli in un soffritto di olio, po- midori pelati od in mancanza, un cuc- chiaio di concentrato, foglie di salvia e cipolle triturate. Quando saranno bene amalgamati col soffritto, spolve- rate un po' di pepe di cayenna e ser- vite caldi. FAGIUOLI ROSSI ALLA CANTONIERA Fateli cuocere nell'acqua con un piz- zico di sale ed imo di bicarbonato; se sono nuovi, li metterete nell'acqua bol- lente, se secchi nell'acqua fredda 12 o- re avanti. Quando sono cotti, colateli e lavateli. In una casseruola mettete un pizzico di farina, un pezzo di bur- ro e dell'erbetta tritata, versatevi i fa- giuoli e fateli scottare per un po'. Ag- giungete-un bicchiere di vino rosso (l'alcool con l'ebollizione si volatiliz- za). Fate bollire per mezz'ora e servi- teli con delle cipolline cotte a parte. PATATE ALLA SALVIA Scegliete delle patate tutte eguali, pelatele, fate una incisione con un col- tello introducendovi delle foglie di sal- via. Mettetele nel burro in metà con buon olio e fatele soffriggere in un te- game largo in modo che tocchino tut- te il fondo in un solo strato. Di tanto in tanto giratele e quando saranno ben dorate servite togliendo il grosso superfluo e coprendo con salsa di po- modoro od altra a piacere. PATATE SOFFIATE Pelatele e tagliatele a lungo in fet- t e di sette o otto mm. di spessore. Fatele friggere a tre quarti di cottura a fuoco moderato. Ritiratele, fatele S sgocciolare e mettetele nell'olio boilen- tissimo, muovendole continuamente, ed a poche alla volta. Esse gonfìeranno al- lora e la punta di colore voluto potre- te uscirle servendole in piatto con sal- vietto subito. PATATE ALLA PIZZAIUOLA Patate kg. 2, cipolle gr. 500, formag- gio fresco gr. 300, pomidori gr. 300, olio quanto basta. Pelate ed agettate le pa- tate a mezzo centimetro di spessore e tenetele in acqua e sale per mezz'ora. Mettete dell'olio in un tegame largo e disponetevi uno strato di patate, indi uno di fettine di formaggio fresco, cioè muzzarella, prrmasala, scamorza e si- mili, poi uno strato di cipolle a fette e su di esse pezzettini di pomodoro pela- ti e senza semi, spolverate con sale, pepe e origano e ripete gli strati con lo stesso ordine, finendo con le patate e su di esse, fettine di formaggio coper- to di pomodoro, senza cipolle. Spolve- rare pangrattato, origano e inumidite d'olio per ricoprire con fuoco sul coper- chio e fuoco sotto fino a cottura. PATATE RIPIENE Si fanno cuocere Kg. 2 dì patate tut- te eguali di grossezza, si pelano e si ta- gliano a metà. Si prepari separatamen_ te una farcia con lo noci pestate, gr" 50 di pangrattato tostato in padella ci- polla e prezzemolo tritati e arrosolati, gr. 50 di formaggio grattuggiato, sale, pepe, un uovo crudo ed unite tutto. Si faccia un buco più profondo che si può nelle mezze patate, tenendo cura che non si rompano; si riempiono della sud- detta farcia, si legano con un filo pos- sibilmente di raffia e si fanno friggere nell'olio finché abibano preso un bèi colore dorato. Si servano caldissime con tutti i nastrini di raffia legata a fagottino con nodo a cravatta. OLIVE RIPIENE Prendete delle grosse olive bianche in salamoia, schiacciatele togliendovi i noccioli, lasciandole il più intatte pos- sibile e tenetele a dissalare in acqua fresca per mezza giornata. Riempite di una farcia fredda ed allisciatele bene con le dita. Disponete in piatto cospar- gendovi prezzemolo ed olio. CREMA DI LENTICCHIE Lentj grammi 300, il bianco di un ca. Po di sedano, prezzemolo, una grossa cipolla, grammi 50 di burro, gr. 50 di farina, mezzo litro di latte, 1 decil. di crema, 3 gr. di pepe bianco e sale. Nettate e mettete a bollire le lenti in 2 litri d'acqua con la cipolla, il sedano, il pepe e prezzemolo. Fate cuocere per un'ora e mezza e passate allo staccio. Impastate la farina col burro, mettete a posto sul fuoco e sciogliete pian pia- no col itte facendo un Bechamel. Ag- giungete a poco a poco il passato di lenti rimestando bene ed al momento di servire mettete il fior di latte e sale. PASSATO DI FAVE SECCHE Oltre che un buon piatto è un ec- cellente curativo per i sofferenti di sto- maco, specialmente bambini. Fate cuocere in due litri d'acqua gr. 750 di fave secche con tutte le loro buc- ce, pizzicandovi soltanto le capocchie. Quando ben cotte, mettetevi un pizzi- co di sale, possibilmente di sedano, e passate allo staccio. Ritornate a riscal- dare, scendete, mescolatevi decil. uno e mezzo di fior di latte e servite. PASSATO DI PATATE ALL'INGLESE Patate gr. 700, latte mezzo litro, bur- ro gr. 50, mezzo litro brodo veg., una cipolla, sale e pepe, 2 carote, 2 cavolra- pe, cayenna. Fate saltare nel burro le- patate e la cipolla tagliuzzata, aggiun- gete il brodo e tutto i resto meno il latte, e fate cuocere per un'ora allun- gando con acqua calda se occorre. Pas- sate allo staccio, mettete il latte e por- tate a litri uno e mezzo in totale. Fate cuocere per dieci minuti, legate con un po' di farina sciolta in acqua, ver- satevi un decilitro di crema od una no- ce di burro e servite con o senza ca- yenna per cagionevoli. RAPE PROTEIZZATE SèT belle rape bianche grattate, tre cipolle a filetti, maiorana, aglietto, sale di sedano, olio e limone. Contornate con verdura da insalata e seminatevi sopra del cumino od altro seme oleoso macinato. Duca Aliata di Salaparuta. FINOCCHI ARRICCHITI Affettate sottilmente I finocchi, co- spargetevi mandorle e noci peste od altro seme oleoso. Condite con sale dì sedano o pochissimo sale comune,. olio d'oliva e limone. Contornate con fetti- ne di giovani barbabietole o carote o pomidoro. *CHE PERMETTE Di PREPARARE RAZIO- NALMENTE ED ECO- NOMICAMENTE AR- ROSTI. DOLO, CARNE FERKü E QUAL- SIASI ALTRO CIBO MERCE LA SUA COSTRUZIONE AC- CURATAMENTE STUDIATA OF F RE ATUTTE LE BRAVE MASSAIE L E MAS' GARANZIE PERÌA BUONA RIU- SCITA DELLE VIVANDE SOCIETÀ ITALIANA TRIPLEX v í ae l m o en t g r aap p 20 | ^ | y j¡ y | | DOLOE MONTE BIANCO Preparate anzitutto un bel pan di Spagna che otterrete frullando cinqee uova assieme a grammi 12 di zucche- ro semolato. Durante l'operazione è bene far riscaldare leggermente il re- cipiente fino a quando la pasta si sia intiepidita: poi toglierlo dal fuoco « continuare a frullare finché l'impasto si sia ben raffreddato, a questo punto togliere la frusta e con una pastoia piatta di legno mescolate grammi 100 di farina di frumento e gr. 0.05 di fe- cola dì patate. Mescolate tutto leg- germente e gettate in uno stampo del- le dimensioni di circa 20 cent, di dia- metro; naturalmente lo stampo deve essere stato in precedenza spalmato di burro rinfaiinato. Aggiungetevi un po' di vaniglia o di limone grattato e fate cuocere a forno temperato — circa 140 gradi — per una ventina di minuti. Togliete il pan di Spagna cosi ottenuto dallo stampo e lasciatelo raf- freddare su un foglio di carta. In una bacinella a parte fate poi montare a panna cinque bianchi d'uo- vo, aggiungetevi grammi 0.20 di zuc- chero semolato e profumato alla va- niglia, rimescolate leggermene e, con la pasta ottenuta, riempite delle pic- cola forme che vi sarete preparate a solidificazione avvenuta, decorate con esse il pan di Spagna aggiungendovi qualche flutto candito e cospargete leggermente il dolce con un po' di zucchero impalpabile. Mettete il tut- to a cuocere nel forno a fuoco lento (110-120 gradi) per circa 18 minuti. Il dolce così ottenuto è di bellissimo effetto e gustosissimo; si può servire tanto caldo che freddo. PZtsticcere Enrico Caviglieli BUDINO DI SPINACI ALLA CREMA Fate lessare degli spinaci, ponendoli in una pentola con sale, senz a acqua, ritirateli dal fuoco e dopo averli ben premuti pasateli allo staccio. Unitevi poi due uova frullate, della mollica di pane bagnata nei latte, una tazza di panna, un pezzettino di burro, sale e cannella, e rimescolate benp t.utto. Mettete il composto in una forma un- ta di burro e spolverizzata di zuc> chero. Abbonato anonimo, Pistola TORTELLI DOLCI Ricetta 1. • Si sbattono in un recipiente piutto- sto grande 4 uova intere e vi si ag- ; giunge, poco per volta, 300 grammi di i fior di farina finissima, dello zucche- ! ro vanigliato a piacere ed alquanto I latte, mescolando adagio e con cura | per evitare i nodi e formando cosi ,po- j co a poco una pasta assai molle ed omogenea. | La si lascia riposare per due o tre j °re al caldo per farla montare; ind. 1 vi si uniscono: uva secca, pignoli e pezzetti di cedro candito, in quantità abbondante, ma non eccessivi e si friggono subito i tortelli prendendo una cucchiaiata di pastetta per volta, che si getta nell'olio bollente, oppure metà olio e metà strutto. Inzucchera' re i tortelli dopo scolati. Ricetta II. Dosi; Mezzolitro di latte; 50 gram- mi di fiori di farina; 4 rossi d'uovo; 15 grammi di lievito di birra; scorza di limone grattugiata, un mezzo cuc- chiaino di sale sciolto nel latte. Al latte si aggiungono i rossi d'uo- vo e adagio adagio la farina e il re- sto continuando a rimestare ed a sbattere. Si lascia riposare la pasta dalla sera al giorno dopo e si butta a cuchiaiate nello strutto bollente. Chi desidera tortelli dolci non ha che da unire zucchero alla pasta ed inzuccherare i frittelli dopo scolati. « RISSOLES » DOLCI ALLA MARMELLATA impastate sulla tavola tre cuc- chiaiate di farina bianca con 25 gr. di burro, nx> cuchiaio d'acqua ed un pizzico di sale. Fate una palla con la pasta e lasciateli riposare per circa un quarto d'ora. Stendetela quindi col mattarello allo spessore di d w milli- metri circa. Tagliate la sfoglia in maniera da avere tutti i rettangoli da millimetri 6 per 9. I ritagli si rimpastano e si rita- gliano. su ogni rettangolo ponete un cucchiaino di marmellata di albicoc- che, bagnate l'orlo dei rettangoli con uovo sbattuto o con latte, ripiegateli su se stessi e premete gli orli perchè conbacino bene, e friggeteli pochi alla volta nell'olio o nello strutto bollente finché abbiano preso un bel colore biondo. In padella i fagottini si gon- fìeranno. Sgocciolateli, spolverizzateli abbondantemente con zucchero vani- gliato. Accomodateli in piramidi. ^ un piatto con salviettina, mangiateli caldi. Con questa dose ne verranno dai 16 ai 18. Raddoppiarla secondo il numero delle rissoles che si desidera avere. TORTA ALLA MARMELLATA DI ALBICOCCHE Una tazzina da tè di zucchero In polvere, altra uguale di farina, tre uo- va, profumo a scelta. Battere la chia- ra a neve e poi i tuorli soli, mescola- re aggiungendo a poco a poco la fa- rina, ed un pizzico di polvere da lie- vito. Imburrate una tortdera possibilmen- te quadrata, versatevi la pasta e cuc- cete a fuoco dolce per 20 minuti. Rovesciare la torta su di un pan- nolino e coprirla con uno strato di marmellata di albicocche avvolgendo- la prontamente dando ci dolce la ior- ma di un piccolo ciàncTro. SCHITTTNI O BIG-NE' Prepàrate In una scodella una pa- stetta tenera con latte, farina, un. uo- vo intero, un cucchiaio di olio d'oliva, un pizzico di sale, zucchero a piacere e se desiderate friggere subito unirete un pizzico di polvere da lievito o bi- carbonato. In tal caso avrete prima sbucciato p tagliato a fettine ima bel- la mela reietta e lasciate le fettine a bagno per qualche tempo in una parte di acqua e due di rhum inzuc- cherato. Ne unirete una fettina per ogni cucchiaiata di pastetta "H." la- scerete cadere nell'olio bollente. La- sciate indorare i bignè e quindi sgoc- ciolate ed inzucherate abbondante- mente. Mangiati caldi sono un po' croccanti; raffreddati inv"'?. si am- morbidiscono. Abbonata Maria Biondi Pontebba (Udine) DOLCE DI PESCHE Su un piatto di vetro si distende a forma rotonda o quadrata uno strato di ricotta preparata prima con zuc- chero a velo e due biccHerixi di Sas- solino. sì pelano delle pesche non tanto grandi a polpa farinosa, sì spac. eano, si toglie il noeciuolo e si allar- ga un buco con la punta di un coltel- lo. Si dispongono in fila sulla ricotta premendolo un po' perchè si attac- chino e si colma il buco di ogni pesca con un impasto liscio d,i burro, zuc- chero a veio, mandorle dolci, i semi tolti ai noccioli de l l " e s che, e un piz- zico di spezie. Fatto questo si battono con forza del tuorli d'uovo (in quan- tità proporzionata) con zucchero a velo, vi si incorpora Cognac e Mara- schino di Zara in parti uguali e per ultimo due o tre chiare montate a ne- ve. il zabaione versato sulle pesche . deve ricoprirle interamente, ma non scorrer troppo sul piatto. Messo per alcune ore in ghiaccio prenderà una maggior consistenza e un più grato sapore. Abbonata 127-737. TORTA FREGOLOSA Dose: gr. 400 di fiore di farina; gr. 200 di burro sciolto; gr. 200 di zuc- chero sciolto con il burro; un uovo intero; un pizzico di sale; un limone grattugiato. Si mette tutto in una terrina, si manipola poco, senza, formare una pasta, ma la si t i e n e Jutta frego-lotti. Si unge uno stampo cù burro, si met- te il composto e si |aoce a fuoco mo- derato. L'abbonata M. Viatto, Milano CRISPIE CROCCANTI 60 gr di cioccolata amara lique- fatta; 1 etto di burro; 250 gr. di zuc- chero; 2 uova; 60 gr. di farina; 1 etto abbondante di noci e mandorle mon- date e tagliuzzate finemente. Alla cioccolata liquefatta si aggiun- ge il burro, lo zucchero, l e uova e la farina; frullando bene, si versa il tutto in un recipiente molto basso e largo dopo averlo unto; questo va sparso molto rettile. Le mandorle e le uoci si cospargono sopra. II forno se caldo, bastano 15 minu- ti. Tolta dal forno la pasta mentre è ancora calda si taglia in quadrettini di circa 4 centimetri. L'abbonata Rita Zuffa, Bologna. TORTA DI RAPE Si tagliano le rape col taglia tartufi. Mancando questo si tagliano sottili. Mettere l'olio in un tegame e fare uno strato di rape, cosparso di pane grattugiato, sale, pepe, farina e qual- che pezzetto di burro. Formarne degli strati a piacimento, cuocere a fuoco lento con fuoco sopra o nel forno del- la cucina economica, riesce un piatto gustoso, senza il burro è di stretta vigilia, C'abbonato clementine. Stagni Dozza imolese BUDINO DI MARRONI Lessare 16 maroni e passarli nel se- taccio, unendovi 3 uova intere; 2 etti di zucchero vanigliato; mezzo etto di cioccolata in polvere; latte due bic- chieri; odore di scorza di limone. Me- scolare bene e cuocerlo a bagnomaria in uno stampo rivestito di zucchero bruciato. L'abbonata Clementina Stagni Dozza Imolese BOMBA DI NOCI FRESCHE Fate una crema al limone con 6 ros- si d'uovo, 125 gr. di zucchero, un litro di latte, un mestolo di panna e la buccia di un limone. Mettetela al fuo- co e lasciatevela, badando però di gi- rare continuamente finché il c ucchia¡ n s'impenni. Unitele, dopo averla riti- rata dal fuoco, 300 gr. di noci fresche pelate e tritate finemente. Continuate a rimuovere finché non sarà quasi fredda, indi versatela nella gelatiera e girate finché sarà quasi dura. Toglie- tela dalla gelatiera e riempite con questa crema densa una bomba rico- perta interamente con della carta o- leata, e le giunture chiuse con burro. Lasciate gelare completamente. Versatela prima di servire sopra un piatto rotondo col tovagliolino a fran- gia sotto ed accompagnato da una torta ó da pasticcini assortiti. BUDINO DI PANE Mettete in una terrina quattro rossi d'uoivo e due intieri, 150 gr. di zuc- chero in polvere, la raschiatura di un limone. Lavorate continuamente per 20 minuti circa, aggiungete poi 128 gr. di mandorle tritate ed -un'abbondante cucchiaiata di cioccolatto grattugiato. Unite al tutto 300 gr. di mollica di pane bagnata con vino rosso forte (possibilmente vino vecchio di botti- glia), un pizaico di cannella in pol- vere, qualche sottile fettina di buccia di limone. Aggiustate poi di zucchero, mettete l'insieme in uno stampo im- burrato e cuocete a bagnomaria a for- no dolce per un'ora circa. Versate so- pra un piatto roftrifflr^àTportata, sen- za dimenticare il tovagliolino sotto. Bagnate con una salsa calda al punch e contornate il piatto di ciliegie can- dite. Servite ben caldo con piattini pure riscaldati. FRITTELLE DI SEMOLINO ALL'ITALIANA Mettete a fuoco in una casseruola due bicchieri di panna, mezzo etto- grammo di burro, un ettogramma di semolino, un ettogrammo di zucchero fino, un pizzico di sale; lavorate con diligenza e ritiratelo dal fuoco non appena cotto; aggiungete un pezzetto di cedrato tagliato a dadolihi, un po' di rhum, d'uva sultana e dì raschia- tura di limone, amalgamatevi assieme quattro tuorli d'uova e stendete il composto su una lastra unta di burro; quando è freddo, stratificatene la me- tà, indi tagliatelo a foggia di mandor- le, oppure a rettangoli lunghi otto o nove centimetri, larghi meno di quat- tro; passatele all'uovo e al pane; glas- sateli col testo o colla pala arroventa- ta e servite. IL GIOERNAL daell DOMA ENIC il più grande, il più moderno, il più vivace settimanale di attualità e di letteratura pubblica in ogni numero i resoconti dei viaggi nel mondo del suoi reporters più avventurosi: e racconti e novelle e fotografie e articoli di Moda e disegni di eleganze femminili. Rubriche speciali, di corrispondenza coi lettori intorno alla scienza grafologica, all'igie- ne, ecc; concorsi di enigmistica, articoli di volgarizzazione scientifica rendono sempre più vario e interessante 11 cui abbonamento da OGGI al 31 dicembre 1934, costa L. 13 sole CHIEDETELO IN TUTTE LE EDICOLE. POLEMICHETTA ceh ic d«ivi Mi scrivono: «Ho letto il vostro articolo, ma non sono d'accordo con voi. La no- stra cucina, è ottima e il pesce, specie nei paesi di mare si mangia benissimo; ma dovete convenire anche voi che una sogliola allesti- ta come non piace a voi, soutè al burro, è sempre una cosa delicata. Almeno quelli, vi pare? Sul resto, possiamo intenderci. Un lettore. — Tra il « lettore » che mi scri- ve, al quale piace la sogliola « alle- stita » al burro, e me che la prefe- risco all'olio, il dissidio è insana- bile. Non tenterò di convincerlo che mangiando la sogliola ammannita a quel modo può capitargli di man- giar un altro pesce qualsiasi, bac- calà non escluso, nè mi proverò a dimostrargli che con la sogliola di baccalà cucinata all'elio il trucco non sarebbe altrettanto facile. Non ho negato e non nego che la sogliola « soute » ai burro sia mangiabile: ho negato invece e continuo a negare che conservi il sapore, la fragranza, l'odor di pe- sce, se posso esprimersi così, della sogliola che .io almeno butto nella padella colma d'olio d'oliva o po- trei affidare al tegame in un mo- mento di malinconia che può co- gliere anche i più felici mangiato- ri, dopo averla impanata. E' un modo sciagurato anche questo di mangiare il pesce; ma se nella teglia che inforni hai versa- to l'olio, Dio ti perdona. Perchè tutto il mio articolo ten- deva a dimostrare soltanto questo: che il pesce, fritto in umido 0 ar- rosto. se lo condisci • col burro lo sciupi. La sog'liola « allestita » al burro è sempre una cosa delicata? Ma si, chi lo mette in dubbio? La carne non perde nulla della sua delicatezza o della sua sostan- za: perde il savore e non ha più profumo di mare. La questione è tutta qui. Non si tratta, quindi, di sapere se la sogliola « soutè » al burro che prediligono i francesi !non quelli che vivono sulle coste) sìa delicata o meno, ma di stabilire se il pesce cucinato al burro ti porti 0 no quell'odor di mare di cui avevo parlato. Ma il lettore, in fondo, è d'accordo con me. Egli ri- conosce infatti che nei paesi di mare il pesce si mangia benissimo. E parlavo di gusti marinari. do tesoor pre gli limon,isi!' c-ac ciato, ri spor,tivi turist Una delle complicazioni e degli ostacoli che si frappongono spesso alla realizzazione di una bella gita in campagna, di una bella partita di caccia, ecc. è spesso quella di provvedere in modo pratico, eco- nomico e sufficiente cu pasto da consumarsi in aperta campagna. Portarsi dietro stoviglie e prov- viste non è comodo, e sopratutto non è sempre possibile trovare la maniera di far del fuoco in cam- pagna, per scaldare o cucinare gli alimenti portati appresso. Le gite cosi dovevano essere qua- si sempre orientate verso luoghi dove potesse trovarsi a portata di mano un'osteria 9. un ai.berguccio, scartando tutti gli altri, anche più pittoreschi e piacevoli, dove questa, comodità di sosta non esistesse. Una recentissima innovazione in questo campo viene a colmare una lacuna gravissima, ed a risolvere questo problema. Il Pastificio Moderno «Puritas» dei Fratelli Delfino, di Pescara, ha lanciato sul mercato, un nuovo ti- po di scatoletta « La celere » che per la sua praticità, comodità, i- giene e eccellenza, ha già riscos- so le più vive simpatie. La scatola contiene mezzo chilo- gramma dì maccheroni e una sca- toletta di sugo già pronto. Basta lessare la pasta in aequa bollente e sale ed aggiungere il sugo contenuto nella scatoletta, perchè sia già pronta la più squi- sita pastasciutta che sarà suffi- ciente per quattro o cinque per- sone. • * • Inoltre, i fratelli Delfino, pro- prietari del Pastificio Moderno, Puritas, di Pescara, hanno anche lanciato sul mercato il Pasto c om- pleto Puritas, che consta appunto di un pasto completo e già cotto; e cioè: maccheroni alla,, chitarra conditi con sugo e formaggio e da una scatola di porchet ta (maiale arrosto). Mentre la scatola dei maccheroni deve essere riscaldata, la porchetta è squisita così fredda com'è. Escursionisti, nelle vostre gite, servitevi di questi meravigliosi prodotti del Pastificio Moderno «Puritas », i migliori esistenti in commercio, i più economici, i più pratici del mercato nazionale. meAèrimte di profumo invade il vostro salotto quan- do, servite il-Tè ATL Sono i teneri germo- gli, le delicate foglio- line dalle punte do» rate dei purissimi Tè delle piantagioni ita- liane di Tijbitoe che si dischiudono;*lifoe* raoo la loro fresca e delicata fragranza e si loro squisito sapore. c woesM/onvi eis/usto * y e „„ ít9¡ ERNESTO P-'Li ITTI& CO, - S, Lorenzo. 8 -G^O^ •

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