LA CUCINA ITALIANA 1933

Da quando Donna Matilde era : lusi. perchè si aspettavano — in ¡rimasta vedova, e aveva affittato 11 primo piano della sua casetta all'avvocato Trebusti, non ricorda- va d'aver visto anima viva salirne le scale, ad eccezion e dei facchini venuti con mobili, e di Marilena, la di lei domestica, che portava la cena e metteva ir. ordine le stanze all'anziano professionista. Scapolo e metodico, anzi «pi- gnolo», il Trebusti si presentava a donna Matilde nel pomeriggio di ogni 27 a pagarle la pigion e e ad ordinarle ¡La cena pei mese succes- sivo. Essa consisteva in due uova, alternativamente ai burro e sode, con verdura, e della frutta. Rego- larmente egli si lagnava dei prez- zo delle uova e — avaro all'ecces- so — pretendeva che la sua pa- drona di casa gliele desse a prezzo minore del mercato, perchè rispar- miava la fatica di recane in piaz- za... Poi metteva tutto per iscritto, voleva le marche da bollo sulle ri- cevute, salutava e scompariva per tienta giorni. cosicché quando, il giorno 13 Bel mese di ottobre, egli si presen- tò a donna Matilde, ella temette cht- egli volesse lasciare l'apparta- mento e impallidì, — Buongiorno, signoro. La prego di far trovare pronta, domenica alle diciassette, Marilena col grem- biule bianco. Debbo ricevere dei colleghi. La signora nascose la sua soddi- sfazione e il suo stupore in un largo sorriso e gli chiese se voleva che preparasse agli ospit". il caffè, oppure una limonata o una botti- glia di vino vecchio. — No, no: so preparare da me uno squisito liquore di zabaglione. Mi mandi soltanto, sabato, colla ccna, tre uova e quattro decilitri di latte bollito o ancora bollente. Glielò pagherò il 27. —. Benisimo avvocato... e giacché he il piacere di parlarle, l'avverto che deve avere un grosso topo in casa. Anche stanotte, l'ho udito correre in stanza da pranzo. — Infatti mene sono accosto... Ina che fare? — Gli metta una pasta: velenosa. Trebusti pensò che il farmacista hon gliel'avrebbe data senza ricet- ta medica e che la ricetta sarebbe costato almeno cinaue lire. Scartò, quindi, il consiglio, — Prenderò una trappola — dis- s e , e si congedò. An dò subito dall'amico «robivec- c h l o s , ma lo trovò sprovvisto; li- tigò c o n u n negoziante, ch e vole- va dargliene una a nolo e rifiutò sdegnosamente di pagargliela cin- que lire. Cinque lire!... Non valeva la p e n a di buttare quei danaro! Egli non teneva nulle, di comme- stibile in camere- da pranzo, per- chè «saltava» per economia, il caf- fè del mattinò e faceva colazione In trattoria. E topo, non j Rulla da rosicchiare, se andato presto, s E non ci pensò più, per la spesa necessaria al D'altronde, non poteva esimersi 'dall'offrire qualche cosa a due col- leghi e a un superiore che si era- no invitati da loro specialmente In vista di un possibile prossimo avanzamento!.... Rifece venti volte il conto: tre uova L. 1,20 g. 400 di zucchero » 2,55 4 decilitri di latte » 0,50 g. 100 alcool > 2,50 g. 100 marsala » 0,70 Ci sarebbe voluto ancora mezzo grammo di vaniglina, ma essa non era strettamente indispensabile e avrebbe importato un'altra spesa di cinquanta centesimi!... Tirò la somma: L. 7,45! Era caro! Si confortò pensando che gli amici non avrebbero potuto bere tutto ia liquore e che egli, inzup- pando del pane nell'avanzo, avreb- be potuto risparmiare, due volte fclmeno, ie uova della cena. H sabato sera rientrò prima del solito, con una boccetta, dove ave- va fatto versare alcool e Marsala e coi cartoccio dello zucchero. Sbattè le uova collo zucchero, vi Versò il latte bollente e mis e il composto in una terrina a raffred- darsi. Il . mattino seguente, come inse- gnava la ricetta, vi avrebbe me- scolato gli altri due ingredienti. Mise la terrina sulla credenza del- la stanza da pranzo, e andò a dor- mire. Alzato di buon'or.-, si accinse al- l'operazione. Versò il liquido rima- sto... ma rimase col cucchiaio in aria, sentendo qualcosa di duro in fondo al recipiente. Che cosa? oh cielo!... Nel giallo liquido affiora- va ora un grosso topo nero e gon- fio, che, durante la notte, s'era an- negato nei prezioso liquore! ! !! L'avvocato Trebusti gettò la be- stia In un canto della cucina, e ri- mase a tu per tu con un formida- ! bile problema: «Perdere le lire sette « quarantacinque o oflrire «quel lo» zabaglione agli ospiti?». Rimandò a più tardi la decisio- ne. travasò il liquore in una botti- glia e uscì di casa. ^onna Matilde, la domenica per mandare a messa Marilena, anda- va lei stessa a riordinare le stan- ze dell'inquilino. VI trovò il topo giallastro.- mal odorante d'uovo e di marsala, e scappò nauseata. Più tardi, Marilena buttò la coz- za bestia e attese, colla padrona-, dj sapere ee l'avvocato avrebbe buttato il liquore o l'avrebbe of- ferto egualmente agli amici... ma, vedendolo rientrare senza nulla in mano e non ricevendo l'ordine di preparare caffè, limonata o vino vecchio, compresero che era stato vinto da una colpevole avarizia.... E' questione di coscienza — ri- peteva Marilena — Egli può avve- lenare quei tre disgraziati! ma r.on aveva ! ' coraggio di parlarne ai Trebusti. Donna Matilde neppure, perchè temeva d'offendere e di pèrdere "il puntuale inquilino. Allora la domestica decise d'agi- re con prudenza, ma di avvertire gli ospiti, ciò che fece a voce bas- sa -e concitata quando li accompa- gnò per le scale. I tre furono seccati e anche de- epoca di esami e di avanzamenti — una bella merenda o, almeno, a buona bottiglia, e decìsero di v%ticarsi. L superiore quando ebbe davan- ti il giallo liquore: — Tante grazie — disse — ma ho un principio di diabete e non posso neppure assaggiarlo. — Da quando? — fu lì per escla- mare Trebusti, che sapeva il supe- riore affezionato'al buon vln 0 e a tutti gli aperitivi e digestivi... ma pei pensò che avrebbe potuto, se tutti avessero rifiutato, risparmia- re la spesa d'un'altra cena. Si ri- volse ai secondo. — Troppo gentile, — gli rispose con un sorrisetto — ma ho un for- te imbarazzo aìlo stomaco e non debbo assaggiare nulla fino a do- mani. Trebusti versò un colmo bicchie- rino al terzo, ma anche questi pro- testò che, avendo avuto male al fegato quando era in fascie non poteva prendere nulla dove c'en- rassero le uova. — Beva lei!... «bevi t u ! » e insi- stettero tanto, che l'avvocato fu costretto ad ingollare due bicchie- rini — Giammai permetterò che, in causa dei nostri malanni, ella deb- ba privarsi del liquore — certa- mente eccellente — che. nella sua gentilezza ci aveva preparato! — aveva detto il superiore con aria di comando.... Il Duce ha vinto un'altra battagl ia Otto giorni dopo, un'auto ambu- lanza condusse l'avvocato Trebu- sti all'ospedale e cinque giorni do- po un autofurgone lo condusse al- l'estrema dimora, per una tremen- da infezione intestinale soprag giuntagli. Marilena, tornando dal funera- le ricevette una busta con tre bi- glietti da cento lire, dono dei tre che aveva salvato. ... così l'unica che pianse il fun- zionario fu donna Matilde i cui in- quilini non furono mai "(tanto pun- tuali come lo era sempre stato lui. Elena Morozzo della Rocca La «Battaglia del grano» pen- sata ed energicamente condotta dal Duce, iniziata nel 1925, è stata brillantemente vinta, essendosi raccolti e Immagazzinati oltre 81 milioni di quintali di grano, cioè quanti, a gaudizio dei competenti, ne occorrono per coprire il fabbi- sogno del Paese. La notizia, che lo stesso Capo del Governo sì è com- piaciuto di comunicare all'ultima riunione del Comitato permanente del grano, benché attesa, e noi stessi in questo colonne ne aveva- mo parlato come di cosa certa, ha avuta vasta e sonora risonanza non soltanto in Italia, ma soprat- tutto all'estero dove si riteneva congenita l'incapacità della nostra terra e dei nostri bravi agricolto- ri a compiere miracoli, perchè è miracolo conseguire dalla estensio- ne di terreno che ncn rendeva che una cinquantina di milioni di quintali di granella nelle annate favorevoli, la produzione or a espo- sta che porta senz'altro la resa u- nitaria da <J.li 10,30 a 15,9! Non manderemo più milioni all'estero per questa « voce », e questi milio- ni resteranno In casa nostra a fondare altre Littoria e Sabaudia, sintesi luminosa di ciò che può la stirpe italica quando è guidata, sorretta da un Capo come Mus- solini. L a vittoria non è stata e non poteva essere dei resto travolgen- te e immediata, ma si è conseguita lentamente, duramente, sotto l'il- luminata e onnipresente direzione del Duce e con la collaborazione stretta della scienza degli agricol- tori e pur troppo non sempr e del clima, quindi vittoria stabilizzata, ossia produzione stabile sulla qua- le il Paese nell'avvenire può con- tare, può fare affidamento come di cosa certa e sicura. Le conseguenze dell'avvicinarsi °he concerne pane, pasta e deri- di questa vittoria solare, senza pre- vati; da ora in poi si mangerà pa- ci mesi dell'anno in corso abbia- mo importate tonnellate di grano 106.642 pel valore di L. 177 milioni 788.907, mentre nel corrispondente periodo dell'anno precedente, im- portammo tonnellate 960.907 pel valore di L. 459.306.033, quindi una differenza in meno di tonnellate 554 .691 per L. 281.517.126! Col rac- colto di quest'anno, che ha supe- rato quello dell'annata preceden- te, elidendosi i due termini rac- colto g consumo, cioè essendosi a - deguato il primo ai bisogni del se- condo. non dovremo registrare più esportazioni di milioni i quali di conseguenza resteranno nel Paese a compiere la funzione che d a na- tura è assegnata al risparmio, quella di stimolare, di fecondare l'attività dei popoli Il consumatore è grato al Capo del Governo Fascista per averlo in un primo tempo salvato dall'in- flazione ancorando saldamente la lira all'oro e un secondo tempo li- berandolo dalla soggezione estera nei confronti appunto del fabbiso- gno granario, soggezione soppor- tabile in tempo di pace m a pe- ricolosissima m tempi bellici. Pane, pasta e riso La politica rurale dei Duce ha posto gli Italiani nelle condizioni di completa indipendenza per ciò VION BIAONC SPUME ANT DI SCANDIANO (tino, dol ce, l imp i do) Pr oduz i one di - retta (io g r ad i ) . Dami g i ana da 50 l i tri netto sped i amo o vunque cont ro r ime s- sa L. 70 o cont rassegno. - Mer ce pa r - tenza. — Dami g i ana nuo va grati3. E UG E N IA P I S A NI (Vini Modenesi) SASSUOLO (Modena ). cedenti nella storia del mondo, so- no prospettate dai seguenti dati che Vanno meditati: nei primi die- lm li \iMim iza i fit i (La Conserva di More) Fin da tempi remoti, la Conserva di More veniva saggiamente preparata come rimedio nelle affezioni delle vie respiratorie, renden- dosi efficacissima per le sue qualità emollienti e calmanti, e tanto più perchè il gusto gradevole l a faceva usare con soddisfazione e senza parsimonia. Poi, fu alquanto dimenticata, per far posto ad altre prepara- zioni (Pastiglie) più complesse, a base di sostanze artificiali che, pur avendo proprietà terapeutiche, a l cun e volte nuocciono allo sto- maco ed al sistema nervoso. Ma, come tutti i prodotti vegetali usati dall'antica Farmacia la Conserva di More manteneva le sue eminenti ed indiscusse qualità realmente medicamentose, e noi abbiamo voluto, attraverso studi e ri- cerche, ritrovare le formule ed i sistemi adatti alla preparazione di Pastiglie alla Conserva di More, che abbiamo chiamato « PASTIGLIE ROBUS » e che da vari anni vanno incontrando il grande favore del pubblico per il loro gusto gradevolissimo e per la incontestata efficacia, in casi di raffreddori acuti, raucedini e tossi ribelli. La Conserva di More è pure consigliata come rinfrescante, e per- ciò l'uso delle PASTIGLIE ROBUS, non solo non nuoce mai, ma curando tosse, male di gola, raucedini ecc., giova all'organismo; e sì possono liberamente somministrare sia a bambini che a persone an- ziane; tanto più che la Conserva di More viene da noi stessi rica- vata dal frutto, che in estate facciamo raccogliere abbondantemente, nelle folte siepi delle campagne del Lazio. Le PASTIGLIE ROBUS sono in vendita in tutte le Farmacie al prezzo di Lire 1 la Bustina e di Lire 3.50 la scatola. Inviandoci Lire 3.50 spediamo la scatola franco di ogni spesa. Laboratorio Chimico GUGLIELMO SENEPA VÌA VITTORIA COLONNA 3 7 - T,el 323-77 Come si cucina il riso RICETTA PER, RISOTTO L acampagna ehe l'Ente Nazionale Risi, presieduto dal Senatore Rossini, tenacemente conduce per il maggior consumo del riso in Italia, appare, fra l'altro, come un atto di doverosa ri- parazione verso un alimento ingiusta- mente accusato, ripudiato e bandito da quelle stesso cucino dove dovrebbe regnare sovrano. Accusato prima di molte colpe, di essere cioè poco nutriente in rapporto al suo prezzo, di non contenere albu- minoidi e di rappresentare perciò una alimentazione incompleta, di essere persino cagione di un malanno da] nome insidioso che imperversava sul- l'altra faccia della Terra, il beri-beri; il riso- ha visto dalle ricerche della scienza e dall'autorità dei medici, con- futate e sepolte queste diffamazioni. Unica sola avversaria tenace: l'ingua- ribile impressione lasciata in milioni di combattenti per le immangiabili poltiglie fornite loro durante la guerra. Contro quest'avversione che tutta- via pur'essa accenna a diminuire, oc- corre sparare le ultime cartucce della propaganda ragionata e della convin- zione attraverso i fatti. La dimostra- zione più persuasiva sarà sempre quella data attraverso l'esperienza: ia massaia che saprà far gustare un piat to di riso ben cucinato contribuirà cer- to alla diffusione di questo alimento più dei propagandisti che decantano i meriti del cereale attraverso le ta- belle scientifiche. E una padella di risotto fumante troverà sempre un nu- mero maggiore di... lettori disposti a farle onore. OTTIMA OUCINA H riso, finora, potè essere abbando- nato perchè spesso non fu saputo cu- cinare. Un piatto .di minestrone mal cotto, un pasticcio di riso mal condi- to poterono contro 1,'uso di questo ce- reale molto più di qualsiasi denigra- zione e di qualsiasi sofisma pseudo scientifico. Ragione, questa, che in- dusse a concludere come la riabilita- zione del riso non può venire che dal- la stessa parte dalla quale venne la sua sconfitta, cioè dalla cucina. Ora il riso, bisogna dirlo, non è di facile cucinatura, ma non bisogna nà meno esagerare. Vuole essere ben con- dito e non basta la quantità del con- dimento, ma piuttosto la preparazio- ne conveniente. Quante volte vi fu servito un risotto spappolato o, peg- gio, soltanto stemperato alla superfi- ce e all'interno duro e quasi crudo? Grossolani errori di cuochi che do- vrebbero cambiar mestiere o fretta colpevole di massaie poco amanti del- la cucina. La cura della confezione, la preparazione delle verdure e quel- la dei soffritti richiedono soltanto un po' d'attenzione. Niente perciò segreti d'alchimia o indovinelli di preparazione per la riu- scita di una vivanda sana, eccellente ed economica qual'è il riso. Si sono scritti del manuali tradizio- nali con centinaia di ricette per la sua confezione. Ma nessuna certo rag- giunge l'efficacia del volumetto di pro- paganda edito dall'Ente nazionale risi, piazza della Rosa 1, Milano, e che è spedito gratuitamente a tutti coloro che ne fanno richiesta. Non ci si stan- ca di un buon minestrone, come non ci si stanca di un ottimo risotto. Ma sono molti quelli che sanno preparar- ne uno « alla milanese more anti- quo»? VARIAZIONI PER IL GUSTO Ecco la gran padella a bordi molto alti e sormontata dal manico fisso ad arco: si mette a fuoco con midolla di bue, burro e cipolla. Il grasso si fon- de, frigge, diventa spumoso, assume un bel colore dorato; allora vi si .versa il riso e lo si rimesta nell'unto fecen- dovelo crogiolare. Si aggiunge lo zaf- ferano, poi da una pentola tenuta a fuoco si attinge a grandi mestoli il brodo bollente con cui si inonda la padella in quantità da tre a quattro volte il volume del riso che quindi si lascia cuocere tenendolo mosso al fondo di continuo mediante un me- stolo di legno e non mai con uno stru- mento di metallo. Due o tre minuti prima di levarlo dal fuoco si cospar- ge con ambrosiana generosità di buon parmigiano ed ecco finalmente il ri- torto giallo, cremoso, fragrante, pron- to ad essere servito. Questo era ed è per i milanesi il risotto nella sua forma più semplice e genuina; qualche buongustaio più raffinato aggiunge al riso, quando è già crogiolato nel burro, un mezzo bichiere di vino o dì marsala; altri lo cospargono, quando è cotto, di noce moscata, ec altri ancora ama dissemi- nare nella massa burrosa le fettine piccanti del tartufo. Acquolina in bocca? A tavola allora, e ben venga il risotto. ne di grano cresciuto sulle nostre terre, lavorato dai nostri vigili e attenti agricoltori," fecondato dal nostro fertilissimo sole... insomma pane nostro, pane integralmente italiano sotto tutti gli aspetti. Sa- rà per questo, noi pensiamo, più buono. Per il raggiunto adeguamento della produzione al consumo, opi- niamo che difficilmente si potran- no In seguito regiistrajre oscilla- zioni sostanziali nel prezzo del pa- ne; forse se ne avranno ancora si- no a situazione ben chiarita, ma, verificandosi, devono intendersi o- scillazionì di assestamento, di con- solidamento le quali tuttavia non indurranno differenze notevoli ri- spetto al prezzo attuale; e que- sto in armonia col prezzo base del grano. Non variando il prezzo del grano, non dovrebbe variare quel- lo delle farine, ergo, nemmeno do- vrebbe essere oggetto di modifica- zioni quello del pane. Ben inteso, non dovrebbe essere oggetto di mo- dificazioni in senso rialzista. Qualche grosso centro pertanto ha ulteriormente variato il prez- zo del suo pane, ma ciò va consi- derato livellamento alquanto in ritardo col prezzo del gl'ano a suo tempol cedente. A proposito del quale recentemente, nelle sue di- chiarazioni di cui avanti, il capo del Governo assicurò che la sua politica minale nel suoi sviluppi raggiati, consentirà all'agricoltore di trarre dalle sue fatiche sempre un equo compenso, equità che è l'elemento propulsore, stimolatore di tutte le umane fatiche. Quanto alla pasta, si attraversa anche per essa un periodo di as- sestamento del mercato considera- to questo sotto il duplice aspetto mercantile o quasi e igienico-sa- nitario a motivo della legge di cui nella nota precedente attraverso la quale la produzione e la ve; ta al dettaglio sono state rigida- mente disciplinate di modo che la frode, imbrigliata energicamente, non p.otrà più eseguire quelle ma- novre che le stavano a cuore con chiaro danno dei consumatori. I prezzi, frattanto, si possono rite- nere confermati nella pluralità dei Comuni e per la pluralità delle qualità nelle linee note e prece- denti; tuttavia non è da negare una flessione di non. elevata im- portanza peraltro nella pasta tipo extra di lusso napolitana, in quel- la di pura semola del pari napoli- tana non che nel tipo uso sfoglia bolognese. Ben difese le altre qua- lità. Il settore risi è movimentato, dinamico e ciò in particolare nel mese sotto esame che ha registra- te varie fluttuazioni le quali non sempre si sono chiuse a favore di un maggiore valore della derrata in questione. E anche per questo mercato l'opera -alacre e vigile del Duce sì delfnea netta e precisa, o- pera intesa alla rivalorizzazione della nostra produzione risicola che per finezza di grana non sop- porta confronti con quella estera e soprattutto per ragióni economi- co-sociali emergenti dalle zone ri- sicole. A favore di un più largo consumo dì questo commestibile militano calde e forti simpatie al nord, specialmente dove a testa, per consumatore, si raggiunge e spesso si sorpassa la media di chi- logrammi i l , mentre non supera la metà nelle altre partì del Pae- se, dove è difficile, per la verità, che il riso riesca a battere in pieno la pasta presidiata e difesa dalla tradizione; tuttavìa riso <* pasta, alternandosi, possono benissimo e con vantaggio della salute pubbli- ca allietare la- mensa dei setten- trionali e dei meridionali. La mas- saia deve e può qui energicamente intervenire, stabilendo una specie di turno armonico tra questi due alimenti da cui l'economia aumen- tare a,vrà. noi pensiamo, tutto da guadagnare. quello del bestiame — perchè tra l'uno e l'altro non vi può essere, e non vi è infatti, che la più stretta interferenza — sostanzialmente non ha subito nemmeno nei mese sotto esame variazioni nelle sue linee maestre. Ciò è d a porre in rilievo perchè diciembre, per lo meno verso l'ultima quindicina del mese, segna un incremento di con- sumi carnei. Peraltro, nei momen- to in cui scriviamo questa nota non si registra che il consueto mo- vimento improntato a scarsa vita- lità. Un orientamento netto, deci- so verso l rialzi troverebbe seri o- stacoli nella barriera che oppor- rebbe la presenza dei bestiame e- stero che settimanalmente Inter viene sui nostri mercati m nume- ro cospicuo ;ii quale bestiame of- fre frequentemente carne di ricer- cata qualità a prezzo di concor- renza. Ed è questa un a delle fon- damentali cause che indebolisce la offerta dietro alla quale vi è il nostro patrimonio zootecnico alla cui rinascita sono pertanto convo- gliati gli sforzi del Governo; e si spera che in un periodo di tempo adeguato, sotto l'influsso animato- re dei Duce, sì potrà cantare una nuova vittoria alla quale, C om e a quella della battaglia del grano, siamo tutti, grandi e piccoli, ric- chi e poveri, interessati. I prezzi quindi al dettaglio del- le carni non escono dai soliti limi- ti che non si possono ritenere, a ragione veduta, elevati per gli o- nori di diversa natura che con es- si si devono fronteggiare. Sotto gli auspici del Santo Na- tale normalmente vi sarà largo consumo anche dì pollame, di a- gnelli, di abbacchio ed è prevedi- bile per queste carni una disten- sione nei prezzi; ma, francamen- te, si tratta di periodo transitorio che normalmente non lascia trac- ce indelebili sui mercato. Prodotti lavorati del latte va fresche per distinguerle dalle altre. Noi ci schieriamo subito tra quelli che ritengono utile la mar- catura -la quale però non è una cosa molto facile a conseguirsi; cioè non che sia difficile la sua ap- plicazione ma è difficile raggiun- gere lo scopo poiché potrebbero es- sere presentate al mercato uova poniamo conservate una stagione nel frigorifero che a suo tempo, si compera a chilo. E' tubero che si form a sottoter- ra e si trova un po' dappertutto in Italia con l'intervento di cani am- maestrati e anche di suini che coi gratulare l 0 scavano e lo dis- sotterrano. Alba (Piemonte) è for- se e senza forse u centro più im- portante della nostra produzione tartufiera, e dove recentemente sotto gli auspici e coll'intervento Carne fresca H quadro del mercato delle car- ni fresche, e procedendo <a ritroso Nei complesso di questi prodotti lavorati, fi più dinamico-indubbia- mente è il burro il cui prezzo è oggetto di frequenti variazioni e tutte di un a discreta ampiezza e quasi sempre in rapporto all'anda- mento del mercato intemazionale dal quale è difficile si possa com- pletamente sganciare anche se, a parere nostro, si fortificassero ade- guatamente le tariffe doganali. La stagione attuale, autunno-vernina, non è la più indicata per una pro- duzione burriera superiore a quel- la normale, anzi è più indicata per il contrarlo ed è appunto quanto oggi sj verifica; ebbene, nonostan- te questa scarsa produzione il prezzo deve ricorrere a tutte le sue energie per non perdere trop- po terreno e ciò per l'offerta di merce similare estera. Intendia- moci; il burro nostrano sotto l'a- spetto qualitativo, alimentare, bat- te tutti gli altri burri essendo in- discutibilmente superiore, ma te- me quello estero, chiamato ad as- solvere compiti non di primaria im- portanza alimentare, pei suo prez- zo di concorrenza. Ad ogni modo, opiniamo che le feste imminenti possano guardarsi quali fattori svolgenti azione favorevole se non a veri - propri rialzi, per jo meno alla resistenza dei prezzi. A proposito di burro e di quan- to scrivemmo nella nota preceden- te nei confronti della necessità che anche i consumatori offrano n pro- prio contributo a che le leggi an- nonarie diano il risultato sul quale si fa assegnamento, osserviamo che a Milano si è verificato testé una specie di invasione da parte di donnette, che pretendevano di- scendere dalle montagne, offrenti burro genuino al fcento per cento, assicuravano esse, e molte massaie ci cascarono anche perchè l'offer- ta era fatta a prezzi inferiori a quelli normali delle botteghe; eb- bene, non era burro Quello che le massaie acquistarono, ma sempli- cemente margarina! Una bazza per le donnette ed una truffa per le famiglie! Biso- gna stare attenti perchè, alle vol- te, cercare di risparmiare più di quanto non consente il valore in- trinseco e di mercato della mer- ce, può condurre a delusioni ama- re. E ciò che si è verificato a Mi- lano, su per giù sì verìfica un po' dappertutto. Se le massaie avesse- ro denunciato subito ad un vigile la presenza/ dì queste venditrici ambulanti —- non nuove pertanto a simili tiri birboni — i a truffa non avrebbe avuta l a diffusione larga che ha, pur troppo, avuta. , Ci sono le leggi contro le frodi, e I il Governo Fascista non scherza perrhè ne esige l'applicazione in tegrale e ¡rigida; è nostro preciso dovere di cittadini aiutarle con la nostra spontanea cooperazione, de nuncìando tempestivamente i no stri dubbi fondati. Nei formaggi da grattugia la li- nea nota dei prezzi non ha subito flessioni; le qualità di merito si pagano sempre profumatamente; abbiamo visto un « granone » vec- chio, stravecchio assicurava il car- tellino, a L. 25! Ma si tratta di for- maggi effettivamente speciali e dei quali il mercato certamente non abbonda. I formaggi da tavola risultano largamente assorbiti dal consumo che ha convogliate le sue simpatie verso i tipi di facile digestione fra i quali gode meritata fama il dol- ce-verde. ' ^ o n q u e W o s Uv 1 -NfefUel Rubicone, c r ' c ° V o a d o p e r m - U t r a d e " a tfeb'9 c e r U d ! ra s ana , £ 1 una * » economica, sqo< e * * . f A r n * Vie**/ Puro di S. E. Marescalchi, presente sem- pre là dove vi è un ' iniziativa da in- coraggiare, da spronare o un'atti- quando erano effettivamente fre- sche, subirono la marcatura. Ne- cessita quindi studiare procedi- menti atti a raggiungere lo scopo e di impedire di far passare alla vendita uova vecchie munite per- tanto del timbro « F ». Attualmen- te a Torino è in vigore un sistema speciale per garantire al consuma- tore la freschezza delle uova, ma è interessato in ciò lo stesso pro- duttore. L'esperimento — perchè non si tratta, per ora che di puro e semplice esperimento — speria- mo dia risultati soddisfacenti tali da poterli estendere tranquilla- mente a tutta Italia. Il pollame trova al solito com- patte schiere dì compratori e ciò dipende dal suo prezzo abbastanza modico, o, per lo meno, è tale ri- spetto a quello segnato dalle altre carini: oggi utn chi,log-Camma di pollo costa, così all'ingrosso, L. 8! Si spuntano prezzi anche superio- ri, m a dipende dalla qualità e spes- so dall'ubicazione del negozio. > ? Tartufi E' una merce questa che emer- ge dalle similari, ciò nel senso di lalimdnto-oondimidnto, per 11 suo profumo caratteristico e specifico e pel suo sapore squisito, non che per il suo prezzo elevato il quale, secondo le qualità, oggi saie fino a oltre L. 15 e anche L. 20 all'etto; e già all'etto, perchè il tartufo non vita da preimiare, fu tenuta la V Fiera del tartufo nella quale vi troneggiava un esemplare raro del peso di oltre un chilogramma! Al- ba è. fortunata non soltanto per 1 suoi tartufi ma anche pel suo vi- no che con i primi va perfetta- mente d'accordo; tartufi e vino d'Alba fanno resuscitare ì... morti! Il fungo in discorso si trova in Ro- magna, negli Abruzzi e via di se- guito. X mignon sono n bianco e il nero; poi, fra questi due colori di testa, ve ne sono altri, moltissimi altri i quali però, si intende la pol- pa, non raggiungono né il sapore nè il profumo dei due tartufi tipi- ci. Ve ne sono altri inadatti alla cucina; e ven e sono altri ancora che pur presentandosi di un sol pezzo, resultano invece di un ag- gregato di frammenti o di picco- lissimi tartufi tenuti assieme con stecchini e coperte le giunture con terra. Attenti dunque nell'acqui- starii. Si conservano lavandoli ac- curatamente dapprima con acqua semplice e potabile; quindi si spaz- zolano onde liberarli dalla terra, si fanno bollire per un quarto d'o- ra in olio di oliva, sale, cannella, chiodi di garofano, e infine, dopo raffreddati, sì passano in vasi di vetro colmati di olio e chiusi con cartapecora. Vito Casieri BROD di CAREN Purissi. mo, natu. rale stanzioso. MAGGI CROCE STELLA ORO Uova e pollame Il prezzo delle uova lentamente va cedendo dopo aver toccato nel mese scorso il massimo della para- bola; tuttavia siamo di avviso che avremo presto una ripresa e le fe- ste natalizie potrebbero essere un pretesto, giustificato del resto dal- la scarsezza stagionale della depo- sizione e dalla maggiore richiesta. Si discute vivacemente sulla ne- cessità, omeno di marcare le uo- LA PIÙ PRA T I CA RIVISTA DI MODA V E S T I R S I DA SE È IL S UO M O T T O PER VE S T IR BENE CONSULTARE VESTA ABBONAMENTO ANNUO L. 12 VESTA - casella postale 1206 - MILANO UMf*^® ^ I -, _._. •*•?

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