LA CUCINA ITALIANA 1934

ì p p gap* N. 4 — 15 Aprile 1 9 34-XII LA CUCINA ITALIANA JS_ rercie Za camicia del vecchio vino, si lavano con acqua calda in cui sia stata sciolta soda in proporzione di 1 Kg. pei- ogni 10 litri d acqua. Si risciacqua poi accuratamente con acqua pura e fresca. Per sciogliere depositi di acqua ecc. e per dare la lucentezza, si usa an- che « l'erba vetrina o erba muraria » così chiamata appunto perchè cresce sui muri ed è ottima per pulire vetri. Se, invece, si tratti di togliere alle bottiglie odore e grasso di olio, intro- durvi acqua tiepida, segatura e pez- zetti di quella carta gialla da pacchi di commestìbili che usano fornari e droghieri! Agitare sia l ima (die l'al- tra cosa e poi risciacquare con acqua fredda più volte. Anche i fondi del caffè sgrassano bene. Tazzine da caffè: Si lavano con ac- qua leggermente saponata e poi con acqua corrente. Per togliere i cattivi odori dai . t- vandinU — Un rimedio facile e na- turale consiste nell'impiego di sostan- ze alcaline le più comuni: l'ammonia- ca, la soda ecc., che versate nei la- vandini dopo i diversi usi. domestici neutralizzano gli effetti dei residui grassi in decomposizione e li trasci- nano via Pulizia delia cucina Sottoscrivo quanto al riguardo inse- gna la prof. Carolina Valvassori nel- la sua « Enciclopedia domestica ». « I I fornello a gas viene smontato e lavato accuratamente; ripulito con precauzione per togliere le materie estranee che ingombrano i piccoli fo- ri da dove deve uscire la fiamma. f Le guarnizioni in ferro si lucida- no con olio e carta smerigliata finissi- ma o con olio e pomice. Abbandonan- do la casa per qualche tempo, si la- scino ben ingrassate. Infine Vottone si strofina con Sidol o qualsiasi acido. « Lavate con acqua e soda e spaz- zola di radica le tavole di cucina , con pomice e sapone i marmi, con un panno umido o con lisciva le matto- nelle, si passa a riordinare l'acquaio sgrassandolo alla perfezione. Con una spugna si lavano tutte le piastrelle di ceramica quindi ai risciacquano i pennelli, granatini, le spazzole e le granate che iianno servito alia puli- zia. «Distesi ad asciugare t cenci umi- di, si trasporta fuori il recipiente del- le immondizie ». Guerra alle macchie Sul modo dì smacchiare mobili, pa- vimenti, vestiti ecc intrattenni già le lettrici della Cucina Italiana nei numeri dell'ottobre e novembre 1931 e gennaio ed ottobre 1933 Ma alcune domande di lettrici mi fanno completare l'argomento parlan- do oggi di macchie che non furono precedentiimente contemplate come ad esempio: Su pavimenti : Se tali macchie sono di grasso, far fondere nell'acqua calda forte quantità di sapone e stenderlo sulla macchia fregando energicamen- te; versarvi poi sopra un po' d'am- moniaca pura e risciacquare con ac- qua bollente. Se le macchie sul pavimento fosse- ro d'inchiostro, dopo averle inumidi- te con acqua calda versarvi sopra qualche goccia di acido nitrico. Dopo poco tempo la macchia sarà scom- parsa e allora lavare ancora con ac- qua calda pura. Sarà sempre opportuno, prima di dare la cera sui pavimenti di legno, passarli con « paglia di ferro » o, quanto meno, con acqua e aceto. Su vetro smerigliato-: Se il vetro ha macchie di grasso, fregarle con uno straccio imbevuto di acqua sapona- ta e benzina, risciacquando poi con acqua corrente. Su oggetti nibelati: scompaiono semplicemente strofinando con alcool denaturato. Sul cuoio delie poltrone: passare uno straccio bagnato e poi stropic- ciare con la seguente soluzione: far fondere a bagnomaria 15 gr. dd cera vergine, un poco d'acqua saponata e mallo di noce. Una volta che le mac- chie sono andate via passare una mano di Manco d'uovo e strofinare ancora con un cencio morbido Ritornano come nuove. Di verderame: (che spesso si for- mano su maniglie, rubinetti ecc. in rame od ottone, specialmente nelle fenditure e ned bordi) scompaiono spazzolandole con uno spazzolino sof- fice, imbevuto di benzina. D'olio sugl'impermeabili : vanno via se pulite con polvere di caolino e poi con alcool. D'inchiostro stilografico: Il vestito macchiato dalla propria penna stilo- grafica non ammette reattivi energi- ci per il riguardo che si deve avere al colore del tessuto. Basterà l'alcool denaturato, collo- cando la parte macchiate sopra a fogli di carta assorbente in modo che questi assorbano l'alcool a mano a mano che si sparge sulla macchia. » * * Non si tratta più di macchie, ma restiamo sempre in tèma con i se- guenti consigli: Per rendere brinante U marmo: Fregarla con un pezzo di velluto inu- midito di petrolio e strofinarlo poi con una flanella o pezza di lana pu- litissima. Ogni massaia capisce da sè che non si parla di marmi di cucina per i quali non si deve, certo, usare pe- trolio. Per lucidare l'argento ossidato: Les- sare delle patate e immergere l'og- getto nell'acqua che servì a cuocere le patate. Per pulire tasti di pianoforte: SI lavano con essenza di petrolio o con etere solforico. Anche l'acqua ossige- nata dà buoni risultati per far tor- nar bianchi i tasti. Monete, medaglie e altri oggetti di argento antico: Torneranno come nuovi col seguente sistema: Si prepara un bagno composto di acqua e di acido solforico nella pro- porzione di dieci a uno di acido. Si immergono in questo liquido gli og- getti da pulire e si lasciano tanto tempo quanto è necessario perchè la patina nera che li ricopre (solfuro d'argento) sia completamente scom- parsa (da cinque a sei minuti). Fat- to ciò, s'immergono e si lavano ripe- tutamente in acqua pura, quindi si strofinano con una spazzola morbi- da intinta nell'acqua saponata. SI risciacquano novamente e- si lucidano con pelle scamosciata. E per oggi, basta! (Qualcuna esclamerà: % Oc n'c an- che dì troppo! ») DELIA U T I L I S S I M O ! ! ! Per facilitare l'opera delle massaie, il PASTIFICIO PU- RITAS di Pescara, ha rac- colto in un elegante libro (.Ricettario», innumerevoli ricette per condire la pasta, adatte per tutti i gusti, che verrà spedito gratis e senza alcuna spesa ai clienti del Pastificio. 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