LA CUCINA ITALIANA 1934
10 LA cucina italiana N. 4 — 15 Aprile 1934 -xn 12-27 Apr i le Buono per un piatto gratuito di maccheroni PUR I TAS cotti e conditi mortificata dalie tue lodi, in quanto non spetta più a me il modo di appagare il le- gittimo desiderio espressomi. Ma, poiché la deplorata omissione non può essere deri- vata che dall'involontaria distrazione di qualche impiegato amministrativo, io mi interesserò personalmente a far nota la tua lettera a 'chi di ragione. E sono certis- sima che sarà provveduto subito con la consueta diligenza e cortesia. I G., Camporosso — Proprio « Delia » nel volume edito in questi giorni dalla Società Anonima Notari sotto il titolo « La vera cucina italiana » (e cioè regio- nale) dà la ricetta degli gnocchi alla vene- ta, ricetta che viene ripetuta per te in que- sto numero nella Rubrica t Cucina di tutti i giorni ». L. R., Milano —- Io sconsigliavo, è ve- ro, la complicazione del bucato in casa per le massaie che vivono in città, ma le tue giuste considerazioni e la tua simpatica descrizione sono cosi interessanti e gra- ziosamente esposte, che, senz'altro, te le pubblico perchè potranno senza dubbio giovare ad altre brave massaie come te. < Cara Delia, a dire la verità, ho appettato il numero de La Cucina Italiana di questo mese di marzo con maggior desiderio del solito. Perchè tu, nel numero del mese scorso, avevi promesso di istruire le tue amiche sconosciute cittadine nell'arte di fare il bucato in casa: e siccome tutto ciò che tu insegni o suggerisci o consigli (oh, con tanta adorabile semplicità) è sempre logico, perfetto, sorprendente per la pre- cisione dei risultati, puoi imaginare come aspettavo la tua conversazione, e con me chi sa quante lettrici l'aspettavano. Sono rimasta delusa. Dici di dare al lavandaio, fuori di casa. Ma quando la biancheria, senza essere di lusso, è fine, fine di tessuto e di lavoro, (io posso dire di non aver nulla nel mio corredo di tessuto grossolano o mediocre, e nlula senza un ricamino), quando la biancheria è così, com e si fa a darla ai lavandai, che la riportano irri- conoscibile, strizzata, floscia, come assotti- gliata, e con certi odorini, il migliore dei quali ti ricorda l'ospedale, invece di ri- chiamarti il profumo di vento e di sole? Ebbene: ti dirò come lo faccio io il bu- cato in casa, in una casa di città dove non c'è n'è lavatoio, nè terrazzo ; ti assicu- ro che mi riesce bene, che la biancheria odora di buono e di pulito, e ce ne vuole prima che si consumi! Io dispongo soltanto di un grande cati- no, di una vaschetta di ferro bianco, e, naturalmente, della vasca da bagno. In- tanto, non faccio fare tutto il bucato del- la settimana in un giorno solo; la mia unica ancella non potrebbe attendere ad altre faccende il giorno che lava: divido in tre pomeiggi, due ore per pomeriggio per lavare: e per sciacquare un'ora per mattina, i tre mattini seguenti. Faccio immergere prima la biancherìa in acqua fredda o appena tiepida: la fac- cio spremere; senza torcerla, si sa: sciolgo in acqua bollente circa mezzo cubo di sapone dì Marsiglia, grattugiato, allungo la saponata fino ad averne mezza vasche! ta. E là donna incomincia : uno alla volta prende i capi di biancheria, li immerge, li volta e li rivolta dal diritto e dal ro- vescio, li strofina solo con le mani nelle parti meno pulite» sempre tenendoli im- mefsi, lasciandoli " inzuppare di saponata e premendoli, così uno per uno [ e poi uno per uno, bene intrisi di schiuma li mette da nattr finché sono passati tutti e di Fa"""-' • ce n'è gufisi trfft. Al- lora spi«"-- - Iwif ta vaschetta, la riempie di ac.qnn cnlda e di nuovo tuio alla volta vi si immergono i capi di biancheria: si strofinano, si spremono, e 1 Conservare i talloncini GABY. Leggere nel foglietto incluio in ogni scatoletta a chi regaliamo una * Balilla BHIT^TE ì NED8CI P A PÀ l'acqua si cambia finché non esce chiara; dopo le prime sciacquate, si può usare anche l'acqua fredda. Quando esce chiara la biancheria può considerarsi pulita, ma non è candida: io la faccio insapona- re e disporre nella vaschetta, versandovi sopra acqua bollente in cui ho fatto bollire un po' di cenere di legna chiusa in un sacchetto, aggiungo un cucchiaio di essenza di trementina, due di ammo- niaca due o tre fette di limone, due o tre foglie di alloro: e lascio tutto fino al mattino seguente: prima sciacquatura sotto il rubinetto, seconda sciacquatura nella vasca da bagno. La biancheria è candida, odora di bucato vero di quello di campagna. La cenere ce l'ho, perchè In cucina ho un pezzetto di focolare, e vi accendo un bel fuoco di legna, e sopra il fuoco sta sempre un bollitore di fer- ro enorme, sempre colmo di acqua. Non ho terrazzo per stendete, ma mi giovo di i una stanzetta o mezzogiorno, dove il sole, quando c'è, batte in pieno: se ol- tre la finestra, apro anche l'uscio c'è v.na corrente d'aria che pare vento, e mi ser- ve nei giorni che manca il sole: la bian- cheria sventola allegramente e. asciuga. Eh, che ne dici? Se osassi, ti direi, vieni a vedere. Sono sfacciata ? Scusami e abbimi tu» riconoscente lettrice e ammiratrice. Lea Rossi E. V. R, Petralia Soprana. — Per quan- to riguardo le tende a balconi, giro la tua domanda all'autrice dell'articolo: Ri- na Simonetta. Cosi per questo come per quant'altro mi esponi nella tua interes- sante missiva, ti compiacerai aspettare il prossimo numero. Sarebbe buona nor- ma non dedicare corrispondenze a più di un argomento per volta. L. A , Livorno. — Ottima la tua ri- cetta. Grazie. Risponderei lungamente al- la tua opportuna e simpatica lettera se non sapessi d'aver già oltrepassato lo spazio che, per le inevitabili proporzioni del giornale, è serbato alla « Posta di Delia ». Ma lo farò nel prossimo numero DELIA Un piaoll di maccheiron Porit»as grasti a tatti i Moir 'So«s»mSfilsls'®S® »5 u s s a r i fofebs Come abbiamo annunziato nel nu- mero scorso, La Cucina Italiana sarà presente quest'anno alla Piera Cam- pionaria di Milano (12-2? aprile) nello Stand dei Pastificio Puritas, del comm. Angelo Delfino, di Pescara. Ci sarà, infatti, annesso allo Stand Puritas, un banco adibito alla Cucina dcrne una Signorina delegata dalla Amministrazione del Giornale avrà l'incarico di raccogliere gli abbona- menti, e di distribuire le copie del giornale. Questo numero contiene un inumo col quale ognuno può avere GRATUI- TAMENTE un piatto di squisiti mac- cheróni Purità.s cotti e conditi. Per avere un piatto degli eccellenti maccheroni, basterà staccare il buo- no qui setto stampato ? presentarlo allo Stand Puritas. Leggete "Il Giorneal deall Dome"nica
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