LA CUCINA ITALIANA 1934
GRATIS, 12 LA CUCINA ITALIANA N. 4 •— 15 Aprile 1934-XII • Collaboreazion e poast deell lettriic 0 La signra Clementina Stagni, di Vozza Jmolese, ci scrive: « Nell'ultimo numero, leggo sull'esteti- ca nuova della cucina e penso che possa io pure dare un consiglio che da anni ho messo In pratica nella mia piccola cu- cina di campagna. Con poca spesa, buon gusto e praticità, dalla Ceramica d'Imola si comprano vasi senza coperchio, a tante righe colorate che io uso per mettervi, fagioli, soda e tante altre cosette della cucina: formano, questi vasi, un insieme decorativo ed .elegante ». Anni Maria Borboni ci manda il se- guente decalogo sull'Arte di donare; 1. La generosità è una virtù e come ogni altra cosa bella ha leggi immutabili entro le quali solo può conservare armo- nia e bellezza. 2. La generosità può offendere, se chi dà non vaglia le opportunità, le occasio- ni e il modo di donare. 3. Non abbiate viso e gesto annoiato quando donate; potrebbe sembrare che lo facciate per levarvi di torno un sec- catore. 4. Non contraccambiate subito un dono ricevuto, avreste l'aria di volervi ad ogni costo togliere il gran peso di un ob- bligo. 5. Non donate mai una cosa che avete già in casa, vecchia, brutta e fuori moda. 6. Non colmate di regali nessuno: cree- reste obblighi seccanti. 7. Saper donare è un'arte che viene dal cuore, ma che l'educazione può inse- gnare: per questo alcuni conoscono tale arte nobile e difficile. Pochissimi però sanno dimenticare il dono fatto. 8. Non rispondete male a chi vi chiede un favore, specie se chi chiede la conoscete com e persona orgogliosa e altera: sareb- be ferita due vite e cioè dalla necessità di chiedere e dal vostro malgarbo. 9. Fate il bene con gioia: il bene per il bene. 10. Il dono di denaro è il peggior dono che si possa fare: crea sempre una sorda ostilità, perchè il denaro è cosa che invi- lisce tutto. Perciò a chi vi chiede del de- naro tentate, se potete, di farglielo gua- dagnare: la riconoscenza sarà cosi più pura perchè non legata a un debito. CONSIGL PRAITIC LE MAGLIE DI LANA Si lasciano nel sapone denso almeno tre or e o meglio tutta .una notte poi si j lavano in acqua tiepida. Non bisogna toroere questi tessuti di lana, ma si deb- bono semplicemente distendere sopra una corda dove sgocciolano e lasciarli asclu- j gare. Si stirano con ferro moderatamente caldo. Per aderire a numerose richie- ste di abbonate e di rivenditori, abbiamo deciso di fare uscire LA CUCINA ITALIANA con la data del Lo di ogni mese anziché con la data del 15. Così i! prossimo numero sarà pubblicato il l .o maggio anziché il 15; e la pubblicazione dei succes- sivi avverrà regolarmente ogni primo di mese. GUANTI GLACES Per cavar le macchie ai guanti di pelle lucida la benzina — m a quella buona — serve benissimo. Il più sta, dopo a- verli lavati, nel ridare il lucido primi- tivo. E questo si può ottenere spargendo dei talco fin e sui guanti e strofinandoli poi bene con un pezzo di flanella. Si agevolerà l'operazione infilando i giran- ti sulla mano stendendoli con l'altra. LE CALZE DI SETA Non si restringono nel lavarle se si immeigono in una decozione tiepida cosi ottenuta: si fa bollire della crusca nel- l'acqua tenendola in un sacchetto di seta. Si strofinano alquanto le calze, che si spremono, facendole asciugare, senza risciacquarle nell'acqua pura. LE SCOTTATURE Le scottature prodotte dall'olio bollen- te si possono curare bene applicando so- pra la parte ammalata un cataplasma di olive nere ben triturate. Per rinfrescare la bruciatura e attutire il dolore si ri- corra a una applicazione di bicarbonato in polvere. LAVATURA IGIENICA DELLA TESTA In un litro d'acqua calda, fate scioglie- re 50 grammi di sapone nero, 20 grammi di borace, 10 gr. d'ammoniaca e 5 gr. di acqua di lavanda. Questa dose basta per tre o quattro la- vature, adoperandone un mezzo bicchiere per volta. Si sfrega energicamente il cuoio capelluto, separando bene i capelli, poi si friziona con forza e si risciacqua prima con acqua calda, poi con acqua tie- pida. Poscia, si rasciuga. Evitate gii attacchi reumatici. Tutti gli artritici d e b b o no f a r e una cura di Urodonai a d ogni c amb i amen- to di s t ag i one. in segu i to a c i r cos t anze spec ial i, ( surmenage, e c c e s s i va a l iment az i one, s f a to sedent ar i o, vi ta a g i t a t a, ve c ch i a ia pr ecoce) il s a n g ue si sov r aca r i ca di a c i do urico. Immed i a t amente compa r i r anno : reumat ismi, mal di reni, rene l l a, sc iat i ca, che a l ungo a nd a r e, mi nacc i ano la salute. Lo cura di Urodona i, lo spec i f i co ant iuret i co per e c c e l l enz a, a l l ont ana i pericoli del i 'arfri t ismo, e l iminando i residui c he cont i ene il s a n g ue e sopratut to i cristalli di a c i do urico. * • Reumat i zzat i, ev i t a te l ' imp i ego g i orna l i e ro di sali minerali purgat ivi I qual i, an c he se presi a pi cco le dos i , a i l a , l unga po s s ono irritare l ' intestino, t eme te il sal ici lato di s o da e i der i vati da i sal ici lato che f a n no p e r d e re la memor i a, a f f a t i c a no lo s t oma co e dep r imono il cuore. Imp i ega te i 'Urodonal che è s tato au t or i z za to d a molti anni d a tutte le Commi ss ioni Chi ede te i! l ibro del D' E. r a l vre "PERCHE IL SANGUE CARICO DI ACIDO URICO RAPPRESENTA UN PERICOLO" indi r i zzando c i l abo r a t o ri de l l ' Ur odona i , l 8 , Vìo Trivulzio, MILANO. Il flacone normale t. 15.20. Il flacone triplo l. 38.« Econoroia 1 1.7.60. In vend i ta presso tutte l e Farmac i e. d ' Ig i ene e prescr i t to da i Medi ci di tutto it M o n d a u r o d d n a l evita e aura it reumatismo. mm E' un prodot to CHATELA fN LA M A R C A DI F I D U C I A .
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