LA CUCINA ITALIANA 1934
1 Maggio 1934-XII LA CUCINA ITALIANA «25 appassiscono, non vanno mai adope- rate. Vogliamo usufruire di fiori a gambo corto o che «maturino» a distanza sul medesimo stelo? prendiamo un re- cipiente di cristallo o di Murano pie- nità; trattandosi di personalità, si regoli secondo le precedenze a Corte (senza ri- cercare la Gazzetta ufficiale troverà que- sta precedenza nel mio volume, che por- ta il titolo di questa rubrica), ed abbia del tatto e dell'opportunità, come gli o- spiti debbono avere spirito e cortesia e no di acqua limpida. Posiamolo su di imo specchio da tavola e vedremo qua- le magnifica figura faranno le mode- ste viole del pensiero ed anche dei pe- tali di rosa caduti ed ancora freschi. Ed anche nel salottino o nella ca- mera di soggiorno in cui passiamo la giornata, disponiamo ogni mattina dei fiori, in modo che rallegrino tutto l'ambiente. Un modestissimo paraven- to — che si può creare da sè con poco legno ed un bel velluto arancio- ne o violaceo — qualunque mensola con una guernizione di «asparagus» e qualche fiore, acquistano subito tan- ta grazia e danno tanta poesia! E' semplicissimo combinare la cosa, at- taccando dietro alla mensola od al paravento un piccolo e schiacciato re- cipiente di metallo leggero, dove ci possa stare un goccio dacqua — ac- qua che la padrona di casa avrà cura di rinnovare spesso. Rispond aell abbeonat EMMA - Tripolitania. — Ella sieda sempre dirimpetto a suo marito, dal lato più lungo della tavola, se essa è rettan- golare, e sempre dirimpetto se essa è rotonda; fa benissimo a mettere alla sua destra l 'invitato più anziano, più impor- tante e ragguardevole, o quello in onore del quale ella dà il pranzo o la colazione; altrettanto faccia per la vicina di destra di suo marito. Metta, poi, alla sua sini- stra il signore ch e viene secondo per età, anzianità, importanza e alla sinistra di suo marito la signora che viene, se- conda, ecc. Se vi sono parecchi invitati, ricordi che in fondo alla tavola vanno i più giovani, i ragazzi, le istitutrici, ed Miche gli ospiti che sono «di casa». In quanto ai posti che spettano alle »arie personalità, legga quanto scrissi ®el. numero del 15 aprile; trattandosi di . lisciali, si regoli secondo la loro «fizia- stare soddisfatti al posto dov e la padro- na di casa li ha messi. Ella mi chiede come comportarsi quan- do ha alla sua " tavola una signora più giovane delle altre, ma il cui marito ab- bia la più alta posizione. Per esempio, in colonia, se ella invita la signora del Governatore, deve metterla sempre a de- stra di suo marito. Succede spesso che delle giovani signore perfettamente edu- cate e gentili chiedano di cedere il loro La meravigliosa LO- ZIONE RISTORATI». CE EXCELSIOR di Singer Junior rida e mantiene ai ca- pelli il colore natu- rale della gioventù, è una tintura-, inni adatta ad flSSpl ca® 1 tura. Vendesi da oltr anni. Lire 14. Prof. SINGER Via. Beatrice d'Este Milano posto alla signora più anziana e vanno accontentate. Generalmente, pero a ta- vola non si fa nessun complimento o di- scussione si siede dove i padroni di ca- sa indicano e ci si_ serve quando il do- mestico porg e il piatto. (Dui viene fatto di ricordare:iasquisi- ta gentilezza del conte Calvi di Bergolo, marito della nostra principessa Jolanda, che, ' quando si trova fra gli ufficiali, ri- nuncia sempre al posto d'onore dovuto- gli come Collare della SS. Annunziata per aver e quello che gli spetta come te- nente colonnello). Quando va servita la padrona di casaf Per la prima, quando non ci siano rltre signore presenti, a meno che ella abbia alla sua tavola una giovanetta, ospite di confidenza. , Se la signorina, invece, foss e Più an ziana della padrona di casa, sia servita per la prima. Le opinioni sul servire pri- ma una vecchia signorina od una gio- vane signora sono differenti _; confesso cke a me piace far servire prima la si- gnorina, quando so-no, però, sicura di non. urtare la sua suscettibilità. A tavola non esiste il «dare la destri 0 la sinistra ». Da tutto questo si vede che il ricevere bene non è la cosa facile che appare S prima vista... MIMI'. — Il popone, che giungerà col- l'estate ' si porta a tavola, già tagliato, naturalmente, in fette. C'è chi lo fa ser- vire colla parte gialla staccata dalla buc- cia ma confesso che, fedele al mio prin- cipio di far maneggiare il meno possi- bile i cibi in cucina, trovo che. ogni commensale potrà tagliarselo da sè; esso si mangia con coltello e forchetta. Chi 10 serve, porge prima il piatto che lo contiene, poi un vassoio dove ci sia la saliera, la... pepiera, la zuccheriera; co- sa più comoda anziché togliere queste.«, aggiunte facoltative dalla tavola, quando vi siano parecchi commensali. All'estero si serve il melone tagliato a fettine sot; tili e condido col Kirsch, ma non mi sembra cosa da imitare, dato che il no- stro magnifico sole ci dà dei poponi squi- sitissimi. PICCOLA PROVINCIALE — i o , etra; una signora non diventa « ordin-ìria t . se pulisce da sè la sua argenteria e lucida 1 suoi 'mobili, anzi dimostra il suo amew re per la casa, amore che,visto dall'alta - I è tutta poesia... E' l'ozio che non è nè femminile, né signorile. Lavi l'argen teria in acqua tiepida e la passi btne con pelle di daino oppure provveda la polvere speciale di Ginori: per i mobili ad olio, mescoli tr e parti di olio con una di petrolio e per conservare belle le sue mani adoperi un paio di guanti grossi o di quei guanti di pelle c h e si vendono per questo scopo. CURIOSA. — La quartina francese, A proposito delle vecchi«; signore dipinte, a cui accennai nel nume.ro di jnarz:), s questa : Je suis la mine flamboyante, mais apprechez sans crainte, car la mine est vivante et seul la fiamme est peinte. SPOSINA. — Il vestito da sposa v i fatto secondo il proprio tipo Se ella è alta, magra e bruna scelga del pesante crespo di tutta seta (la vera seta si co- nosce dalla parola «seta» intessuta nel- la cimosa), in color avorio, addotti una; foggia semplicissima, con maniche lun- ghe e porti in. mano un mazzo di gigli. 11 merletto a mano è certamente bellis- simo, ma il semplice tulle di seta bianco avorio dà più mistero e più poesia alla figura femminile. Auguri di ogni bene. MAMMA AMOROSA. — Ci sono molti libri per signorine e varie collezioni del migliori editori. Se la sua , figliola ha passato la ventina, è indicatissima la collezione dell'editore Le Mounier di Fi; reuze, in cui ho appunto pubblicato J due romanzi: 5. Vigilio e II loro posto, Ouest'ultimo mi sembra adatto allo sco- po che ella si prefigge donandolo i quello di ridonare la serenità ad una ragazza delusa nel suo sogno, persuadendola che Dio fa tutto per il meglio. Grazie di avermelo chiesto. Io penso che spesso Dio si serve dei P i ù u m ì l i ^ezzi umani _ ed anche di Un libro — per 1 suoi scopi altissimi, e per questo scrivo con tanto amore e con tanta fede per le gio- vanetle. BUONGUSTAIO ITALIANO. — Inveì ce del Porto o del Malaga offra, come credo d'avere già scritto, del Moscato di Siracusa o dell'Aleatico di Bari che ha un profumo di rose... ELENA MOROZZO DELLA ROCCA Monedat "aL Cuacin Itali"ana
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