LA CUCINA ITALIANA 1934
N. 1 — 15 Gennaio 1934-XII LA CUCINA ITALIANA S \ razioni calcile, ira cui ottima quella dei cosidetti «panini di Scozia». Sulla « cucina italiana » vi sono mol- te ricette della biscotteria salata; ne unisco una veramente preziosa. Amal- gamare g. 150 di zucchero con due uova intere, con un bicchiere di olio Unissimo, con g. 25 di semi d'anio° nostrano e con tanta farina quanto ba- st» ad ottenere una pasta piUttosu dura. Quando essa sarà ben compatta e ben lavorata, ridurla all'altezza di tre o quattro millimetri, tagliarla In for- ma di losanghe e cuocerla al forno. Se il ricevimento di carnevale finisce con un ballo, o è un vero tè danzante, la padrona di casa deve far preparare del tè freddo, e sopratutto delle limo- nate e delle aranciate, cioè delle spre- mute di limone e di arancio, rifuggen- do da estratti e da preparati, tutti a base chimica artefatta. Limonate ed aranciate sono indicatissime sia per aranciate sono indicatissime per spe- gnere la sete. (Fra parentesi, sono utilissime anche nei casi di malattie da acido urico, contro la pinguedine eccessiva, e per le vitamine che con- tengono). Indicatissima è pure la « macedonia » di frutta, non troppo dolce. Per un ricevimento da sera occorro- no criterii e rinfreschi differenti, per- che gli ospiti harmo appena finito di Cenare: poche tartine, poche torte monumentali, non dolci pesanti alle mandorle od al miele, ma molti pic- coli babà, molti biscotti fini, cioccola- tini, bomboni, castagne candite, quella preparazione che va sotto il nome di « bisquit », gelati e «macedonia ». Ci deve essere tè freddo e tè caldo, caffè o liquori, sèmpre bene accetti dlopó Cena In Italia va languendo, negli am- bienti signorili, la moda del cokteil che fu inventato da un barista ame- ricano per utilizzare 1 fondi di botti- glia e che fu supinamente adottato da quanti in Italia, (a dispetto dello sfor- zo del Governo e dei singoli ben pen- santi) hanno il cretino snobismo di trovare «very interesting» 0 «divina- mente buono» ciò che viene dall'este- ro anche se si tratta di usi cafonissi- mi e di preparazioni poco consoni al nostro gusto raffinato. Scomparendo il cokteil, scompari- ranno anche certe salatissime prepa- razioni, certi biscotti a base di paprika, dannosissimi allo stomaco ed ai reni. Tanto nei ricevimenti senza impor- tanza come in quelli eleganti, la pa- drona di casa prepari anche dei bi- scotti fini, ma semplicissimi, del tipo che si usa chiamare « inglese », quasi senza zucchero, per persone che se- guono un regime speciale. I ricevimenti di sera possono divi- dersi in quelli che finiscono circa alla mezzanotte, in quelli in cui si balla e che finiscono intorno alle due, e tiei grandi balli propriamente detti. Per i primi, vale quanto si è detto per i ricevimenti di sera; per i secon- di, occorre ci sia, dopo la mezzanotte, qualcosa di caldo e di appetitoso, sot. to forma di pasticcini, sfogliatelle, pa- nini scozzesi, piccolissimi timballi, ac- compagnati da una tazza da brodo ri- stretto e bollente... e seguiti da un rin- fresco con dolci, gelati e liquori. Lo Spumante — che, nelle case di quelli cho sono soltanto ricchi, va servito a proposito ed a spropoisto, — va offer- to, di giorno, solo quando si tratti di un battesimo, di un Onomastico, quan- do, insomma, ci sia da fare un brin- disi, altrimenti adi. esso si preferisce un vino italiano sul tipo del Porto o del Malaga — vino che la nostra mar grafica uva sa dare — o lo nostra au- tentica Marsala o dei liquori di gran- de marca italiana. Lo Spumante ita- liano farà la sua comparsa di sera. Quando si tratti di un ballo vero e proprio, in un ambiente adatto, ci sia- no — com'erano alla Corte, quando vi si davano dei balli — due... come sostituire qui la parola buffets?. In un salotto vi sia un rinfresco sui tipo di quello suggerito per i ricevimenti che finiscono intorno alla mezzanotte e ih un salone sia pronta la cena, che va servita all'una e preferibilmente in tante piccole tavole capaci di quattro o cinque persone. Noi possediamo le squisite ostriche stabulizzate di Taranto e dobbiamo offrirle e farle conoscere. Èsse vanno preparate aperte, cinque o sei per ogni piatto, ormai staccate dal guscio e rovesciate nei guscio stesso, condite con un nonnulla di pepe e abbondan- te limone; vanno mangiate con certe pìccole apposite forchette a tre denti ricurvi. Con esse, colle tartine e con tutte le preparazioni salate, va servi- to o lo Spumante, oppure del Capri bianco gelato. Le preparazioni salate non debbono costituire solamente !tì tartine e simili, bensì in « pezzi gros- si » come prosciutto cotto caldo e freddo, galantine, insalate russe, pa- sticci dì cacciagione, maionese fred- de. tartufati e coperti di gelatina. A Corte, c'erano sempre l famosi fagia- ni delle reali riserve di caccia, presen- tati artisticamente colle loro penne. Una volta 1 piatti freddi erano dispo- sti su zoccoli di sego lavorati artisti- camente; adesso tutto è presentato con ima semplicità che non esclude l'arte. La padrona di casa deve preoccu- parsi anche degli ospiti che hanno lo stomaco delicato e far servire, oltre eh« il solito brodo ristretto caldo, an- che del pesce caldo bollito, con delle salse semplicissime. Infine, oltre alle torte, al dolci ed ai bomboni, sia servita della bella frutta fresca, oppure dieila macedonia. Un'ottima ricetta di tè freddo, indi- catissima su qualunque signorile tavo- la di rinfreschi, si ottiene facendo bol- lire un litro di acqua e buttandola, ancora bollentissima su otto cucchiai- ni di tè. Lasciato per mezz'ora il te in fusione, si versi il iiquidó in una teie- ra di porcellana; si faccia poi fondere Ut un tegamino di pirofila dlue etti di zucchero. Quando bolle, vi si versi dentro il succo di due aranci e di un limone, e due dita di cognac. Si uni- sca il tutto, si assaggi, si diluisca con dell'acqua, se la bibita risultasse trop- pa forte e colorita, e si faccia gelare. Consigli d'eleganza Le signore possono Indossare, per 1 piccoli ricevimenti di giorno, anche il solito abito da passeggio (tailleur); e per quelli più eleganti un elegante abi- to da pomeriggio, con mantello o con tre-quarti relativo, che leveranno al momento di ballare. Per sera va un vestito lungo, da mezza sera, per ballo va — naturalmente — un vestito da gran sera. La linea attuale, tutte morbidezza eci arte, richiede stoffe e velluti in pu- ra seta di baco, il magnifico prodotto italiano. Gli uomini, al di sotto dei 40 anni, non adoprano più, nella buona società, la giacca nera ed i pantaloni a righe per i ricevimenti dì giorno e per quelli famigliari di seta; vestono in turchi- no scuro od in grigio scuro, con cami- cie di seta e cravatte eleganti e per- fette. Il tight va indossato, dopo le 17, per 1 ricevimenti particolarmente eie- manti (quelli di fidanzamento, nozze, battesimo) e sempre nelle Ambasciate e nelle legazióni; io smoking — con gilet nero e cravatta nera, — va in- dossato per I ricevimenti eleganti di sera, e soltanto di sera; 1 balli richie- dono Il frac con panciotto in plquet bianco e cravatta cianca. Gli ufficiali, dopo le 19, Indossano la glande uniforme; uniscono l e spalline ed i pendagli di grande uniforme ai ricevimenti eleganti di sera; mettono le decorazioni, quando i borghesi le mettono; uniscono la bandoliera, quando un membro della Oasa reale oppure il Duce interviene ad un rice- vimento. ELENA MOROZZO della ROCCA
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