LA CUCINA ITALIANA 1934

1 Maggio i ^ ì - i t à LA CUCINA ITALIANA 18 pira nelle fariii&cie). Quando 6 tutto ben mescolato si mette iti bottiglia. Prima di servirlo agitate la bottiglia. — Abbonata Mitiga Lanfredi. Mantova. Milano Ho * CONTESSA M. a. già detto che non mi Occupo più m que- sto Giornale di quetioni di galateo, eti- chétta, ecc., ma per non far tropipa bu- rocrazia (e anche perchè desidero co- gliete Voccasiotie a Un ringraziamento per le ' gentili ttìe espressioni a mio ri- guardo) tinà Volta tanto rispondo ai tlift quesito. Si, hai ragione! Le donne a cui spetti il titolò di Eccellili iti, Oltre alle Còllarèssé deU'Annunziata, sono anche 1« mogli dei Ministri di Stato. Da non aau- foadersi, ben inteso, con i Ministri che Milito un portafoglio: Minteti! in c&riea — cóme chi dicesse: Ministro dell'Educa- zione, Ministro tìeli'Bcohomia, eco. No* Ijifàtti la carica di Ministro, in questo sensi», è temporanea, mentre quella di Ministro di Stato, è a vita. * M. U * Brindisi. — Lo spezzatino ai vitello in tìmido si fa in Un modo molto semplice e lo troverai nella rubri- ca «Cucina di tutti i giorni» (Carni). * S. - Napoli. — Non c'è mai stato nessun Galateo detìa Tavola e 30 centesi- mi. Non comprendiamo che cosa tu de- sidèri 1 Questo tema fu trattato personalmente da nle negli anni 1930, 1931, in dodici numeri, Ogni numero si vendeva allora, come adesso, a 5° centesimi. jk I N - BoV a Marina. — Non do- vrei contentarti per le stesse ragioni già «ri tte a l'abbonita E. B„ Nola. Ma siccome anche attravèrso la corri- spondenza, c'è chi riesce simpatica, così invece d'invitarti a rileggere i numeri nei quali quella ricetta fu data, te ne tra- scrivo una ottima qui, espressamente per il nostro giornale, dettata da Sua EoCcel- ienzpi Enrico Bodrert», Senatore del Re- gno' « Fegato alla Veneziana {per 6 perso- ne) In un etto di burro e quattro cuc- chiai d'olio si fa rosolare mezza cipolla tritata. , , , . «Quando la cipolla è diventata biott; da si gettano nella padella quattro etti di ' fegato di vitello tagliato a fettine sot- tili. Star e attenti che il fegato non si ró- soli se no diventa compatto e duro; in- vece appella eftso è bianco vi si getta »opra uh pugno di prezzemolo tritato molto fine, si rimescola per un momento, poi si aggiunge pepe e sale quanto ba- sta, e si serve caldissimo. L'Operazione dev'esser fatta a fuoco ardente; infatti lk tradizione paesana vorrebbe che il fe- gato alla veneziana fosse cucinato sulla vampa dei focolare ». . Per i cannoli alla Siciliana leggi la risposta al 'Prof, V. R. di Naro. Per il re- sto a giugno. * PROF V R. - Naro. — Troverà nella rubrica Cucina, di tutti i giorni (liinestre), la ricetta dei cannoli alla Siciliana; non sono però .i cannoli dolci, piatto folcloristico la cui ricetta non conosco. So soltanto ch e è una pi«3ta formata da farina, zucchero e un pochina di vi- no annacquato e che viene rotolata su cannoncini di latta e poi fritta allo strut- to. Per accontentare tutti coloro che de- desirano la ricetta perfetta di questo dolce, col sistema, giro alle abbonate aciliaue la domanda della ricetta dei Cannoli clanici, nuditi* offro intanto a lei , e figli altri abbonati {nella speciale fabiic») un'ottima prescrizione di piatto siculp che è una specie di pasti» asciut- ta al forno. ... una simpatica nostra abbonata, poi, la signora Eleonora Vignéri Redanè di Petralia Soprijna, m'informa del modo come prepara lei i cannoli siciliani in casa, Dice; «Prendo gf, 400 di farina, v^ro fior« di Maiorca, gr. 100 «ugna (strutto) e ito; pasto con vino nero o un cucchiaio di cioccolata in polvere ÌÌ vino b»n«o. Poi fatte le sfoglie, taglio striscie della lar- f -hezza del cannolo di latta, arrotolo e riggo in olio bollente, I cannoli riesco- no ottimi, come gUsto-, m^ noti sono quelli di Palermo; 1» scorza noli resistè più di Un giorno o due». £ A. D, M, - Napoli. — Entra in una pastieeetia « chiedi che ti facciano ve- dere dei fondanti. Sarà il modo migliore per saper ch e «osa sono. Noi abbiamo avuto il torto di Scrivèr« Se davvero sei nata nelle lontane Ame : riche mi sei simpatica lo stesso e a 1121 (1 noblesse oblige ») ti tratterei con quella maggior deferenza che si deve a- gli ospiti; ma se italiana mi posi ad p- mericanismo per snob, son pronta a dirtene di cotte e di crude, a costo di compromettere "tutta la simpatia che ini esprimi e alla quale tengo moltissimo. jk E. N. - Livorno. — Non è molto economico, coirne tu. invece lo desiderere- sti ma il miglior periodico per lavori femminili è indubbiamente quello inti- tolato Mani di Fata, diretto dalla contes- sa Piccini. „, , ., Dico lavori femminili perchè tutti li contempla: dal taglio d'abito ài ricamo, dal cucito alla maglieria. Pubblicazione poi di Jninore impor- tanza, ma molto bene fatta, e n» pare adatta per te è; Vesta, c h e e s c e ogni dite mési e còsta lir e 2 ,50 al fascicolo. Cof f ipreMi -Polvere Ov uHo a p o ne I g i ene I n t i ma ì>f c660TtI CHATÍL.ÁÍN Disinfetta Profuma in italiano la parola fondente, invece di riportate fondant. Per l'altra tua domanda puoi rivolgerti alla signora Maria Valori che abita a Roma Piazza Colonna »25, autrice, del « Diario della Massaia », che viene ripor. tato sul giornale per gentile concessione della Società Notar! editrice del predetto volume. * E S. R. - Petra)ia Sovrana. — Ec- coti la risposta che Rina Simonetta, au- trice dell'artitocolo L e tènde e le Ve- dine pubblicato nel nujnefo del febbraio scorso, m'incarica comunicarti sul tuo quesito: « Avendo le finestre a vetri, è necessa- rio che ci sia la fasci» superiore, le due tende laterali e una terza tendina ilei' mezzo, in modo elle tutti i vetri siano coperti. . . . . , » » « Vuol dirè che potrà rialzare le due tende che sono ai lati e lasciare abbas- sata quella nel jfteMo oppure, s e lt; ten- de sotto leggete, le potrà lasciare tutte e tre abbassate. ' . ' .. « Per la stanza da letto le consiglierei le tende di tela di seta, oppure di fou- lard, ma semplici, senza nessuna lavo- razione. «Potrà farci tutto al più un leggero lavoro a sfilato come orlatura, oppure le potrà oriate con una guarnizione di paS- samaneria o con un piccolissima fran- gia. E' il inondo più pratico di fare l e tende per le camere da letto ». Passando ad altro; Vedrai in questo stesso numero pub- blicate le tue ricette, per le quali ti rin- grazio. ^t R Z, - Bologna. — Fai benissimo a rivolgerti direttamente a me. quando vuoi sapere qualcosa nella Piccola Po- sta di Delia. Per ciò Che concerne il giardino scri- verò a parte. Quanto (ai numeri disponibili dalla uscita del giornale al luglio _ 1933, essi sono trentanove. Desiderandoli, mandare vaglia di I,. 19.S0 alla Società Notari, Villasanta (Milano). E adesso, prima di salutarci, levami una curiosità : Perchè ti firpii l'abbonata Americana? j)t G. F. - Cagliari. — Con grande ri- tardo ho avuto 'da Roma la richiesta. Provvedo subito a spedire quel nume- ro che contiene la ricetta per preparare la ricotta in famiglia. ^ A. R. S. Teresa Riva. — Il libro classico di cucina è sempre l 'Artusi, ma altr e pubblicazioni encomiabili special- mente dal lato «pratico» (perchè l'Ar- tusi è un po' complicato come giudica anche l'abbonata Eleonora Vigne ri Re- dahò, che preferisce cento volte all'Artu- sì il nostro giornale) sono, ad esempio, il Talismano della Felicità, di Ada Boni, il Manuale di cucina e pasticceria per tutti del cav. Amedeo Pettini, e il ré* centissimo volume: A tavola di Ines e Mi,my Bergamo. Chi poi vòglia Una completa racòoltit di elegahti volumetti gastronomici, tutti di cucina vissuta, abbonarsi alla « Biblio- teca di Gastronomia », edita dall'Istituto Editoriale, Società Anonima Notari, Villasanta. La Società ' manda gratis il proprio catalogo. T. S< Forio d'Ischia. — La panna non è altro che la semplice crema., di latte o fior di latte, montata o sbattuta in recipiente stagnato e pulitissimo, pog- giato su ghiaccio è in ultimo leggermen- te zuccherata con zucchero al velo vani- gliato. Quanto al giulebbe: Qualunque quali- tà di frutta può venir giulebbata, : mai le frutta più indicate sono; le marene, le ciliege le pere e, più di ogni altra, l e pesche. La frutta ben monda e rin« frescata, vièn Cotta iu poco sciroppo e non troppo denso di grado. Pesandolo e misurandolo con il pesa-scirdppi, deve aver, e 18 gradi di densità. Cuocendo l i frutta, a casseruola coperta, a fuoco len- to. in detto sciroppo, questo dev- con- centrarsi in modo 1 che a cottura finita, „ appena raffreddata la frutta prendi un aspetto gelatinoso. Per l'altro quesito, finalmente, rispo«« do che il piccolo forno usuale nell« famiglie non ha manometri indicanti 'W calorie, onde per regolare la giusta cot- tura dei dolci al forno casalingo, non v! ha che la pratica di chi eseguisce it lavoro.

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