LA CUCINA ITALIANA 1934
LA CUCINA ITALIANA . - . • IN S C A T O L A LA PREFERI TA DA TUTTI perchè offre un piatto prelibato e pronto Soc. An. A L F O N SO S A DA - MONZA FOfcNElI CINQUANTANNI D'ESPERIENZA 1 8 8 4 1 9 3 4 F I AMMETTA LA TRIPLEX PER TUTTI COMPLETAMENTE SMALTATA TRE FUOCHI . FORNO SCALDAPIATTI L: 450 IN VENDITA OVUNQUE Domandate opuscoli Illustrativi! SOCIETÀ' ITALIANA T R t P L E X MILANO • Via Gaspare Rosale», 1 1 Maggio 1334-XH Tu, in una cartolina fitta fitta, mi chic, di : a Ricette di alcune pietanza dei Mo- naci Minimi; d'una pizza dolce compo- sta senza latticini della Cassata siciliana dei Babà; del Pan di Spagna; del Tor- rone alicante; dei Tarallini; delle An- gmette ( ?) ; lei Lattemiele; dei Susanel- li alla Sapienza (?) I Devi essere abituata a saper bene e- conomizzare lo spazio grafico. Chi lo crederebbe ? Come sé non ba- stassero tutte ¡quelle domande, nella stessa cartolina mandi una ricetta (del- la quale ti siamo gratissimi) e lanci una propostai * GLI ABBONATI: M. C. Milano; R. B. Cesena; I. C. CauIonia; C. E. Na. gotrentino; Avvocato M. P. Roma C. D. S. Moriglioni; avranno risposta ' sul prossimo numera perchè tutti i riscon- tri che ho dato fino a questo punto riguardano corrispondenza pervenuta prima della loro e io per equità non posso seguire altro criterio che quello dell'ordine cronologico col quale mi per- vengono l e lettere. Lo so: anch e le vostre sono di antica data. Ma che ne posso io se lo spazio riservato alla POSTA DI DELIA non è maggiore ? DELIA jjt L. C. P. - Genova —. Fai bene a Voler preparare in casa anziché rivol- gerti a farmacisti e droghieri, lo scirop- po di tamarindo. Ecco come: « Comperare dal droghiere mezzo chilo di tamarindo ¿4 frutto- Scioglierlo in un recipiente di terra con l'aiuto di un litro di acqua tiepida. Lasciare il tutto a bagno per più. di 24 ore e ogni tanto rimuovere con spatola di legno. « Versare il tutto su di Un filtro di lana (in gergo detto «cappuccio») e lasciare filtrare dentro un recipiente pu- re di terra. Ad ogni operazione finita mi- surare il liquido, ed ammettendo che questi sia un mezzo litro aggiungervi 700 grammi di zucchero pile e dentro una casseruola di rame non stagnato far bol- lire pian piano fino all'ebollizione. Schiu. g ' iar e ben bene, e quando il tutto ha ollito una diecina di minuti, versare questo sciroppo in un recipiente li tetra, ben pulito e ben asciutto. Quando fred- do aggiungere un cucchiaino da caffè di acido Citrico in polvere, e mettere in bottiglie ben asciutte, P ben chiuse, con tappo. La polpa che rimane sul cappuc- cio, passarla al setaccio di crino, e se il peso fosse di mezzo chilo aggiungere ¿50 grammi di zucchero pilé, e cuocere cosi a fuoco forte rimescolando sempre, come per un a conserva qualsiasi di frut- ta. chp dopo fredda va messa in va- setti di vetro chiusi ermeticamente ». afe L- A. - Livorno, — La tua propo- sta è assai simpatica e la riporto qui: jt Bo ¡-un» bambina che ha compiuto in LEGGETE IL GIORNALE DELLA DOMENICA jjc LILIA - Benevento. — « Vuoi al- tro, bella mia ». Cosi diciamo scherzo- samente a Roma a quelle bambine che, per esempio, quando si chiede loro: a Quale strenna gradirai per la Befana?» Rispondono: «Una bambola, un libro il- lustrato, un bell'abitino, una scatola di cioccolatini, qualche giocattolo per far- mi divertire... ». a|c G. F. r Palermo. — Per la pasta reale s nella rubrica Dolci leggere la ri- cetta del cav. G. Manfreli, Capo creden- ziere dell'Hotel Majestic di Roma. Per il Pan di Spagna che una prece- dente ricetta di questo giornale dava come lievitato, io non credo ch e sia necessario alcun lievito, ma prima di pronunciarmi ho voluto avvalorare la mia opinione con quella di chi certo ne sa più di me, ed ecco la testuale rispo- sta che il cav. Manfredi stesso da al riguado del Pan di Spagna: « Per questo dolce semplice e vecchio come il mondo, non occorre affatto il lie- vito. Basta lavorare bene i rossi d'uova con lo zucchero e più ancora le chiare che. vanno battute a neve, pi ima di me- scolarle ai rossi già lavorati. Questa me- scolanza va fatta con molta delicatezza e allora il dolce riuscirà certamente be- nissimo a. questi giorni i suoi undici anni e che da parecchio ho avviata nelle faccende domestiche senza per nulla menomarle lo studio; ora vorrei cominciare a farla entrare in cucina. Essa ha vacanza il giovedì e, come lei, chi sa quante bam- bine; io desidererei che quel giorno, al- meno in parte, lo dedicasse aìl'art e ' cu- cinaria. e perchè la cosa le riuscisse più gradita e più facile, avrei pensato che sarebbe molto gradevole se potesse leg- gere qualche cosa sul tuo giornate, che spessissimo mi vede consultare e al qua- le fa sempre festa quando lo vede ar- rivare. Sarei quindi a pregarti: .perchè, in fondo alla tua Rubrìca, della massaia non aggiungi qualche semplice ricetta dedicata proprio esclusivamente alla piccola massaia in erba, per un desina- re e una cena che può ammannire una giovanetto, con disinvoltura ed amore ? Esse, tutte le bambine che ti leggeran- no, attenderanno con ansia per un in- tero mese, questo Menu che tu avrai preparato per loro e ch e dovrà farle trionfare per un giorno. Cosi si andrà preparando uno stuolo ,anzi una falan- ge di future amiche, abbonate e socie, nonché ottime massaie e cuciniere. Giro la tua idea al Giornale d'Italia oggi ' proprietario della Cucina Italiana. Io desiderava bandire un concorso fra te allieve delle Scuole secondarie inferiori, sotto gli auspici del Ministero dell'edu- cazione nazionale sul tema: Ricetta di un buon pranzetto per l'onomastico del babbo 0 della mamma. E non è detto che il mio desiderio non si traduca in realtà. Vi ho accennato per renderti maggiormente convinta di quanto io ab- bia apprezzato la tua lettera. * FRATELLI M. BOVALINO - Ma- rina — Per il lievito da dolci che v'in- teressa. si trova, lo dissi già nel nume- ro scorso, in ogni drogheria di città. Se a Bovalino non lo vendono che ci posso far e io ?
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