LA CUCINA ITALIANA 1934

ìa LA CUCINA ITALIANA N. 1 — 15 Gennaio 1934-X il LA DWO A E h R G A S Una Un angolo di un passato che ncm potete ricordare perchè siete troppo giovani. ma del qua- le avete l'inconscii nostalgiat E allora potete scegliere fra. stil; tutti regali, Liti- gi XV, Luigi XII, Luigi Filippo; m a in questo' caso non si può fare a meno di un bel camminetto, ci vogliono dei can- delabri, delle specchiere dorate e tutto quel lusso un poco pesante che forse oggi non è più consigliabile anche per la spesa eccessiva. D'altra parte poi c'è sempre quel miscuglio di antico aidentico e di antico... falso, che finisce per urtare Io credo non ci sia donna che non 'ami la propria, casa:/il proprio « nido », vorrei dire, col più comune dei luoghi fio munì, Nido vuoi dire una soffitta e vuol dire un palazzo; il luogo dove viviamo, dove amiamo, dove sj gioisce e dove si soffre, dove si dai vita o dove si muore. La casa può essere bellissima o modesta, ma non deve mai mancare di quel certo sen- so artistico che una donna, sa dare. La piti bella casa messa da un architetto e da un mobiliere di gran nome, senza il gusto personale della padrona, ha sem- pre un certo aspetto di cosa fredda, non vissuta, senz'anima; quello che più & eve aleggiare fra le pareti domestiche è l'a- nima della creatura che vi regna, Ci vuole un senso d'arte, e ci vuole sopra- tutto igiene e comodità, specialmente in quest'epoca in cui In vita fuori casa è diventata morbosa e unti-igienica all'e- stremo. Cj vuole aria e luce: ci vuole armonia, specialmente nei colori, e poi ordine e un certo senso di gaiezza che fa sì, che tornando a casa nostra, dopo un'assenza più o meno prolungata, ci si possa rientrare con un sospiro di sollie- vo con gioia, e con. la sensazione di essere nel più sicuro degli asili. Anche s e la casa non è di lusso, anche se è piccola, anche se tutto non è dell'ultimo modello, bisogna fare in modo che sia piena di comodità e che ci possa dare l'illusione che alla nostra vita non man- chi nulla. Non si può consigliare un modo piut- tosto che un altro di ammobigliare la casa; tutto dipende da un'infinità di co- se, prima fra tutte il gusto personale, poi il numero delle persone che com- pongono la famiglia, l'ampiezza e la quantità di camere e anche i mezzi fi- nanziari dei quali si può disporre. Preferite, signore, dei mobili di vec- chio stile? Preferite vivere nel ricordo la suscettibilità di. chi ha. uno spiccato senso artistico. Amate invece lo stile nuovo? E allora bisogna avere anche più buon gusto, per- chè nello stile nuovo vi. sono, è vero, cose molto belle, ma ve ne sono anche dì molto brutteI Ci vogliono linee ar- moniose, grande proporzione nelle for- me, dei colori dolci e tenui. Ci. vuole, insomma, una. grande semplicità e una grande eleganza. RINA SIMONETTA tavola preparala con semplicità e buon gusto

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