LA CUCINA ITALIANA 1934

Di alcune tavola apparecchiate e di altre cose ancora Se questo giornale ha un difetto, esso consiste nella sua periodicità, troppo lenta per i nostri bisogni. Ci sarebbero t ante cose da dire, durante li meSe ! Cose urgenti, cose interes- santi, cose « at tuali », che va s t ar lì, 20 o 25 giorni, in tipografia, diventano vecchie e stanche, perdono di freschez- za e di vivacità: assumono l 'aspetto suranné delle mode passate. Se io fossi la valorosa Direttrice di questo giornale, vorrei lanciare l'idea di una grande Società anonima, che finanziasse un grande quotidiano di gastronomia e di economia domestica. Non ce l 'hanno, gli uomini, i loro giornali quotidiani, anche specializza- ti? Ci sono dei quotidiani che si oc- cupano di commercio; altri che t rat- tano soltanto di sport; ce ne sono di quelli che si occupano di finanza, di borse, di problemi monetari. E quale credete che sia più numerosa, a que- sti lumi di luna: la schiera delle per- so le Che giocano in Borsa o quella delle madri di famiglia che il proble- ma della vita di tut ti i giorni, con i suol piccoli guai, assilla e tormenta? Un bel giornale quotidiano, elle por- tasse i prezzi dei mercati principali (non dei mercati all'ingrosso, chè quelli servono soltanto agli studiosi per le loro statistiche, e a noi pei" farci rosicare il fegato: ma dei mer- cati al dettaglio, di quelli nei quali si vede come un fiasco di Chiant i, pa™- to L. 1-20 al povero proprietario dell" fat tor ia, mescolato con un al tro po' di vino di minor pre-fo, venyto Mezzogiorno, e arricchito d ' i - f lu- e- 1 ' et ichet te colorate, diventi., due fiaschi di Chianti, e costi 7 o 8 lire al fiasco) ; un giornale che risolvesse ogni giorno quell 'affarino niente al lat to semplice di coordinare, adeguare e armonizzare le aspirazioni.,, gastronomiche della famiglia con le disponibilità liquide della... tesoreria domestica; e che ci desse tut te le notizie che possono in- teressare noi donne, spose e madri... Per esempio: a Firenze, il mese scorso, c'è s t a ta u n a magnifica espo- sizione di tavole .apparecchiate. E' s tata una cosa veramente indovinata e bella: nel magnifico «'salone del Duegento», nella «Sa la degli Ot to», in Palazzo Vecchio, quaranta o cin- quanta tavole, apparecchiate con sen- so d' ar te squisito, e con una fedeltà storica lodevolissima, ci hanno dato la visione di mense imbandite ¿al 400 al 900; in t u t t i gli stili, con tut te le suppellettili, deliziosamente... Ormai, ne hanno parlato tut ti i giornali. Ma può la Cucina, perchè l'episodio è sorpassato, trascurarlo? F r a lé t an te e bellissime, ho nota- to: una, tavola del 4.00, copiata dal celebre affresco del Ghi r landaio; pa- recchie tavole del tempo e dello sti- le Impero: pregievole quella del Duca di Carcace, appar tenuta alla Duches- sa di FJoridia, la tavola Impero di Casa Nicolai Gamba Castelli, con i piat ti di Sèvres, fa t ti fare espressa- mente da Napoleone I per il Cardi- nale Fesch, l 'al tra tavola Impero pro- veniente da Palazzo Pi t ti (fuori con- corso) appar tenuta a Ferdinando I I I; la tavola settecentesca della Duches- sa Dianora Canevaro di Zoagli. l 'al tra inglese, sinfonia in bleu, della mar- chesa Alice de Piccolellis; la sinfonia in rosa, della «Scuola di Santo Ste- fano ». quella di tonalità arancione e con l'alberello in corallo fissato in un magnifico pezzo di cristallo, della Contessa Nicoletta della Gerardesca. Ho notato anche le tavole della mar- chesa For tuny Malenchini, del mar- chese Orazio Pucci, della Contessa E- leonotra Guicciardini Corsi Salviati, della Contessa Jeanne Bombicci Pon- telli, delle signore Brown, Carrier. Blow, Selden Goth, Gabrielli Fioren- tino, della Contessa Edi t ta Rucellai, della Marchesa Corinna Ginori; di Maria Roselli Cecooni, di donna Vit- toria De Vecchi, della contessa Tere- sa Rucellai, di Giuliana Ricasoli Fi- ridolfi, dell'Amati, della Gallenga, del- la signora Maraini, una tavola nuzia- le dell 'Unione Provinciale Massai-e Rurali della Provincia di Pistoia e Firenze, e molte altre, rustiche, fa- miliari, ecc Le fotografie che qui pubblichiamo — e che sono dovute alla Foto-Locchi, di Firenze — riproducono qualcuna di queste tavole. Vedete com'è fresca e invi tante que- sta tavola coi suoi bicchieri e il fiasco e la caraffa, impagl iat i: e il pane ru stico e i piat ti decorati con motivi agresti, e il piat to delle verdi legu- minose, in mezzo: e guardate invece come è più solenne questa, che seni bra aspet tare i convitati per un pran- zo di gala, e mostra, nella sua orna- mentazione, la preoccupazione della eleganza e del decoro. Più disinvolta, con le sue salvietti- ne finemente ricamate, i bicchieri svasati, e i cestini di Capodimonte, la tavola N. 29, che anch'essa merite- rebbe una bella descrizione. Ma le tavole e r an circa 50, e lo spa- zio è poco: occorre, dunque, arrivare •< una conclusione. La conclusione è 24• LA CUCINA ITALIANA X Giugno 1934-XII PER LA GIOVANE SPOSA E BUNO GUOST

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=