LA CUCINA ITALIANA 1934

1 luglio 1934-XII Il banco della « Cucina Italiana i (Fot. Porry) dalla presidente contessa Spalletti, da donna Diana Bordonaro, dalla mar- chesa Faa di Bruno, dal la contessa Morozzo della Rocca, dall'on. Martin Franclin, dai marchese Dusmet, dal marchese senatore Guglielmi, dal se- natore di Donato, dal gr. ufi. Suarez, dai c.av. uff. Pettini, capocuoco di s ua Maestà il Re, e da tre rappresentanti dei Sindacato Alberghi e Mensa. Sotto gli alberi annosi, su una ta- vola improvvisata, facevano bella mo- stra di sè i piatti Inviati al concorso: vitello e polleria tar tufata; piatti fred- di di armoniosi colori, velati da una dorata gelatina; legumi di tutte le qualità con maionese e tartuf i; pastic. ci e l egato di cacciagione; colossali « sandwidhes » contenenti altri comu- ni «samviches»; dolci di tutte le spe- cie e una supeiba «omelette» sport, che portò la palma nella categoria «signore». Essa era stata preparata dalla principessa Maria Borghese del Vivaro, che ebbe H primo premio of- ferto dalla, Cucina Italiana, consisten- te in un ricchissimo servizio da «toe- let ta» in argento, premio che l a Prin- cipessa volle generosamente donare al Comitato assitenzìale a cui beneficio si dava la festa. Fini to il compito della giurìa, la contessa Morozzo Del la Rocca, incari- cata di tenere la lotteria della cucina Itaiana a premio sicuro, a due lire il biglietto, proparava la tavola, aiutata dai graziosissimi bambini Ruffo-Sca- letta van der Leyen ed anche dalla piccola deliziosa Elèttra Marconi, che crediamo abbia cosi incominciato 1» sua attività benefica... Cent inaia di automobili ¿iortarono a Villa Ruffo-Scaletta le più elette per. Bonalità femminili e massellili : iiofata la Regina deUl'Afganistan, tiitte le Collaresse dell 'Annunziata, il corpo di- plomatico, e quanto di meglio vanti Roma nel mondo cosmopolita. Le sorprese erano sbalorditive; un treno vero, carico di vestiti, di acces- sori e di quanto può rendere gradito Un soggiorno in montagna, aveva ac- canto la stazione; due automobili, la prima del marchese Gugl ielmi e la seconda una Lància-Astura da viag- gio, erano poste al confine del «ten- nis», dove liete danze s' intrecciavano al suòno d'una radio gigante; un ge- latiere improvvisato faceva af fari al pari di molti altri chioschi tutti ele- gantissimi e gestiti dalle più eleganti Signorine dell'aristocrazia; c'erano di- vertimenti per grandi e p< vale er bambini, bre e di gu- ed un premio di gran ctò squisito offerto da S. M. il Re ve- niva sorteggiato f ra tutti i possessori del biglietto d'ingresso, mentre, nel pomeriggio di sabato 2, era stato sor- teggiata quello di S. M. la Regina. I l banco dèlia Cucina italiana dove si distribuivano in cordiale omaggio il Giornale della bomenica e la cuci- na italiana e dove la contessa, Moroz- zo Della Rocca era aiutata dalle s igj ie Pia e Marisa De Vècchi di Val Ci- smon, fu letteralmente vuotato; oltre ai piatti del concorso erano posti in lotteria numerósi doni dì Case fabbri- canti di specialità gastronomiche. Successo, quindi, completo, di pub- blico e di cassetta, dòVuto special- mente all ' infaticabile presidente con- tessa Teresa spalletti. I premiati Italiá- signo- Orgamzzato da « La cuc ina na» pssia da un Ctìmitàto di re aderente al giornale, il Concorso non potrebbe à giusto titolo definirsi assolutamente di cucina — secondo il concètto classico di queste gustose e- sibizicnl — per il diretto interessa- mento di un Cèto che con la produtti- vità di quest'arte non aveva di co- mune.. che la passione e delle co- gnizioni, tutt'altro che superficiali in- vero sulle teorie eastronfròiché. Ttt qualsiasi modo considerato si può tranquillamente affermare, e senza e- sageraziona alcuna, che questo con- corso realizzò compiutamente il suo fine benefico, superando in tutto ogni più ottimistica aspettazione. Tante signore di una spigliatezza di modi così sincera e riposante, non davano a noi tecnici il minimo della soggezione; una vera oasi di serenità e di letizia si estendeva nel recinto verde di Villa Ruffo. Fiere di bene- ficenza cosi organiche ed organiz- zate sono una rivelazione per molti di noi e per quei personaggi ^stranieri che si affol lavano intorno ai bandii ricolmi di delizie. Dame, Diplomatici, Consiglieri di stato, finissimi intendi- tori piegati vólenterosamente, come in adempimento di una necessità spiri- tuale, intorno alle tavole a far la da esperti, da giudici, ¿a buongustai, non si erano ancor visti. Questo il quadro ove si svolse 11 nostro lavoro, che doveva dar fondo al «Concorso di Cucina», del quale permettetemi ch' io illustri le parti più tipicamente e tecnicamente salienti. Principessa Borghese del Vivaro: «Fri t tata avvoltata Sport. — Fritta- te sottili all ' italiana, a strati vario-co- lorati di pollame e generi fini di piz- zicheria; il tutto strettamente avvol- tato uso galantina e gelatinato con gusto. Bellezza, bontà. (I premio, dono della « Cucina Italiana ricco ser- vizio)'. Donna Silvia Lante: ((¡Cassetta di briczzo con sandwichs». — involucro; Cassetta da pane inglese in pasta da brio®» Royal, finissima, scavata con Sei tagli nètti e riempita della su a parte midoliosa foggiata a «sand- wichs », spalmati di Tina deliziosa pol- tiglia di prosciutto cotto, lievemente colorata. Ricomposto il Briozzo col suo coperchio e ravvolto in carta per- gamenata. Nulla di perduto, aspètto invitante, profumo, modernità, prati- cità. Gli antichi, tenuto conto della nebulosità dell'insieme lo avrebbero intitolato; «Cassetta di «sandwichs» oblio». Premio; orologio d'oro a bracciale. principessa di Prossedi: «Pagnotta con funghi velenosi». — Gl i estremi stanno di nuovo a contatto. La finez- za precedente porge la mano al la ge- niale rusticità. Una grossa pagnotta « napoletana » superiormente decapi- tata per farne coperchio, vuotata in- teramente della mollica; strato spesso d' insalatina alla riissa sul fondo, co- sparso di «lattughina delle 24 ore» come a formare una verdissima àiuo la sulla quale posavano superbamente mente imitati, ma non sapremmo be rie a quale famiglia assegnarli, i «fun- ghi velenosi» costituiti da Uova bar- zottc posate perpendicolarittentè con sopra uri cappello, formato da metà di accesissimi pomodori con relativa buc- cia. sgranati. Vera scatola a sorpresa, qualor si fosse posto il coperchio, in- cartato è legato con nastrino. Ecco un insegnamento utile per i convegni di campaerna d.°lle nostre lettrici. (Diplo- ma, d'Onorel Marche ari Dusvtst: ;c Pollastra iti. grassata ripiena». — Disossata "xaa-

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