LA CUCINA ITALIANA 1934

16. LA CUCINA ITALIANA 1 luglio 1934rXlI DELLO STIRO ETANO REGOLATORE. —. Qualun- que funzione, anche la più umile, di natura domestica, deve essere compiu- ta con un piano regolatore, e non già a caso, saltuariamente. Ciò valga anche per lo stiro, che la Massaia moderna deve fare o far fare, guidata da criteri di ordine sintetico, prima c i » il ferro poggi sulla bian- cheria. In qualche famiglia si comincia a •tirare pezzo per pezzo, della bianche- ria precedentemente inumidita tutta insieme faenza praticare preventiva se. lezione. . E' uno sbaglio: il cestone o i cesti •del bucato vanno passati, dalla brava massaia o dalla abile cameriera, col seguente criterio; toglierne tutto ciò ehe non ha bisogno dell'ago, e che, perciò è di già pronto alla stiratura previo i numi t oe o inamidare. Divider© poi in due categorie quella parte di biancheria che deve essere ri- passata: categoria a): quella che ha bisogno di pochi punti: bottoni, rain, mendini, ecc.; categoria b) : quella cne richiede riparazioni lunghe, necessarie fors'anco a far eseguire fuori di casa. Al tra norma da seguire: Si metta- no insieme i capi di biancheria delia stessa specie: 1) lenzuola, tovaglie, fazzoletti indumenti personali, desti- nati alla semplice stiratura, i quali si inumidiscono e si avvolgono stretta- mente insieme; 2) biancheria da ina- midare; 3) indumenti di colore, tende « tessuti leggeri, che abbisognano di una debole salda, a base d'acqua di riso, gomma, ees. I PERiRI. — spaiato al materiale necessario per lo stiro, ritenendo or- mai superati gli antichi ferri da por- Si sui fornelli e quelli, poco igienici, dai carboni accesi internamente, e supponendo pertanto che ta tutte le case si stiri col ferro elettrico, diamo alcune norme relative a questo: Un buon ferro elettrico deve ri- scaldarsi rapidamente, mantenere una temperatura uniforme e non arroven- tare la calotta superiore; ma per la variazioni che- dipendono dalla veloci- tà nello stirare, dalla umidità, i ena biancheria e dalle pause più o meno lunghe, bisogna regolare, con l'espe- rienza, l 'attacco o il distacco della spina. Si preferiscano tipi a Ali condut- tori con forte isolamento; la spesa sa- rà compensata dalla durata o dalla eliminazione di guasti, che possono ri percuotersi su tutto l'impianto. Il voi' taggio segnato sull'apparecchio deve corrispondere esattamente alla tensio- ne dell'impianto. Gravi inconvenienti succedono negli alberghi, ove le si- gnore attaccano alla presa di corrente uno dei loro ferri da viaggio, od altri strumenti, di differente voltaggio. Non si lasci il ferro con la spina attaccata quando non funziona: av- viene un surriscaldamento, che nuoce alle resistenze interne; non si posi il cordoncino di attacco su oggetti cairn, né si tiri per staccarlo dalla corrente. Ricordarsi, infine, che non si posso- no lasciare accese molte lampadine, durante la stiratura. Molti incendi avvengono per igno- ranza o incuria: la dimenticanza di un ferro abbandonato sulla tavola, per una chiamata o per al tra occupazione, può determinare conseguenze gravis- sime. Tut ti i ferri debbono esser conser- vati in luogo asciutto per preservarli dalla ruggine. ALTRI UTENSILI NECESSARI. — Fra questi vi sono i bracci di legno, imbottiti, rivestiti di tela; i ferri ad evo (fer à coque) fissati sopra piedi- stallo di legno, che servono per stira- re le maniche increspate; le stiacce tfer à tuyauter), le quali riscaldate al fuoco servono a fare i cannoncini delle cuffiette; posaferro di metal- io ecc. inoltre non mancheranno la flanella, i cenci di tela per pulire la superficie del ferro, il recipiente per l'acqua, lo spazzolino pulitissimo per inumidire la biancheria; amido, bora- ce. cera. ecc. METODO PRATICO PER STIRA- RE. — Tut ta la biancheria si stira dal diritto; ma per asciugarla meglio si usa anche passare il ferro rapidamen- t e prima dalla parte rovescia, poi dal diritto Così viene fat to per i faz- zoletti. che dopo si uniscono per gli orli e si riducono a forma regolare quadrata, ripiegandoli su se stessi. Il metodo delle piegature deve essere mantenuto sempre uguale, per dispor- re la biancheria con ordine nell'ar- madio Il ferro deve essere adoperato ben caldo sulla tela umida, diversa- mente non corre, lascia tracce di sudi- cio e rimangono delle piege false. O- gni qualvolta lo si adopera, è bene pro- varlo sopra un cencio ruvido, e di quando in quando, a facilitare lo scor- rimento, lo si strofina con un pezzo di cera avvolta in una tela. moderna E' cattivo metodo quello di spingere il ferro avanti a piccoli colpi, come pure quello di farlo correre con rapi- dità avanti e indietro. Si conduce len- tamente innanzi, facendo una piccola pressione in determinati punti, sem- pre da destra verso sinistra, seguen- do la linea dei fili. La mano sinistra deva accompagnare il lavoro, spianan- do innanzi alla punta del ferro tut- te le righe, in ogni senso, senza tira- re la tela. Quando una buona parte della stof- f a distesa sulla tavola, è pronta, si f a scorrere sul davanti, lasciandola pendere dall'orlo. Sta nell'abilità della stiratrice di non appoggiarsi al ta- volo, conservando al suo lavoro la massima freschezza. Ricami, iniziali, merletti all'uncinet- to, merletti diversi di seta, filo o co. tone, tende, ecc., si distendono sopra un soffice panno di lana coperto di tela nne e sì passano con il ferro dal- la parte rovescia. I merletti saranno leggermente sti- rati con le mani in più sensi, man- tenendo intatta la loro linea, con tut- t i ! particolari;- poi si stirano con il ferro dalla parte rovescia • • • Quantunque convinta c&e mólte del- le suesposte regole saranno già ben cògnite a tutte le mie «intime ami- che sconosciute », ritengo, tuttavia, che qualche cosa di nuovo e di inte- ressante vi sia contenuto, e di aver pertanto anche questi» volta tenuta utile palestra, attraverso la presente rubrica che, giornalisticamente, f a ap- punto le veci di una scuola pratica di economia domestica non soltanto per le giovinette; ma per chiunque vo- glia o debba occuparsi intelligente- mente della propria casa: dalla dama alla piccola borghese, dalla cuoca e cameriera alla giovane sposa, dall'In- tellettuale all'impiegata... a tutte in- somma le care lettrici e aJbttonate del- la Cucina Italiana, a cui dedico da alcuni anni li mio lavoro, e alle quali invio anche oggi il mio saluto sem- pre grata della fiducia che, attraverso la corrispondenza., si compiacciono di- mostrarmi. DELIA

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