LA CUCINA ITALIANA 1934
1 Luglio 1934-XH LA CUCINA ITALIANA 12 GUIDA PER LA G I O V A NE S P O SA C'è un magni f ico risveglio, in Ital ia, anche per quel che riguarda la donna, l a sua umi le e grande missione nel- l ' istituto della famigl ia, la sua prepa- razione spirituale, e prat ica, alle fun- zioni che le spettano. Già, non sono mai stati pubblicati tanti libri di cu- cina, come in questi ultimi tre o quat- tro anni. Pino a poco tempo fa, la «dotaz ione» teorica di. una giovine sposa consisteva, al massimo, per quel che riguardava la cucina, nel solito Artusi, o in un altro volume di ca- rat tere non meno popolare e di strut- tura non meno farraginosa. Oggi le più grandi dame reputano ad onore di occuparsi dell 'economia domestica, e del la cucina, e del l 'arredamento delle tavole, e della preparazione dei dol- ci, etc. Tut ta una fioritura di libri, di articoli di riviste, di rubriche speciali nei grandi quotidiani, dice che la fan- ciulla, e la madre, richiamate dal la r innovata coscienza ital ica al la con- sapevolezza della sant i tà della esistenza fami l iare, intendono ccme la donna debba essere l 'angelo tutelare della casa, la confortatrlce del marito, l'e- ducatrice dei figli: la dispensatrice del sorriso nella v:ta, E c'è anche un risveglio di Con- corsi, di Mostre, di Esposizioni, rivolte al medesimo scopo educatore e valo- rizzatore. Dopo la Mostra a Palazzo Vecchio, a Firenze, per le più belle tavole apparecchiate, abbiamo avuto in questi ultimi giorni il bri l lante con- corso della Cucina Italiana, a Vi l la Ruf fo, a Roma, e una caratteristica, simpatica Mostra di tavole signoril- mente imbandite, colla collaborazione di dame e di artisti, a Tor ino: e tante altre. Ora è, di nuovo, la volta di Firenze. Al la Mostra del l 'Agricoltura c'è at- tualmente una Esoosiziona dì tavole infiorate, che mer i ta di avere, in que- sta rubrica, una conveniente illustra- zione, qui dove mi è cosi caro parlare, alle giovani spose, dei mil le modi con che una donna intel l igente e amorosa può abbellire la vi ta dei suoi cari, e render sorridenti la casetta, e i l de- sco, pur attenendosi a quelle regole di economia che i tempi duri met tono all 'ordine del giorno del mondo intero. Due delle f o t og r a ie che riprodu- co, e che debbo al la cortesia del com- mendatore Ot tolenghi di Torino, ri- guardano appunto quella Mostra di tavole imbandi te dalle Signore della buona società piemontese, col concor- so di geniali pittori della stessa re- gione. Vedete questa pr ima tavola, Imban- di ta dal la pittrice Paola Levi Montal- cini. Frugal i tà, semplicità, buon gusto, armonizzano del icatamente. E ditemi se non sentite l 'alto af- fiato di poesia fami l iare che promana da quell 'altra, in cui il seggiolone del bimbo pare il preannuncio del gaio balbettio onde sarà al l ietata la cola- zione int ima. A Firenze, questa volta, la parola era ai fiori. U fiori anche modesti, fio- ri di campo misti a spighe di grano, ornavano la mensa, così riposante e serena, come appare anche nel la foto- graf ia dello Stabi l imento Fiorenza. Più opulenta, invece, pur nel la so- bria sempl icità dei motivi ornamen- tal i, era ques t ' a l t ra tavola, opera questa di uno dei più noti floricul- tori di Toscana. Ha avuto il primo premio, e se lo meri tava, chè quelle ninfee candide, quasi carnose, davano al l 'apparecchiatura pur cosi semplice un aspetto signorile, distinto, aristo- cratico. Vorrei che le giovinette e le spose frequentassero un po' di più queste Mostre dedicate al perfezionamento della loro educazione muliebre. Cre- iT* 4.VIIUV1 kUVUlU UVU M> l ' i VVA ivv JUV 11 a'AvII VMlvUiv
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