LA CUCINA ITALIANA 1934

1 luglio 1934-XII LA CUCINA ITALIANA 25 L'oreigin Un a magazine » inglese passando ulti- mamente in rassegna gli oggetti più strani che possono trovarsi nei musei, mette al posto d'onore, per l'originalità, quello che è finito nel li collezione di King Lynn, cittadina sulle coste orien- tali del Galles. Si tratta di un biscotto che da noi avrebbe colpito meno ripen- sando ai pani e alle focacce romane che gli scavi di Ercolano e di Pompei ci hanno restituiti intatti dopo quasi due- mila anni ma che si ricollega a una pidcola; storia meritevole di ricordo. Per- chè non siamo di fronte a u tL documento che testimonia solo il sistema di nutri- zione più diffuso un tempo tr a i mari- nai di quella plaga, ma all'emblema, per cosi dire, di una veridica e roman- tica vicenda d'amore, protagonisti il ca- pitano Winterbone e la sua fidanzata, una giovane e graziosa infermiera. Fu appunto nel 1930 ch e il marinaio, prima d'imbarcarsi per un lunghissimo viaggio, consegnava a Susanna Eyrd il famoso biscotto quale pegno d'amore. L'assente alla fine tornò, i due si spo- sarono e l'unione dovè essere cosi felice che la donna conservò per tutta la vita in una scatola, al pari di una gemma preziosa in uno scrigno, la piccola gal- letta che , costituiva il, primo dono offer- tole dall'amato. E vicina 1 a morire, lo consegnò come talismano alla nipote fa- cendosi promettere che mài!se ne sareb- be disfatta, evitando specialmente che andasse distrutto. Il seguito è meno pre- ciso ma sembra che una pronipote, ere- de della nipote, non sia stata troppo fe- lice nella stia vita coniugale o sia ri- masta zitella, tanto che dall, P pareti do- mestiche il vecchio biscotto, ormai nien- te più che oggetto di museo, andò a finire e lo si ritrova, oggi, nella colle- zione di Kings Lynn. Ma, come si accennava, si può risali- re molto più indietro nel tempo. Altre storie, connesse a gesta avven- turose, ci hanno lasciato primi navi- gatori e gli antichi combattenti. La sto- ria del pane è anche storia della umana civiltà, l a rivoluzione delle armi belli- che trova riscontro in quella del vetto- vagliamento. Gli eserciti di Antonio, i primi forse ad essere perfettamente e- quipaggiati. furono anchi* i primi a tra- sportare una forma di pane di lunghis- sima conservazion e perchè ripetutamen- te cotto, cioè biscottato. I Veneziani e i Genovesi, al tempo delle gloriose, repub- bliche, ripresero l'insegnamento romano e perfezionarono quel tipo di pane sen- za lievito, di lunga e facile conservazio- ne, che in poco volum e racchiudesse Un alto potere nutritivo. „ Gli stessi nostri monaci sul finire dei Medio Evo. e al principio della Rina- scenza, si erano specializzati in certi prodotti ricotti dal nome di, u pani dol- ci» e dalla foglia sottilissima. Sono i L'abbonamento annuo al '' Giorenal deall Domaenic ' costa L. 12 Per le abbonate alla L. 10,70 die biscott progenitori dei moderni biscotti che di- verranno di moda e oggetto di una vera industria nella seconda metà dell'otto- cento assumendo, specie nei paesi an- glosassoni, un'importanza notevolissima tra gli alimenti complementari. Nei pae- si latini invece si considera largamente quasi un genere di lusso, salvo ad im- portarli dall'Inghilterra. Ma oggi; almeno in Italia, la situazio- ne è molto cambiata. La nostra indu- stria, forse perchè giunta in ritardo, ha saputo svilupparsi con ritmo . veloce. Non solo è praticamente cessata ogni importàzion e di prodotti stranieri, ma siamo noi a mandare i nostri nelle stes- se Colonl e del Regno Unito. Al quale proposito è ben vero che nella ricchis- sima gamma di tipi e di fogge che i biscotti consentono, si ritrovano quelli classici all'uso inglese, ma noi siamo riusciti. a vincerli in fantasia inventiva, ed associare il nostro miele ai succhi incomparabili della nostra frutta, ad emanciparci da quei Wafer esotici che solo l'etichetta straniera faceva un .tem- po preferire. Pure difficilmente il profano può sup- porre quanto sia complessa la nascita del biscotto più semplice, di una gal- lettina ad esempio. Un componente es- senziale come per tutti indistintaménte: pUTO fiore di farina al quale si aggiun- ge poco grasso, poco zucchero, qualche aroma. Ma poi le macchine s'impadroni- scono dell'impasto, lo raffinano, lo schiacciano, lo tagliano a formelle; i forni continui le ingoiano e le riversa- no senza posa: il secco calore e il picco- lo spessore della pasta fanno si che essa cuocia perfettamente restando friabile e porosa, mentre il suo amido subisce una profonda trasformazione che lo elabora in form e più elementari e del tutto as- similabili. Ecco perchè i biscotti sembrano al pa- lato sempre un po' più dolci e dànno spesso l'impressione di essere quasi so- lubile. E' una resistenza elettrica che in lungo tubo buio li ha quasi predigeriti per noi. Certo in queste misteriose tra- sformazioni fisico-chimiche e nell'ausilio della tecnica, è altrettanta poesia che nell'amorosa istoria del capitano Win- terbone. CESARE ALDANI. ha perfezionato tecnicamente e reso sempre pili aderenti alle ne- cessità pratiche delle diverse categorie di cittadini LE ASSICURAZIONI COLLETTIVE le quali sono ugualmente consigliabili ai «Datori di lavoro» e si «Prestatori d'opera». Ai primi perchè li sollevano da gravi respon- sabilità, che vengono assunte dall'Istituto stesso; ai secondi, perchè dànno ad essi la certezza della tutela dei loro diritti. LE ASSICURAZIONI COLLETTIVE olirono condizioni di particolare favore, i ra cui- NEI CASI DI LICENZIAMENTO O D i DIMISSIONI, la possibilità di risolvere il contratto fin dal primo anno del suo decorso: il rela- tivo valore può corrispondere all 'ammontare dell' indennità dovuta all'impiegato; IN CASO DI DISOCCUPAZIONE O DI ASPETTATIVA, la sospen- sione temporanea, in determinate condizioni, dal pagamento dei premi, pur restando il contratto in vigore a tutti i suoi ef fet t i; IN CASO DI INVALIDITÀ' PERMANENTE TOTALE, la corre- • sponsione all'assicurato, di una rendita annua e la sospensione con- temporanea dei versamento dei premi, pur rimanendo la polizza in pieno vigore come se i premi dovuti fossero regolarmente versati. Gli assicurati nelle torme collettive, sia «ordinarie» che «po- polari» godono anche essi della PARTECIPAZIONE A GLI UTILI D'ESERCIZIO DELL'AZIEN- DA, nonché di numerose PROVVIDENZE SANITARIE, istituite espressamente per gli aderenti all 'Istituto Nazionale delle Assicu- razioni. Giova ricordare che le polizze emesse dall'Istituto Nazionale delle Assicurazioni, oltreché dalle Ingenti riserve dell'Ente, sono anche GARANTITE DALLO STATO Molti Enti od Aziende hanno già assicurato il loro personale presso l 'Istituto Nazionale delle Assicurazioni eoa tali contratti in forma collettiva. Informazioni e progetti sono torniti gratuitamente dalla Dire- zione Generale dell 'Istituto 0 dalle sue Agenzie Generali. ' Ì ^ i l i n ' V v 'fSiiyf^.-j A

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