LA CUCINA ITALIANA 1934

N. 1 — 15 Gennaio 1934- X II LA CUCINA ITALIANA S \ J u i c io la * ORSOLETTA (Ancona) — Speriamo non si sia avuta a male se nella pub- blicazione della sua ricetta « Ravioli pra- tici » dovemmo sopprimer^ tutta la par- te, diremo cosi, episodica: troppa, per essere il codicillo di una ricetta gastro- nomica. troppo poca cosa per avere im- portanza di novella. D'altra parte, siamo sempre alle prese con lo spazio relativamente limitato in confronto della esuberanza di materiale. M. B. (Vicenza) — A due speciali ringraziamenti ella ha diritto: uno da parte dell'Amministrazione del giornale per le nuove abbonate procurate e la promessa che non intende desistere dal- la sua opera di propaganda; l'altro da parte di « Delia » per quanto si riferisce alle ricette regionali folcloriste. afe IRIS (Tivoli) — Mentre ricambia- mo i suoi auguri Le rispondiamo per quanto si riferisce ai torroni che abbia- mo soddisfatto il suo desiderio nel nu- mero dj dicembre scorso. Quanto poi alla ricetta della pasta sfoglia, fu data parec- chio tempo fa; ma, chiedendo scusa ai vecchi abbonati, se la facciamo leggere una seconda volta, ne rinnoviamo oggi la prescrizione per far cosa gradita anche alle nuove abbonate che da quel numero sono oltre 60.000- jjc G. T., Taormina — Certamente. 1,'alimentazione della madre che allatta non può non influire sulla salute della creatura, specialmente pe x quanto può provocare, come nel caso suo, riscaldo intestinale. Ci sembra, peraltro, nna questione da sottoporre più a pediatra o medico in genere, che non a un giornale di gastro- nomia. L- M., Termoli (Campobasso) — Ad- dirittura tutti i latticini ? Demmo già la ricetta per la ricotta in casa. Adesso Lei vuol sapere il modo di pre- parare le mozzarelle, le scamorze, le pro- vole e tutti gli altri latticini, oltre al me- todo per estrarre il burro dal latte. Ella ci permetterà di rivolgerci a qual- che competente in materia poiché qui non siamo più in campo di « cucina 1, nè di « economia domestica », nè di <c canti- na », ecc. Le saremo precisi prossimamente poi- ché la Sua amabilità .verso il giornale, e i pratici servigi che ad esso rende, la fanno meritevole di speciale atten- zione da parte nostra. $ G. R-, Sayelli Ella ci chiede lu- mi per fabbricare in casa, con gemme di pino Silano raccolte in primavera, un li- quore f dolce, gradevole, stomatico e rico- stitueìte. Lo prepari presso a {foco come il fa- moso liquore Che si fabbrica a Camaldoli nel Casentino: la fusione delle gemme m poco alcool finissimo và lasciata così per almeno un mesetto. Alla fusione aggiungere un litro di sci- roppo naturale — a 26» bollente e poi fat- to raffreddare — per un bicchiere da tavola di fusione. * G. S., Monza — Quando Lei ci ha chiesto se vi sia modo di pulire e lucida- re vetri, specchi, vasche da bagno, auto- mobili, maioliche, mobili bianchi laccati, cromo, nichelio, argento, ecc., senza secchio e senza spugua, noi pensammo che pretendeva quasi un miracolo. Ma proprio in questi giorni abbiamo avuto occasione di constatare che la Sua aspettativa non er a esorbitante. Esiste infatti un cuscinetto messo in commercio proprio per gli scopi da Lei desiderati. Inoltre il preparato non contiene ve- leni nè acidi, non forma verderame, non rovina le mani, non intacca la pittura, le vernici, la doratura. La cameriera di « Delia » ne è entusia smata perchè non deve più girare su « parquets » o tappeti col secchio del- l'acqua. Viceversa, il cameriere ha osservato che occorre troppa pressione sui vetri per ripassare sveltamente dopo l'uso del cuscinetto con panno pulito. Ma a noi che assistemmo alla discus- sione dei due domestici sembrò che Tina avesse ragione quando • rispose ad Aldo che quei pochi minuti vengono ben com- pensati dal servizio che il nuovo prepa- rato rende. Dove si compra? Ehi Questo poi chi lo vorrà sapere ce lo domandi extra giornale perchè non possiamo trasformare la redazione della « Piccola posta » in ufficio di pubblicità. jjc R. Z., Bologna — Quanto ai termini inglesi di cui ci chiede la traduzione, ben volentieri esaudiamo la Sua richiesta, ma anche a questo riguardo preghiamo i let tori di non imitare l'esempio. Forse un buon vocabolario inglese a- vrebbe potuto soddisfarla lo stesso. Graham flour (E' una farina. Evidente- mente <1 Graham » è il nome del fabbri- cante, poiché tale termine non è nem- meno citato nel dizionari^ di Oxford); Buckwheat flour (E' la farina di grano saraceno) ; Hickory nuts (seno le noci americane| • I'ecan (specie di noce mo- scata dell'America) ; Cramberries (bacche di mortella di palude - bacche eduli - usa- te nelle torte); Blueberries (sono le bac che di mirtillo); Bran flour iè la crusca). * M. B., Milano — Giustissima la Sua osservazione a quanto è stato pubblicato nel « ricettario della prima infanzia », Ella nota oggettivamente: «...molte mas- saie non sanno cuocere il riso integrale; difatti sarebbe troppo costoso e molesto far cuocere per 50 minuti com e indicato, ed è per questo che molti non fanno uso di riso integrale tanto sano e gusto- so. Il riso integrale, almeno da quanto ho appreso, lo si deve mettere in acqua il giorno prima precisamente come si fa per i fagioli e per il merluzzo. Così pre- parato cuoce più facilmente ». Quanto alla Sua lettera sugli articoli di « Delia » a proposito della epurazione del linguaggio gastronomico dalle parole barbare ed esotiche, non ci sembrò il ca- so di pubblicare soltanto la Sua. Avevamo promesso di riprodurre le più interessanti lettere al riguardo. Ma sono state tali e tante, che avrebbero occupato almeno una intera pagina. Il sopprimerne qualcuna poteva dar luogo a gelosie. E così non ne pubblicam- mo nessuna, anche perchè non volevamo trasformare un giornale di cucina in una palestra letteraria. jjs E. B. S., Venezia — Non basta es- sere abbonati sd « Giornale d'Italia » per chiedere ricette, consigli, ecc., alla Pic- cola Posta de La Cucina Italiana. Bisogna essere abbonati al nostro giornale. Tanto in risposta alla Sua richiesta. * G. G., Torino — I volumi della « Bi- blioteca di Gastronomia editi dalla Soc. An. Notari sono pronti quasi tutti, cioè su 12 ne mancano soltanto due: a La vera Cucina italiana » (cioè le Specialità re- gionali). $ C. M., Roma — Senta: noi non ab- biamo avuto l'onore di conoscere Giusep- pe Mazzini e tanto meno il piacere di aver gustato la torta che Egli aveva ap- prezzata in Isvizzera e la cui ricetta tra- smetteva alla madre. Ne sappiamo, dunque, quanto lei. Nel pubblicare quella ricetta abbiamo onestamente spiegato la gènesi di essa. Se, provandola, non è riuscita di sua s e r i a z i on e, perchè « la pasta non si è 11 ti» ita nè cotta » con chi se la prende ? V . iremmo oscurare per questo fatto la gloria e la fama di Giuseppe Mazzini? jjc M. V.O., Roma — E non è in nostro potere neanche il placare la sua arrabbia- tura per il fiasco nella prova delle aran- eie soffiate — l a cui ricetta era stata in- viata alla Cucina Italiana dal cav. Gio- vanni Giannoni, insegnante alla Scuola Gastronomica di Firenze — Lei trova che «l'impasto esce tutto al di fuori dell'aran- cia e mentre cuocendo leva, all'interno resta un po' di sebiumetta liquida ». Lei crede anzi che le dosi siano errate, ecc. Proprio nello „tesso giorno in cui ci è giunta la sua cartolina, un'altra abbona, ta, che lodava.i vari piatti provati su ri-

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