LA CUCINA ITALIANA 1934

14 LA CUCINA ITALIANA 1. Settembre 1934-XII amiche gentili che ci procurano nuove abbonate òlla CUCINA ITALIANA la nostra Amministrazione intiera' ben volentieri doin graz,iosi proporzionat i al ttumero deigl abbonami ent nuiov ceh ci saraonn stiat procui rat Dirigere le rimesse e la notti degli abbonamenti nuovi alla Amministrazione del Giornale d'Italia ROMA, Palazzo Sciarra. quale ci ost inavamo a voler riflessa un poco della nostra passione cam- pagnola, con quel niente di verde e di rampicanti che i terrazzi consen- tivano, con il buio sprofondo del la cant ina: ove il gorgogl iare del mo- sto in ebollizione accompagnava il cont inuare dei sogni che la già chiu- sa estate aveva suscitato. La sera del l 'arrivo del la castel la- ta è fes ta grande, chè tutti sono al- zati, anche i bambini, per assaggiare i sughini e propiziare con essi, al buon esito dielle paterne cure enologiche. Tra t to il sugo, cioè i l mosto fer- mentante, lo si impasta con far ina, inf ittendolo di pignoli, e lo si cuoce lentamente nel le forme più var ie: e si ha cosi tante masse gelatinose dol- cissime, che sembrano oe \ ricordo iati e f an ifli oroscopi sul vino Che né f rut terà. Pòi si ribàtte a colpi GÌ martel lo il tappo del t ino e si lascia che li tett i lo eserciti i Suoi d i r i t ti Ogni tanto, scendendo in cant ina, ci si sof fermava & guardare i l nugo- lo di moscerini danzanti là in alto sul la bocca del tino, elemento dei mi- sterioso processo di trasformazione, di cui con ansia sa attende a finale, che consenta la degustazione. Non ho davvero te pretesa di. spie- gare, né la vogl ia di cercare le ra- gioni per le 4u&ii soiò $ àiéuhè étti» trade d' Ital ia < e part icolarmente nel- rÈnHlia) i l vino si facc ia ih casa, anche da chi non abbia vigne pro- prie. Vogl iamo pensare al la lontana tra- dizione romana, che si s i* perpetua . 1 ta ih questa terra che la romani tà assorbì profondamente, per la quale ogni casa doveva prodursi i l Vino che servisse per tut to l'arino? S i comprano le uve di terre lonta- ne- Ricordi ai f ioràno a rappresentare l 'arrivo dellé cassette di uve dal Me- ridionale, da Cerignola, da Taurasi, da Tr an i : nomi che sembravano solo vivere nei pòchi giorni del la vendem. mia e del fervore del vino nuovo. Sàpi enza di consiglieri, misurava- no le proporzioni delle miscele di uve, perchè i e uhe dessero l a forza senza nul la togl iere al la grazia ed a l pro- fumo del le al tre; e perchè non ili- fluissero sul divino liquore le muf fe e 1« acidità che per 11 lungo viaggio sì ©ràno formate. E sapiènte cura prevent iva dei re- cipient i; e cauti accorgimenti di ri- medi per togl iere un vizio o per mi- gl iorare »uà qual i tà; e studi astro- nomici per aver la luna buona allo imbottigli amento. && per 1 fagas ì« la gioia dei ttfié in casa, e i a i l terzanel lo, che Si sno- dava a spi l lare nel fiasco, e dei qua- le ci era consentito i l più largo uso. Avevamo compagno nel ghiotto bere, Un caro amico di gioventù di nostro padre, che però per un feno- meno ben strano di amnesia, lascia- va sempre pièno i l fiasco del vinello, ed esaurito quello del vin buono!..- APICIO per in tremen tare l'uso del vino, e qui adi il consumo deite uve. Perchè soddisfazione ed economia si darebbero la mano a trust i.mare in convinti propagandisti gli iniziati. Naturalmente a lato economico del problema è quello ohe costituisce la ragion pr ima del la preparazione dèi vino ih casa. N Pn solo per il minor costò, ma anche e sopratutto per la più intensa diretta uti l izzazione; giacché oltre M pr imo vino, quello da bottiglie, si h i l ì secondo vino, da tavola; la torchia- tura e finalmente 11 terzanel lo ó vi- nello, agretto, dono delle graspe non totalmente esaurite t che, inesauri- bili, tanto ne donano per quanta ac- qua via via vi si aggiunga. Cosi la cant ina Si arricchisce di Tln piccolo stuolo di negri ometti, che segnano là via percorsa dal la fami-, gl ia; e che salgono a punteggiare gli avvenimenti più notevol i: la ì es ta del papà, un br inante successo à scuola, l 'arrivo di un ospite più gra- di to; e non par l iamo degli avvenimen- t i eccezionali t ra 1 fidanzamenti, le lauree ed i matrimoni. Ca ra vecchia cassi patema, nélla lontano una squisita ghiottoneria, degna del canto che il poeta seicen- tesco bolognesi, Croce," ebbe a dedi- cargl i. ì grandi assaggiano tt inosto

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