LA CUCINA ITALIANA 1934
J Settembre Ì934-XXI LA CUCINA I TAL I ANA LA DONNA E LA CAÌA * i n B' quésto un dono che la campatila e 11 suburbio hanno fatto alle città ope- raie, sonanti di traffico e di lavoro. I primi {raìci di penduli geranei bian- chi o purpùrei, le prime volute legge- re d i . compa:iU'.e si affacciarono alle fi- nesf'elie basse delle casupole dèi Bòi- ghi, tra lé piànte d'erba iuta e di basi- lieo: p&li là costumanza," vecchia di tan- ti anni all'estero, ebbe fortuna, ed óra nen c 'è signora o massaia, che abbia un'altana o un balcone, che non voglia, quando il. soie caldo suona la diana del- la rinascita, tramutare ti suo poggiolo in. un giàrdino pénsile. L'impresa però non è facile e spésso, o pei imperizia o per impazienza, iò spefàte, U sognato giardino (ciuffi di roSé Su sfoiidio cupo di vitalba rigoglio^ s» e tenace, grappoli di glicini o ros- seggiar di garofani) si tramuta in una piccqja landa deserta, dove pòchi arbu- sti viVònó séfizà gioia e senza rigoglio. ficcò perchè diamo qualche" consiglio piràtico alle dilettanti giardiniere assicu- rando loto, se ei seguiranno, dei sue cessi lusinghieri. Innanzitutto signore, non peccate d'or- goglio : non sognate di fare culture rare, innesti complessi, nessuna insomma di quelle creazioni da orticultori, i quali, oltre alia esperienza ed alla tecnica, hati.nO a loro disposiiio.ne Spàzio è mez- zi eccezionali: contentatevi del poco, del casalingo, magari di soli gerani è di comune edera. E sopratutto non scorda- te che la rosa di macchi^ 6 1» mamma di tutte le rose. Quindi scegliete fiori e piante robusta, capàeì dì resistere afie pazzie delia stagione; t|tìélie piante che per vivere non abbiano bisogno di troppe cur e mi- nuziose e difficili, Per nascondere le tughe dei muri e il bianco della calce (che in estate eoi sole da un riverberò tedioso e dannoso alla vista^ la vite ame- ricana mi pare la più consigliabile; compratene delle piantine già adulte « interratele ih cassette di terracotta *> anche di legno, che siano, molto grandi e piOfòttde, peichè le ràdei abbiano ter ra per nutrirsi e spazio per estendersi durante la Crescita. Usate terra di giardino ingrassandoli con i concimi artificiali che si trovano prèsso tatti gli orticultori: e ricordatevi che là cassétta deve aver e vàri buchi praticati nei fondo per lo seolo de l l ' ai qUà altrimenti correrete il rischio di far matti«! contenuto e contenente 1 I tralci delle piante vanno fissati al tauro con piccoli chiodi foggiati a ferrò di eavallo i quali debbono essere sem- pre di un diametro maggiore del ramo ofldé evitare costrizioni che non per- metterebbero il libero fluire della linfa. I fiori (iOse, gelsomini, Oleandri), poi»- •otto essere tenuti negli stéssi vasi nel quali si sott comperati: ina quando il loro rigoglio facesse nascere la necessi- tà di dare alle piante in fiore una... cast. J>iù comoda, si abbia dira di traviarli con tutto il loro pane di terrà che è la miglior difesa pér le ràdici. Chi invece abbia l'ambirione di semi;. nare i propri fiori, rastrelli bene la ter- ra, tòlga i sassolini e le zollette dure * secche, metta ì sèmi ad una certa di- stanza l'Uno dall'altro, lì còpra Còn Un leggèro strato di terra, poi anaffi abbon- dantemente. La giardiniera operosa 6 diligente sòt- veglierà quotidianamente le proprie piantagioni! taglierà i rametti avvizziti; stàeclifcf» lé. ftfiie sacrificherà anche qualche bocciolo se la... covata troppo abbondante minacciasse ' i l libe- ro sbocciare dei fiori. Le piànte vanno bagnate dopo il tra- monto: pei: qUt'stà Àeiicàtu t vitale èpe- razione il meglio è ancora l'ottocente- sco annaffiatoio. Le sistole à gettò vio- lènto oltreché non essere ¡strumenti di balconi rischiano di sciupare rami é fio¿ ri e non distribuiscono l'acqua con la voluta e dovuta equità. Mi pare d'avervi detto tutto! Ed ora signore, mettetevi al lavoro con questo vademecum nel grembialino di fatica: vedrete che tra poco tefiipià la vostra al- tana sarà fragrante come Un gran cespd fiorito. RIÑA S IMONETTA. ha perfezionato tecnicamente e rèso sèmpre più aderenti alle ne- cessità prat iche dèlie diverse categorie di ci ttadini LÉ ASSICURAZIONI COLLETTIVE le quali sono Ugualmente consigl iabi li al «Datori di lavoro» e B 1 «Prestatori d'opera». Ai primi perchè 11 sol levano da gravi respon- sabilità, che vengono assunte dal l ' Ist i tuto stesso; ai secondi, perchè danno ad essi l a certezza della tutela dei loro diri tta LÉ ASSICURAZIONI COLLETTIVE ol irono condizioni di particolare f avore Ira cui< NEI CASI DI L I CENZ I AMENTO O D i DIMISSIONI, la possibilità ai risolvere il contrat to fin dai fìfifno arino dèi siid decorso: li rela- t ivo valore può corrispondere al l ' ammontare del l ' indenni tà dovuta al l ' impiegato; IN CASO DI DI SOCCUPAZ IONE O DI AS PETTAT I VA, la sospen- sione temporanea, in determinate condizioni, dal pagamento dei premi, pur restando li cont rat to in vigore a tutti i suoi ef fet t i; IN CASO DI INVAL IDI TÀ' PERMANENTE TOTALE, la corre. sponsiOne al l 'assicurato di una ^rendita annua e la sospensione con- temporanea del versamento dei premi, pur rimanendo la polizza in pieno vigore come se 1 premi dovuti fossero regolarmente versati; Ol i assicurati nelle forme collettive, sia « ordinarie » che «po- polari», godono anche essi della PARTEC I PAZ IONE AGLI UTILI D ' ESEKCIZIO DELL'AZIEN- DA, nonché di numerose PROVV IDENZE SANITARIE, istituite espressamente per gli aderenti al l ' Ist i tuto Nazionale delle Assicu- razioni, Gi ova ricordare che le pòlizze emesse dal l ' Istituto Nazionale delle Assicurkzioni, ol treché dal le ingenti riserve dell 'Ente, sono anche GARANTITE DALLO STATÒ Mol ti Enti od Aziende hanno già assicurato il loro personale presso l ' Ist i tuto Nazionale delle Assicurazioni con tali contrat ti in forma col lettiva, Informazioni e progetti sono forni ti gratui tamente dal la Dire- zione Generale del l ' Istituto 6 dàlie sue Agenzie General i. 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