LA CUCINA ITALIANA 1934

14 LA CUCINA ITALIANA 1. Settembre 1934-XII S I O N C E I L I T A ' A r g e n t e r i a Abbiamo lasciato da parte, in que- s ta rubrica, per qualche numero, l 'ar- gomento del la tavola apparecchiata, perchè se n' erano presentati al tri di at tua l i tà e desiderati da parecchie ab- bonate. Abbiamo parlato di tovaglie- ria, di vasel lame, di guarnizioni, ma ancora mol to resta a dire. L' argenter ia è quel la ricchezza del la casa che va meno soggetta al la moda, dato che il suo prezzo non permette nuovi acquisti ad ogni nuova luna o ad ogni capriccio; è, anzi, una gioia possedere edl adoperare l 'argenteria che da anni o da secoli si t rova nel- l a nostra famigl ia. Ad una sposa che mi chiede se è megl io comperare argenteria nuova od ant ica, rispondo che, quando non sia troppo usata, è da preferirsi l 'antica, s ia per l a buona lega, sia per la pa- zienza con cui è stata lavorata nei tempi in cui il ri tmo del la v i ta era meno febbrile, il guadagno meno im- pel lente, l 'artef ice l avorava con vera passione, e non c'era la sete dli ap- parenza che ci rovina ora. Volendo acquistarne del la moderna, bisogna rivolgersi a case di tut ta fidu- c ia e non fare economia. E' un'eredità che si lascia ai figliuoli ed è uno di quei generi, per cui «chi più spende, meno spende ». Lo stile novecento naturalmente og- gi impera, ed è simpatico, con l a sua l inea dr i t ta; vi sono dei lisci mobi- let ti in radi ca di noce che contengo- no un servizio completo per dodici, cioè vent iquattro posate grandi, dedi- t i da f rut ta, dodici da dolci, dodici da pesce, trentasei cucchiaini da caffè, dodici da gelato e poi dlei cucchiai più grandi, un mestolo per la minestra, le saliere, i tagl ia-uova, le posate gran- di per pesce, per dolce, la grande pin- za per gl i asparagi, l a pal et ta pel ge- lato, un cucchiaio grandte bucherel la- to che serve a mettere lo zucchero sul- le fragole ecc. Non vanno più quelle grandi scato- le con forchettoni, cucchiaioni ecc., perchè tut to adesso si tagl ia in cuci- na e su ogni piat to da por tata sì met- tono la forchet ta e i l cucchiaio di grandezza comune, eguali al servizio. Chi ha ima sala da pranzo in isti- le, cerchi di accordarvi, per dare maggiore signori l ità all ' insieme, va- sel lame ed argenteria. Oggi poi, da ta la grande ricerca del l 'antico, mol ti preferiscono dell 'ar- genter ia anche diversa per ogni servi- zio, ma solida e di bel la l inea e, se abi tano Roma o vi sono di passaggio, frequentano «Campo dei F i or i »; se abi tano in centri minori, vanno da rigat t ieri o da antiquari, oppure inse- riscono degli avvisi sui giornali. VI sono dei servizi completi, che hanno dei coltellini da f rut ta in ma- dreperla, e par te dei coltelli grandi col mani co di legno — imagino sia per evi tare l ' impressione f redda del- l 'argento, in inverno, — ma debbono essere in ebano od in legno finissimo, per resistere belli e lucidi anni e de- cenni. Avendo poi una sala da pranzo in istile, dove la ra.wetta del l 'argenteria stonerebbe, si può f ar dividere 1 cas- setti di un mobile del la sala stessa come fossero degli astucci, e tenervi stabi lmente l 'argenteria, che, in que- sto modo, può essere giornalmente • più faci lmente control lata. E' bello che l a c i f ra del l 'argenteria eia tut ta eguale in una famigl ia e ma- gari sia, ridotta natura lmente di pro- porzioni, l a stessa del la biancheria • del vasel lame di casa. Le oliere d'argento erano, una vol- ta, grandissime, adat te al le grandi tavole delle grandi sale ed erano, di solito, eguali al porta-senape e mo- s t arda; adesso chi ha la for tuna di possederle, non le posa più sul la to- vagl ia, ma ne adorna \a sala t^a pran- zo. dato l 'uso invalso di f ar condire tut to in cucina. Volendole, poi, a ta- vola, si comperino quelle modernissi- me dS cristallo, formate da due olle- re in forma, poste su di un vassoino pure In forma, stile 900; sono ideali, perchè si pul iscono presto e bene mentre, adoperando oliere col « fu- s t o» d'argento, ci si trova al le prése con macchie f a t te dall'aceti» e diffi- ci li a f ar sparire. Ci sono pure le ana- loghe senapiere. Cinquant ' anni fa, tut te le buone famigl ie possedevano sotto-bottiglie • sotto-bicchieri in argento. Credo che le sotto-bottiglie non torneranno più, perchè ormai 11 vino e l'acqua sono servi ti dal domestico o dalla camerie- r a ; invece ho visto, in un ambiente elegantissimo, riapparire le sotto- coppe di magni f ico cristal lo tagl iato, sti le 900, di mi sura degradante a se- conda dtel bicchiere a cui servivano, eguali al servizio di bicchieri, alle «a- saliere ed al le coppelle. Le saliere possono essere In issile» in argento, oppure In argento e cri- stallo, (ma sempre i l sale deve essere contenuto nel cristallo) oppure tut- te in cristal lo e sempre debbono ave- re una base ben sol ida: nessuno ci crede, ma nessuno vuol avere la faci- l i tà di spargere il sale sul la tovagl ia, a c ogni pasto. Le saliere più moderne sono quelle i n cristal lo di piombo tagl iato a ma-

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