LA CUCINA ITALIANA 1934

14 LA CUCINA ITALIANA 1. Settembre 1934-XII S C U O C E 1 3 1 C U C I K A La donna e l'arte del far da mangiare La Cucina, parte principale della economia domestica, è divenuta scien. za utile ed arte dilettevole, necessità pr ima della vi ta; le sue discipline ag- giungeranno sempre un pregio mag- giore a quella col lana di cognizioni pratiche, necessarie e piacevoli che devono formare l 'ornamento del la semplice donna di casa, come della signora elegante, dest inata dal la na- scita o dalle evenienze, ad occupare un posto elevato nel la moderna so- cietà. Dal la gran dama, cui una raf f ina- ta educazione procura altissimi godi- menti intel lettual i, svi luppandone le doti naturali del senso art ist ico e l'a- more del bello in ogni sua mani fe- stazione, che potrà anche essere pit- trice, musicista, letterata, poetessa; e l la donna di civile condizione, cui pi ttura, musica e poesia, potranno so- le esser sollievo ideale all 'animo, nella prosa quotidiana della esistenza; al la sempl ice e modesta donna del popo- lo; tutte queste creature che hanno così bella e del icata missione da com- piere, hanno il dovere di conoscere bene questa, che non esito ad affer- mare scienza, quest'arte, così poco ap- prezzata da molti, e pur tanto bella e necessaria. Nel l ' Ital ia r innovata dal Fascismo, da qualche tempo si stanno facendo esperimenti per dare impulso ad un insegnamento prat ica di educazione domestica, al la qual cosa i nostri Go- verni passati non avevano creduto da- re nessuna importanza, lasciando ca- dere f ra la indi fferenza generale le poche iniziative private. A l 1912 risale la pr ima nomina di una Professoressa di Cucina in Fran- cia, con il titolo uff iciale ed acca- demico di Professore di Cucina al la Scuola Nazionale Superiore d' inse- gnamento di Economia domestica di Grignon. Materie d' insegnamento: igiene ali- mentare, confezionature di cibi per 1 vari regimi, pasticcerie, conserve ali- mentari, conserve di f rut ta, di legu- mi, gelat ine in genere, nomenclatura dei tagli di carne, ecc. Ricordo di aver letto anni orsono una relazione che un resocontista di giornale faceva di un importante istituto femmini le nella occasione del- la premiazione delle alunne. Esso aveva ammi rato i lavori ese- guiti dal le industri mani delle volen. terose scolare, lavori di cuci to, 'di rica- mo, frastagl io e riporto, di disegno, di figura e di paesaggio, di pi ttura a pastel lo ed acquerello, ecc. ma con- cludeva la sua relazione-resoconto che aveva ben volentieri apprezzata tut- ta l 'at t ivi tà e delle insegnanti e del- le alunne, aveva visto con piacere qua- le amore esse portavano e al lavoro e allo studio, ma constatava con gran- de rincrescimento e con melanconico pensiero, che neppure un solo saggio era stato presentato di una scuola prat ica e tanto necessaria; quella del- la cucina che pur faceva par te nel programma dell' educandato. Eppu- re questo insegnamento, questa parte del programma, era lì per dimostra- re come con questo SÌ volesse com- pletare la educazione delle giovinette. L' arte del f ar da mangiare non è del le più faci li ad impararsi; legge- vo tempo fa nel la autorevole Scena Illustrata, magni f ica rivista che si stampa nel la mia Firenze, un elogio dei cuoco: li -uoco, scriveva Pais, è il chimico che dosa, pesa, scruta, compone e scompone, segue la via u- mida o quella secca, aggiunge e to- glie. unisce e separa, per giungere sempre ad un precipitato nuovo, ad una combinazione nuova, ad un cor- po nuovo. Come il chinino, il cuoco vive f ra gli alambicchi e le storte, il fuoco ed il fumo, 1 bollitori e di- stillatori- Ed anche i l campo cucina- rio è sterminato, come quel lo che madre na tura offre al lo scienziato ». La Cuc ina è arte, ar te vera e bella, come tutto ciò che tende a dare nel la vita sensazioni gradevoli che dispon- gono l 'animo al bene, il cuore a sen- t imenti gentili di fratel lanza, di af- fet to e di amore, e chi può negare questi risul tati benefici al l 'arte no- stra? Ecco perchè le nozioni, almeno le più elementari del l 'Arte gastronomica- cucinar ia dovrebbero adunque obbli- gator iamente f ar parte dell 'educazio- ne della donna a qualunque ceto, a qualunque classe essa appartenga, ec- co perchè le future spose, fino dal la loro adolescenza non dovrebbero di- sdegnare di avvicinare i fornel li co- me non disdegnano di sedersi al piano. La signora di civile e modesta condi- zione, che dovrà da sola pensare a dirigere la casa e sarà in cont inuo pensiero per la salute e il benessere di suoi cari, deve conoscere i suoi do- veri, e perciò ha bisogno di sapere di cucina ed in questo, quanto più ella sarà artista, tanto più l ieta sarà la vi ta del la famigl ia e per lei, tenero, condiscendente ed affettuoso il mari- to, il quale tornando a casa stanco, talvol ta annoiato dal le quotidiane oc-

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