LA CUCINA ITALIANA 1934
14 LA CUCINA ITALIANA 1. Settembre 1934-XII Come funziona e prospera l a R. Scuo la Te cn i ca di Torino Crediamo far cosa gradita alle nostre lettrici e ai nostri lettori pubblicando il chiaro articolo del Direttore della R. Scuola Tecnica di Torino per l'industria dolcia- ria, e contribuendo con questo a divulgare la conoscenza di una Istituzione che torna a vantaggio e decoro di una delle nostre più fiorenti industrie nazionali. Per quanto concerne l ' istruzione tec- nica e professionale i tal iana, mentre tut ti conoscono i grandiosi Istituti de- > dicati al la meccanica industriale, al la indust r ia del legno, al l ' elet trotecnica ed alle industrie tessili, pochi invece sanno d i e anche le principali nostre industrie al imentari posseggono esse pure la loro Regia Scuola tecnica, che da circa quindici anni vive di vi ta o- norata e prospera in Torino, dove es- sa venne fondata con R. decreto 11 apri le 1919. i n base a questo decreto a l la Scuola predet ta veniva af f idato l ' important issimo incarico di tenere regolari corsi didattici per l ' industria del la macinazione, per quella della pa- stificazione, pel panifìcio e per i vari «5**ni del l ' industria dolciaria. Quindi 3^ssta Scuola può considerarsi come una logica appendice delle nostre nu- merose e fiorenti Scuole agrarie, dato che le industrie al imentari di cui si deve occupare l a Scuola di Tor ino fo- no appunto quelle in cui vengono uti- l izzati e valorizzati i prodotti del no- stro suolo. L' istituzione di questa Scuola venne a colmare una l acuna che si faceva sentire non solo nel l 'ambito dell ' istru- eione tecnica ma sopratutto negli am- bienti industriali, dato che anche per le principali produzioni al imentari MULINETTO DIDATI ICO SPERIMENTALE ziani, rendeva ogni produttore qu'tel padrone assoluto del proprio mercato, quando la clientela era quasi obbliga^ ta a servirsi presso una determinata azienda, perchè le altre erano troppo lontane e forse anche ignorate, indub- biamente per l 'art igiano e per l'inci- piente industriale era cosa assai faci le il vendere e il guadagnare. Al lora an- che un grossolano empirismo poteva benissimo sostituire l ' at tuale tecnica, perchè allora poco importava di rica- vare dal le materie prime e dagli scar- si impianti di trasformazione il mi- gliore rendimento possibile. Oggi invece le condizioni di lavoi*. e di produzione sono radicalmente mutate; l ' intensi tà e l 'economia dei mezzi di comunicazione e di trasporto, il perfezionameinto tecnico da tutti a- dottato hanno fat to in modo che i commerci locali si mutassero in com- merci mondiali o quanto meno in commerci nazionali. Ciò che si produ- ce a Tr ieste può essere comodameli- te e vantaggiosamente venduto a Pa- lermo per la qual cosa gli art igiani del la produzione al imentare dovettero lasciare ogni vel leità di predominio nel l 'approvvigionamento del loro boi • go riunirsi tra lor 0 e costituire quelle industrie, pr im a assai modeste e poi imponenti che oggi noi osserviamo e ammi r iamo anche nel campo della macinazione, del la pastificazione e so- pratutto nel campo della produzione dolciaria. Del resto oggi st iamo assi« vennero in questi ultimi decenni a ra- dicalmente modificarsi i coeff icienti di varia natura che costituiscono dif- ficoltà ieri af fat to sconosciute e oggi invece tali che il produttore le deve potere e sapere af frontare vittoriosa- mente, se vuole d'ai proprio lavoro trarre un giusto profitto- Quando la mancanza di comunica.
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