LA CUCINA ITALIANA 1934

IS LA CUCINA ITALIANA i Ottobre 1934-XII I "leiv 'o clo"ck e i "cock"tails Ah, come correte a leggere avida- mente la mi a Rubr i ca! Ma io non ve ne ringrazio, care « in- t ime amiche sconosciute •» Vi ha allet- tate i ltitolo esotico, e avete pensato: «Gi à, benissimo; proprio adesso i n cui, tornando da l la vi l leggiatura, dob- biamo f a r rivivere, i nforma at t iva o passiva, l 'ora del thè, Del ia c idarà qualche prezioso consiglio a lriguar- do ». E non vi (aspettate che invece... « Forse un predicozzo? ». II mass imo che posso f a re è d inon renderlo pesante, e, poiché mi sarebbe di f f ici le esprimere gl sitessi concet ti con l 'ugual garbo e stile, con cui ven- nero af fermati da un let terato che v a per l amaggiore, i nun volume recen- temente pubbl icato per i t ipi d ui na grandis Casa Editrice, così mi sia per- messo cedere a lui la parola, t anto più che, quando s iaccorgerà del plagio, non m' intenterà certo ima causa d i danni, e a,nzi, l asgr idat ina sarà ac- compagnata da una carezza. Ecco il delizioso dialogo a cui al ludo : * * * Fr imarosa e Mani l ia girano f r ia tavol ini distribuendo piat t ini d di olci, f rut ta candi te, pasticcini, gelati e be- vande diversissime riposte s ucarrel li sospinti da ragazzi in l ivrea da ascen- soristi. — L saignorina? — domanda Pr i- marosa volgendosi a Ci cì con un sorri- so invi tatore: — Un alexander. — Mi rincresce. — Un lady-white• — Non ci sono cocktails, signorina. — Mi dia un porto-flip. — Abbiamo malvasie, moscati, alea- tici, passiti delle migl iori regioni ita- l iane; deliziosi, vel lutati, profumat i; veri mazzetti d ifiori l iquidi; ma nes- sun vino snobistico, signorina. Cicì lanc ia una rapida occhiata d i traverso a Primarosa, che cont inua a sorridere con elegante indulgenza: — Prenderò una tazza di thè freddo. — I lthè non s iusa più signorina. I «f ive o c'l ocks» più eleganti non s i f anno più a base di thè cinese o russo o inglese, ma con dolcissimi e nobilis- simi vini ital iani. Cicì, forte del la sua tuta ultramoder- na, e del suo muset to internazional iz- zato dai lapis di Par igi e dai films d i Hollywood, h aun' alzata d sipal la d a precoce « vissuta » : — S leasignora frequentasse i no- stri rooms e i nostri bars, avrebbe un'opinione diversa, i miei amici e l e mie ami che no bnevono che thè e cocktai ls. — Lo immagino, signorina; ma i suoi amici e l esue ami che sono i narre- trato, I l thè non lo bevono più che l e egregie dame d pirovincia, e l evec- chie Caterine inglesi- — Io ho chiesto un cocktai l. —• L'uso del cocktail è passato alla, gente di scuderìa, alle manicure, alle dattilografe e ad altre libere profes- sioniste. Ci cì ha una vampa t a: — Signora, io non sono nè, una ma- nicure, nè una dat t i lografa. Pr imarosa h a un gesto di cordial i tà: — Lo so, mi a ca ra fanc iul l a; t ico- nosco benissimo e conosco tuo padre con i lquale siajmo buoni ami c i; ma tu che sei una i t a l i ana intel l igente*e ca- r ina non devi f are l asc immiet ta ame- r icana. Non t ista. Ormai c ene sono troppe e non interessano più nessuno, nemmeno i giovanotti. Ma f acc i amo l apace. T oif f ro u n bicchier ino d mi alvas ìa d Lii pari con questa sfogl iat ina d firagole; o prefe- risci una coppa di vaporoso e del icato Conegl iano? — Non mi piace i lvino. — Assaggia questo moscato extra d i Mar sa l a: sent i rai che profumo di rose, di violette e di gaggìe; te lo raccoman- do anche per i ltuo fidanzato, s en e ha i uno. — Non ho al cun fidanzato- — Prendi troppi cocktails; se tu be- vessi ogni giorno un po' di v in dolce lo troveresti. E l 'Autore cont inua con l astessa « verve » paradossale, per qualche al - tro capitolo. Ma i l suggerimento è g ià dato, anche con l aindicazione pratica di «.che co- sa » si deve offrire. Io arrossisco quando penso che ante- guerra, pur offrendosi i lthè verso l e set te (specialmente nel la capi tale, co- me ancora avviene) s isegui tavano a mandare gli invi ti con l adici tura in- glese del «f ive o c'lock», e sul le vetri- ne del le più eleganti past iccerie si leg- geva: « t u t t i i giorni five o' clock». Quel la dici tura è r imasta uno sno- bismo provinciale, ma l a sostanza non è mutata. Scrive Br i l lat -Savar in: « Si è creata l 'ora del thè, genere di riunione assolutamente straordinar ia per i lf a t to che essendo esso offerto a persone che hanno già pranzato, non suppone appetito, nè sete, ma sol tanto 10 scopo d idistrarsi e di sgranocchia- re dolci » . Ma questo scopo s iraggiunge pure offrendo : Crostat ine, f r u t ta candi te, pasticcini, gelat i, bibi te diverse, v ini del icati, ecc., come consigl ia i lnostro Autore i ta- l iano. I l thè — questo non s pi uò negar lo — è una bevanda salutare: r infrescan- te diuret ica, ecci tante e a l tempo stes- so calmante. Se taluna, dunque, del le mie lettri- ci, vuol mi schiare a siuoi r inf reschi anche qualche t azza d tihè, i ogl ielo concedo, ma ad una condizione: che si t rat ti del thè italiano- Ho accennato a quali qual i tà d vii- n i scel ti e ada t ti per signore si possono of frire a l la cosidetta ora del thè. Ma, poiché l ' argomento v ini è compi to spe- ciale del padrone d ciasa e non del la massaia (nè 1 ant i ca nè moderna) ; men- tre è sua l 'assoluta responsabi l ità de l buon caf fè), così, i nal tro numero, da- rò alle mogl i, a f f inchè l apassino a i signori mari t i, l acar ta dei vini nazio- nal i. E ricorderò ad ent rambi l equa- l i tà speciali che s pi ossono, s idevono anzi accompaigniare a cer ti cibi, senza bisogno d riicorrere a desempio: per 11 caviale a l Tino « Cha t eau d'Jquem », per le ostriche a l « Ba r zac », per i lf a- giano a «l Moul in a Vent », ecc., ecc., ma sostituendoli con fior d viini i ta- l iani, come: i l«Cor t ese», i l«Mon te Epomeo», i l«Borgogna d' Ist r ia», e così via- La discussione è aperta. Accèt to tut te l ecritiche, pronta a ribat terle in «Pi ccola pos ta». Un' idga luminosa: S i tengono t anti congressi. E s e i l nostro Giorna le indicesse quello del le Massaie i tal iane? Se questa proposta, che bùtto l ài n f r e t ta e fur ia, verrà accol ta, e potrò conoscere di presenza, la maggior par- te delle mie « int ime ami che scono- sciute », i l« Five o c'lock » del 1934 sarà offerto, a l la chiusura del Congres- so, dal la Vost ra af fezionat issima DELIA scompare medicandosi da soli con l a FIALETT deADl i' K. 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