LA CUCINA ITALIANA 1934
1 Ottobre 1934-XII LA CUCINA ITALIANA-V» grande dose d'esperienza, di serenità, d'umore amabi le ed eguale. Quando penso a certe anziane signore, buone soltanto a spettegolare, a dire il ro- sario ed a dir male del prossimo (cosa contraria a quella religione che sem- pre ostentano, penso a tut ta la nobi ltà dell 'esistenza di Cordel ia de Guberna- tis e sono fiera di portar la ad e- sempio. • • * Naturalmente la pensione, che con- siglio fraternamente a tante signore Italiane, deve avere una nota d'accu- ratezza e di femmini l i tà che la diffe- renzi subito da quelle banali di lucro. Le stanze dest inate a signore abbia- no buoni letti, vari letti comodi; quel- lo per le ragazze siano stanze-salotto, abbiano un buon sofà-sommier, ab- biano rigorosamente nascosto dietro una tenda od un paravento quanto ha att inenza col la toletta, oggi, in cui vi sono tanti mobili combinati che qual- siasi piccolo falegname può fare, che vi sono tante belle cretonnes a pochi soldi, che vi sono tanti libri e tante riviste da cui prendere idee, la spesa per mettere su queste camere è mol to modesta. Oppure oggi si trovano, a volerli cercare, ant ichi comò ed an- tiche sedie, che ben puliti e ricoperti con gusto, danno aille stanze-salotto un certo che di più intimo e signo- rile. Anche nel ramo cristalleria, vasi di fiori, piccole coppe per gioielli, ecc., tut to è di buon gusto ed a così buon prezzo! A tavola, poi tutto deve essere sem- plice, ma accurato e perfet to: cibi, servizi e servizio. Un triangolo di pi- quet peloso bianco r icamato con de- gli smerli e delle figurine, f a appa- rirle delle semplici caldarroste qualco- sa più che caldarroste, le borse da ta- vola, tutte diverse, ma tutte pulite, alcune petunie violacee in un vasetto violaceo, le saliere sempre colme col sale immacolato, la marmel lata in u- na coppa trasparente anziché in un vasetto, i piatti presentati bene, tutto contribuisce a dare quella sensazione di benessere e di serenità che affezio- na ad un ambiente. Naturalmente la padrona di casa deve particolarmen- te studiare come debbono essere pre- sentati i piatti. Un' insalata di uova e pomodoro ha un altro sapore se è presentata così: un fondo di piatto d' insalat inà appena colta, le uova -o- de fat te star ritte con un pochino di besciamel la e coperte da mezzo po- BAIMI SOLFIMI m CASA Si possono fa»« casa bagni di AC- QUA SOL«»" lSii c s . minima spesa. infatti' u f i . jtttrtetta' di- Acqua Sol- furea cohcw.cv: -. ra*Mente per un ba- ttito-costa' ".io LI . . ; < Richiedetela al Vostro r arniecista e ne 4 negozi G U G L I E L MO S E N E Pn _ Via T r i tone, 106 - Via Vi ttor ia Colonna, 36-37 . Telefoni 481-510, 32-778. modero prevent ivamente condito... co- me cappello di fungo. E poi, un bic- chierino di liquore allo zabaione o di nocino,, che si f anno con tut ta faci l i tà in casa, «dà il tono» anche ad un modesto pranzo; l'acquisito dì una ge- latiera permette di offrire del gelato colla stessa spesa di Un comune e ba- nal© dolce al cucchiaio, ecc., ecc. I l salotto, poi e la stanzet ta che si potrà chiamare « fumoir debbono avere un' impronta sempre accurata e car ina: comode poltrone, freschi cu- scini, un tavolo da gioco su cui piova la luce, delle riviste contenute in una cartel la coperta di carta di Varese e legata da nastri spesso stirati, i libri, che le signore potranno portare nel le loro camere, in una fodera della stes- sa carta, anziché involti in un giorna- le, del le ceneriere festose, del verde o dei fiori, la bandiera esposta nel le feste solenni, una coppa di spumante nel giorno onomastico del Re o del Duce... e mi l le altre piccole ma signi- ficative cose. ,» Per saper fare tut to questo, mi si ebbietterà, bisogna averlo bene e ra- zionalmente imparato; per poter ben dirigere bisogna essere, stati ben di- retti ed istruiti. Lo siamo noi, netlla maggioranza? E. se non lo siamo, co- me potremo diventarlo? Lo vedremo presto insieme. La meravigliosa Z I QNE R ' S T O B A T r CE E X C E L 3 I OH Singer Júnior I- I e mantiene al C;J pelli il colore natii rale della gioventù. Noi. è una tintura; innocua, adatta ad Qifpi capitila tura, Vendesi da^ oltre 50 anni. Lire 14. Prof. SINGER Via Beatrice d'Este ? - Mila.. RISPOND ALEL ABBOENAT fe A TUTTE LE ABBONATE — Prego loro vivamente di credere che lo non co- pio. in questa rivista, tali e quali 1 capi- toli <iel mio volume « Signorilità » piace- vole trattato di economia domestica, di galateo e di mondanità ». La rubrica mia, pèr volere della direzione, porta lo stesso titolo, ma gli argomenti, anche se neces- sariamente qualche volta simili sono trat- tati ex novo. Io visito negozi ed esposi- zioni, consulto riviste italiane e straniere, frequento il mondo e l'ambiente delle am- basciate, giro, viaggio sempre con occhi ed orecchi aperti, per dare a loro la pri- mizia di tante cose, e tutto quello che c'è di nuovo, di buon senso e di bnon gusto. Dopo averlo loro esposto, lo pub- blico sulle continue nuove edizioni di « Signorilità », che ci tengo a tenere ag- giornatissima. t 'ho pubblicata, cinque an- ni fa, pensando che i galatei della Serao e della Nevers avevano almeno cinquanta anni di onor<. rervizio, e eh« altri erano stati scritti ¿a càre e distintissime si- gnore, ma che non avevano mài frequen- tato quel mondo, a cui 1 loro consigli si riferivano. © ADELAIDE. — Quando' una Signo- rina non più giovanissima e non più figlia d,i famiglia va ospite da amici, de- ve dare le manoi« come fosse una signo- ra. Non deve mai farsi vedere dal pa- droni di casa e può approfittare del mo- mento in cui domestico o cameriere van- no nella sua stanza a prendere le valigie. Quando c'è numerosa servitù, ella può consegnare una somma adeguata al mag- giordomo perchè la ripartisca... però 1 domestici preiertisoomo averla. ' diretta»- mente. Se una signora ha soggiornato da amici colla propria cameriera può mea, ricare la camerieiu* »tessa di consegnare mancie. © FRANGAR NOM FLECTAR. — Cara, 10 voglio bene alle glovanette e sono lieta di rispondere alle loro domande. Dato che la buccia delle frutta contiene molti ot- timi elementi, e vitamine, gran parte del- le frutta non si sbucciano, ma si portano a tavola dopo un buon lavaggio, si man- giano tutte col coltellino e colla forchet- tina. Quando non si voglia mangiare la buccia, si taglia la mela o la pesca a pezzi; se si ha abilità e un coltellino af- filato si può tagliarla, tenendola sul pian- to, altrimenti si «infila» un pezzo sulla forchetta, tenuta nella sinistra e si sbuc- cia col coltellino. L'uva si mangia tenen- do il grappolo con la sinistra e staccali* done gli acini colla destra. Ad un signore che si congeda da lei, eli la risponda: «Buongiorno dottore» o « buona sera, commendatore », oppure «tante cose, Sandro, arrivederci», a se- conda dell'ora e della famigliarità. Quan- do sarà una signorina « vera » od una si« gnora, chiamerà gli amici pel cognome* Ad uno sposalizio, o ad un rinfresco In genere, ella prenda tazze, cucchiaini, tar- tine, dolci sempre colla mano nuda. Sa vuole il titolo dei miei libri, mi mandi 11 suo indirizzo... ma ne troverà qualcu- no nella P. P. Cordialità. e FIAMMETTA — Ella desidera la di- stinta di una colazione per ottobre avendo fissato di servire un pasticcio di fegato. Ecco: antipasto, con grissini, mandorle sa- late servito con una tazza di brodo con- centrato. « Flan » e « soufflée » di fagio- lini, coperto di funghi; il «suo pasticcio», e tordi allo spiedo con una bella polen- tina. Se non avesse 1 tordi, li sostituisca con una lepre alla cacciatora, servita sempre con una polentina di granoturco fresco, che ella farà versare in uno stampo unto di burro, per darle una bella forma. Se non avesse neppure la lepre, serva faraone e giovani tacchine arrostite con una bella insalatina fresca. Con un dolce e delle frutta, avrà una colazione fine e di lusso. Se ella non vuolé (come accenna) l'ar- rosto, allora serva, dopo l'antipasto, una anitra od una tacchina bollita con fun- ghi; il flan di fagiolini e il pasticcio di fegato, dolce e frutta. Ricordi che adesso userebbe servire il piatto freddo dopo l'arrosto... ma, in provincia, pochi fanno buon viso a questa novità. Ricordi, poi alla sua cuciniere, che l'arrosto deve re- stare morbido e va servito caldissimo. Molte cordialità e buon appetito. EIiEBTA. MORQ5SZO DELLA BOOOffl LE MACCHIE SUL VISO jrpetiche e solari le macchie delle puerpere, efelidi, punti neri, sfoghi, bi- torzoli, scompaiono in pòchi À:iòrnl con la pomata per la faccia del Dott. Biancardi — Prezzo L. 8,50. La riceverete indirizzando l'ordinazione a mezzo-cartolina vaglia lettera, ecc. a Laborator io Chimico Dr. B I ANCARDI (Seziong c) M I L A NO • Via Castelmorrone, 6 Legeget " Gioernal d'Iatali Agr i"co l o
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