LA CUCINA ITALIANA 1934
1 Ottóbre 193Î -XÏÏ LA CUCINA ITALIANA 25 LA DONNA E LA (A La tavola Il cambiar dei tempi, il mutare delle abitudini, la vita che diventa sempre più intensa e vertiginosa, rendono inutili, oggi, certe regole di etichetta che un tempo erano indispensabili. Non è detto, però, che anche in quest'epoca di dina- mismo, si debba abbandonare completa- mente quella specie di educazione che 10 chiamerei « l'educazione della casa ». L 'arte delle presentazioni, l'arte del ri- cevere, quella di invitare, quella di sa- per preparare la tavola, in modo adatto per ogni occasione, queste sono le cose chie ancor oggi sono indispensabili alla vera signora. Tutto questo però darebbe un materiale bastante a scrivere un in- tero volume, ma siccome la noia non è più di moda... così mi limito, per que- sta volta, a trattar« quanto riguarda l'ar- te della tavola. Come bisogna preparare la tavola per 11 solito pranzo di famiglia, per un pran- zo, diremo cosi, alla buona, o per un pranzo di gala? Per una colazione in cit- tà o in campagna? L'apparecchiare non è cosa tanto sem- plice come si può credere. Per il pranzo abituale di famiglia, la tavola deve es- sere semplice, ma preparata con la mas- sima cura e anche con una certa ele- ganza. Tovaglie, lisce, preferibilmente di lino, tovaglioli uguali; piatti di terraglia semplice, (oggi anche i servizi più sem- plici e meno costosi sono molto carini ed eleganti) bicchieri di vetro colorato, posate di alpacca, ma tutto tenuto e de- posto con molto ordine e buongusto. Per- chè anche la tavola più semplice può sempre avere un aspetto civettuolo ed elegante. Per un pranzo al quale sono in- vitati parenti e amici intimi, la tavola deve essere apparecchiata con tovaglie e tovaglioli di lino ricamato, con un servi- zio di porcellana o di terraglia fine. La cristalleria — o, per dir meglio, la vetre- ria, giacché Murano ha nobilitato il semplice vetro con forme e colori sor- prendenti — deve essere adatta al servi- zio di piatti. E, pur trattandosi di un pranzo intimo, una piccola decorazione di fiori freschi o di fiorellini di Murano, di- sposti con gusto, sarà indispensabile. B per un pranzo di gaia? Il pranzo di gala richiede, per i commensali, l'abito di società. Occorrono sale da pranzo va- ste, ammobiliate con lusso e illuminate sfarzosamente; occorrono domestici per- fetti e, per la padrona di casa, quel tatto e quell'educazione che si acquistano sol- tanto con una lunga esperienza. La mensa deve essere imbandita con ricercatezza, con sfoggio. La tovaglia e i tovaglioli saranno di Fiandra finissima, o di tela sottile con pizzi e ricami; meglio ancora se le tovaglie saranno formate da pizzi di valore. La moda vuole oggi, che Ogni invitato abbia quattro bicchieri; uno per l'acqua, uno per il vino bianco, uno per quello da pasto, e uno per il vino vecchio. Lo champagne sarà servito nel- le coppe, nelle « flûtes » o in un comune bicchiere da vino. Le posate devono es- sere assolutamente d'argento e sempli- cissime. Il servizio di posate deve però avere tutti gli oggetti indispensabili; per le ostriche, per gli asparagi, per il pesce, per i dolci, per il gelato, per la frutta. Una vera esposizione di argenteria, ma una sola posata va posta a lato dei piat to e mutata ad ogni presentazione di vi- vande. La guarnizione di una tavola di gala non è cosa facile. Piccole statuette di vecchia Cina, di Capodimonte, di Saxe, candelabri con vere candele, come usa- vano una volta... Fiori disposti a ghir- landa, oppure basse conche di ceramica con fiori piccoli a gambo corto, o un so- lo fiore raro e costoso nel mezzo della tavola. E per un a colazione ? Tovaglia colo- rata e tovaglioli uguali, piatti rustici, bicchieri di grosso vetro colorato. In una ranchetta di ceramica, un rustico mazzolino di fiori da campo'. Questo è il modo più simpatico di preparare la tavola per la colazione. L'uso america- no di abolire la tovaglia e di usare pic- coli circoletti di merletto sotto ai piat- ti e nel centro della tavola, si può met- tere in pratica solamente se si possie- de una tavola di legno raro. Una nuova moda parigina vuole le to> vaglie di lino sottilissimo, fatte a stri» sce di colori diversi, in varie sfumature del rosa e del verde, unite fra di lorQ con uno sfilato oppure con un piccolo tramezzo di pizzo. I tovaglioli devono essere ugnali alla tovaglia, e piuttosto piccoli. Le cifre non usano più. Ad ogni modo, moda di ieri o moda' di oggi, ai mìei tempi e a quelli eh« verranno, l'importanza del hisso per quello che riguarda la tavola, non ver- rà mai meno. E' sempre la biancheria che avrà in ogni cas a un posto d'onore, perchè la biancheria è una delle più grandi ricchezze alla quale nessuna don-< na potrà mai rinunciare. Avere molta biancheria è, per l a don- na, una vera gioia. E un vero godimen- to è per una signora preparare con le proprie mani una bella tavola, curan- dola nei più piccoli particolari. Non vi è nulla al mondo di più bello di una donna che ami la sua casa e che sia la vera regina del suo piccolo regno. BINA SIMONETTA.
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