LA CUCINA ITALIANA 1934
IS LA CUCINA ITALIANA i Ottobre 1934-XII IL MEDICO IN FAMIGLIA L'autunno, con le sue melanconiche giornate di nebbia e di pioggia, rappre- senta, come la primavera, un periodo di transizione. La serie dei fenomeni che lo caratteriz- zano hanno la loro ripercussione sugli es- seri viventi: gli alberi si spogliano delle loro foglie, gli animali cambiano il pelo e l'essere umano subisce nei suoi « umori », come dicevano gli antichi, modificazioni che possono causare vere crisi. Come in primavera, in autunno si ri- svegliano i dolori, le nevralgie, i reuma- tismi, le angine, le laringiti e cosi via. E' anche il momento, questo, delle con- gestioni del fegato e dei reni: gli artri- trici, i gottosi, gli albuminurici debbono, dunque, essere particolarmente guardin- ghi in questa stagione. L'origine di tutti questi disturbi è le- gata soprattutto al cambiamento di tem- peratura: l'equinozio d'autunno, che se- gna il passaggio dal regime caldo al re- gime freddo, richiede uno speciale adat- tamento dei nostri organi che, abituati al caldo, debbono sopportare, senza una suf- E T T A LA CUCAIN IDEAL PER LA SIGNAOR MODAERN * Completamente smaltata : : Tre fuochi • Forno : : ; : Scaldapiatti aperto : : * IN VENDITA OVUNQUE Domandate opuscoli ' illustrativi alla: SOCIE'TÀ TRIXPLE ITALIAN MILAON . Vai G. Rosa,le« 1 fidente transizione, il raffreddamento del- l'atmosfera. Questo adattamento avviene grazie al variare della tensione sanguigna regolata dal sistema nervoso simpatico, detto an- che — per questo suo ufficio •— sistema vaso-motore; questo presiede anche al funzionamento delle glandole a secrezio- ne interna — tiroide, surrenali, milza, ovaia, ecc. — che hanno una capitale im- portanza nella vita del nostro organismo. Finché il corpo umano non si è ancora adattato al nuovo regime atmosferico, si prendono facilmente raffreddori e reumi, tanto più che l'atmosfera è ricca di mi- crobi che si moltiplicano e pullulano nel- l'aria umida autunnale. * Per evitare questi fastidiosi inconve- nienti •— specie per chi sa di andarne avvezzo — si può praticare, mattina e sera, un lavaggio di retrobocca con un gargarismo di acqua bollita e addizionata di un pizzico di borato di soda, e intro- durre in ciascuna narice tre goccie di olio gomenolato o di un altro antisettico del genere. Inoltre, buona abitudine sarà quella. di prendere la precauzione di respirare sem- pre con il naso, per evitare i bruschi raf- freddamenti del retrobocca causati dal- l'aria fredda. Agli effetti del freddo e dell'umidità si debbono aggiungere quelli, più misterio- si, delle irradiazioni solari, la cui azione, sulle manifestazioni vitali di tutto l'or- ganismo vivente, è veramente straordi- naria. Questo insieme di cause determina rea- zioni talvolta violente, fino ad arrivare a crisi di vario genere, tanto che è utile fare di nuovo, in quest'epoca dell'anno, una cura disintossicante per eliminare tutte le scorie e le tossine accumulate nell'organismo: e ciò, stimolando le fun- zioni di eliminazione e sopprimendo la introduzione di elementi tossici. Consigliabile, dunque, sopprimere per qualche giorno vino, alcool, fumo, caffè, spezie e fare una cura vegetariana. Per gli individui pletorici, che hanno un po' troppo abusato durante le vacanze, sareb- be addirittura indicata una cura di di- giuno, praticato un giorno completo per settimana e per quattro o cinque setti- mane consecutive. Tutte le macchine, anche le più perfet- te, hanno bisogno di essere rimesse al punto dopo un determinato periodo di la- voro: la macchina umana non si sottrae a questa legge. Dott. GIUSEPPE PENSO (Dalla Rivista « La Salute e l'Igie- ne della Famiglia »). per le m a mme 1- — i l b amb i no a p p e na n a t o è un c o r p i c c i o lo f r a g i l e , i n c a p a ce de l la m i n i - ma r e s i s t e nza fisica. T u t t o g l i n u o c e : il ca l do, il f r eddo, l a l u ce t r oppo viva', il f r a s t uono. I l b amb i no s a r à p r ovv i do te- ne r l o i n amb i e n t i t ep i di e c a l mi e n e l l a p e n omb ra e di non f a r l o us c i re p r i ma di uno 0 due me s i . 2. — Un p r o b l ema f o n d ame n t a le è duè l lo d e l l ' a l ime n t a z i o n e. I l b a mb i no c r e - s c e r à bene o ma l e a s e c onda del modo e de l l a Qualità e de l l a Quantità d e l l ' a l ime n- t az i one. Nei p r imi due mesi t r a u n a p o pp a ta e l ' a l t r a, d e bb ono i n t e r c e d e re due or e. Ss p i ange non c r e d i a te c he i l b amb i no ab- bia fame: le cause del pianto saranno altre; spesso perchè non digerisce. Come qualità il latte materno è 11 migliore es- sendo stato espressamente preparato dal- la natura. L'allattamento mercenario è migliore i l quello artificiale. Dovendo ricorrere all'allattamento ar- tificiale <11 somma importanza è la steri- lizzazione del latte, la pulizia e la disln- fezione del biberon e dei recipienti cha si usano. Migliaia di bambini muoiono per man- canza di pulizia, o perchè st lascia che si mettano in bocca le mani o gli oggetti. Rispetto alla Quantità per l'allattamen- to materno la regola è data dal bambi- no stesso che si stacca dal seno quando è sazio. Se la madre ha latte Insufficiente si ricorra alle istruzioni del medico. La riprova che l'allattamento procede bene è la bilancia. Qualora l'accresci- mento di peso non avvenga si consulti lo specialista. S. — Il bambino non è un trastullo. Perchè cresca bene, perchè non divenga nervoso, eccitato, non si deve levar dai suo lettino, tanto meno svegliarlo, portar- lo in giro per la casa, darlo in braccio, carezzarlo, scuoterlo. Coi movimenti bru- schi, si può procurare perfin la meningi- te.. Il bambino non dev'esser tenuto in collo e non deve esser fasciato, per la de- licatezza delle sue membra potrebbe cor- rer seri pericoli. Si lasci sfasciato nella culla e guai a levarlo non appena piange! Finirà per piangere tutte le volte ciie vorrà esser levato dalla culla. Uno scien- ziato ha scritto che le grida del bauibi- uo allargano i polmoni. — Non abbiate fretta di far cam- minare il bambino, e di farlo parlare. E' falso orgoglio materno, quello di mo- strarlo a tutti come un giocattolo; è pe- ricoloso farlo faciare; lasciatelo in 'pace e fategli rumore intorno: altrimenti vi ver. rà su un bambino eccitabile, nervoso. 5. — Quand'è più grande, non dategli mal per nessuna ragione qualcosa da mangiare tra un pasto e l'altro. Anche quando st andrà abituando al regime degli adulti, non dategli vino o ••.affé: commettereste un delitto. «. — Addormentandolo non usate il mal vezzo di dondolarlo. I bambini deb- bon esser post» a letto senza cullarli, sen- ssa dondolarli, senza canti e senza nenie. — Attente mamme, che le balle, che le bambinaie, che le domestiche, che le persone che avvicinano il vostro bambino non gli mettano addosso paure d'orchi, ai befane, di streghe, ecc... Xa paura s'impossesserebbe del vostro bambino e ne fareste un infelice per sempre. s. _ Nei giochi 11 bambino sia libero di fare quello che vuole finché non c'è pe- ricolo o danno, e non curatevi troppo se un vestitino si sporca o si strappa. Il bambino ha bisogno di moto e di libertà. 1. — L'educazione dei figliuoli comin- cia dalla culla, ed occorre molta dolcezza, ma altrettanta fermezza. Non vi commuo- vano né l pianti, né lo grida, né le col- lere. se cedete le prime volte sarete spacriaU per sempre. 10. ~ il segreto di farsi ubbidire e di farsi stimare consiste in questo: non esser deboli, non mentire mai per nessu- ua ragione, non promettere mai nulla senza mantenere, non governare secondo v vostri nervi, ma secondo la ragione; non tarsi vincere dal cuore uè dalla tenerezza.
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