LA CUCINA ITALIANA 1934

1 Novembre 1934-XIII L A CUC I NA I T A L I A NA cui s tatuti nobi l iari concedono un ti- tolo t anto al le f emmi ne come ai ma- schi; in questi casi, se una r aga z za res ta nubi le, res ta cont essa o ma r- chesa, ma se sposa P i nco Pa l l ino, di- venta sempl i cemente « s i gno ra P i nco Pa l l ino ». Ci sono pr inc ipesse reali e imper iali che hanno dato un s impat i co esem- pio. Quando l a Re g i na Ma r ghe r i ta chiese cons igl io al suo augus to Fi- gl iolo ' sul modo di c i f r a re l ' argente- r ia che r e ga l a va a l la Pr i nc i pe s sa Jo- landa, si udì r i spondere che a l la con- tessa Ca l vi di Be r go lo spe t t ava la corona a nove punte, e l ' augus ta gen- tile S i gnora, por tò e por ta sol tanto quella, dimos t rando sent imento ed in- tel l igenza degna del la Casa da cui proviene. L a figliuola del Re d' Inghi l- terra restò, pur sposando un s ignore non di sangue reale, al tezza refcl: — per v i a di ant i chi s tatuti del ia sua Casa — ma fu c h i ama ta e si cal colò sempre dappr ima v i scont essa ed, al la mor te del suocero, duchessa. * * * Ne l le par tec ipaz ioni di nozze, bat- tesimi ed anche negli invi t i, spesso, quando il mar i to ha un t i tolo profes- sionale, può f ar s t ampa re quel lo, la- sc iando al la mog l ie il t i tolo nobi l iare. In questo mese il pr imo a i ut ante di campo gene ra le di S. M. il Re , invi- tò a l la cer imonia nuz iale del la sua fi- gl iola con la f o rmu l a: « I l gene ra le e la ma r c he sa di Bernez zo ». Pe rò que- sto .va f a t to quando i coniugi abbia- no un bel nome mol to noto e quando, na tura lment e, il t i tolo v enga dal ma- rito. « * * Cóme ci si pr e s en t a? Un uomo si presenta col cognome sempl icemente^ oppure col titolo pro- fess iona le pr ima del cognome (mai, per amor di Dio, col titolo nobi l iare — a meno che non s ia un personag- gio di Co r t e ); una s i gnora si presen- t a « contéssa X » quando lo è legi tt i- mament e, oppure « s i gnora Y » e mai solo col cognome. L a s tessa f o rma v a al telefono. Se uomo e ; s i gnora sono conosciuti co- me art ist i, al lora di cano sempl ice- mente il loro nome e cognome. L a comp i anta s i gnora Ama l ia Besso, la pi t t r i ce dei fiori e del le nevi, di ceva sempre « Ama l i a Be s so ». Quando si par la (o si spar l a) di terze persone assent i, è ant ipat i co di- re « l a Fe r r a r i », « l a Ro s s i »; si d i ca « Ma r ghe r i ta F e r r a r i » e « G i na Ros- si », quando si s ia in conf idenza, op- pure « l a s i gnora Fe r r a r i ». Può essere ammesso, in casi ec-ce- zio-na-lis-si-mi che una s i gnora s i pre- senti da sè con l a qua l i f i ca del ma- r i to o padre, ma sol tanto quando quegli s ia s tato una ce l ebr i tà addi r i t- t ura mondi a le e ma i quando esso sia v i vente. ... Mi accorgo che c'è anco ra mol to da dire e lo r imando ad uno dei pros- simi numer i. Risponod aell abboenat BIRRI; s. Teresa Riva. — Sì; vi tro- verà tutto; costa cinque lire; scriva alla libreria Via del Quirinale 22. MARIA B. ; Vicenza. — Se la sua casa, per essendo ben montata, non è di gran lusso, faccia verniciare i termosifoni con la tinta che predomina nei salotto; se è di gran lusso, faccia disegnare ed ese- guire da artisti non un paraluoco, a tre anse, ma un mobiletto che nasconda 1 radiatori. Trovo intonate le tendine che mi descrive. Ormai la canapa si avvia ad un brillante avvenire. Ho visto all'espo- sizione della moda a Torino delle vetri- ne interessantissime con vestiti, bluse, cappotti femminili eleganti, tende, tap- peti accessori da toeletta e da viaggio di gusto squisito, di grande durata e prati- cità. Tante buone cose ed auguri. CLEMENTINA S. ; Pozza Imolese. — E' ormai tardi per rispondere alla sua; le abbonate debbono pensare che la ri- vista si stampa il 20 del mese e debbono farmi arrivare le loro richieste almeno al 16, se vogliono le risposte nel nume- ro in preparazione. Penso che ella avrà risolto il quesito e le auguro il panetto- ne destinato ai vincitori del concorso. PROVINCIALE. — I posti, ad una co- lazione di nozze, sono questi, ma. anzi- tutto, per questi, occorre una tavola o parecchie tavole lunghe ai cui due lati seggano i commensali. Da uno dei lati lunghi, in mezzo, siedono i due sposi — la giovane moglie alla destra del mari- to _ che avranno, di fronte, i padroni di casa, cioè la mamma ed il babbo del- la sposa. Alla destra della sposa siederà il di lei suocero; alla sinistra dello spo- so, ci sarà la madrina della sposa, — op- pure (quando questa madrina non sia ne- gli usi locali) — la nonna, oppure la si- gnora più altolocata, oppure la moglie del compare d'anello (dove usa il com- pare d'anello) ; a destra della padrona di casa ci sarà il compare d'anello, op- pure il testimonio più importante; a si- nistra del padre della sposa, ci sarà la mamma dello sposo. Poi via via gli altri, alternando un uomo con una signora; in fondo alla ta- vola, di solito, ci vanno i ragazzi, le istitutrici. le persone più modeste. Nel caso di assenza dei genitori dell'uno o dell'altro degli sposi, va, al loro posto, chi ne fa le veci; se c'è un vescovo od un alto prelato, egli va alla destra della padrona di casa; se c'è un sacerdote ami- co di famiglia, esso va messo dopo i testimoni e, generalmente, fra due uo- mini. Tutti gli uomini debbono vestire il thight e mai, per amor di Dio!, lo smoking... Negli ambienti modesti, il GRATIS il l ibro « L a salute della donna porta la gioia nella casa» con- tenente consigli e suggerimenti utili alla donna per conservare lungamente la sua salute e la sua bellezza. INVIATE IL VS. INDIRIZZO indicando il presente giornale a: COMPAGNI PUBB'LICITÀ SCIENATIFIC Via Trivulzio, 18 - MI LANO thigh viene sostituito da una giacca ne- r a ' con pantaloni a righe. Molti buoni auguri a lei ed alla sua fidanzata. , . , MARISA F. — Un nuovo sandwich ap- petitoso? Del mascarpone con un pochi- no di senape, fra due strati sottili di pane. GIORGINA LO S. — Venendo da Na- poli, ella potrà sostituire benissimo a Roma la sua insegnante di francese. Glie- ne faccio addirittura io qui il nome, per- chè si tratta di nobile e sventurata si- gnora, che porta un grande nome caro a tutti gli italiani: quello di Alessan- dro Manzoni, che era il nonno di suo marito. La contessa Liana Manzoni abi- ta in Via Urbana 4. „ ADA. — Sempre, al battesimo di Fan- ciulli Augusti, le signore invitate vesto- no di chiaro e portano un velo od un merletto in testa. Chi è in lutto, lo to- glie per quel giorno e lo sostituisce col bianco. FRATE LUPETTO. — El la desidera che le parli ancora del posto che noi si- gnore dobbiamo prendere in un salotto durante una visita. Le ripeto che, volen- do stare all'etichetta , si dovrebbe l'are come faceva la Regina Margherita; non volendovi stare, ci sono tante opinioni come tante teste. La signora, di cui mi cita il modo di comportarsi in salotto, deve essere molto antipatica e presun- tuosa se non vuole nessuno vicino — come brillantemente descrive lei — ... deve essere stile... 1734 se obbliga le figliole a starle di fronte e loro assegna un posto fisso. Io le dò il buon consiglio dì pian- tare per sempre e subito le persone che si danno quelle arie (e che, generalmen- te, sono le prime venute!); se, poi, la signora ha una posizione tale che ella sia obbligata a frequentarla per motivi sociali, morali od economici suoi o di suo marito... allora sieda dove quella la dice di sedere, passivamente... In Quanto a mettersi a destra o a sinistra del'a porta, penso che non esistano delle rego- le. Una regina od una principessa si mette, quando riceve in piedi, di fronte all'uscio, ma questo non vale per noi miseri mortali. Di solito, però, dato che in un ricevimento c'è sempre iJ rinfresco, servito o in salatto stesso, op- pure in una stanza comunicante col sa- lotto o con i salotti, la padrona di cajSA sta molto in movimento per offrire il tè, aiutata da giovani parenti od amiche e siede, poi, un po' accanto all'una ed un po' accanto all'altra. E' contentata, so- rella Lupet(a? E . MOROZ ZO D E L L A R O C CA

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