LA CUCINA ITALIANA 1934
1 Novembre 1934-XIII LA C TKTTT A ITALIANA IT LA PREPAREAZION DOMEASTIC DEALL MARMAELLAT DI UAV « « Voglio pensare in tempo quest'anno a ricordare ai miei buoni lettori che con l'uva non si può fare anche... il vino, oltre a" potersene nutrire diret- tamente con tutti quei bei vantaggi igienici ed economici che ormai tutti conosciamo,per merito della stampa agricola e non agricola, ma se ne può fare anche qualche altra cosa. Quest'altra cosa riguarda la prepa- razione delle squisite marmellate di cui vogliamo parlare questa volta dif- fusamente, sperando che qualcuno, portandosi le dita sulla punta del... naso, voglia cimentarsi in qualche semplice calcolo, anche senza essere stato mai discepolo di Archimede. Dicevamo, dunque, che d'uva che tocca a mala pena le trenta lire al quintale nei momenti della sua ma- turazione, nessuno pensa ad approv- vigionarsi adeguatamente, portando in casa, per le stagioni meno prodi- ghe dei doni della terra, un prodotto che viene a costare solo intorno a una lira al chilogrammo; già: solo una liretta; meno del pane e poco più delle patate... tardive; e che, se si vuole acquistare nei barattoli che fanno bella mostra nei negozi con tanto di figurine dipinte attorno, bi- sogna disporsi a svuotarsi la saccoc- cia per un qualche cosa che si aggira normalmente attorno al paio di scu- detti. Può sembrare una scoperta quella di poter mangiare la squisita marmel- lata d'uva a quel prezzo, ma tale non dovrebbe essere quantdo a tutti è da- to avere, su qualunque mercato, l'uva al prezzo anzidetto, col semplice in- còmodo di comprarsene dièci chili soli per volta, per evitare il dazio. A proposito della indifferenza per untale prodotto dicevo come l'anno scorso io non sapessi come dare a un tale fatto che una spiegazione meta- fisica, ammattendo che chi dovrebbe èssere portato a guardarsi attorno per trovare qualche cosa da poter masticare, in Un tempo immediata- mente meno propizio, quale l'inver- no, è distolto da questa preoccupazio- ne dall'abbondanza di tutte le cose, che coincide proprio con la matura- zione delle uve, e precisamente in quei quindici giorni classici in cui ver tutta Italia, Bacco attornato dal- le ninfe, danza allegramente tra i pampini le danze vecchie e nuove, tanto care ai georgici di tutti i tempi- Ma quest'anno mi risorge il fonda- to sospetto che la marmellata di uve, molti o moltissimi non la sappiano fare; e, siccome cose sia pure mol- to semplici, se non si sanno fare, è tale e quale come... non farne niente, M l G l v l U K U i CAREN CONSERAVAT I N S C A T O L A L A P R E F E R I T A D A T U T T I perchè offre un piatto prelibato e pronto Soc. An. A 11 F O N S O S A D À - M O N Z A mi affretto a dare la ricetta rubata a mia moglie e mi auguro sinceramen- te che molti vorranno... truffarmi al- la loro volta. Per fare la marmellata d'uva, qua- lunque caldaio o pignatta è buono. Provvedutosi di un tale... apparec- chio, lo stabilimento per la loro pre- parazione... è in pieno assetto. Fatto questo, si prende l'uva, la si Ubera dai graspi e la si mette a cuo- cere. Gli acini, anche se me s si a c uo c e re s an i , pensano da per loro a liberarsi del succo delizioso. Quando la ma s sa in ebollizione è ridotta alla metà del suo volume, la si toglie dal fuoco, la si lascia intie- pidire e poi la si passa energicamen- te allo staccio per fare in modo che dalla buccia si liberi tutta la polpa, la quale interessa oltre che per la sua massa, per le sue qualità così dette fisiche ed organolettiche. A questo punto si rimette il liquido C OL D IAN VA FRAGRANTE COME IL FIORE. È RICHIA- MO DI PULITO E DI SANO. POESIA DI PROFUMO PER LA BIANCHERIA, IGIENE DELIZIOSA PER LA TOELETTA E IL BAGNO S! vende in tutte le profumerie. Un saggio si riceve inviando L. 1 in francobolli alla Casa A . P O G G I & C . - Imperia Oneglia al fuoco e lo si riduce ancora a poco più della metà, curando, a mano a mano che aumenta la, sua concentra- zione, di tenerlo mosso sul fondo con una mestola di legno per evitare che attacchi, sebbene abbia scarsa ten- denza ad attaccare. A questo punto la marmellata è bella e fatta, e senza bisogno di zuccheri o di speciali a- cidi, posta in qualunque barattolo, specie se ben tìhiuso, si rende inde- finitamente conservabile. Qual'è il sapore e la commestibilità di un tale prodottot Siccome le uve già ci sono sul mer- cato, si fa prima a provare che a sentire. Fate un provino e poi ditemi il vostro parere. Per quanto io provveda ad approv- vigionarmi ogni anno largamente di quella divina provvidenza che è la marmellata di uve, col pensiero di potermela godere insieme alla mia famigliuola specie quando «il verno vien rìgido e fello •», come dice il poe- ta a proposito della tavoletta della cicala e della formica, i miei mar- mocchietti, che in materia di previ- denza hanno una spiccatissiìna sim- patia per la cicala, non me ne danno tempo perchè, od intingendo le dita nei barattoli, od ossessionando la madre perchè prepari loro crostini e pizzedolci, provvedono a rimpizzarsi il... « corpicello », lasciando a me can- tare le lagnanze in mezzo a compiar ciutissimi sberleffi. Con un paio dì quintali di uva, e con una spesa spesso inferiore alle s e s s an ta lire, ogni famiglia potrebbe approvvigionarsi largamente di circa sessanta chili di un vero e proprio ben di Dio, mentre, come accennavo lanno s cor so, questo argomento non dovrebbe mancare di interessare an- che le Opere Assistenziali del Regima e l'Esercito non potendoli offrire nul- la di meglio ed a più buon mercati, accanto ai solisti approvvigionamenti di una scatoletta di una concentrata? concorrendo sul ser io a troncare SB periodica pletora dì vini. V. PROCACCI»»
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