LA CUCINA ITALIANA 1934

mento in loro onore hanno portato un dono, allora lo si può consegnare, altri- menti lo si invia. Cordialità. Abbonata C 353 - Cara, mi rallegro con lei che ama la si j casa e cerco di ti- sponderle, quantunque non abbia capito chiaramente. Io chiam* « sala » un gran- de salotto; ella forse vorrà dire «sala da pranzo », perchè vi parla di credenze a colonnine. Neppure mi raccapezzo sullo stile delle sue credenze ma, in linea di massima, le dico che un tavolino da tè in vimini stonerebbe. 1 vimini vanno be- ne per campagna, per l'aperto, per ve rande. Sempre in linea di massima, le di- co che le tende, (in canapa od in tela a mano, ricamate o no) il tappeto, i lu- me, tutto va intonato ad un solo colore, va d;i r< stile semplicità ». Trovo poco sim- patico l'uso di avere due stanze da pran- zo: una bella per ricevere gli ospiti, una modestissima per l'uso. Godiamo noi la nostra casa e non facciamola godere sol- tanto agli amici. Trovo che la padrona o la padroncina di casa possono crearsi in qualunque anche piccolo ambiente un salottino dove lavorare, leggere, studiare, vedere le amiche intime, daTe loro una tazza di tè. Marilù — Ella può compilare presso a poco cosi la tabella del lavoro settimana- le per la cameriera: lunedi: lavare vetri e specchi; martedì: lucidare gli ottoni; mercoledì pulire l'argenteria; giovedì ri- mettere in ordine tutti gli armadi della casa; venerdì accomodare il bucato set- timanale; sabato stirare il medesimo. Re- sta poi inteso che il tempo che la sua ca- meriera avrà libero, sarà dedicato al cu- cire, al lavorare ai ferri, all'uncinetto, ecc. Maria L. R. - Sicilia — Si, cara, indi- rizzi al giornale d'Italia le sue lettere de- stinate alle collaboratrici. Per quel libro — di cui c'è un'edizione economicissima — legga quanto scrissi a Birri e la rispo- sta a Teresa nel numero di novembre. Vi troverà risposta a tutte le sue doman- de. L'avverto, però, che io sono friulana e che vivo da molti anni a Roma; quindi T U T T E LE F AM I G L IE che possiedono: BUONI TESORO VENEZIE 3,50 % CREDITI FONDIARI OB- BLIGAZIONI SAN MARINO; NAPOLI; LA MASA; CROCE ROSSA DANTE ALIGHIERI ECC.. LASCIANO MILI DI h\m HOH RISCOSSI conosco e consiglio gli usi .... tentrionale e centrale... che ella farà be- ne, talvolta, a modificare, per seguire le usanze e le tradizioni del suo paese, certamente rispettabilissime. Una signo- rina e adopera un anello (uno sojo) io porta all'anu.are delia destra. Rubino — Le confesso la mia ignoran- za: chieda al cortesissimo cav. uff. Pet- tini, capo cuoco di S. M. il Re, il modo d'utilizzare i frutti del melograno. In quanto al posto che va dato ad un ami- co, ad un'amica, ad una coppia di amici, in macchina, quando suo marito guida, ricordi che il posto d'onore è quello di destra, sul sedile posteriore. C'è, però, chi preferisce il posto davanti per avere meno scosse o per vedere meglio il pae- saggio. Quindi, quando ella ha ospite una L'AGENZIA « L'UTILE » provvede subito alla verifica dei titoli Man- dare i numeri, con L. 2,50 per verifica e spese oppure abbonarsi al Giornale quindicinale L'UTILE « Rivista delle Estrazioni » che f a la verifica passata di tutti > titoli, e pubblica i bollettini delle Estrazioni Abbonament o ann: uo ITALI Leir 01 - ESOTER Leir 02 Fedelissima E' strano che lei, es- sendo fedelissima, chieda una ricetta mol- te volte apparsa su questa rivista... ma le rispondo egualmente, perchè in questi giorni ho gustato una « macedonia > in casa di un Monsignore, cappellano di cor- te, talmente squisita, che vorrei mandare i posteri col nome di « macedonia di monsignore ». Ella tagli nel solito mo- do le frutta, ma poi le metta a macerare in moscato di Pantelleria, che dà alla <c macedonia » il profumo della più succo- lenta uva italiana. Ecco poi la ricetta di un altro liquore che può farsi in casa e che ho dalla cortesia della signora Lu- cia Ganassini, autorità in materia. Punch al caffè: sciogliere gr. 300 di zucchero in gr. 750 di buon caffè ben preparato e mol- to forte, ancora ben caldo. Quando esso freddo, unire un quarto di litro di al- cool puro, in cui sia stato messo: za di canella gocce due; tintura di glia goccie 5; essenza di cacao gr. 10 un ottimo liquore, e si può mettere nel- l'acqua bollente come il solito punch. MARIA LADRA, Bologna — Nel pic- colo DUO mobiletto-bar, tenga del vermut, dei vini dolci italiani, dei liquori e, in scatole a chiusura ermetica, biscotti dolci oisco-J salmi mandorle salate, ciocco- latini, ecc. Ci tenga pure i bicchierini da liquori quelli da vermut o da vino, i bic- chierini in ceramica pel « vov », delle coppe da « punch », quei servizietti spe- ciali per le ciliege sotto spirito, cucciaini, tovaglioli. Il mattino, dopo le 10, offra il vermut; dopo colazione offra liquori o ciliegie sotto spirito; se un'amica viene intorno alle ¿5 le offra qualche cioccola- tino. Giacché ella molto saggiamente non offre il « cocktail », offra poi, alle 5, vini dolci e biscotti, e offra liquori dopo cena. In estate, se la riunione si protrae molto, offra, verso mezzanotte, del tè all'arancio ed al cognac ghiacciato in inverno, del t < punch ». Le consiglio poi, accanto al suo bar, il tavolino da tè, dato che in tutti gli ambienti^ vera- mente signorili si offre ancora il tè. MARY — Mi favorisca il suo indirizzo, ELENA MOROZZO DELLA ROCCA C O M P OR I A M R m t l T Z : u e.cc S c r i v e r e o m a n d a r e v a g l i a : signora, le lascerà scegliere il posto; se quella preferisce il posto d'onore, ella si metta alla sua sinistra; se preferisce sta- re davanti, ella sieda al posto d'onore, avendo alla sinistra il marito dell'amica.

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