LA CUCINA ITALIANA 1934

1 Dicembre 1934-XIII L A CUCINA ITALIANA 1 8 DONO NATALIZIO:; Se il signore Natalino fosse vissutosione di fermarsi per un certo tempo t J - - — ... . 1 . 1 . _ v m -Pr t_ i v i 41 r* + M ^ n n ** /\4- n XP r v l 1 O / ì r t f \ nei nostro tempo sarebbe stato un fe- dele collaboratore de La Cucina por- tandovi un forte, eff icace contributo della sua esperienza, della sua capaci- tà ed anche della sua genialità gastro- nomica. Ad onor del vero si deve ri- conoscere, in quel simtipaco tipo di albergatore, un uomo retto, coscien- zioso, ligio al proprio dovere di one- sto cittadino italiano. Egli merita dunque di essere ricordato nel gior- nale che si occupa di cucina italia- nlssima, Con divertimenti, trovate, si procurava una reclame gratuita. Nel giorno di Natale di un anno... un poco lontano, una allegra brigata di scapoli che, per il loro ufficio, non poterono avere vacanze, si riunirono all'Hotel Grotta per passare insieme la più grande festività cristiana. Per loro desiderio la tavola fu preparata nella galleria dalle pareti rocciose, proprio vicino alla bellissima grot- ta. Il signor Natalino ne era giusta- mente orgogl iose: piccoli ponti sfiora- vano le acque limpide dove guizzava- no pesciolini rossi e dorati, ciuffi di piatite acquatiche sbucavano da ogni parte f ra le roccie muscose, giochi di acque, effetti di luce, rendevano quel luogo veramente incantevole. E vicino a quel delizioso luogo gli scapoli solitari consumarono un pran- zo degno del giorno solenne. Non si ricorda il numero delle portate, forse non erano esagerate, mti certo gusto- se; non mancava il tradizionale cap- pone lesso ed il tacchino tartufato, specialità del sig. Natalino, ed infine il Monumentale pandolce alla genové se, bagnato nel moscato italianissimó. Quél pandolce si usava farlo In quasi tutte le famigl ie ed aveva sapore di pan® casalingo. La farina non em molto bianca ed il lievito quello sco- perto da popoli egiziani nel tempi lontani; senza uova, con burro in ab- bondanza e gremito di pignoli, zibibo ed iiva candita. Dolce saporito e sanò che si è ora trasformato e... civiliz- zato. Alle frutta comparve il sig. Nata- lino coi* un cestino che conteneva sei bellissime mele. — Signori, disse, Mi permettano di of frire loro il mìo dono Natalizio. Sono seihpliel mèle, irta han- no ima specialità. Ufi mio ftalico, Ca- pitano Marittimo, vero Itìpo di nìare* nel fare il girò del Globo, ebbe Coca- in una terra poco nota. Egli scopri una specialità di melo che nell'Inter, no erano divise in due, in quattro ed anche in sei parti. Con ogni cura pre- se qualche piantina di quegli alberi prodigiosi, le portò a bordo ed appena tornato in patria, li trapiantò. Ed ec- co che continuano a dare quei frutti speciali; ogni anno ne ricevo un ce- sto. Loro Signori, possono constatare se è vero. La mele furono sbucciate tra l'atten- zione generale e risultarono nell'in- t e r o divise realmente in due oppure in quattro ed anche in sei parti. Allo- ra stupiti si rivolsero con muta inter- rogazione al sig. Natalino che gran- demente soddisfatto sorrideva furbe- scamente. Ma non ripeteremo ì com- menti fatti su questo strano e prodi- gioso frutto del quale non si è perdu- to il seme e che, malgrado il cambia- mento di clima e dì suolo, ed a distan- za di parecchie decine di anni, con- serva le sue caratteristiche anomalie. Diremo solo che le lettrici ed i let- tori della Cucina, volendo, potrebbe- ro facilmente procurarselo. ORSOLETTA Insieme al prossimo nu- mero, invieremo alle no- stre abbonate, in dono a- mkhevole, l'indice e la co- pertina per l'annata della CUCINA, perchè il Gior- nale possa essere rilegato e conservato. L'abbonamento annuo costa L. 5,30, e può esse- re fatto in ogni momento. T U T T E LE- O P E R A Z I O N I I B A N CA E Di BORSA A L LE MIGLS0RI CONDI Z IONI SEDE CENTRALE E UFFICIO CAMBIO MILANO - F.zza F. Crispi 14 - MILANO TELEFONI: Dal N 81540 all'81549 I | . _ _ ; f i . V, V fili- f * , \ V« !>» , ! ^ -vy.. va'•

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=