LA CUCINA ITALIANA 1934

W T t A CUCINA ITALIANA i Dicembre 1934-XIII Invece di lavare le spazzole frega- tele colla crusca che assorbe e toglie le materie grasse. Quando i peli delle spazzole sono diventati troppo flessibili «1 immergo- no nell'ammonìaca e si lasciano sec- care; ripigliano così la loro rigidezza Per raddrizzala i pettini si espon- gono al fuoco rivoltandoli finché ab- biano ripresa la forma primitiva; si mantengono in pressione sino a raf- freddamento. Per lavare le stuoie dei pavimenti si adopera una soluzione calda di aci- do picrico. La stuoia piglia una bella tinta dorata di paglia. L'odore del fumo può essere elimi- nato senza spalancare le finestre e raffreddare i locali, ponendo una ba- cinella d'acqua fresca alla sera in ca- mera. Gli oggetti smaltati si puliscono con un composto di cremor di tartaro In polvere e acqua. Si stende la pasta sull'oggetto e lo si sfrega lavando pot con acqua pura. Per cancellare la scrittura del mar- gine dei libri. — Per mezzo di un pennello si bagna la scrittura con to- no, mescolanza di una parte di acido solforico e due dì acido nitrico: in mezz'ora lo scritto sparisce. Le ampolline per olio si puliscono mettendovi dentro un poco di fondo dì caffè ancora caldo. Agitate violen- temente. Quindi risciacquate con l'ac- qua fredda fino a quando l'ampolla non sia completamente pulita. Macchie di olio e inchiostro su pa- vimenti di legno. — Strofinatele im- mediatamente con un pannolino im- bevuto di essenza minerale, poi lava- tele con un po' di acqua e sapone malto calda. Lasciate raffreddare e fate brillare. Per le macchie di in- chiostro adoperate dell'alcool a 90 gradi. Macchie di umido e graffiature de! mobili si tolgono applicando sul le- gno una miscela in parti eguali di alcool, olio di lino ed olio di oliva. Al momento di servirsene si agiti la miscela e se ne spalmi un pochino sul mobile strofinando con un panno- lino di lana morbida. Per pulire le tele cerate. — impiegate mai nè spazzola nè sapo- ne. Adoperate semplicemente dell'ac- qua calda oppure dell'acqua e del lat- \te. Lavate con uno straccio di flanel- la molto grande. A adunate strofinan- do con forza mediante una flanella asciutta oppure con della lana. Le lame dei coltelli sii puliscono bito con la carta annena portati in «W-y. specie se hanno toccato degli acidi Poi si mettono nell'acqua bol- lente tenendo naturalmente il mani- co fuori, e si strofinano con mattone inglese e pomice fina. Invece i cuc- chiai e le forchette si immergono nell'acqua bollente con sapone e so- da, poi si risciacquano lasciandoli per un po' immersi nell'acqua fredda. La pulizia dei vetri. — Non deve mai essere fatta quando i vetri so.no colpiti dai raggi del sole. Il mezzo migliore per pulirli è di impiegare acqua pura alla quale devesi mesco- lare qualche goccia di ammoniaca. Strofinate prima con uno straccio pulito ed asciutto, quindi con pelle di camoscio. I vetri si possono pulire > anche con molto successo strofinan- doli frequentemente con carta di giornale. Per la pulizia e disinfezione dei denti e dalla bocca. — Un cucchiai- no di questa soluzione in mezzo bic- chiere d'acqua forma un ottimo den- tifricio: Acido tannico gr. S — Salolo gr. 9 - Essenza di menta gr. 3 — Essen- za dì geranio gr. 1 — Essenza di ani- ci ctg. 60 — Alcool SO gradi gr. .500. Alle essenze aggiungere il salolo e dopo l'alcool e l'acido tannico. Per conservare i tubi di gomma. — Se sono ammuffiti si lavano con olio fino dentro e fuori; si sciacqua- no in soluzione di soda al 5 per cen- to, poi in acqua pura e vino; dopo che sono scolati bene, si chiudono le due aperture. Se i tubi sono indurai, vanno tenuti per qualche tempo in una soluzione di ammoniaca al SO per cento e si sciacquano in acqua pura. Se sono screpolati si pennella- no le screpolature con caucciù sciol- to nella benzina. Per togliere le macchie dalle bian-

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