LA CUCINA ITALIANA 1934

KA 'CUCINA ITAMAÏMÎ DOLCI A BASE DI MÍELE Dobbiamo alla cortesia del no- nostro egregio collaboratore Co- lonnello Benoldi, le ricette dei dolci a bas " di mille che qui iofto pubb)i4Mamo. Le nostre lettrici saranno, certamente grate a questo chiaro studioso che è uno dei maggiori benemeriti della propaganda nazionale per il consumo del miele. Pane pepato (pata d'épices). — Prende- re mezzo bicchiere di latte caldo non bollito e sciogliervi dentro gr. 15 di bicar- bonato di sodio. Preparare a parte gr. 15 di farina di segala passata prima allo staccio di seta e aggiungervi gr. 4 di anici. 2 di coriandoli, 2 di cannella e centi grammi 20 di chiodi di garofano, 11 tutto in polvere fina. Rimestare le droghe nella farina perchè vi siano ben distri- buite, versarsi il latte e fare una pasta dura che si ammollerà a poco a poco con non meno di 450 grammi di miele scelto per avere alla fine una pasta molliccia. Dividere la pasta in tante pallottole, in- farinarle leggermente con la stessa tan- na di segala e disporle sopra una lastra di ferro, unta di olio d'oliva, sulla quale si appianeranno da sè stesse. Coprirle con un pannolino addoppiato e lasciarle lievitare accanto al fuoco o sulla stufa. V'è chi pratica una piccola infossatura in ciascuna pallottola, prima di mandarle al forno, riempiendole col composto se- guente: mandorle decorticate e finemente tritate gr. 50, miele gr. 75, cannella in polvere una presa. Mettere la lastra al forno appena tol- tone il pane, cioè a calore moderato e, dopo 20 minuti, se i panetti hanno preso un colore bruniccio e resistono alla pres- sione di un dito, ritirarli. Si conservano inalterati e sempre molli per vari mesi. Pasta di cioccolato col miele. — Per preparare kg. 1 dì questa pasta si prendo-; no gr. 350 di cacao e 650 grammi di miele. Si . fonde a bagnomaria il cacao, noi si mescola adagio adagio col miele riscaldato a parte leggermente. Questa quasta è di sicura conservazione, e serve per caffè, creme ed altri dolci. Pasta frolla con frutta. — Si prendono gr 240 di farina, gr. 180 di burro, gr. 150 di miele, la corteccia grattata di mezzo limone, 3 rossi d'uova e si impasta tutto sul tagliere. Si stende la pasta nella for- tiera o teglia di rame, si copre con frutta sciroppate e si cuoce al forno. Poeta melata per te. — Si prende un mezzo litro di flor di latte bollente e si versa sopra gr. 300 di miele, si aggiun- gono poi gr.. 75 di burro, gr. 400 ^ f a - rina, 2 uova intiere, un cucchiaio di cré- mor tartaro ed uno di bicarbonato di sodio con l'odore dì scorza di limone. Im- pastato e rimestato il tutto fortemente, si stende la pasta in una fortiera e si cuoce al forno per un'ora. Pastine col miele da stretto magro. — Si prende un chilo di miele e si scio- glie al fuoco. Ben caldo si versa sopra un chilo di farina già preparata sul ta- gliere: si aggiungono 10 grammi di bi- carbonato di sodio, un cucchiamo di spe- zie, la buccia grattugiata di un limone o arancio e si impasta il tutto diligente- mente. Se la pasta sembrasse morbida, non si aggiunga farina, ma si aspetta che il miele si raffreddi un poco e tosto la pasta si indurirà, essendo il troppo calore che la rende molliccia. Manipolata la pasta, si stenderà col mattarello alla grossezza di 3 millimetri, quindi si ta- glierà in pezzi e, poste le pastine su la- miere o teglie ben unte con olio, si cuo- cerà al forno. J' Paste col miele da stretto magro. —- Sciogliere al fuoco mezzo chilo di miele, toglierlo dal fuoco e impastarvi mezzo chilo di farina, gr. 120 dì mandorle sbuc- ciate e tagliate grosse, oppure 120 gram- mi di nocciole e noci, grammi 100 di cedro o di melone candido tagliato a dadi, un cucchiaio di spezie, scorza di limone grat- Proteggete lacarnagione! Il Palmolive vigila sulla v o - stra carnagione.... ecco quan- to affermano oltre 20 . 000 esperti. Conveniente per la "toilette,, come per il bagno, questo sapone è adatto alle carnagioni anche le più deli- cate. Il suo naturale colore verde-oliva dimostra come il Palmolive sia composto, con speciale formula, di puri oli vegetali d'oliva e di palma. Il sapone Palmolive oltre che pulire delicatamente, protegge la carnagione, conservandone sempre la delicata freschezza. miele, ritirarlo quindi dal fuoco ed unir- vi gr. 150 di farina, un cucchiaino di bi- carbonato di sodio, forte odore di spezie,] grammi 100 di cioccolato grattugiato e ri- mestare tutto con diligenza. Stendere la pasta alla grossezza di un dito, foggiare le formette come più piacciono e cuocere al forno in teglia unta con olio. Zaletti alla Turca. — Prendere gr. 80 di farina bianca e gr. 250 di gialla, gram- mi 170 di miele, gr. 225 di burro, 3 tuorli d'uovo, l'odore di scorza di limone, ed impastare tutto sul tagliere. Formare del- le pallottole grosse come noci e schiac- ciarle leggermente dando ad esse forma rotonda. Prendere 80 grammi di mandorle dolci, tagliuzzarle sottili, mischiarle con un poco di chiara e zucchezro e coprire con questo composto 1 zaletti. Ungere una lastra di ferro con poco burro, porvi sopra gli zaletti e cuocerli al forno C(-n fu.'o moderato. Mai : orni passati col miele. — Cuocere a lesso 1 chilo di marroni, sbucciarli e metterli in una casseruola con gr. 180 miele, un pezzetto di vainiglia e circa mezzo quinto (100 grammi) di acqua. Tuttociò deve bollire e bisogna cercare di schiacciare con un mestolo i marroni ri- masti interi. Dopo circa un quarto d'ora di cottura pestare il tutto nel mortaio. Prendere quindi un colatoio che abbia i buchi piuttosto larghi, mettervi la pasta ottenuta e passare con bel garbo sopra un piatto, in guisa che formino una piramide di così detti vermicelli di pasta. Volendo confezionare questo piatto più gradito, ag- giungervi circa gr. 30 di cioccolato grat- tugiato e un bicchierino di rhum o ro- solio. Panforte uso Siena. — Sbucciare un- mezzo chilo di mandorle dolci, tagliuzzar- le e tostarle con mezzo chilo di nocciole, pure tagliuzzate, tagliare a sestine gram- mi 100 d cedro candido, che, insieme con 200 grommi di cioccolato e con la scorza grattugiata di un limone, si metterà in un chilo di miele bollente; aggiungere alle mandorle e nocciole un pizzico di pepe, due cui chiami di spezie, alcuni pignoli e coriandoli; rimestare per bene, e, a poco a poco, aggiungere tanta farina o semola da farne una polentina consistente. La- • ciare i ollìre lentamente fino a cottura ultimata, indi ritirare dal fuoco. Ancóra tiepida fermare di questa pasta tanti pa- ni ai tondi, sopra ostie grandi come fondi di bichiere da tavola. Se si terrà la mano bagnata in acqua fresca, i panini ver- ranno lisci e si potrà manipolarci senza appiccicatura. Dopo si ricopriranno di una manteca fatta cou zucchero a velo,; con alcune gocce di limone ed un poco , di chiara d'uovo e si guarniranno con ani- cina colorata. Torrone. — Mettere in un piccolo cal- daio 3 chilogrammi di miele, ed, a fuoco lento, allungarlo con chiari d'uova sbat- tuti con un po' di acqua: seguitare a farlo cuocere agitandolo sempre in ton- do con la mestola. Aggiungere 3 chili di mandorle mondate e ben prosciugate, se- guitare a dimenare e aromatizzare a pia- cere. Mettere,la pasta sopra ostie all'al- tezza di tre o quattro centimetri e co- prirla con altra ostia; e quando è quasi raffreddata, tagliarla col coltello a guisa di travicelli quadri e tenerli in luogo be- ne asciutto. A. BENOLDI tugiata e un cucchiaino di bicarbonato di sorio sciolto in un bicchierino di Rhum. Mischiare tutto fortemente sul fuoco, finché la pasta sia calda, ma non bollente, quindi versarla sul tagliere, formarne do- dici stiacciatine tonde e cuocerle in te- glia unta con olio. Appena cotte, queste paste si possono coprire con chiara d'uova e zucchero ben sbattuti insieme, oppure con cioccolato sciolto con un pochino d'acqua e fatto concentrare sul fuoco con zucchero, finché gettandone una goccia sopra un piatto, rimane rappresa. Del resto sono eccellenti anche senza queste ultime confezioni. Pastine al cioccolato col miele da stret- to magro. — Mettere a bollire gr, 140 di DOLCE DI RICOTTA Ricotta 500 gr., cioccolato in polvere 150 gr., savoiardi 200 gr., tuorli d'uova 3, zucchero 5 cucchiai da tavola. Battere le uova con lo zucchero, poi mi- schiare un po' per volta la ricotta lavo-' randola in modo da farla diventare fine come una crema. Sciogliere la cioccolata - in una tazza grande di caffè e badare che rimanga ben densa. Tagliare i savoiardi a metà per renderli più sottili e formare il fondo del piatto bagnandoli con liquori a piacere. Sovrapporre uno strato di ricot- ta, uno di cioccolata e poi di nuovo uno di biscotti seguitando così finché non so- no finiti gli ingrediahti. L'ultimo strato deve essere sempre di cioccolata ed i biscotti vanno sempre bagnati col liquore. E' uii dolce delicato e questa dose basta* per 67 persone. • Emma Baldncoi, Bomfc '

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