LA CUCINA ITALIANA 1934
1 Dicembre 1934-XIII LA CUCINA ITALIANA 1 8 u M i o p o i c s s y m ^ X T ^ F A M I G L I A J L J t V J L V V ^ l ^ A Ecco un argomento di cui i medici poco si degnano di occuparsi a fondo, sebbene si tratti di un piccolo male che avvelena l'esistenza, durante la stagione invernale, di tanti e tanti bambini... e non di bam- bini soltanto; devesi aggiungere ancora che lo studio della natura, dell'origine dei geloni è particolarmente interessante, come appunto vedremo più avanti. Per ve- ro dire questo piccolo molesto malore del- l'inverno si è fatto oggi alquanto più ra- ro e meno grave di quello che fosse un tempo, poi che le comodità della vita moderna, il migliorato tenore di vita in tutte le classi sociali han portato più o meno per tutti una difesa maggiore dai rigori stagionali. Ma vi sbno molti nei quali deve rite- nersi che sia deficiente l'armonica fun- zione regolatrice del calore; sono quegli individui che si direbbero animali a san- gue freddo, poiché al pari di questi han- no la tendenza a prendere la temperatura ambiente. X rigori invernali li riducono ad aver le estremità, in cui più povera è la circolazione sanguigna, sempre fred- de, livide; la maggior copertura poco li difende dalla dispersione di calore, per- sistono ad avere mani e piedi gelati spes- so anche dopo violento esercizio musco- lare. In alcuni casi questa molesta condi- zione può assurgere a proporzioni di vero stato morboso. Orbene, io mi sono con- vinto per lunga assidua esperienza che la formazione dei geloni deve ritenersi diret- tamente legata al disturbo funzionale or ora brevemente descritto. Il meccanismo di difesa in tali casi funziona male, non armonicamente; la contrattura dei vasi periferici non si li- mita più alle necessità di un primo im- mediato riparo ma passa i limiti, diventa stato spasmodico troppo prolungato, ma allo spasmo succede poi dilatazione ec- cessiva per rilassamento, quindi aumento del lume vasale, quindi forte aflusso di sangue, quindi rallentamento del circolo periferico. Ed ecco determinarsi una condizione favorevole allo svilppo del gelone, poiché rallentamento di corrente sanguigna vuol dire possibilità di passaggio degli elemen- ti liquidi e solidi del sangue a traverso la parete vasale, vuol dire il determinarsi di un infiammazione locale torpida, quale è il gelone. Dice il volgo: i geloni sono dati dal sangue che si arresta nelle vene, dal sangue che si gela; è un concetto troppo semplicista, chè se un tal fatto grave si avverasse ben altro che il gelone si a- vrebbe: ma devesi riconoscere che il vol- go non è andato troppo lontano dal vero- Stabilita la infiammazione a carattere tor- pido tutto viene da sè: e il gonfiore con arrossamento della parte e il tormentoso prudore ad ogni volta che si rinnovi 11 gioco di contrattura e dilatazione dei vasi periferici ; si spiegano pure le fasi più gravi cui possono andare incontro 1 ge- loni e cioè la formazione di ulcerazioni torpide suppuranti, poiché i tessuti mal- nutriti sono facile preda di traumatismi locali come all'invasione di germi, mentre il permanere delle condizioni stagionali che han dato origine al male si oppone a un rapido processo di riparazione. I geloni e il disturbo delle estremità fredde a cui si collegano non appartengo- no al climi sia pure più rigidi, ma asciut- ti capaci di esercitare sul l 'organismo una azione tonica; cosi mire avviare più co- munemente di osservarli in alcune razze, In alcune regioni piuttosto d i e in altre, in rapporto a speciali caratteri costitu- zionali. Ed è qui a notare come anche i congelamenti da trincea, che rappresen- tano una fase più avanzata e più grave del disturbo di cui ci occupiamo, non solo vengano attribuiti alla lunga azione del freddo umido congiunto alla immobi- lità, ma si sia rilevato che vi concorre anche una speciale disposizione indivi- duale. • • • Come curare, come guarire i geloni? Vi è un numero infinito di rimedi popolari, vi sono anche svariate prescrizioni me- diche, sotto forma di lozioni, di unguen- ti, ecc., ma per la maggior parte si di- mostra piuttosto la buona volontà di consigliare qualche cosa che non la si- curezza di guarire. Ammenoché non si vo- glia tener conto di quell'ironico suggeri- mento di ricorrere alla applicazione delle foglie di vite... fresche! E ancX'a non si sarebbe ben certi di cantar vittoria, poi che vi sono delle piaghe torpide da geloni che durano fin dentro la stagione calda. E' rimedio, si può dire, sicuro ma non sempre di possibile attuazione la lunga giacenza a letto, meglio con applicazione di polentine sempre calde, poiché con esso si viene a mantenere la parte malata in condizioni opposte a quelle che hanno provocato i geloni. In generale le diverse prescrizioni in uso contengono qualche elemento con cui s'intende esercitare una stimolazione sull'innervazione vasomotoria locale: dalla volgare decozione di pepero- ni rossi alla tintura di iodio, Invero que- sta di non trascurabile efficacia ma non priva di inconvenienti. Io credo però che il consiglio migliore sia ancor quello di una cura., preventiva« incominciando dall'occuparci della dispo- sizione costituzionale alle estremità fred- de, di cui 1 geloni non sono che una conseguenza: combattere il linfatismo« rafforzare l'organismo e particolarmente tonificare la innervazione vasomotoria e- ducando con l'esercizio metodico il com- plesso meccanismo della regolazione del calore, Bisogna abituare fin dalla prima infan- zia agli sbilanci della temperatura ester- na, non indulgere a eccessiva copertura con indumenti invernali, bisogna ritem- prare ¡1 corpo con i bagni e le docce fredde. Io ho ottenuto poi 1 più benefici effetti dal bagno Idroelettrico (faradico) alle mani, ai piedi applicato prima che comincino 1 freddi invernali; così pure sono incline a credere nell'efficacia da ta- luno vantata degli effluvi di alta frequen- za sui geloni in atto, mentre nell'un caso come nell'altro è facile darsi ragione che l'elettricità abbia a esercitare azione to- nica sull'innervazione vasomotoria. Si 6 consigliata anche la somministrazione in- terna di adrenalina, la quale essendo un prodotto ricavato dalle ghiandole surre- nali si comprende come possa agire util- mente sulla regolazione del calore. Dott. ESCHILO DELLA SETA. CURAER LE VEI RESPIRATEORI SENAZ MEDICEIN Fin dai tempi remotissimi la CONSEBVA di More era usata per curare la tosse ed il mal di gola. La PASTIGLIE SOBfJS sono composte di Conserva di Kore puria- Elma il cui frutto viene appositamente raccolto nelle folte siepi della campagna romana. 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