LA CUCINA ITALIANA 1934
etvno In casa dei eignori Onestimi — Senti, cara, hai fatto bene od invitare a pranzo i signori B.,'ina ti prego, almeno, di togliere dalla cir- colazione le posate d'argento. — Ma come, tu pensi... ¡non è pos- sibile! — No, è che piuttosto corriamo tut- to il pericolo che le riconoscano.., » » « E signore alla cameriera: — Hai visto? C'è un capello nella minestra ed è tuo. — Grazie, signore, ma non si preoccupi eccessivamente, perchè ce ne ho tanti! IT, PAURE — Guarda come l'acqun è calma Pierino. Navighiamo in un mare d'olio. Ih FIGLIO — Che bella cosa papà: 'allora tu pescherai delle sardine in sca- tola r LUTTO IN FONDO AL MARE — Oh, siete in lutto t — Sì: un pescatore ha preso U mio povero marito in una nassa. —• Ma i un... nassassinio, allora! Due inglesi si trovano, senza co- noscersi, allo etesso tavolo di una trattoria. Ecco che a cameriere porta due porzioni di fumanti tagliatelle e, uno di essi, incominciando a mangiare, esclama: Oh, very well, sono proprio Buone! Soltanto alla pietanza l'altro ri- sponde: Veramente, non mi pareva- no, poi, tanto gustose. Allora, alle frutta, quello che ave- va parlato per la prima volta, si ri- volge al cameriere e, guardando l'al- tro inglese, esclama: — Mi porti su- bito il conto, per favore, che a me le discussioni non piacciono. E' me- glio che me ne vada. In provincia, offrendo il tè: La padrona: — Teresa, quante vol- te ti ho detto che devi mettere 11 salviettino per il tè in ogni sottocop- pa? La signora ne è senza! L'ospite: — Non Importa, signora: non ci tengo; sono di facili costu- mi, io. — Pronto! Ma sì, certo,: appena mi han- no portato quell'oca ho pensato subito a lei, signora! In trattoria: — Cameriere, ma cos'è questa por- cheria? Ho trovato un pulcino dentro l'uovo. H cameriere: — Zitto signore, per carità; Io sa che se lo sente il padrone è capace di metterle in conto un pollo intero?! » t « Un signore assai distratto entra in un ristorante e, per sbaglio, si ri- volge ad un altro signore scambian- dolo per un cameriere, ed esclama: — Dite, portatemi un cognac. L'altro dignitosamente: . — Signore, ma lei non sa chi so- no io. E il signore, ancora distrattar mente: — Sta bene: allora portatemi un .vermouth. — E' proprio un aliare serio, ca- ra: tutti i santi giorni è una lite con mio marito: figurati òhe pretende di darmi pochissimi soldi e poi a tavo- la si lamenta perchè vorrebbe man- giar meglio. — Senti, se questa sola è la causa della tua infelicità, datti subito pa- ce, ho io il rimedio: abbonati alla Cucina Italiana e ben presto impa- rerai che si può anche mangiar me- glio e spender meno. — Quella donna è impressionante. Le si contano le coste... Eppure suo marito è terribilmente geloso, non la lascia un minuto. — Già: per questo l'hanno sopranno- minato fptcrda -coste! », FANNY DINI Direttrice e gerente responsabile Stanuimento Tip dei • Giornale a-italia » ROMA • Corso Dmherto, Palazzo Sciarr» J ° LA CUCINA ITALIANA 1 Dicembre 1934-XIII
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