LA CUCINA ITALIANA 1934

N. 2 — 15 Febbraio 1934-XII LA CUCINA ITALIANA 3 I l bucato Pr ima di esporre le mie opinioni e * miei consigli personali sui bucato casal ingo, credlo di rendere buon ser- vigio al le massaie, specialmente a quelle che vivono in campagna e che possono permettersi la sodisfazione del bucato in famigl ia, riportando le nor- me che ia Prof. Carolina, Valvassori dà sul l 'argomento, nel la eua uti l issima « Guida domest ica ». Ta l i norme compendiamo come ap- presso: « 1.) Immersione per dodici ore, dal- l a sera al la mat t ina, in acqua fredda o tiepida, n<jn mai bollente, perchè certe macchie, come quelle di ruggine, inchiostro e l 'albumina del sangue, verrebbero fissate nei tessuti. Correzione del l 'acqua; se di natura calcarea, crudia, con l 'aggiunta di 300 grammi di soda per ettol itro d'acqua. 2.) Lavatura, e insaponatura in ac- qua tiepida, lavando ogni capo all'e- sterno e al l ' interno lasciando camicie, mutande, calze, arrovesciate; insapo- nando abbondantemente le par t j state più a contat to del l 'untuosità della pelle. 3.) Stratificazione dei panni nel ma- stello oppure nel le conche di terracot- ta, (uso toscano) disponendo, con or- dine, pr ima i panni grossolani ,' poi quelli da tavola e personali, lasciando sopra la biancher ia più fine, colletti e polsi distesi in piano, coprendo con un panno grosso e poi con il ceneracciolo d)i stof fa compat ta, che non lascia fu- t rare la cenere. E' superf luo aggiunge- re che 1 panni di lana si lavano a parte, così tut ti quelli di colore, rica- lcati con lane o cotoni colorati o bor- dati, dei quali si teme la resistenza al ranno. I n alcune famigl ie si lavano se- paratamente anche i cenci di cucina, usando saponi più alcal ini, e facendo una l isciva energica. Per fissare le t inte e impedire la scoloritura, ot t ima prat ica è quel la di procediere ad una rapidissima lavatura aggiungendo del borace, poi ad una abbondante risciacquatura, seguita da un bagno acidulato con aceto bianco; per le stof fe di cotone, grammi 5 di sol fato di rame in 5 l itri dl'acqua; per lo lane, poche gocce di acido solforico nel l 'acqua; nuovamente risciacquando in più acque. Si evi ti l 'acqua bol l en», o le bolliture nel le caldaie Uscivatrici. 4.) Liscivatura. — Il metodo comu- ne consiste nel f ar bollire 'a cenere versando i l ranno gradatamente Più caldo sul ceneracciolo (kg- 5 dli cenere per un ettol itro d' acqua). Si può an- che distribuire di ret tamente la cenere sopra 11 ceneracciolo, versando l'ac- qun, gradatamente più calda. Un me- todo usato all'estero, è quello di di- sporre sui fondo una cornice quadra- ta. al ta quat tro dita, sulla quale si col- loca il sacco, ben chiuso, del la cenere; sopra sì mette un panno grosso, poi la biancheria al solito modo. Con que- sto sistema sì evitano possìbili màc- chie dovute al la cenere, ed il liquido sul fondo, esce l iberamente. Da noi, per agevolare l 'uscita del ranno, si met tono dei cocci. Ca t t i va prat ica è quella di disporre intorno al foro d'uscita, dei t a s c i dò alloro o di a ' tre essenze, nell 'illusione di profumare la biancheria; si mac- chia e non acquista nessun grato odore Il lavoro di riversare l 'acqua bollen- te, o il ranno, prendendolo dal la cal- daia, per raccogl ierlo in basso e ripor- tarlo all'ebollizione, deve cont inuare f inché il ranno esce bollente, grasso, scivoloso f ra le dita. 5.) Risciacquatura. — Lasc iata la biancheria tut ta la notte nel mastel- lo. imbevuta della Usciva, Sj toglie la mat t ina presto per f ar la risciacquare nel l 'acqua corrente o in vasche a ru- binetti aperti. 6.) Asciugatura, su corde di canapa, o sopra filo di ferro zincato o sul l 'erba: non mai sopra siepi spinose, s i au- menta la durata al le corde mettendole pr ima in un bagno d'acqua con 20 grammi di sol fato di rame per ogni li- tro: fat te asciugare, si riportano in un secondo bagno saponoso preparato con 100 grammi di sapone per ogni litro. Le corde di aloe sono più resistenti. Negli appar tamenti l 'asciugatura rie- sce diffici le, se non si possiede un ballatoio, una terrazza, od una parte di cortile. Si consigl ia l 'asciugatoio ap- peso al sof f i t to ¡n una stanza, formato di una cornice quadrata o rettango- lare, con molti fili zincati, da poter f ar sal ire 'o scendere per mezzo di quat tro cordicelle scorrevoli sopra pu- legge. Eraticl e meno ingombranti so- no gli asciugatoi a ventaglio, o quelli fissati, con molte braccia pieghevoli, intorno ad un'asse provvista di una base solida. Non si sopendano 1 diver- si capi, piegati a metà sulle corde, ma siano fissati con delle morsette di le- gno». * * V Sottoscrivo i sei punti del la signo- ra Valvassori. Mi permetto aggiungere alcune nor- me da me prat icamente fat te usare nel mio lavatoio in villa, e precisa- mente: a) che i mastel li siano due e non uno solo, af f inchè la biancher ia da tavola non sia messa insieme ai pan- ni grossolani e agli effetti personali. b) che la biancheria, dopo l'ulti- ma risciacquatura, venga immersa per qualche tempo in acqua fredda nel la quale siano state primieramente sciol- te alcune pal lottole di « indaco » detto anche « azzurrino » (il quant i tat ivo è, naturalmente, subordinato al la quanti- tà del bucato) per evi tare che la bian- cheria prenda a poco a poco quell 'an- t ipat ico color gial lognolo e sia invece di un bianco con s fumature azzurre. Ho detto «s f uma tura». Guaì se ri- sultasse un color ci lestrino! Si t rat ta soltanto, lo ripeto di evi tare 11 gial la- stro. E' finalmente opportuno rammen- tare come invece del sapone si possa- no adoperare emulsioni saponose che, quantuque cariche di potassa come so- no quelle ottenute dai residui del la fabbricazione degli olii fat ti belllre con cenere dli legna e acqua servono a conservare la biancheria, perchè non intaccano le fibre vegetali. Scosiglio assolutamente il valersi dell» varecchina, la quale contiene clo- ruro di calcio e ipoclorito di sodio, so- stanze estremamente corrosive. Di una buona l isciva liquida, ecco la r i cet ta: Gr ammi 600 di carbonato di soda; 50 di borace; 60 di iposolfito di soda; 60 di cloruro di ammonio; 100 di ammo- ni aca; 80 di acqua ragia; 100 di sca- glie di sapone, e quattro litri d'aqua. Questo liquido si diluise nel la se- guente proporzione: Un litro in dieci litri d'acqua Ma chi può in città, col ri tmo della «ita moderna, darsi il lusso del buca- to casal ingo? Tut to quello che tio esposto sopra non serve al la massaia ci t tadina Però io sono mol to at taccata, anche so non specialmente, a quelle mie «in- t ime amiche sconosciute» che vìvono in paeselli di provincia o in campai gna: la vera forza della Nazione! E ad esse ho dedicato questa «pun- t a t a». Però al le altre «int ime amiche sconosciute » che vivono nelle metror poli e alle quali anzi specialmente si inspira la presente rubrica fissa che si intitola «Massa ia Mode rna» parlerò pure del bucato. Ma in tutt 'al tro modo. DELIA Diffondet e "aL Caucin Italiana, , TOSTINE PURITAS Alimento perfetto, per i vostri bambini

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