LA CUCINA ITALIANA 1934

2 LA CUCINA ITALIANA N. 3 — 15 Marzo 1934-X11 E S T E T I C A D E L L A C A S A e ® © © LA STANZA G Benvenuto ©f i l ini di ceva del la cit- t à di Zur igo: «pul i ta come un gioiel- l o», Bisognerebbe dire al tret tanto, in Ogni casa ben f a t t a, del la cucina. Nei nostri paesi è questa, di solito, l a s tanza più di sgraz iata del la ca s a: ma l costruita, male arredata, ma l te- nuta. Non s ' ha ancora un' idea chi ara se più lieta, f es tante nei suoi colori anche se la forbi tezza resti il suo pregio maggiore, l a cuc ina amer i cana potrebbe, in qual che ora, sost i tuire il salot to senza f a r discendere il tono del la conversazione o grossolanizzare la cordial i tà. To rna ti da teatro, in estate, si può, senza a l cun disagio squisi tamente intonata coi colori in- terni. Natura lmente, mat tone l le e verni- ci, lavabi li e lavate con quot idiana f a cilità, sono sempre del la più bri l lante freschezza. Casseruole e arnesi non restano appesi o disseminat i. Le pa- reti sono assolutamente liscie e pure, di quel che la cuc ina dovrebb'essere, come archi tet tura, come decorazione, come mobilio. I di fet ti archi tet tonici non occorre neppure andar li a vedere: li si sente, appena s ' entra in casa. La cuc ina ri- empie dei suoi odori, non sempre gra- devoli, tut te o quasi tut te le stanze. In novanta appar tamenti su cento, l ' archi tet to si è per f e t t amente disin- teressato dei raereaaione del la cucina, del t iraggio del camino (quando que- sto vi sia), del rapporto f ra la capa- c i tà del la s tanaa e il numero dei fornel l i. Non par l iamo neppure degii e f rori prevent ivi nel l 'ubicazione del la cucina, che fanno, di solito, di que- s ta che dovrebb'essere l ' al leata natu- rale del la camera da pranzo, una ne- mi ca fugg i ta in un' inaccessibi le soli- tudine. Ad un' arni tert ' i ra razio-uae del la cuc i na s'è provveduto soprat tut to In Amer i ca dove, anche nel le dimore più modeste, si ha u n a cura part icolaris- s ima per questa stanza, veramente de- ci s iva nel l 'estetica del la casa. La cu- c ina dà. a suo mado, ¡1 ' ono a tut to l ' appar tamento: è quella che simbo lizza, in garbata perfezione, tutto to ordine morale e prat i ca del la vi ta fa- mi l iare. La cucina non è. per gii a- mericani, qualcosa da tener nascosto come una necessità degradant e: è lo spechio del la pul izia, in cui anche lo spiri to può r i f let tersi senza abbas- sarsi. Quindi, una stanza perfet ta- mente luminosa ed aereata, limpida- mente gaia, impeccabi le come il salot- to a qualunque ora del giorno o del- la notte. Ter sa come un bar anche morale e senza al cun pericolo per gli abi ti da sera, andare a prendersi un ge lato in cucina, come in un int imo elegant issimo caf fè. L ' ar chi t e t tura amer i cana ha sapu- to f ar del la cuc ina non la s tanza professionale del la cuoca ma una s tanza squisi tamente abi tabi le e pron t a a tut to un ordine d' eventual i tà. li) cuc ina insomma si può vivere, occor- rendo, senza sospetto nè d'esalazioni graveolenti nè di digitali untuosità, nè di appet i ti volgari. Voi trovate u- na s tanza adorabi lmente monda e siete sicuri che tale resterà anche quando voi non sarete più là, anche quando cioè vi giungeranno sul la fio- ri ta tovagl ia i prodotti di quell 'offici- na supremamente l ieta ed essenziale. Probl ema d' archi tet tura innanzi tutto, la cuc ina è anche un del icato problema di decorazione. Perchè mal la s tanza vi tale per eccel lenza do vrebbe l imi tarsi al bianco spet trale delle cl iniche o ad un color neutro, che serva sol tanto a nasconder lo sporco? Perchè non farvi regnare 1 colori raserenant i, il blu marino, il rosa, il verde chiaro, l ' avana? Mat- tonnel le e vernici di questi colori non costano più del le altre, e se la cuc ina è archi tet toni camente ben fat ta, non resistono meno del le altre. Con colorì di questo genere, luminosi e leggeri, gli amer icani sanno dare alle loro cucine, anche se modestissime, una sorprendente festosità. E non manca mai a l la finestra qualche f iore ed una tendina d i a f ana, sempl ice, ma e nul la appare mai clie non sia stret- tamente essenziale. Una precisione da laboratorio in un arredo scint i l lante d'al legr ia! Con questa rasserenante e perfet- t a intonazione nei colori, la cucina a- mer i cana appare quasi sempre al vi- si tatore come un quadret to delizioso. Ol i « interni » che U pi t tore olande- se Van Hocg ci ha lasc iati dipingono lo spiri to de l l 'Olanda seicentesca coli l a sr^ssa idi l l iaca graz ia con cui que- sti « interni » amer icani, r ievocati da art isti sensibili, dipingono oggi l'ot- t imismo discipl inato del la nuova bor ghes la lavoratrice, la sua fede tenera ed Infant i le nei valori del la vi ta. I popoli che pensano innanzi tut to a rar bel la e pura la loro cucina, a re- dimerne la mater ia l i tà con Un po' di graz ia sognante, hanno del l 'estetica del la casa, e del l 'umana digni tà, un concetto ben elevato nel suo real ismo e pari, per lo meno, al razional ismo romànt ico del secolo. Ad Un salotto che, con tut to il suo decoro estetico, non sia più che una bassa cucina di pettegolezzi, è ben preferibi le, per la anima e per il corpo, una cuc ina ac- cogl iente e piena di onesto riguardo per gli umani che debbano viverci o t r ame il cibo quot idiano. La descrizione del le cose essenziali d ' una cucina-model lo non sarebbe dunque mol to lunga. Ma ci accon- tent iamo, per oggi, d' aver dato una « i dea d' ins i eme» su l 'estet ica nuova del la cucina in rapporto " con quel la generale del la casa. .. EUGENIO GIOVANNE - I TI

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