LA CUCINA ITALIANA 1934
8 LA CUCINA ITALIANA N. 3 — 15 Marzo 1934-X11 za e trasparenza, che dava l ' illusione di bere in un fiore, della sua resi- stenza (che si provava buttandovi del liquido a bollore) e anche del suono che esso dà ad un piccolo urto, che è « c an t o» più che suono... Sempre di moda fu e sarà l 'auten- tico Murano e tutte le vecchie buone marche; furoreggia ora, naturalmen- te, lo stile 900 con alcuni model li ve- ramente artistici ed altri un po' trop- po stravagant i. Bel li sono i servizi di tutto un colore a coste piatte, come a coste torte. Le bottiglie a due colori, in vetro o cristallo sfaccettato, con turacciolo ad ornamenti in argento, non s'ado- perano per colazione o per pranzo, giacché i vini fini si servono nel le lo- ro stesse bottiglie ed i comuni in bot- tiglie eguali al servizio di cristal leria; vanno preparate con del Marsala o con un vino dolce e fine per un tè. Va invece, colorato, o col bordo co- lorato, il bicchiere cosidetto pel vino del f ieno, che viene posto a tavola accanto al bicchiere grande da ac- qua e che serve pel vino bianco sec- co che accompagna il pesce od il pri- mo servizio. Generalmente 'ogni buon servizio ha i bicchieri di 5 grandezze: una per acqua, due per vino, uno per spu- mante ed uno per liquori. Il bicchie- re per spumante che usava negli ul- timi vent 'ànni, a forma di coppa, va ora a coppa bassa e svasata, ma chi ha un bel servizio completo e non ha mezzi o fantasia di ri farlo ad ogni fa- se della moda, lo adoperi in letizia, e serva anche la « macedonia » nella coppa da spumante (A proposito della quale «macedoni a» ho visto in questi giorni una piccola simpat ica innova- zione, cioè dei sottilissimi lunghi aghi di bucce di mandarino disposti a dise- gno sulla superficie della f rut ta e poi... mangiati con essa, cosa che ri- chiede però, un po' più di zucchero nel la macedonia stessa). Per una colazione anche elegante, quando il servizio è in maiol ica od in terracotta, si vedono pure dei bic- chieri e delle caraf fe di terracotta, ma sono buoni solo per campagna a pel mare. L'acqua va sempre servita in caraf- fe. ner le quali va raccomandato uno specialissimo lavacro, che le renda tersissime e trasparent i; in inverno, quando ben pochi ne bevono, si può f ar trovare davanti ad ogni commen- sale il bicchiere già versato e colmo, per semplificazione; in estate l 'acqua va servi ta ghiacciata. I vini bianchi vanno sempre servi- ti freddi o ghiacciat i; "i neri vanno serviti al la stessa temperatura della sala da pranzo. * * • Adesso, che è di gran moda bere li- monate od aranciate, è simpatico a- vere (è regalare per dono di nozze), 3 servizi speciali, che consistono in vas- soi, caraf fe e bicchieri di bel cristal- lo color giallo-limone e giallo-arancio, adorno di un fiore od un minuscolo f rut to delle piante che crescono sotto 11 nostro bel sole e danno f rut ta di sole... Vi sono poi un' inf ini tà di ser- vizi per liquori (in legno e cristallo, stile 900) per birra, per punch, per ci- liegie sfitto spirito, che è bello e sim- patico possedlere... mji chi non li pos- siede non se ne preoccupi troppo, per- chè, quando ha un buon servizio di cristalleria da dodici, può f ar sempre buona figura!... La birra, gli sciroppi e le arancia- te possono venir servite nei bicchieri grandi dia acqua; il punch in quelli medi, da vino, oppure anche in tazzi- ne da thè... giacché la signorilità non consiste nel l 'avere danaro a palate e servizi a dozzine, ma nel f ar sempre buona figura con quel poco, ma buo- no, che la famigl ia normalmente pos- siede. una tazza di acqua bollentissima e zuccherate, dove abbia bollito un po' dì buccia di limone, sono suff icienti a dare una squisita bevanda, che au- mentando la dtee, diverrebbe cat t iva ed amara. Questa infusione può benissimo so- stituire il caffè, a f ine di tavola. È qui, a proposito del punch, dò i le gentili amiche la ricet ta di una squisita, tonica ed economica prepa- razione, che potrà soddisfare il loro gusto e sostituire in parte il punch, nel l ' inverno futuro. Prendano — a suo tempo — delle nere bacche fresche di lauro, le met- tano in qualunque boccione o reci- piente di vetro, le coprano d'alcool puro, le lascino 40 giorni; filtrino poi il liquido diventato di color topazio e lo ripongono. Esso è già pronto per l 'uso; bisogna però, far molta attenzione nel dosar- lo. Di soilto, 50 o 60 goceie, messe in Una nonni da Venezia, che ha una ni- potina di sedici armi un po* debole _ e trova care le specialità mediche, mi chie- de se sapessi indicarle un ricostituente primaverile a buon prezzo... Cara signo- ra, non ho nè autorità uè competenza... però posso raccontarle una piccola sto- ria, che è un ricordo della mia infanzia. La figliola di uu nostro colono aveva una terribile anemia; il colono la con- dusse dal medico condotto, un. meridio- nale, che la visitò e la trovò in cosi gra- vi condizioni da ritenere inutile ogni ri- medio, la congedò dicendo : « Dio vi sal- vi 1. Il padre, poco comprendendo l a pro- nuncia del dottore, credette di capire n Bevè (bevete) salvia » e fece ingurgi- tare alla ragazza decotti su decotti d'er- ba salvia. Ella s i rimise magnificamente, sposò, ebbe dieci figli ed ancora'racconta il mi- racolo della salvia a chi vuol sentirla... Ma non basta; ancora la nonna vor- rebbe un rimedio alla sua lombaggine. Questo è semplice: faccia ridurre in pól- vere un mattone, faccia scaldare la pol- vere in un tegame di ferro — molto, molto molto... — lo faccia buttare in un sacchetto di fitta cotonina, che ricoprirà con un sacchetto di flanella e lo ap- plichi alla parte malata... E adesso ba- sta, perchè non voglio attirarmi le ire del sindacato medici, una denuncia per indebita professione... e I3 visita dell'a- gente delle tasse! Tranquilla da Teramo vorrebbe fare un regalino, spendendo io lire e chiede consiglio. Eccolo: ne spenda 12 e doni all'amica un biglietto della Lotteria di Tripoli, facendosi rilasciare la seguente dichiarazione : « Nel mentre ringrazio la signorina Tranquilla del suo dono, consi- stente ecc., ecc. serie ...., numero ...., dichiaro che se detto biglietto vincerà un premio, esso spetterà per 10/12 a me è per 2/12 a lei » Data e firma. Se poi quel biglietto guadagnerà 12 milioni, ella ne avrà due... cosa che di cuore le auguro. Il vecchio abbonato di Firenze . che, dopo aver letto il mio « cicchetto » stilla vecchiaia, sj firma m l'anziano a vorrebbe sapere come si serve il prosciutto cotto in una cena fredda od in un ricevimento di gala. Può farlo tagliare in fette e- guali e non troppo sottili e farlo poi esattamente ricomporre in un piatto di servizio capace di contenerlo, oppure ta- gliato a fette tutte eguali di forma, e di- sposto con garbo e perfetta simmetria su dei piatti di portata. Il prosciutto crudo si serve sotto for- ma di tartine, oppure della deliziosa schiuma (la mousse dei francesi), in cui la panna montata è un ingrediente di prima importanza. Trentenne. — No, cara.. Questa rivista non dà ricette di belletti e cosmetici; questa rivista insegna a cuocere cibi buo- ni e digeribili, ad essere laboriose e sere- ne. Segua questi consigli, lavori dall'in- terno all'esterno del suo organismo e re- sterà fresca e piacente altri trent'anni al* meno.,., e, di più, avrà l'apparenza distia.
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