LA CUCINA ITALIANA 1934

MABcn censir ATA - no ogni volta ,in cui io li of f ro ai miei commensali Quei datteri, poi, di fattura più com- plicata, ripieni di pasta di mandorle, pi- stacchi, ecc., rientrano, secondo me, in quel la categoria di dolci che non con- sigl io di preparare in casa. In una buona pasticceria sono confezionati megl io e finiscono col costar meno. L. C. P. - Genova — Giro al Giornale d 'Italia, oggi proprietario della Cucina Italiana la preghiera tua e di molte ab- bonate, per l ' indice del le annate 1932 e ?933- ti mezzo sempl ice e casalingo per pre- parere essenza di arancio, mandarino c limone non mi è noto, ma ti prometto d' informarmene. «F IOR DI GIUNCHIGL IA» - Calta- girone — Tu insisti per avere da me, sol- tanto da me, consigli di « Galateo ' mo- derno ». No, cara : non posgo darteli per- chè esiste anche un galateo professio- nale. Nel giornalismo, esso inibisce a cm redige determinate rubriche, d' invadere quel campo di rubriche ad altri redatto- l i affidate. Del resto, molte del le tue domande, specialmente, quelle sul come si mangia la frutta difficile, , trovano risposta ir q u e i numeri della Cucina Italiana nei quali trattai l 'argomento « Galateo della. Tavola » sviscerandolo in quattro lunghi articoli. , -, I l Galateo generico — cioè non atti- nente alla mensa —• trattai invece larga- mente nel quotidiano , milanese, L'Ambro- siano. . 1 Ma Oggi UOJ mi occupo più nè de'- l 'uno, né l 'altro, per ragioni di salute che mi vietano di occuparmi, come ho fatto, per quattro anni, di tutto il giornale, e mi sostituisce una valente scrittrice, gen- tildonna ben nota per la sua competenza- in materia. Pertanto, mentre sono gratissima alle lusinghiere espressioni che mi r i w ' g i , debbo declinare. Le risposte u quanto ti interessa, dovrai provocarle nella lubri- ca « Signorilità » e relativo codicil lo di (essa- ai Rispondo alle abbonate n. R . ' s . - Taranto — La precedente rispo- sta valga pure per te. G D. P. - Viterbo — Il franobol lo in- viatomi per la risposta è servito invece per la spedizione di quel numero del giornale che portava la desiderata ricetta di quel dolce siciliano. M. V. O. Roma — Il cav. Giannoni, nel la sua ' consueta cortesia, è voluto tornare sul l 'argomento delle « Arancie soffici* con questa nota pratica: « Sè avanza il composto si riempia t qualche altro guscio. Dipende dal la « grossezza delle arancie. « Essendo un composto di frittata sof- k fice. non ci va messa la farina. < Base essenziale: composto ben man- li tecato, albumi a neve ben duri ». DOTTOR L. C. Terracini: — Il clas- t ico manuale di gastronomia dell'Aptcià, tradotto dà Paolo Buzzi costa L. U volume del Raiberti a T.'tirte di convita- re » costa L. 5. Quello di Umberto Notari intitolato: t Il coltello in bocca » costa L. 9,60. E. D. M. Atessa — Già, si avvicina S. Giuseppe ed è proprio l 'epoca per frittel le e bignè Le frittelle cou pasta l ievitata sono specialità romatia e nessu- na ricetta potrebbe rispondere meglio all 'uopo, di quella che trascrivo dall'ot- t imo libro « Cvdna Romanesca » di Ada Boni: Frittelle dì pasta lievitata.. Le frittel le di rasta lievitata, costi- tuiscono insieme con le fritel le di riso 3 2 0 j specialisti di bellezza Tutti sanno... che l 'olio d 'oliva ammorbidisce e rinfresca l 'epi- dermide... che è l'olio d 'oliva che dà II color verde al sapone Palmollve... e che questo s a - pone, fabbricato con una grande quantità d'olio d'oliva, pulisce perfettamente la carrfaglone e la conserva ben colorita. Ec co perchè oltre 20 . 000 specialisti di bellezza in tutto II mondo s u g g e r i s c ono cos t ant ement e: " N o n usate che Pa lmo l l v e ", H «apone Ideale per voi • per I vostri bambini, tanto per la "toilette,, quanto per II bagno. Prodotto in Italia, fi Palmollve non è mai stato venduto senza il suo invo- lucro verde. Esigatelo con la fascia nera, ed il marchio " Pa l mo l i v e" stampato sempre in lettere dorate. Sapone Massaggiate leggermente sul vostro viso con acqua calda, la morbida ed ab- bondante schiuma del sa- pone Palmollve In modo chequesta penetri ne! pori. Risciacquatevi prima con acqua calda e poi con ae- qua fredda. Infine asciu- gatevi delicatamente. e le bignè la -riade caratteristica deue specialità romane, che si usano fare il giorno di S. Giuseppe (19 marzo). La tra- dizione è antichissima e in altri tempi i friggitori addobbavano le loro botteghe con bizzarro sfarzo; e non mancavano neanche i friggitori improvvisati che in mezzo alla strada, o quasi, allestivano piramidi dorate di croccanti frittelle. Per una trentina di grosse frittelle occorrono una pagnottina di lievito (pasta da pane) del peso di cento grammi e 150 gr. di farina. Per il lievito ci si può regolare in due modi: o comprare una pagnottina di pasta di pane già pronta o confezio- nare il lievito in ~asa adoperando il he Vito di birra, ciò che dà un risultato an- che migliore. Per concludere, dunque, se si comprerà il lievito dal fornaio si avrà mezzo lavoro fatto; altrimenti si farà cosi? Si mettono sulla tavola due cucchiaiate e mezzo di farina, si dispon- gono a fontana, e ci si mettono in me?- zo dieci gr. di lievito di birra sciolto con due dita di a c q u a appena tiepida. Si impasta il tutto in modo da avere una pasta di giusta consistenza, se ne fa una palla e si mette in una terrinetta. Si copre e si pone ih luogo tiepido per cir- ca un'or a e mezzo. Comperato 0 fatto m casa, si mette questo lievito in una terrina, si aggiun- gono 150 gr. di farina (5 cucchiaiate ben colme) e 1111 pizzico di sale. Si sarà p r e pa r a t o "n bicchiere scarso di acqua tiepida e con questo, a poco a poco, ¡si scioglieranno lievito e farina sbattendo energicamente la pasta. Si lavora cos'i con la mano per una ventina di mini t i, sempre sbattendo con forza fino a ette la pasta sarà diventata vellutata, elastica e si staccherà in un sol pezzo dalla terri- netta e dalle mani, ri segreto della riu- scita è tutto questo Si copre la terrina e si lascia in riposo la pasta, tenendola in luogo tiepido, affinchè possa lievitare nuovamente. Se si sarà adoperato lievito di pane, occor- ' J Vlf r > "¡F - 1 | T I " , 5» 1 i p p * L A CUC I NA I T A L I A NA N. 3 — 15 Ma r zo 1934-^-11

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