LA CUCINA ITALIANA 1934

meglio, Giornale di gastronomia per famiglie e buongustai N. i ANNO VX — 15 GENNAIO 1934-XII ROMA — Palazzo Sciarla — ROMA TELEFONI: N. 62041, 62042, 62043, 62044 ESCE II, 15 D'OGNI MESE Ogni numero Cent. 50 p o r i D f l T l * I C E : DEL IA NOT ARI Abbonamento annuo I,. 5,30 » >j Estero . . » 10.— INSERZIONI: L. 4 AI, MILLIMETRO RIVOLGERSI: AMMINISTRAZIONE GIORNALE D'ITALIA nno nuovo formato nuovo Eccoci qua. nel nuovo formato: nel formato -che le lettrici e le abbonate gentili hanno richiesto, con le mille f> mille voci Inequivocabili, quando le abbiamo chiamate ad referendum. Piacerà? Lo speriamo: perchè la Cu- cina potrà così, come esse, le nostr« amiche care, domandavano, esser con- servata a lungo, raccogliersi in volu- me: accompagnare, cioè, non per un giorno, ma Der anni ed anni, le fede- lissime della Cucina nella loro vita familiare, che auguriamo felice. Naturalmente, alla modificazione del formato risponde una trasforma^ zione profonda, anche nella struttu- ra. stessa, del giornale. Fedele sem- pre, fedele ogni giorno più, a quel programma di sana propaganda e di popolarizzazione delle costumanze fa- miliari, dei cibi, dello stile stesso di vita, italianissimi, da cui Delia tras- se l'inspirazione per creare questo Giornale che in 6 anni ha raggiunto cosi simpatico prestigio, e cosi gran- de diffusione, la Cucina Italiana, rac- cogliendo il meglio del desideri da ogni parte manifestati, e armonizzan- doli, vuol essere e spera d'essere di già una cosa sempre più viva, sem- pre più aderente alle realtà dell'esi- stenza della donna di questa nuova Italia cosi ricca di entusiasmi, di Grandezza e di avvenire. .Un giornale inglese diceva, l'altro Siorno, che una delle più curiose con sequenze della crisi americana, così spaventosamente aspra e demolitrice, è stato il disorientamento» lo squi- librio, l a disperazione, anche, delle si- gnora americane, di quella grossa e grassa borghesia dell'industria, del commercio, dei business, che la tem- pesta economica ha precipitato in mi- seria. Avvezze a farsi servire, avvezze a mangiare cibi preparati da cuochi francesi 0 da cuciniere negre, lgna- » , nei modo più assoluto e più totale, di ogni esperienza casalinga, centi- naia di migliaia di signore america- ne, ora che 1 domestici sono stati, ne- cessariamente, licenziati, e la fami- glia non più affidata a mani merce- narie aspetta dalla padrona di casa, dalla sposa, dalla madre, il suo nutri- mento e il suo comfort, non sanno a qual santo votarsi. Perchè, avendo sem- pre disprezzato la cucina, avendo sem pre ignorato la cucina, non riescono, ei- ra, a improvvisarsi neanche mediocris- sime massaie. La signora italiana non è mai stata avulsa dalla vita della sua casa. E meno che mai lo è ora, mentre tutto, in questa Italia rinnovata nello spirito nella potenza nel fervore della produ- zione, conclama la glorificazione delle sane virtù familiari: esalta la missione della madre e della donna, nella fami- glia e nella società. E" della donna italiana moderna, di cui l'esistenza, operosa, alacre, per- meata di soave poesia intima, è volta alle opere sante della maternità e alla custodia della famiglia, che la Cucina vuole essere, se non la guida, l'amica fedele, e l'incitatrice assidua: di que- sta donna italiana che sa portare nella stessa umiltà delle cure domestiche, le quali sono tanta parte del benesse- re degli uomini, una luce di bellezza e di eleganza, che non hanno nulla a che fare con lo sfarzo e col lusso. La Cucina Italiana darà alle lettrici Dopo questo numero del 15 gen- naio sarà sospeso P invio della CUGINA ITALIANA a tutte le abbonate del 193S che non avranno inviato entro 11 31 corrente L. 5.30 per l'abbonamento 1934 Dirìgere vaglia alla Amministrazio- ne del Giornale ja Roma, Corso, Palaz- •*o Sciarra. in ogni numero, oltre alla consueta rubrica della massaia, e alle cento e cento ricette, intese a realizzare il postulato nostro «mangiar meglio, spendere meno» molte altre cose che pensiamo preziose, per un a donna: consigli d'igiene familiare, e di die- tetica; consigli sul modo migliore di arredare la tavola, e la casa: una pa- gina sui nutrimento da dare ai bam- bini: una sui modo con cui «occorre comportarsi », quando la giovine spo- sa riceve amiche o persone di sogge- zione. La cucina tradizionale italiana, in tutte le sue mille bellezze sapo- rose e sane; la cucina dei buongustai, e quella, pur c osì importante, della massaia economa, preoccupata di ammanire pasti appetitosi e nutrien- ti con cibi di poco costo, avranno in questo giornale, dove molte altre ru- briche saranno affidate a scrittrici e scrittori competentissimi, la più am- pia trattazione. Ma su un a futura rubrica soprattut- to vogliamo attirar l'attenzione delle nostre lettrici: quella... delle lettrici stesse Noi abbiamo dato a questo giornale il formato ch'esse volevano: dieno ora esse, al giornale, la loro collaborazione, inviando scritti osser- vazioni, proposte, suggerimenti, ricet- te. Una « piccola posta » sarà anche messa a loro disposizione, perchè esse possano chiedere e scambiare idee e notizie, che riguardino l'andamento della casa, e la cucina. Noi vogliamo che attorno a questo nostro giornale, consapevole della im- portanza della donna nella famiglia, una più grande una innumere fami- glia si addensi: quella delle 100 000 abbonate nostre, e delle altre 100.000 che le abbonate cf procureranno fra le amiche e congiunte loro. Non ci muòvono (il orezzo dell'ab- bonamento lo dice!) desideri di lucro. Se ci avverrà di aver allietato qual- che ora erio-ia- di aver disR ir, "tn cmal- che dubbio, illuminato qualche incer- tezza eliminata qualche preoccupa- zione facilitato alle lettrici il compi mento della loro sac- • missione, noi riterremo che la nostra fatica non sarà stata spesa in vano LA CUCINA ITALIANA

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