LA CUCINA ITALIANA 1935

l a c u c i n a i t a l i a n a ssa f a t a v o l a a l l é g r a Un professore non, abi tuato all'eti- che t ta si reca a un pranzo di gala. Gli mét tono davanti un piat to vuoto; egli prende il tovagl iolo e lo' pulisce. I l camer i ere che sta dietro di lui, gl iene porta un altro. A l t ra pulita... Nuovamente il camer iere lo ritira e met te il terzo. A l t ra pulita... I l camer i ere al lunga la mano... —• Son qui per mangiare, e non per pul ire i piat ti :—• esc lama s i e-, guato il professore! Un cl iente ordina una minestr ina in brodo. \ ; Ar r i va il camer i ere col piattò. l i cl iente: — L a mines t ra non è calda!. ,. I l camer i ere la riporta. — Mi dispiace... ma non è c a l d a i - la vogl io bol lente! I l camer i ere dopo qualche minuto ;ritorna. —- Non è abbas tanza calda, escla- ma il signore. I l camer i ere al lora: — Ma come f a a dire che non è calda, se non l ' ha, nemmeno assag- giata,?... — Finché potrete tenere il dito den- t ro l a minestra, dióe senza scompor- si 11 signore, non è possibile -che sia bollente. L a domest ica è da, due giorni ; a let to ed accusa una for t i ss ima emi- crania. ma quando ii dottore, chia- mato dal la signora, si presenta per visi tarla, gli sussur ra al l 'orecchio: — Non sono ma l a t a; mi sono mes- sa a, let to perchè da oltre due mesi non mi danno un soldo ed io mi al- zerò sol tanto quando si saranno deci- si a pagarmi il mio stipendio, Al l ora il medico: —- Fa t emi un po' di posto accanta a voi, al lora; anche a me da du» anni non pagano le visite... Il papà al la figlia: — Miser icordia! Quanto costano gli studi! — Puoi r ingraz iare Iddio, papà, che sono una di quel le che studiano poco!... * ^ * — Io bevo per diment i care — Povere t to! Al l ora non v i dispia cerà di pagare la vos t ra consuma- zione al la consegna. • * * —- E' vero che voi non avete più det to una parola a vos t ra mogl ie da sei me s i? —- Verissimo. Non mi permet terei mai d' interrompere qual cuno che parla. * * * 4— Io non accet terò mai queste fo- tograf i e: mi invecchiano di dieci anni! —- E perchè vi lamentate s i gnora? Non avre te così bisogno di r i farve le più per dieci anni! — Cara, se fossi caduto in quel burrone che sarebbe stato di to? — Sarei impazzi ta! — E t i saresti r imar i t a t a? — Ah, questo no! Non sarei ps.iza, fino a questo punto. — Ri torno adesso da una lunga croc iera nel l 'Amer i ca centrale. — Av e te veduto le Ant i l l e? — Ah imè! Non ne ho avuto il tem- po; ma avevo una let tera di presenta- zione per loro. Due studenti, dopo aver pranzato in trat tor ia, si met tono a s fog l i are i giornali e a fumare. — Hai paga t o? — Es c l ama uno di loro. — Io no: e t u? — Neanche per sog-no. — E allora, cosa aspet t iamo ad andar cene? FANNY DINl Direttrice e gerente responsabile S'tamiimento TIP. del « Giornale n'iraiia • tiG.MA • corso Umberto, Palazzo »ciana CI»«! 9 ) «a ^ w u i f j In { « o t o l ft Stfi&A* " S¥>W ha, l'abitudine di assaggia, jm

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