LA CUCINA ITALIANA 1935

1 Aprile 1935 - XI II LA CUCINA ITALIANA _ n.jjj^tm»L.i.L.«| l .u L1 |f)i:.' ii.wr , «i l .ìMi jTi .ninTrr- ' -"— ^miBmT^rvxrsaaensKoen 1B PO s MARIA GATTI (Voghera). — L'agenda <i un anno della mia l ' t a » le f u spedita i r 6 febbraio; reclami presso la posta. Saluti. ERMINIA VED. ZECCHINI. — Ho ri- sposto in qu: sta stessa «pi ccola pos ti ». • PENELOPE INDECI SA. — Un regalo adatto per cresima — il cui costo stia fra le cento e le centocinquanta lire — è un orologio a, bracciale. Nel la sua stan- za di soggiorno, metterei tendine d'or- gandis verde-giallo, ch e danno una luce simpaticissima. Nel suo salotto stile 900, metterei tanto le tendine sui vetri come la grande tenda, a disegni 900, colore rosa e grigio. .. mai di seta o di tela bianca. Anche la tappezzeria per la stan- za di soggiorno potrebbe essere di un bel verde-giallo-oro. GEMMA P. (Bagnone). _ « Signorili- tà » è unii piacevole trattato di economia domestica, di galateo e di mondanità », ha dei capitoli, per esempio « Ricevimenti a corte » che sono dedicati ad uni mino- ranza, ma ha delle nozioni praticissime per tutte le classi soci-li e modestamente abbienti, ha molte ricette, parla molto della casa, della previdenza, di cento piccoli accorgi' enti domestici; ha due edizioni di cui una economica. FRANCA R. (Borgomanero). — Quali do fui in Piemonte, assaggiai quella spe- cialità di cui scrive all'amministrazio- ne e la trovai deliziosa. Credo che essa farà furore al nostro concorso di_ Pa- squa e la prego dì mandarla. Avrà un bel premio e farà un'opera buona; mi fa piacere che ella sia soddisfatta vedendo che i concorsi di questa nostra rivista hanno uno scopo altamente benefico, oltre che quel lo di far conoscere prodotti italiani, "invi to tutte le abbonate che co- noscono del le specialità a base di uova a far propaganda. A lei molti buoni saluti. UNA SIGNORA NELL ' IMBARAZZO. — El la vuol sapere se, quando un uomo, per via, parla col cappel lo in mano, si debba dirgli di coprirsi il capo. Si, cara; specie se il signore è calvo o vecchio e se la giornata è fresca... ma non sempre il signore obbedisce. Ricordo di aver co- nosciuto un ungherese, il conte Appony, che aveva per moglie una italiana o che era gran signore la tutto il senso ca- valleresco della parola. Egli era sceso da una macchina italiana guidata da Ste- fania Turr, 1-». f igl iola del grande patriota ungherese garibaldino che aveva spar. s o ' il sangue per l ' Ital ia e, mentre la signora manovrava per far girare _ la macchina rimaneva, in u a fredda gior- nata a capo scoperto. El la gli gridò « Si copra per amor di Di o' » ed egli rispose « No 'signora; sarebbe '-a prima volta che mi succederebbe, davanti ad una d oma ». El la chiede « entrando nel salotto di ur ' amica, il cui marito usa baciar- la mano alle signore, e si toglie il guanto? » No- il signore non le bacerà il guanto, ma ' s ' inchinerà cune se lo baciasse; ella tolga il guanto per prendere il tè e se vuole, lo rimetta opo essersi congedata dal padrone ' ! casa che, 111 questo modo, potrà posare le labbra non sulla pelle di svariati animali, ora di moda... ma su quel la morbida di lei. STEFANIA abita in campagna lontana dal mondo (fortunata lei che potrà go- dere l ' imminente primavera come solo si gode in < ampagna ! ) e chiede se è conveniente che sua madre e lei riceva- no dei signori conoscenti. Ma si, care ! Nè lei nè sua, madre hanno fatto voto di segregazione, e delle conoscenze, delle visite potranno animare la loro esisten- za alquanto monotona. Certamente, però, dato che lei ha vent 'anni, prima di ri- cevere con una certa frequenza e cor- dialità dei giovanotti, i suoi dovranno informarsi sulla loro famiglia. e morali- tà. E lei stia attenda di non lasciarsi al- lettare da qualche o: ale complimento, belisi impari ad assumere con tutti i gio- vanotti un c-ntegno semplicissimo, na- turalissimo, cortesissimo, ma riservato. Tut te le signore (a meno che siano piene di sussiego e scortesi) offrono la man 0 ad una persona della stessa loro condizione sociale, che venga loro pre- sentata; lei, che è giovane, aspetti che una signora gl iela te :da e la stringa cordialmente non troppo forte, ma Bep- pi re languidam-ente, come fosse conva- lescente di peste bubbonica! Le consiglio d'acquistare una radio, di abbonarsi a qualche rivista e di leggere molto. Adatto a lei (che me lo chiede) mi sembrerebbe il mio romanzo a La parte migl iore ». Mandi un vagl ia di lire otto all 'editore Solmi (Via Tazzoli, 2, Milano) ; sono sicura che vorrà ben e al- le figure femmini li di quel volume, tutte tolte dal vero e collocate nel l 'ambiente romano ed m quello suggestivo del l 'al- to A "ige italiano. PADP.ONCINA DI CASA. — Una tar- tina ch e si presenta bene e che è ec- cellente -i prepara tritando fni ss imo del roseo salinone (quello che si comperi in fette) e disponendolo nel centro del liane hurrato, in forma di rosellina. Tutto intorno al salmone disponga del- le min-scole fogl iol ine di prezzemolo, oppure, con un tondino di citriolo di-, sposto sul pan e burrato e delle fogl io- line di prezzemolo, può comporre una granata come il fregio dei granatieri. MARCHESA C. C. - ABB. 1263:. — L' inchino speciale cosidetto a « plon- geon » (letteralmente « a tuffo », cioè molto profondo, tipo genuflessione, sen- za, naturalmente, arrivare alla genufles- sione) si fa — da una signora di qua- lunque età — oltre che a tutte 'e al- tezze reali, uomini e donne, anche alle altezze che non hanno più regno ed an- che alle signore nate altezze reali e spo- sate a borghesi od a modesti titolati, e si fa tanto in pubblico come in privato ed in privatissimo, nel salutare e nel congedarsi.. Si fa pure ai cardinali, prin- cipi della chiesa, ma non a vescovi, nè ad altezz e serenissime e neppure al capo del sovrano ordine di Malta. MAMMINA SARDA. — Tratterò ^ar- gomento. Dopo H Cresima, che coincide colla prima comunione, ella offra del caffè, del caffè-latte, della cioccolata con panna, e poi biscotti, tartine, una torta, della marm-l lata, dei cioccolatini. Ho • visto nel ceto medio distribuire del le bomboniere tipo nuziale, ina non lo tro- vo opportuno. L e bimbe levano cuffietta e velo prima di sedtrsi a tavola e rega- lano l ' immagine-ricordo della mistica ce- rimonia. NUCCl e DUCCI, figliole di un'abbo- nata, vorrebbero una piccola faci le pre- ghiera in versi da recitarsi la sera, fino a che sono piccole. Eccone una di molti anni fa : Signor, che proteggi ed ami i bambini, durante il riposo ci tieni vicini, e mandaci gli angeli dai casti pensieri, che santi ci rendano qwec" «:•«» primieri. Nell'ora che muto il mondo si oscura, ricevi il saluto d'un'anima pura, e mandaci gli angeli dai casti pensieri, che santi ci rendano questi anni primieri. Vi abbriiccio.- MERCEDES. — Cara figliola, lei ha bisogno di studiare per saper scrivere iti buon italiano e poi C ve cominciare dal l 'A, B, C, delle convenienze e degli usi. Non posso qui ris;. ondere che a pic- cola parte delle sue dodici domande; troverà la risposta esauriente a tutte nel libro che porta il titolo di questa rubri- ca, che 1 costa l i ie cinque e che si vende da ogni buon libraio. Mi sembra che la cosa migliore della sua stanza siano l e vecchie tende <' Ila nonna e che lei, anziché buttarle, dovrebbe rinfre-carle o rifarle eguali. La paiola <1 truppo » appartiene sd un dialetto che io ignoro.. Naturalmente che le olive, il formag- gio e « cento cosette » che vanno alla se- conda od, alla terza portata, non vanno messe a tavola!. .. Bensì su di un tavolo di servizio, o sul la credenza, coperte da una bel la tovaglietta. Quando ci sono degli ospiti (ed anche specialmente q-.ando si è in famigl ia) si serve sempre i l caffè e latte o r-^'a so- lita tavola o su di un tavolino in stanza da pranzo: ri metie il servizio ^affè- latte, dei fiori, il pane, il burro i tova- gl iol ini ed anche una caraffa d'acqua con dei bicchieri. I « boccali » per l 'acqua vanno quando il servizio e la tavola e l 'ambiento siano in istile (per esempio adornano la tavo- la del castello d'Issogne, il castello me- dioevale di Iolanda e di paggio Fernan- do, in vai d'Aosta), altrimenti sono re- cipienti da trattoria e non da casa si- gnorile, II formaggio fresco viene portato ' '. tavola nel l 'apposito piatto con coperchio di vetro, a grossi spicchi, e mai tagliato a triangolini. Poi Vi vuol? sapere come k si confèzio-ia » la panna... Cara, -j « confeziona » un abito... La panna si monta per mezzo di una forc 1 etta (quan- do non si possegga il sol ' to frul l ino ^C. un frul l ino elettrico) in un recipiente alto e stretto. ABB. I. >'. — L' indirizzo da l : i richie-

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