LA CUCINA ITALIANA 1935

EA CÜCINA I TAL I ANA ! Magg io 1935-XIXI E allora, che cosa ne facciamo? Un gravissimo problema è posto all'ordine del giorno delle lettrici della CUCINA ITALIANA: data la presenza di un tacchino, fra gli abitatori della nostra caset- ta, possiamo mangiarcelo con tranquilla coscienza o dobbiamo lasciarlo morire di onorata vecchiezza? Combinazione: abbiamo pure noi un taschino che se non è proprio 13 Kg. è gin oli lì. • Certo non assisterò alia sua PROS- SIMA Une. Veder uccidere, a freddo, non mi fa niacerp. Però, a Dio piacen- do, ne mangerò molto volentieri la mia parte. Speriamo sia fatto a dovere, mi dispiacerebbe fosse duro. Il Conte SILVIO PASKKBINI PETRUCCI (Civitella della Chiana) Che sia detestabile il metodo crude- lissimo de'l'autista per sopprimere il tacchino uai famosi 13 chilogrammi, e cosa certa, che però la saporita carne del bestione, cucinata nelle tre manie- re -ìosre eccellente è tuor di dubbio. Ritengo a proposito della alimenta- zione vegetazione che lo scrupolo di ve- dere imbandita la tavola con carne ani male, sia un paradosso.All'egual misura potremmo eccepire. E perehè privare ad una pianta la vita? La crudeltà potrebbe dirsi perfetta- mente uguale. Solo oerchè la pianta non mostra il dolore, all'occhio profano, può ritenersi che essa non soffra! La bel la e sorr idente fami g l ia de l l ' abbonata Ines Be r g amo e Anche durerà, si potranno uccider*, tacchini e tutta la fauna mangereccia, senza tema d'andare contro le leggi ci- vili e religiose, INES BERGAMO (Galardo - Brescia) Secondo il mio modesto parere il Pro- fessore non ha inteso affatto di prote- stare perchè un tacchino è stato ucci- so, cucinato e mangiato con voracità e golosità I le vibranti paróle che egli scrive anche a nome di molte persone ch 6 hanno letto l'articolo di Maria Te- 'resa di Sortenna si riferiscono ai « mez- zi meccanici » con i rata la morte del Potrebbe darsi ticolo abbia intesa di il Professore, i suoi amici abbiano considerato questo pessimo gusto. ORSOLETTA (Bologna) Era facile immaginare che il referen- dum da noi indetto sulla opportunità, o meno, di mangiare la carne degli ani mali commestibili avrebbe suscitato uri note- le. interesse. Ma. che ci sarebbero o nivale tante migliaia di lettere, da tut- te le parti d'Italia, e dell'estero, non lo ax i emmo suppósto davvero. Pubblichiamo qualcuna dì queste ri- sporte 1 E' imitile dire che abbiamo la- scialo alle lettrici la più ampia libertà di sostenere una qualunque delle due te- si (vegetarianismo ad oltranza? nutri- zione mistaf) in contrasto. Constatiamo coti - piacere come ognuna delle nostre amiche abbia facilmente comprèso che noi non volevamo sapere « se era ammissibile di far morire un lacchino con mezzi crudeli ». Tutte han no compreso che gli spilli fatti ingoiare al tacchino nella novella di Maria Tere- sa di Sortenna erano un... artificio pura- mente fantastico, attribuito per comodo di narrazione ad un autista golo.so : arti- fìcio che nessuna donna di cuore, nes- sun uomo di coscienza avrebbe, nella pratica della vita reale, imitato o segui- lo. Il problema non è, di fatti, (come per cotnqdo di polemica voleva porlo la persona del resto rispettabilissima ihe ci ha indotti colle sue proteste al referen- dum) di sapere se un tacchino o un poi 10 o un bue o un pesce possano esser uccisi in modo barbaro, inumano. Tutti siamo d'accordo nel deprecare anche l'i- pòtesi, di un caso simile. La questione da decìdere è se dobbiamo mangiar sol tanlo dei legnini e delle erbe, e lasciare che gli animali commestibili muojano di vecchiezza — o se possiamo, senza che 11 rimorso turbi le nostre notti e le po poli di fantasmi truculenti — nutrirci an Che di qualche bistecchina e di un quar tic elio di pollo. 'Abbiamo una vaga idea che la enorme maggioranza delle nostre lettrici stia per la bistecchina e il pollo. Ma non precorriamo... le risposte. Errore! Provate a togliere la cortec- cia ad una pianta in fiore e vedrete gemere un siero che è l'anima della -sua vita. Ed allora? Ecco. Bisogna servirsi di tutto .quello che la natura - ha i po- sto a nostra disposizione, salvo deter- minate cose non adatte, ed eccezione fatta' per talune altre che rispondono a finalità per le quali furono create. MARIA CIANNEI.LI (Lacco -Amèno - Napoli) « L'uomo non vive di solo pane, ma d'ogni cosa che vien da Dio ». Spiri- tualmente per la religione, material- mente per l'umanità. Dacché è mondo Se si badasse alla morte degli ani- mali torneremmo all'arca di Noè per- chè e cosa ovvia per sè stessa e non v'è « bisogno di commenti » per am- mettere che ogni uomo, indistintamen- te, ama la propria, conservazione indi- viduale, congiunta ad una perfetta sa- lute. Occorre essere sobri nel mangiale e non prendere alimenti più del biso- gno, ma è pur vero che è necessario mangiar carne quasi una volta al gior- no. E' cosa sanissima promiscuare que- ste carni con altrettanto cibo vegeta- riano, perchè tale miscela riesce di nu- trimento leggero ed acconcio. Non man- giando cr.rne si avrà un sangue man- cante delle più balsamiche e indispen- sabili particelle, causa alle volte di gravi disturbi. Da questo posso rispon- dere che sono fautrice dell'alimenta- zione mista. MARIA PARIS BATTISTELLA (Rieti) Avevo letto nel numero scorso la sto- riella del tacchino finito sotto l'automo- bile. Con tutta sollecitudine rispondo alla domanda che questa on. Direzione pone: prontissima a mangiare; cioè prima cuocere arrosto oppure fare una buona galantina di tacchino; con con- torno di patatine o spinaci o qualsiasi altra verdura; e mangiarlo con buon appetito: coinè si potrebbe lare, la- sciar morire di onorata vecchiaia tutta questa grazia di Dio. che Lui ci ha dato perchè ce ne cibassimo? Io sono pienamente convinta e fau- trice dell'alimentazione mista e non cre- do si vp la contro nessuna legge se ad un volatile si tira il collo o vada per caso a finire sotto a qualche macchina LUISA PASTORIS (Sampierdarena) Leggendo la lettera di quel Signor Professore ho io pure l'impressione di un forte malinteso, non posso a me- no di esporre il mio pensiero, che FRAGRANTE COME IL FIORE. É RICHIA= MO DI PULITO E DI SANO. POESIA DI PRO.FUMO PER LA BIANCHERIA, ICIENE DELIZIOSA PER LA TOELETTA E IL BACNO Si vende in tutte le profumerie. Un saggio si riceve inviando L. 1 in francobolli alla Casa A. N I GO! & C. - Imperia Oneglis

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