LA CUCINA ITALIANA 1935

1 Maggio 1935-XIII conclude: non essere nati coi denti per masticare un gustoso tacchino mi i>uon cappone ecc., e neppure avremmo l ice vuto dalla Provvidenza le mam e e dita per poter prenderlo ed ucciderlo (con meno sofferenza possibile). U realtà della vita, è che tutto e ^gañ i z- zato nella sovrapposizione delle tor I t tra gli animali, fra gli u om i n i ; c £e se poi si volesse condurre la disputa nel campo della filosofia e della mo- rale astratta, allora non vi è chi non possa far voti acciocché dal monoo possa essere evitato il dolore e la mor- f . aia f ra sii uomini che tra b " siasi umana ed animale realta. ' tefura S i t ' M ^ U » » CLEMENTINA STAGNI (Dozza Imolese) T„ via di mezzo è sempre la migliore, credo perciò Conveniente a persone sane una alimentazione mista, cor> preva enza di verdure e di pesce, nei paesi caldi, a cu " s a r o b b f C a fine ingloriosa per i ; ^.asìo tacchino che si rispetti, morire di Ionorata vecchiezza», anziché profumare ed arrosto, una mensa lussuosa o modesta, come quasi generalmente si U n n s S e e m r d e m o n e del tacchino ¿ Ü í r ^ é r - Z l r ^ ^ » n e c e a r™ trattandosi di descrivere una tote m"rte naturale, ben lontana sup- pongo dal metterla n esecuzione Ella Stessa nel P n ^ ' ^ v M i v a O (Pegl i) t ¡ p l l r a spingere la sensibilità umana fino all' inverosimile, e pur avendo un tantino di cuore, credo che ai tacchini, poUi e tutti quegli esseri che da quando ?1 buon Dio ha creato il mondo non eb- b e r o ahra funzione che quella d'esser sa- crificati all 'onor della mensa, non possa „•¡«ere riservata altra sorte. Ammettiamo pure si possa pensare con ,m liCTe senso di pena, a quei poveri, in- nocènti animali, la cui fine è imposta dafla volontà dell 'uomo; ma non disco- n o s c i a mo che la loro saporitissima carne sia cucinata con arte, sia semplicemente cotta in acqua e sale, si gusta sempi e giacché né la religione, né la civiltà né la pietà degli uomini, ce l'hanno vie- tato mai' continuiamo a mangiarcela tran- q u i l í c e n te senza timore di venir meno ad una morale rigida e saggia. Il regime vegetariano, salvo una ragio- ne igienica (sia detto senza urtare la su- scettibilità dei vegetariani convinti) lo eS p?e d ferÌsco PÌ per me e per gli altri, una buona alimentazione mista, fatta coi no- stri prodotti genuini, che dia salute e vigoria al corpo, e aiuti ad arrotondare le forme di certe fanciulle troppo esili, per trasformarle in donne prosperose, co- me vuole l'Italia nostra. ADALGISA BRAMBILLA (Alessandria) Se la funzione storica degli animali, come dice cotesto periodico, è sempre sta- ta quella di essere mangiati dagli uomini, ciò non indica che tale funzione si sia esercitata in nome e in forza del diritto e della giustizia. Chi vuole giustificarla, non solo ne cercherà invano le prove, ma verrà a trovare molte ragioni contrarie. Se si riguarda la vita degli animali co- me destinata ad avvantaggiare solo quella dell 'uomo mediante la fornitura del cibo carneo o con altri mezzi, perchè mai quel Domeneddio invocato dalla « Cucina Ita- l iana» ci ha dato le vipere, gli scorpioni ed altri numerosi esseri che l'uomo non penserà mai certamente a mettere in pen- tola o in padella, oppure ad utilizzare altrimenti? Probabilmente avrebbe mag- gior ragione il coccodrillo nel pensare che l 'uomo è stato creato per esso, giac : ehè raro per le mascelle di quegli enormi rettili. Forse avrebbe ragione anche il tenia ( «verme sol i tar io») nel credere che l 'uomo è stato creato per esso, perchè quel parassita non può svilupparsi se non pas- sa dal corpo suino a quello dell uomo. Cotesto Direzione domanda se tutta quella «grazia di Dio », che sono gli ani- ma l i mangiabili, debba essere , lasciata S pace ,™ crescere, e moltiplicarsi" « Ano a che un giorno la terra non sia più che unGigantesco pollaio e una immensa stai- la e i polli e i bovi, non trovando pm granturco e fieno per la loro fame, si decidano a vedere se non fosse per avventura c om : mo b i le an che per loro... », ecc. Quella domanda (li- mo stra una certa ingenuità ' ¡fletta «si vede chiaramente cne se l 'uomo? invece d i favorire la P ™ » « : ne del bestiame g r a n d e e piccolo rmun classe a quest'opera ed anzi arau lasse a moltiplicazione man mano che I attuale bestiame viene macellato e consumato (od 2 " lasciassero morire d vecchiaia). H pericolo di un... signoreggiamento de- gli animali sulla terra sparirebbe imme- d Ì QS e t c o n s i d e r a z i o ni hanno certamen- te una maggiore importanzat di quelle che possono accompagnare le s ingo l er i sposte al questionario. Tali domande « f e r i - no piuttosto la personalità di chi v n sponde anziché l'essenza della a n i o n e . Tuttavia, per non lasciarle a vuoto, ri SP I°o Sottoscritto sono .fautore dell'alimen- tazione vegetariana, cioè di un nutrimen tn basato sul solo consumo di cereali, le- eumf e frutti, 1 con utilizzazione moderata anche di uova e latticini, e con assolu- ta esclusione di carne, di pesce e mol- 1U Da "carnivoro e malaticcio (riformato a l : la vtsita multare) divenni lentamente ( sw Cent 'anni) vegetariano e sano (ne ho pm d Ì Ad abbandonare la. c r e o f a g i ami spinse la vista delle abbominevoli crudeltà con- tro gli animali destinati all'alimentazione Studiando la dietetica e il moderno naturismo mi convinsi che il vegetarismo è molto più sano che la creofagia e che risponde ai veri bisogni dell 'uomo: co- s ccSè, animato da una doppia convez i one in suo favore, ne divenni anche piopa g a n d i s t a . ^ p B O p _ N G R I L LO (Chiavari) La lettera del professor Bellotti non è per me priva di buon senso e di gentili sentimenti H prof. Bellotti, a mio mo- d e s t o parere non combatte il principio e d'altra parte Egli è troppo intelligente per non capire che se è vegetariano non può imporre d'esserlo all'umanità tutta, con che verrebbe a capovolgere quanto si è sempre fatto, si fa. e si fara. Egli stigmatizza il caso singolo, 1'« inganno » di cui si è valso il nuovo autista, d accor- do con alcuni membri della famiglia, per uccidere il pacifico Mose, non d altro col- pevole che d'essere divenuto un pingue boccone. E veramente l'inganno ha fatto im,pressione anche a me, tanto più leg gendo la firma della gentile autrice « parendomi anche che la morte, a . q u e l modo non sia nemmeno giustificata da una nuova, dettagliate maniera . di . pre- parare il vetusto tacchino, di cui piutto- sto la «Cucina Ital iana» portava un sempio anche nel numero di febbraio c a. Ritengo quindi che si possa e si deva per la nostra salute essere onnivori, e voier bene a tutte li» care bestiole di che la Provvidenza ha popolato e ornata la terra- Soltanto non ingannare nessuno, e principalmente, i » o s W ^ c a r i . . ^ ^ ^ (Roma) To sono per il regime misto perchè penso che è il più adatto per il nostro corpo, dato che gli uomini sono qualcosa di misto fra ' carnivori ed erbivori. Però devo dire che non ammazzerei un pollo od un coniglio per nessuna ragione al mondo; mi piace trovarli già pronti ten™ testi e zampe, perchè solo così pen- so che sia qualcosa che non viveva e che non è stata ammazzato. Mio marito preferisce invece essere e- sclusivamente vegetariano e guai se 18, rame che deve qualche volta suo ma l- grado mangiare sa di animale Non che non gli piaccia, ma secondo lui tutti gli S i i l i dovrebbero vivere sino che loro è concesso SPOSINA (Latisana) Leggo sempre con interesse « La Cucina italiana», che, per i suoi pre lg i bene si attaglia alla donna del suolo in cui vi- viamo. Cosi ho letto il racconto « Un lac- chino di tredici chili » di Maria .di Sor- tenna e le melanconiche osservazioni <•*« ne sono seguite sino al «referendum». Ebbene non si può escludere che fi « m a n g i l e » sia puramente un atto ma- teriale, ftia tuttavia risponde ad una fun- zione indispensabile alla nostra esisten- za e che cosa dobbiamo «mang i a r e» carni o verdure o le une e le altre m- S1 Credo che l'interrogativo sia difficile anche per un medico, -il quale peraltro risponderà indicandoci caso per caso, do- ve sarà necessaria una alimentazicme mi- sta o strettamente vegetariana; m ri fe- rimento a particolari esigenze dell or- ganismo non più sano ma ammalato. Penso quindi che per un individuo — o l'alimentazione mista possa costituire la alimentazione più adatto e più risponden- te ai bisogni della vita, introducendo una certa varietà di carni che meglio posso- no essere appetite ed arrivare cosi s - al tacchino... di tredici chili, non però arrivato all'onorata vecchiezza, perche r l - schierebbe di imporci un lavoro «mas t i- cator i o» non > n d i f f e ^ t e N A T A ^ Bastiglia di Modena. (Continua). alla " C U C I N A I T A L I A N A „ of fre la SOCIETÀ' MOLINI & PASTIFICI di ASCOLI PICENO ad ogni acquirente di una cassa della sua squisita PASAT Dì GRNA LUSOS " PICEAN „ Questo prodotto, fabbricato con materie scelte e da maestranze specializzate, è quanto di megl io of fre il mercato nazionale per il gusto gradevole, la eccezionale resistenza alla cottura, l 'alto rendimento e la facile digeribilità. Viene forni to in casse assor- tite da Kg. 44 netto, al prezzo di L. ] 15 f ranco arrivo stazioni FF. SS., imballo gratis. Il pagamento deve essere fat to antici- patamente o per assegno. Per o rd i naz i on i: SOC I ETÀ « C L I N I ex PAST I F I CI C E « unendo alla , ¡ chi es ta '1 presente tal l onc ino. ASCOLI P I

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