LA CUCINA ITALIANA 1935
3 4 LA CUCINA ITALIANA 1 Giugno 1935-XIII tre bocconi; le paste e i pasticcini, che possono riserbare qualche ser- pi esa, per una fuori uscita di cre- ma, panna o zabaglione, si posano sul piattino, si dividono con la for- chet ta (e mai col coltello) e si por- tano alle labbra colla forchetta, ma appunto per via di quella tale « fuo- i uscita», si servono generalmente nelle proporzioni di un comune boc- cone. Le torte dure si tagliano col co'tello e si portano alla bocca col- la forchetta. La zuppa inglese, i dol- ci coperti di panna si mangiano col cucchiaino; le mandorle dolci o to- state si prendono (una o due per volta) colla mano e non si posano sul piattino; le frut ta candite si prendono colla forchettina a due punte con cui vengono servite, si por- tano sul proprio piattino, si tagliano e si mangiano colla forchetta e col coltello, guardandosi bene dal raet- tei-e 11 coltello in bocca, s'intende. Mai s'inzuppano torta o pasticcini nel tè, bensì si alterna tè e dolce, curando di sorbire il té senza far rrmore. Volendo servire 11 limone in fette, si sbuccia, si taglia sottile e si di- si cne in un piattino di vetro o di argento; In quest'ultimo caso biso- gna mettere un tovagliolino legge- ra. I dolci e le tartine si servono su piatti d'argento o di peltro o di metallo argentato, o su piatti egua- li al servizio o su piatti antichi o su piatti del tutto diversi, ma con un particolare (forma colore, stile) che s'ir toni ad un altro particolare del servizio. Sui piatti di portata delle torte (torte che si tagliano a fette non troppo grandi e che si ricompongono) ci va il cucchiaio e la forchetta (co- me su qualunque piatto di portata); con dolci molli, ci va una forchetta ed un cucchiaio; le paste ed i bi- scotti si servono senza posate; le tartine, il pane di noci, il « plum- cake » si servono con quelle minu- scole forqhettine d'argento o argen- tate a due punte, che costano po- chissimo; il miele e la marmellata si servono con cucchiai adatti alla capacità del recipiente. La padrona di casa ricordi e vi- gili perchè i tovagliolini siano sem- pre rigorosamente di bucato,, fre- schi e ben stirati, in modo che si presentino un po' duri. Per otte- nerli, basterà stirarli umidissimi con (ferro caldissimo e non occorrerà, dato le loro piccole proporzioni, a- doperare la fecola o l'amido o la gomma, che si usa per la tovaglie- ria. di lusso. Un ultima parola sulla tazza da té e sui servizi in generale, in rap- porto coll'ambiente, specialmente per gli sposi che, dovendo fare delle cempere o rispondere a chi chiede loro quale oggetto o quale stile pre feriscono, possono avere un insieme intonato e raffinato, invece di cose stonate, che mai potrebbero usufrui- re. Per esempio, collo stile Luigi Su qualunque tavola 1«' ARGENTATA E. S.» è un segno di distinzione» di buon gusto e di senso pra- tico. Il dono più utile e pratico da fare a degli ami- ci o a se stessi è un servizio di posateria Wellner garantito da una marca di fama mondiale. Chiedete catalogo 349 diretlamente a i WELLNER - FIRENZE iRifredil Filippo od Impero i colori vivaci del vasellame stonerebbero; ci va il bianco e il bianco ed oro. Collo sti- 400 e 500 vanno le tazze dai co- lòri vivaci, col 900 tutto va chiasso- so e cubico e geeometrico, collo sti- le 700 vanno i colori tenui, le forme sagomate. Una cortese padrona di casa deve ricordare il gusto delle persone che frequentano abitualmente la sua fa- miglia, nOn deve obbligare gli amici a ripetere ogni volta « Grazie... ma vorrebbe darmi il té più scuro e con limone ? » oppure « Poco zuc- chero, mi raccomando! » e così pura deve ricordare se l'uno o l'al- tro ha l'abitudine di berne due o tre tazze, senza obbligarlo a rido- mandargliele... In ogni famiglia ci sia sempre una piccola provvista di té — chiusa er- meticamente in scatole di latta — dei biscotti e qualche barattolino di marmellata, preferibilmente fat ta i'. casa, per avere la possibilità di offrire a tutte le ore una piccola refezione accurata, perchè è ben po- co ospitale e signorile offrire un giorno o due all'anno un tè sontuo- so, e lasciare a bocca asciutta chi capita all'improvviso.... ELENA MOROZZO DELLA BOCCA Leggete "Il Giorneal deall Domenica, ,
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