LA CUCINA ITALIANA 1935
1° Luglio 1935-XIII l a c u c i n a i t a l i a n a vogl ia essere gradito ai vicini, l'e- vitare cibi all 'aglio od alla cipolla (c'e chi ne va pazzo, ma abbia l'av- vertenza di cibarsene la sera, quan- do resta nella poco... olezzante in- timità della sua stanza! ), i vini ed i liquori troppo forti, di tenere in buone condizioni i denti e gli orga- ni della nutrizione, che talvolta dan- no il doloroso inconveniente d'un a- lito cattivo. E' doveroso fumare mo- deratamente nei luoghi pubblici — dove la cosa è permessa — per non crearvi un'atmosfera irrespirabiile, è doveroso obbedire dove c 'è il divie- to di fumare e di obbedire sempre — per spirito di disciplina — a tutti i divieti. E' male educato verso la collettività chi, per esempio, invece di mettere la radio in modo da es- sere udita da lui solo, disturba i vi- cini con l'alto parlante, chi annaffia i vasi di fiori, senza pensare che l 'ac- qua cade su di un davanzale o su di una persiana, chi tiene aperto o chiu- so un finestrino.di tram o di auto- bus, pensando al proprio raf freddore e non al l ' incomodo che dà al vicino — che ha gli eguali suoi diritti — chi ingombra i posti con pacchi, chi porta con sè anche dei fiori magni- fici, ma troppo olezzanti, ecc. Altra forma di educazione e di convenienza collettiva è quella di chiudere la porta di un tram, di un ufficio, di un negozio, di ceder e il posto — da parte degli uomini, dei giovani e dei sani ed anche delle donne giovani e sane, — ai vecchi, alle donne che aspettano un figlio- lo o che ne hanno in collo, ai muti- lati; di tenere un momento sospe- sa con la mano la porta del cinema- tografo o della chiesa per chi viene dietro, di non accaparrarsi in chiesa — l ' inginocchiatoio ed anche la sedia, quando altre persone non hanno nè l 'uno nè l'altra, di non pregare ad alta voce, nè chiacchie- rare dove è imposto il silenzio — in chiesa, in un cinema, in un concer- to —; altra convenienza, — monda- na questa — è di andare in un dato ambiente vestiti nel modo indicato dal biglietto d'invito. E qui mi pia- ce precisare come la gente manchi completamente di educazione collet- tiva, quando è ammessa alla pre- senza del Santo Padre con l 'obbligo del vestito nero e del velo. Se poi il Santo Padre dà ordin e di sopras- sedere per sua paterna bontà, non bisogna farsene un diritto. Oggi tut- ti hanno un abitino almeno scuro- dappertutto si aff ittano veli o si vendono per poche lire... Lo stesso valga per quando ci si reca a fun- zioni religiose, a commemorazioni fu- nebri in cui un abito rosso o verde rappresentano un' irriverenza ed una stonatura, od anche a nozze, in cui il nero-opaco è calcolato di cattivo augurio... C'è poi un'altra forma di conve- nienza collettiva verso gH impiegati di qualunque ufficio: quella di non pretendere da loro ciò che ognu no — con un pochino d,i pazienza e di attenzione — può fare da sè. Avviciniamoci ad uno sportello po- stale: non solo troveremo delle po- vere donne ignoranti, che non sanno raccapezzarsi f ra Eritrea e Somalia a cui è doveroso dare un po' di lu- mi... ma vedremo gente ben vestita istruita, che non si è voluta dare la pena di consultare una tar i f fa un regolamento, che pretende del lavo- ro a cui l ' impi -gato non è obbliga- m' intralcia il regolare anda- mento del servizio. Per esempio, a- t , f t ?° § r r a n d l C l t t à c ' è dapper- s o Ì w- 81 &tema delle « rac comandate sol lecite». Si consegna all ' impiegato che sta all'appòsito sportello la let- tera già af francata con lire 1,75 per de ? CQl n o m e ' a g i b i le cir, T m 6 6 6 n e h a u n tallon- c in 0 bollato, su cui il mittente stes- so deve curare di mettere il nome e 1 Indirizzo, per completare la ri- cevuta. 1 Altre persone portano 1 pacchi senza i prescritti sigilli di ceralacca. 11 altre 1 telegrammi scritti male, su irregolari pezzi di carta; altri, en- trando in unà banca a fare il de- posito, pretendono che l ' impiegato compili il modulo relativo, che pure e cosa da nulla preparare, portando- t J T f ì ™ ™ ^ a c a s a gualche modulo che e a disposizione del pub- blico. Molti scrivono con calligrafia leggibi le, compl icando il lavoro del- la posta e dei portalettere. Tutto questo, poi, come il gettare immondizie nelle strade, il mal cu- rare cortili, anditi, scale, si riflette in una spesa, per la collettività che deve riparare prendendo sempre nuovo personale, e ri facendo quello che con un po' di ordine collettivo, sarebbe ancora in buon stato. V i . è poi un altro dovere colletti- vo: quello dell'amabilità con tutti e sempre, su cui un'altra volta attire- rò la vostra attenzione, gentili ami- che. ELENA MOROZZO della ROCCA Cassa di Risparmio DELEL PROVEINCI LOMBEARD Fondata nel 1823 Sede centrale in MI!.ANO • Via Monte di Pietà, 8 196 Filiali e Succursali « 0 » 4 miliardi e 700 milioni di lire di depositi al 31 marzo 1932 - X 305 milioni di lire erogate in beneficenza a tutto il 1931 « o » RICEVE DEPOSITI A RISPARMIO E IN CONTO CORRER TE : : ACCORDA ANTICIPAZIONI SU TITOLI PUBB1IC1 : : RIPORTI : , SCONTI DI CAMBIALI E Di CEDOLE •• SOVVENZIONI CAMBIARIE E SU DEPOSITO DI SETE E BOZZOLI : : INCASSA EFFETTI : : CAMBIA VALUTE ESTERE : : CUSTODISCE VALORI : : RILASCIA GRATU1 TAMENTE ASSEGNI : : CONCEDE PRESTITI AGRARI E MUTUI IPOTECARI IN CARTELLE DEL CREDITO FON DIARIO : : EFFETTUA SERVÌZI DI CASSA PER PUBBLI CHE AMMINISTRAZIONI ! v RILASCIA GRATUI TAMEN TE CASSETTI NE SALVADANA IO PEL RISPARMIO A DOMICILIO
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